Ed ecco il sesto e piccante capitolo
Capitolo 6
IL MONDO INSIEME A TE
-Cabina di Sanji e Zoro (Sanji)-
È un’emozione così forte,quella che sto provando in questo momento.
Sento le nostre virilità che si sfregano da sopra la stoffa dei pantaloni,in maniera frenetica e pesante.
Quando mi mancava quel suo tocco su di me.
Forse non sarei
Come sono adesso
forse non avrei
questa forza addosso
forse non saprei
neanche fare un passo
La sua bocca è famelica e mi bacia con una passione tale che mi sento quasi sul punto di cadere a terra dall’emozione.
A un certo punto si stacca per riprendere fiato.
Il suo ansimare,mi sta eccitando da matti.
Il torace che si abbassa e alza velocemente da sotto la bianchissima maglietta aderente.
“Voglio scoparti Sanji” dice,guardandomi con quegli occhi liquidi di piacere e un rivolo di saliva che gli scorre all’angolo della bocca,“voglio farlo così tante volte,fino a farti rimanere senza un filo di voce per gridare”.
Sembra quasi una minaccia e allora perché quelle parole,dette così d’impeto suonano dannatamente sexy?
Si abbassa fino a livello della mia vita e comincia a togliermi i pantaloni,facendoli scivolare giù lungo le mie gambe tremanti.
Undici giorni,sei ore e trenta minuti.
Quando si tratta di astinenza da quel corpo da sogno,credetemi,se vi dico che viene quasi naturale contarli e dannarsi l’anima per ogni singolo giorno che passa.
È un attimo e subito,sento un terribile piacere caldo,avvolgersi lungo il mio membro ormai pulsante dal piacere e una lingua feroce,percorre ogni suo centimetro,fino a farmi perdere quel poco di forza che avevo alle gambe.
forse crollerei
scivolando in basso
invece tu sei qui
e mi hai dato tutto questo
e invece tu sei qui
mi hai rimesso al proprio posto
i più piccoli pezzi della mia esistenza
componendoli
dando loro una coerenza
“YAH!!” le mie urla si propagano per tutta la stanza,mentre Zoro,continua in un quel suo dannato lavoro di bocca che mi sta facendo andare al manicomio.
Le mie gambe cedono sotto il mio stesso peso e mi ritrovo così seduto contro la parete di legno.
Le mie gambe aperte e la sua testa verde,piazzata in mezzo ad esse.
“Ti prego…vai più veloce dannazione” la mia voce è carica di desiderio e appena dico questo,lui alza lo sguardo e mi osserva per alcuni istanti.
Devo essere proprio un bello spettacolo da guardare se mi fissa così a lungo.
Dio,fa un male cane,ma è terribilmente bello!!
Com’è bello il mondo insieme a te
mi sembra impossibile
che tutto ciò che vedo c'è
da sempre solo che
io non sapevo come fare
per guardare ciò che tu
mi fai vedere
-(Zoro)-
Quel viso…quell’espressione di dolore e piacere allo stesso tempo.
Non mi basta, voglio di più.
Vedere la sua bocca spalancata al massimo del piacere e sentirgli urlare il mio nome durante l’orgasmo…
“ti voglio,ora” dico con voce ansante e senza dargli il tempo di capire,infilo subito due dita dentro la sua apertura e facendogli uscire,dei gemiti terribilmente sexy.
Comincio a muoverle dentro,prima piano,ma poi vedendo la sua espressione mentre gode per quell’atto,aumento sempre di più il movimento e aggiungendo un terzo dito.
Il suo bacino che comincia a muoversi al ritmo delle mie spinte e i suoi occhi chiusi,farsi sempre più strizzati dal piacere.
Con l’altra mano libera,lo masturbo lentamente,facendolo godere ancora di più.
“Zor…Zoro ti prego,mettilo” m’implora,ma io voglio vederlo venire con tutto me stesso.
“Non ancora,amore” dico io e a quelle parole,i suoi occhi si spalancano improvvisamente e in un attimo,viene dentro la mia mano,inondandola del suo seme caldo.
Un urlo carico di piacere,fuoriesce prepotente dalla sua bellissima bocca,fino a giungere alle mie orecchie e rendermi ancora più eccitato.
“ZOROOOO!”
Com’è grande il mondo insieme a te
è come rinascere
e vedere finalmente che
rischiavo di perdere
mille miliardi e più di cose
se tu non mi avessi fatto
il dono di dividerle con me
Tolgo via le dita dalla sua apertura,ormai terribilmente bagnata e mi spoglio il più velocemente possibile.
Prendo Sanji,ancora ansimante in braccio e lo adagio sul letto.
Gli sbottono la camicia e mi avvicino a uno dei suoi capezzoli già turgidi di piacere e con lenti movimenti di lingua,sento riaccendersi la sua erezione in mezzo alle gambe.
“Ah…Ah…Zoro,ah!”
Mi avvicino al suo viso ancora semi sconvolto per l’orgasmo di prima e lo bacio dolcemente su quelle labbra così calde e invitanti.
“Ti amo”sussurro leggermente.
forse non avrei
mai trovato un posto
forse non potrei
regalarti un gesto
forse non saprei
neanche cosa è giusto
forse non sarei
neanche più rimasto
Entro nella la sua apertura e comincio a muovermi dentro,con un ritmo sostenuto.
“Ah,ah,ah,Zoro è troppo” dice stringendo le lenzuola sotto le mani,fino a far sbiancare le nocche.
Sei arrivato per restare
invece tu sei qui
non per prendere o lasciare
ma per rendermi
ogni giorno un po' migliore
insegnandomi
la semplicità di amare
“Ci siamo quasi”gli dico io ormai al limite.
“Sbrigati!sto per venire di nuo…”neanche il tempo di finire la frase e viene per la seconda volta sul mio stomaco.
Dopo un paio di spinte poderose,vengo pure io,riversando il mio seme dentro di lui e gridando al soffitto “CHE BELLO SANJI!”.
Com’è grande il mondo insieme a te
è come rinascere
e vedere finalmente che
rischiavo di perdere
mille miliardi e più di cose
se tu non mi avessi fatto
il dono di dividerle con me
-Il Mattino Dopo-
Un leggero venticello entra lieve dall’oblò aperto.
Il sole, bacia lievemente i nostri corpi nudi,coperti solo da un lenzuolo azzurro pieno di margherite bianche.
Il suo caldo corpo sopra di me è così mi fa sentire al sicuro e protetto.
Qualcosa di strano comincia a farsi sentire dalle parti basse del mio corpo e facendomi svegliare un po’ di soprassalto.
Alla fine aveva mantenuto la sua minaccia.
Mi ha scopato per così tante volte che alla fine non avevo più voce per gridare e lui,neanche un filo di energia per uscire dal mio sedere.
Infatti,quella strana sensazione che sento ora,è il suo membro ancora dentro di me.
Provo a infilare una mano in mezzo a quel macello di fluidi corporei e tento di toglierlo da lì,ma appena lo faccio,un dolore lancinante,parte dal fondoschiena,fino alla base del mio collo.
“Sta fermo” sento la sua voce sussurrarmi nel sonno “non ho ancora finito”
“Cosa?”esclamo stupefatto “ancora?ma questa è la nona!”.
“Prima ricominciamo e prima arriveremo a 11” sbotta e ricomincia a muoversi dentro di me,strappandomi grida di dolore lancinante.
“Mi vuoi proprio sfondare il culo tu,vero?”
Si avvicina al lobo del mio orecchio e lo mordicchia leggermente “Io ci provo”.
|