Black Dagger Sisterhood - Dark Lover Scanlation Team

Posts written by Akane83

  1. .
    Grazie per il nuovo capitolo ^_^
  2. .
    Auguri Zsadist :HB: :HB: grazie per i nuovi capitoli ^_^
  3. .
    Grazie per il premio di consolazione :chu: :chu: :chu:
  4. .
    - Capitolo 22° -


    Gaara si svegliò circa un’ora dopo ritrovandosi in uno strano calore e sollevò leggermente la testa incrocò gli occhi scuri di Itachi, che gli disse.

    - Ti sei svegliato? -

    - Sì, quanto ho dormito? -

    - Circa un’ora, sei così bello quando dormi -

    - c…cosa dici, dai… ma tu non hai dormito? -

    - Come potrei con te tra le mie braccia? -

    - Scusami, se ti do fastidio mi sposto -

    Disse Gaara facendo per levarsi, ma venne bloccato da Itachi e trascinato nuovamente giù.

    - Dove credi di andare? -

    - Beh… tu hai detto che non riesci a dormire per colpa mia, perché ti do fastidio, quindi mi sposto -

    - Ma io non intendevo quello! -

    - ??? -

    - Intendevo che con te tra le braccia non riesco a dormire perché preferisco guardarti! Sei così bello, amore!

    Gaara arrossi

    - Ahah e quando arrossisci così lo sei ancora di più, lo sai? -

    - Io non sono bello… -

    Disse Gaara in un sussurro che però venne sentito benissimo da Itachi, che lo fece distendere sotto di sé per poi rispondergli.

    - Hai ragione… -

    Gaara distolse lo sguardo girando la testa di lato, ma Itachi con gentilezza lo girò verso di sé e continuò.

    - Non sei bello… sei bellissimo, io non ho mai visto niente di più bello, credimi! -

    Gaara arrossì, circondò il volto di Itachi con le mani attirandolo a sé, baciandolo dolcemente e una volta staccati gli sussurrò sulle labbra.

    - Ti amo… -

    Quell’atmosfera dolce venne interrotta da uno strano suono proveniente dallo stomaco di Gaara, che divenne rosso di vergogna e nascose il viso nel petto di Itachi, che sorrise.

    - Gaara se avevi fame, dovevi dirmelo -

    - No.. non preoccuparti, mangerò quando tornerò a casa -

    - E quando, domani? No, non se ne parla, ora scendo e ti prendo qualcosa -

    - No, non serve, già hai speso molto per questa stanza, io… -

    - Non preoccuparti! I soldi sono l’ultimo dei miei problemi -

    Disse Itachi mentre si vestiva. Quando ebbe finito si riavvicinò al letto, posò un leggero bacio sulle labbra di Gaara e uscì dalla stanza.

    Gaara di distese meglio sorridendo felice, aveva desiderato tanto tutto quello… che Itachi lo ricambiasse, e ora che era vero non riusciva a crederci. Decise di alzarsi per farsi una doccia veloce prima del ritorno di Itachi, ma notò che Itachi aveva lascito il portafoglio su una specie di comodino della stanza.

    - Certo che ha volte è proprio tonto -

    Disse Gaara, poi cominciò anche lui a vestirsi per raggiungere il compagno e portargli il portafoglio.

    Uscì dalla stanza e si diresse verso gli ascensori, ma si bloccò sentendo delle voci femminile parlare di Itachi.

    - Voce 1 – Allora è vero, Itachi-sama è qui? -

    - Voce 2- Sì, l’ho visto quand’è arrivato -

    - Voce 1- E’ così bello! -

    Gaara a questa affermazione non poté fare altro che dargli ragione.

    - Voce 2- Ma non era solo… -

    - Voce 1- Veramente? Era ancora con quel biondino strano o con uno nuovo? -

    - Voce 2- Uno nuovo e se devo dirti la verità, non è nemmeno un gran che! Uno nella media, non all’altezza di Itachi-Sama -

    - Voce 1- Forse, ma ha preso la suite questa volta, non lo aveva mai fatto prima -

    - Voce 2- Si vede che questo è bravo, non le hai sentite le sue urla prima in corridoio? -

    - Voce 1- Credo che le abbia sentite tutto l’albergo ahaha -

    - Voce 2- Comunque sarà la solita storia di una notte, come sempre! -

    Gaara abbassò la testa a quelle parole, in un secondo gli tornarono alla mente tutte quello che aveva passato per Itachi, il dolore per l’amore non corrisposto, le loro sveltine quasi violente, quando lo vide con Deidara… i suoi pensieri vennero interrotti da un ultima frase detta da una delle cameriere.

    - Voce 1- Come lo sei stata tu, vero? -

    Questa ultima frese fecce sussultare Gaara che non riuscì più a stare lì ad ascoltare, così con passo veloce si diresse verso gli ascensori passando accanto alle cameriere sussurrando un debole.

    - Permesso -

    Loro si spostarono facendolo passare, s’infilò nel primo ascensore che trovò libero, ma prima che le porte si richiudessero sentì benissimo l’ultimo scambio di battute tra le due cameriere.

    - Voce 2- E’ lui! -

    - Voce 1 – Credi che ci abbia sentito? -

    - Voce 2- Anche se fosse, uno così cosa può aspettarsi di più di una sola notte? -

    Gaara sentì una profonda tristezza e pensò: “Già hanno ragione”.

    Ci mise pochissimo ad arrivare al piano terra, uscì con lentezza dall’ascensore e si mise a cercare Itachiu, lo vide immediatamente che parlava tranquillamente con il Vice Direttore, gli si avvicinò con decisione e posò il portafoglio sul bancone.

    - Gaara cosa? -

    - Ti sei dimentica il portafoglio in camera -

    Disse con decisione, ma anche con tono triste, che Itachi notò benissimo.

    - Grazie, ma che succede? -

    - Niente, io torno in camera -

    E senza aspettare la risposta di Itachi si fiondò verso gli ascensori, una volta arrivato davanti alla stanza si ricordò di non avere la chiavi e mormorò.

    - Cazzo! -

    Dovette aspettare per forza il ritorno di Itachi per rientrare, che avvenne circa cinque minuti dopo. Una volta entrati in camera, Itachi disse.

    - La roba la porteranno tra circa dieci minuti -

    - Mh -

    - Gaara che hai? -

    - Nulla -

    - Dimmi la verità, mi sono accorto del tuo cambio d’umore -

    Gaara si girò verso di lui e con decisione gli chiese.

    - Quanti ragazzi e ragazze… hai portato qui? -

    Itachi rimase spiazzato dalla domanda, l’unica cosa che gli sembro giusto dire fu.

    - Solo te -

    - Bugiardo! -

    - Cosa? -

    - Bugiardo, bugiardo, bugiardo… -

    Continuava a ripetere Gaara guardandolo negli occhi, non accorgendosi che delle piccole lacrime trasparenti stavano uscendo dai suoi occhi. Itachi lentamente gli si avvicinò, allungò una mano, la poggiò su una guancia bagna di Gaara e gli chiese dolcemente.

    - Gaara, che succede? -

    - Sei un bugiardo -

    - Perché dici questo? -

    - Perché io so, so che qui portavi altri ragazzi! -

    - ……… -

    - Non dici nulla, eh?-

    Disse Gaara prendendo le ultime cose e dirigendosi verso l’uscita, ma anche quella volta venne bloccato per un polso da Itachi.

    - Ma cosa succede Gaara? -

    - Succede che mi sono stufato, tu continui a mentirmi, vuoi sapere come so che porti altri qui? Semplice, ho sentito due cameriere spettegolare su di te! Ma quello che mi ferisce non è che hai portato altri qui -

    - Allora cosa? -

    - Non ci arrivi da solo? Mi hai mentito Itachi… di nuovo! Io te l’ho chiesto e tu mi hai detto di no… -

    - Io non volevo ferirti ancora! -

    - Così mi ferisci ancora di più! Io non ce la faccio così, sono stanco di tutto questo dolore! Io ti amo, ti amo più di quanto tu possa immaginare, ma non posso continuare così, ti chiedo solo sincerità e tu continui a mentirmi -

    Disse Gaara per poi uscire dalla porta silenziosamente, Itachi rimase a fissare per qualche secondo la porta chiusa davanti a lui mormorando.

    - Cazzo! -

    Poi aprì la porta fiondandosi fuori dietro Gaara, che intanto era arrivato agli ascensori e ne stava prendendo uno, ma Itachi con un ultimo scatto ci si infilò dentro.

    - Itachi… -

    - Anf anf… Gaara io ti amo anf… non puoi lasciarmi! Tu sei mio, MIO capisci? -

    Disse Itachi avvicinandosi a Gaara e bloccandolo contro una parete dell’ascensore.

    - Tuo -

    Ripeté tristemente Gaara abbassando la testa, poi la rialzò, con nuovamente le lacrime che gli bagnavano il volto.

    - Io non sono un oggetto Itachi, non sono il tuo giocattolo -

    Itachi guardando quell’espressione di dolore, quelle lacrime e quel tono così triste, quasi disperato, sentì un forte dolore all’altezza del cuore.

    - Gaara no, non è quello che intendevo… io ti amo, TI AMO ti prego fammelo dimostrare stando insieme a me -

    Il discorso finì li, con l’arrivo al piano terra. Le porte si aprono e Gaara di diresse verso di esse, si fermò per qualche secondo che a Itachi sembrò un’eternità, poi fece un passo indietro e schiacciò il pulsante con il numero del loro piano. Si girò verso Itachi e guardandolo intensamente disse.

    - Fa che non me ne penta… -

    - ??? -

    - Non farmi odiare me stesso perché ti amo -

    Itachi l’abbraccio e disse.

    - Non succederà Gaara, te lo prometto! -

    I due si scambiarono un dolce bacio poi, una volta arrivati al loro piano, uscirono dall’ascensore e si avvicinarono alla porta della loro camera. Prima di entrare, Itachi, si girò verso Gaara posandogli un dolce bacio sulla fronte.

    - Perché? -

    - Perché ti amo! -

    Rispose Itachi e Gaara gli sorrise.

    - Gaara tra poco dovrebbe arrivare il cameriere con le cose che ho ordinato tu intanto vai a farti una doccia! -

    - Ok -

    Gaara si diresse verso il bagno e si chiuse dentro.

    Itachi sospirò di sollievo dicendo a se stesso.

    - Questa volta c’è mancato veramente poco che mi lasciasse, cazzo! -

    Passarono una decina di minuti, poi sentì un leggero bussare alla porta, andò ad aprire, si trovò davanti il cameriere con due vassoi, lo fece accomodare per poggiare i vassoi sul tavolo, gli diede una bella mancia e poi gli disse.

    - Dica al Vice Direttore che non vogliamo essere disturbati fino a domani -

    - Come vuole signore -

    In quel momento nella stanza entrò Gaara con solo il leggero accappatoio addosso.

    - Già è arrivato il cibo? -

    Chiese dirigendosi verso il tavolo con movimenti leggeri. Il cameriere non riusciva a togliergli gli occhi di dosso, Itachi se ne accorse e senza tante cerimonie lo sbatté fuori dalla stanza dicendogli.

    - Non guardare mai più in quel modo il mio ragazzo, chiaro? -

    Gaara che non si era accorto di nulla lo chiamò.

    - Itachi, vieni a mangiare -

    - Sì, eccomi Gaara -

    Raggiunse Gaara nella stanza, lentamente gli si avvicinò abbracciandolo da dietro e gli sussurrò in un orecchio.

    - Mi sei mancato-

    - Ma se sono stato via appena dieci minuti! -

    - Infatti… un’eternità! -

    - Stupido -

    Disse Gaara ridendo e girandosi nell’abbraccio. Itachi poggiò la fronte su quella di Gaara e lentamente coprì le sue labbra con le proprie, posandoci sopra tanti piccoli baci leggeri, mentre Gaara portò le braccia intorno al collo del moro e disse.

    - Itachi… baciami come si deve! -

    Itachi sorridendo rispose.

    - Come vuole lei signore, ogni suo desiderio è un ordine per me! -

    Detto questo Itachi prese il viso di Gaara tra le mani e cominciò a leccare con avidità le labbra del rossino che le dischiuse. Non attese oltre, c’infilò immediatamente dentro la lingua, assaporando ancora una volta il gusto di Gaara che tanto amava poi, una volta staccati per mancanza d’ossigeno, Itachi lo strinse dicendo.

    - Gaara, voglio fare l’amore con te -

    - Va bene -

    - No, non capisci! Voglio amarti come mai ho fatto fin ora -

    Dicendo questo lo prese per mano conducendolo nella camera da letto, si fermò davanti al letto e lo abbracciò dolcemente levandogli lentamente l’accappatoio lasciandolo nudo ai suoi occhi.

    - Sei bellissimo! -

    Gli disse mentre lo faceva sdraiare sulle lenzuola sfatte dal loro precedente rapporto, poi si spogliò anche lui molto velocemente e si mise sopra Gaara.

    - Sei bellissimo Gaara! -

    Gaara sorrise felice, mise una mano sul petto di Itachi ascoltando così i battiti del suo cuore e l’altra la intreccio con una del moretto e rispose.

    - No, tu sei bellissimo! -

    E lo baciò dolcemente, poi allargò le gambe facendo sistemare meglio Itachi, che nel frattempo era sceso sul collo, lasciando una piccola scia di baci lungo il suo tragitto senza mai sciogliere la sua mano da quella di Gaara. Scese sempre più giù fino ad arrivare ai capezzoli già inturgiditi del rossino, li leccò leggermente facendo fremere il ragazzo e con la mano libera scese ancora più giù prendendo l’eccitazione di Gaara in mano accarezzandola dolcemente. Gaara a quelle attenzioni divaricò maggiormente le gambe.

    - Gaara sei pronto? -

    - Sì -

    Itachi si sollevò leggermente facendo combaciare la punta del suo membro con la piccola apertura di Gaara e lentamente entrò nuovamente in lui. Una volta entrato fino in fondo si fermò, stava per dire “Ti amo”, ma Gaara lo precedette.

    - Ti amo -

    Gli disse sorridendo con delle piccole lacrime che gli scivolavano giù ai lati degli occhi. Itachi preoccupato per quelle lacrime le asciugo con dei dolci baci e gli chiese.

    - Ti faccio male? -

    - No -

    - Allora perché piangi? -

    - Perché sono felice, ora mi sento completo! Io mi sento completo solo quando tu sei dentro di me Itachi -

    - Anch’io -

    Disse Itachi baciandolo dolcemente. Il rapporto fu tutto così: spinte lente e decise, tanti baci che dimostravano solo amore, tanti ti amo sussurrati e i loro sguardi sempre incatenati tra di loro. Quando alla fine giunse l’orgasmo si scambiarono un ultimo bacio soffocando il piacere l’uno nella bocca dell’altro, perché era una cosa solo loro, nessuna doveva sentirli, poi Itachi uscì lentamente da Gaara mettendosi al suo lato per poi farlo appoggiare su di sé. Si addormentarono entrambi, dimenticandosi del cibo che li attendeva nell’altra stanza… stanchi, ma felici.


    Continuaaa........
  5. .
    Tanti auguri BlackSoil :HB: :HB: :HB: :HB: :HB: :HB:
    Grazie infinite per le nuove relase :chu:
  6. .
    - Capitolo 21° -

    Sasuke lentamente abbassò la maniglia ed entrò…

    - Na…Naruto… -

    Fu l’unica cosa che Sasuke riuscì a dire: Naruto era lì davanti a lui, disteso sul letto con vari tubicini che fuoriuscivano dal corpo. Lentamente gli si avvicinò e una volta accanto al letto sussurrò.

    - Naruto, sei vivo… sei vivo! -

    Si inginocchiò da un lato del letto, prese una delle mani di Naruto, che erano distese lungo i fianchi, e la baciò dolcemente, non accorgendosi che delle piccole lacrime di felicità avevano cominciato a scorrere sulle sue guancie, poi improvvisamente sentì una mano sulla spalla. Si girò di scatto ritrovandosi davanti la faccia sorridente di Tsunade; si alzò in piedi e senza curarsi di asciugarsi il viso le chiese.

    - Allora, come sta? -

    - L’operazione è andata molto bene, abbiamo rimosso tutto il tumore -

    - Quindi ora è tutto ok? -

    - Non lo so… dovremmo aspettare per sapere questo, ora la cosa che mi preoccupa più di tutto è… -

    - È? -

    - Chi si prenderà cura di lui! Sarà difficile per un po’, non so se ce la farà da solo -

    - Ci sono io, non si preoccupi per questo -

    - Ah… tu devi essere Uchiha Sasuke, giusto? -

    - Sì -

    - Naruto non fa altro che parlare di te -

    - Ah… -

    - Non preoccuparti dice solo cose belle, ma a volte ti chiama teme -

    - Già, sempre il solito dobe… il mio dobe! -

    - Beh ora vi lascio da soli -

    - Senta… tra quanto si sveglierà? -

    - Non prima di domani mattina -

    - Posso rimare qui con lui? -

    - Beh visto che non ha parenti in vita e tu sei il suo ragazzo, giusto? -

    - Sì -

    - Puoi rimanere, ma non stancarlo troppo, per un po’ farà fatica a respirare -

    - Va bene, arrivederci… e… grazie! -

    Tsunade fece un piccolo sorriso e se ne andò.

    O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

    Gaara e Itachi erano rimasti lì sul tetto, avevano deciso di comune accordo di lasciare Sasuke un po’ con Naruto, senza disturbarli.

    - Gaara, quello che hai detto prima… -

    - Cosa? -

    - Di non lasciarti e che non t’importava di quanto sei stato male… e che tu non… -

    - Era così per dire, ero sconvolto per Naruto, io… ora… è meglio che io me ne vada -

    Fece per alzarsi, ma Itachi lo bloccò tirandoselo sulle gambe e dicendogli.

    - No, noi, tu non te ne vai da nessuna parte! Hai detto chiaramente che mi ami e che non puoi vivere senza di me -

    - E’ vero… ma anche per te è così? -

    Chiese Gaara alzando lo sguardo verso Itachi, che preso in contropiede da quella domanda rimase muto. Gaara sospirando tristemente si alzò e si diresse verso la porta del terrazzo dicendo.

    - Lo sapevo… -

    Itachi che si riprese sentendo quel tono pieno di tristezza si alzò e gli corse dietro parandosi davanti alla porta.

    - Sì, anche per me è così Gaara -

    - V…veramente? Perché allora prima non mi hai rispo… -

    Gaara non finì la risposta che Itachi gli tappo la bocca poggiando le sue labbra su quelle del rossino, chiedendogli da subito l’ingresso che Gaara non gli negò. Il bacio fu pieno di passione, desiderio e amore… quell’amore che Itachi sentiva e sapeva di non aver mai dato a Gaara, che al contrario gliel’ aveva dato in ogni sguardo ed azione. Una volta staccati per la mancanza d’ossigeno, Itachi poggiò la fronte su quella di Gaara.

    - Perdonami… -

    - ??? -

    - Perdonami per non aver capito prima, per non aver accettato prima i miei sentimenti per te, per averti fatto soffrire in quel modo… solo perdonami! -

    Gaara sorridendo gli disse.

    - Alla persona amata gli si perdona tutto… o quasi… -

    Dopo queste parole si scambiarono un altro bacio pieno di passione e amore, che fece eccitare non poco Gaara, che senza accorgersene cominciò a strusciarsi addosso ad Itachi.

    - Anche io ti voglio, ma qui non possiam… -

    Gaara bloccò le sue parole ributtandosi sulle sue labbra come se fossero ossigeno.

    - Lo so, ma ti voglio così tanto, Itachi! -

    Itachi lo prese per una mano e lo trascino via da lì, Gaara non capendo il suo comportamento gli chiese.

    - Dove stiamo andando? -

    - Via -

    Fu l’unica risposta che Gaara riuscì ad ottenere in quel momento dal compagno, che lo trascinò con decisione verso l’uscita dell’ospedale.

    - Itachi… Naruto… -

    - Non preoccuparti, se Sasuke non è tornato significa che sta bene -

    - O…ok -

    Disse Gaara. Ormai arrivati davanti alla macchina di Itachi, salirono e partirono in tutta fretta, dopo circa quindici minuti si avvicinarono ad un boschetto isolato e si fermarono nel punto più nascosto. Itachi gli si avvicinò lentamente per poi cominciare a lambire con piccoli morsi e baci il collo del rossino.

    - Itachi, cosa? -

    - Non hai detto che mi volevi? -


    Disse Itachi continuando a stuzzicargli la gola e abbassando il sedile su cui era poggiato Gaara. Itachi si sollevò e abbassò anche il suo per avere più facilità nei movimenti.

    - Allora, mi vuoi ancora? -

    - Sempre! -

    Rispose Gaara con un piccolo sorriso ed Itachi che pensò: “E’ stupendo, ed è mio”. Itachi trascinò il rossino in un bacio pieno di passione e desiderio, lo stesso desiderio che anche Gaara provava e glielo fece capire portando una mano di Itachi tra le sue gambe.

    - Come siamo impazienti oggi -

    - Itachi, zitto e baciami! -

    Disse Gaara, poi con la mano libera prese il coletto di Itachi trascinandolo giù su di sé. Il moro spostò la mano dalle gambe di Gaara e lentamente cominciò a spogliarlo; gli slaccio la camicia e comincio ad accarezzare lentamente il ventre del compagno, poi si alzò da lui per sistemarsi meglio e ciò che vide lo lasciò a bocca aperta: Gaara era lì, sotto di lui, con il viso arrossato dal desiderio, ansimante, sorridente e felice.

    - Ti amo! -

    Itachi si sentì dire da quelle labbra rosse e leggermente gonfie per i baci che si erano appena scambiati. Riuscì solo a pensare: “Ma che sto facendo?!”. Si bloccò e si tirò su da Gaara riabbottonandogli con mani leggermente tremanti la camicia, poi si rimise sul suo sedile e, dopo un paio di respiri per calmarsi, accese la macchina dirigendosi verso l’uscita del piccolo boschetto.

    Gaara non capì cosa fosse successo e glielo chiese.

    - Itachi che succede? -

    - Nulla -

    - Allora perché ti sei fermato e ce ne stiamo andando? -

    - Perché non voglio… -

    - T…tu n…on mi vu…oi ? -

    Disse Gaara con voce tremante.

    - Non ho detto questo! Ho detto che non voglio… che succeda così! Io non voglio scoparti, io voglio amarti… amarti veramente Gaara e non una sveltina in una scquallida macchina -

    - >///< -

    Gaara non seppe cosa dire, l’unica cosa che riuscì a fare fu arrossire.

    - Ehi, che fai? Diventi rosso? -

    - I…io…non… -

    - Su, calmati! -

    Disse Itachi carezzandogli con dolcezza una mano.

    Dopo circa una mezzoretta si fermarono davanti ad un piccolo alberghetto.

    - Oh, Signor Uchiha! Non sapevamo che oggi sarebbe venuto -

    Disse un uomo di mezza età, con una targhetta attaccata al petto che diceva Vice Direttore.

    - Infatti, è stata una cosa improvvisa! -

    Disse Itachi sorridendo, l’uomo guardò “l’ospite” insieme ad Itachi e con aria leggermente disgustata, che Itachi non notò, ma Gaara si, disse.

    - Mi dispiace signore, ma la sua “solita camera” -

    disse marcando sul “solita”.

    - Non è disponibile -

    - Meglio! Perché oggi voglio la suite -

    - C…come!!! -

    Esclamarono sia il Vice Diretto che Gaara.

    - Sì, la suite! -

    - Certo, mi scusi Signore! E fino a quando la vorrebbe? -

    - Mmm che ne dici… -

    Disse girandosi verso Gaara.

    - Va bene fino a domani tesoro? -

    - S…sì cert…o -

    Il Vice Direttore annuì e diede le chiavi della camera ad Itachi dicendogli a che piano, Itachi ringraziò, prese Gaara per un polso e lo trascinò verso gli ascensori.

    O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

    Sasuke non si era mosso di un millimetro dal fianco di Naruto, nemmeno all’arrivo di Shikamaru che lo salutò con un freddo.

    - Uchiha -

    Sasuke in risposta annuì solamente. Insieme a Shikamaru c’era anche Ino, che salutò Sasuke con un sorriso per poi avvicinarsi a Naruto e posargli un delicato bacio sulla fronte. Sasuke sentì irrazionalmente geloso a quel gesto ma non disse nulla, rimasero in quella stanza in un silenzio pesante per circa una mezzoretta, poi Ino scoppiò.

    - Ora basta, voi due, fuori! -

    - Cosa?! -

    - Ho detto fuori! Di certo questa atmosfera non fa bene a Naruto e cosa credete poi? Che se sapesse del vostro comportamento ne sarebbe felice? Ne soffrirebbe e basta, quindi, ora uscite fuori e chiaritevi immediatamente -

    I due annuirono uscendo dalla stanza e pensando: “Certo che fa paura quando si arrabbia”.

    - Bene Uchiha, che ne dici di un caffè alla macchinetta? -

    - Ok, va bene -

    Una volta alla macchinetta si presero due caffè e si sedettero su una panchina li vicino, il primo a parlare fu Shikamaru.

    - Io, non mi fido di te Uchiha, per il tuo stupido egoismo Naruto poteva… -

    - Morire… -

    Finì per lui Sasuke, per poi continuare.

    - Lo so Shikamaru, sono stato uno stupido a dire quelle parole, ma ha parlare è stata la mia paura di perderlo, di vederlo soffrire senza che io potessi fare qualcosa per impedirlo… io lo amo troppo -

    - Questa è l’unica cosa di cui sono certo, il tuo amore per lui, ma… -

    - Ma cosa? -

    - E se dovesse succedere ancora? Mi dici cosa farebbe Naruto? Io non posso vederlo ancora in quello stato, come se non volesse più vivere. L’ho visto solo tre volte così: quando i suoi genitori sono morti, quando a scoperto della sua malattia e quando ha sentito le tue parole. Capisci? Erano solo parole, non oso immaginare cosa potrebbe fare se una cosa del genere potesse succede… -

    - Non succederà! -

    - E dimmi, come posso fidarmi di te? Tu al mio posto ti fideresti? -

    - No… -

    Fu l’unica risposta che Sasuke riuscì a trovare. Shaikamaru finì il caffè e poggiò una mano sulla spalla di Sasuke dicendogli.

    - Questa è veramente l’ultima possibilità che ti do Sasuke, se fai ancora una cosa del genere a Naruto sei morto -

    - Non succederà più -

    I due si guardarono per alcuni secondi per poi annuire.

    - Bene, ora torniamo in camera da Naruto -

    - Sì, non vorrei che la tua ragazza ci provasse -

    - Tsz! -

    Rispose Shikamaru con un piccolo sorriso sulle labbra e si diressero entrambi verso la stanza di Naruto.

    O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O

    Entrati nella suite Gaara rimase a bocca aperta, Itachi gli si avvicinò da dietro abbracciandolo stretto.

    - Allora ti piace tesoro? -

    - S…si, è bellissima ma… -

    - Ma cosa… Gaara? -

    - Questa… -

    Disse indicando la stanza.

    - E’ troppo per me, io non crede di meritare tanto… -

    - Sì invece! Tesoro tu meriti anche di più, ora… spogliati, dai! -


    - C…certo -

    Disse Gaara arrossendo leggermente.

    - Haha, non arrossire, non è la prima volta che te lo chiedo e poi non te l’ho chiesto per quello che pensi -

    - Ah, no? -

    - No, ora spogliati che io in tanto vado in bagno a preparare la vasca, così ci facciamo un bagno insieme -

    - Ok -

    Rispose Gaara cominciando a spogliarsi lentamente guardandosi intorno. La stanza era abbastanza grande, aveva una letto decisamente grande, un bell’armadio a muro con uno specchio e qualche pianta sparsa di qua e di la; c’era anche un piccolo corridoio che divideva il salottino dalla camera da letto dove si trovava ora e serviva per arrivare in bagno. Lentamente entrò notando che Itachi era già nella vasca ad aspettarlo.

    - Ce l’hai fatta ad arrivare -

    - Scusami… ma quella è una vasca idromassaggio!!! -

    Disse stupito Gaara.

    - Sì, ma c’è di meglio credimi, la prossima volta ti porterò in un vero albergo tesoro, ma ora vieni qui! -

    Disse Itachi allungando una mano verso Gaara, che la prese. Lentamente entrò nella vasca, fece per mettersi dalla parte opposta a quella di Itachi, ma il moretto, che non aveva lasciato la presa delle loro mani, lo strattonò sulle proprie gambe.

    - Itachi cosa… -

    - Devi starmi vicino, sempre! -

    Gaara annuì e poggiò la testa sul torace ben modellato di Itachi.

    - Itachi è bellissimo qui! -

    - No tesoro, tu sei bellissimo! -

    Rispose Itachi facendogli alzare il viso verso il suo e baciandolo dolcemente; Gaara lo fece fare, mai Itachi era stato così dolce con lui.

    Il più grande cominciò ad accarezzare il corpo di Gaara con carezze leggere, quasi accennate, che fecero mugolare l’altro.

    - Itachiiii… -

    - Sono qui -

    Gli rispose baciandogli il collo. Gaara voleva di più e senza dire nulla si alzò, si girò e si mise a cavalcioni su Itachi portando cosi i loro membri, ormai eccitati, a sfiorarsi e quel contatto li fece gemere entrambi.

    - Itachi ahh ti pregoo! -

    Esclamò Gaara muovendo il bacino contro quello del compagno.

    - Piano tesoro -

    Disse Itachi, fermano con le mani i movimenti di Gaara, che gemette di frustrazione.

    - Alzati Gaara -

    Il rossino annuì e fece come gli era stato appena ordinato.

    - Siediti qui! -

    Disse Itachi dando delle piccole pacche sul bordo della vasca, Gaara fece come gli era stato detto, poi chiese.

    - E ora? -

    - E ora ci penso io tesoro -

    Dicendo questo Itachi, allargò le gambe del rossino e con delicatezza s’avvicinò al suo membro eccitato, dove posò dei leggeri baci per tutta la lunghezza per poi scendere giù, sui testicoli, e succhiarli avidamente. Gaara a quel contatto non riuscì a trattenere un forte gemito di piacere, che fece sorride il maggiore degli Uchiha.

    - Mhh… ahhh! Itaa…chiiii -

    Mugolò Gaara, muovendo il bacino verso il viso del moretto in una chiara richiesta, che fu accolta più che volentieri dal moro, che con delicatezza cominciò passare la lingua sulla punta e Gaara istintivamente allargò di più le gambe per fare più spazio ad Itachi.

    - Vuoi di più tesoro? -

    Chiese Itachi voglioso… vederlo così lo eccitava in una maniera indescrivibile.

    - Sì, Itachi ti prego, ti voglio, ti voglio da morire! -

    Rispose alzandosi e uscendo del tutto dalla vasca, poi diede le spalle ad Itachi e si poggiò ad un muro lì vicino allargando leggermente le gambe e piegandosi in avanti.

    - Ti prego, ti prego prendimi subito -

    Itachi deglutì un paio di volte a vuoto; si sentiva la gola terribilmente secca, era così eccitato da fargli male, ma non era quello il modo in cui lo voleva, almeno non quel giorno, così uscì anche lui dalla vasca e si avvicino a Gaara toccando con le dita le natiche sode.

    - Mi vuoi così tanto? -

    - Sì! -

    - Solo me? -

    - Te e nessun altro! -

    - Bene, allora… -

    Fece tirare su Gaara facendolo girare verso di sé.

    - Aggrappati a me -

    Gli disse e Gaara fece come gli era stato detto: allacciò le braccia in torno alle spalle di Itachi e con un po’ di fatica portò le gambe intorno alla vita del moretto, facendo così sfregare ancora una volta i loro membri eccitati. Entrambi mugolarono di piacere, poi Itachi lentamente uscì dal bagno e con passo tremante si diresse verso il letto; Gaara per tutto il tragitto non fece altro che strusciarsi su di lui dandogli dei baci pieni di desiderio sul collo, finché arrivati in camera non venne adagiato delicatamente sul letto.

    - Come stai Gaara? -

    - Bene, ma ti voglio, ti prego! -

    - Con calma tesoro -

    Disse Itachi alzandosi da lui per allontanarsi un attimo. Al suo ritorno fece cadere la boccetta che aveva in mano per lo spettacolo che gli si presentava davanti: Gaara era a carponi sul letto, le mani appoggiate alla tastiera e le gambe leggermente divaricare.

    - Allora Itachi… mi vuoi così? -

    Itachi non riuscì a rispondere, aveva la gola secca e senti l’eccitazione aumentare ancora di più se possibile, così si mosse lentamente, si chinò per prendere quello che gli era caduto e si avvicinò al letto salendoci piano sopra.

    - Itachi sbrigati -

    - Prima ti devo preparare, è un po’ che non lo facciamo -

    Gaara sbuffò, ma non disse altro, improvvisamente sentì uno strano liquido freddo colargli tra le natiche e si girò esclamando.

    - Itachi, ma cosa? -

    - Miele, è l’unica cosa che ho trovato da usare come lubrificante-

    Detto questo con le mani allargò le natiche sode di Gaara e con la lingua cominciò a ripulirlo tutto arrivando fino alla piccola entrata, che allargò leggermente con due dita e c’infilò dentro la lingua… solo la punta per stuzzicarlo un po’.

    - Ahhh Itaaachhiii… non giocarreeee! -

    Itachi sorrise e lentamente comincio a lubrificare con l’aiuto del miele la piccola apertura di Gaara, infilandoci dentro più che poteva la lingua e poi un dito.

    - Ohhh sì! Itaaaaachiihhhh -

    Gemette Gaara con voce molto alta, provando a muovere il bacino verso quella bocca, ma una mano di Itachi glielo impedì fermandolo. Quando pensò che bastasse, Itachi, s’allontanò da Gaara sollevandosi e mettendosi in ginocchio dietro di lui, portò la punta del suo membro sulla piccola apertura e disse.

    - Sto entrando! -

    L’unica cosa che percepì fu solo la strettezza, il calore e il gemito di piacere di Gaara, mentre lui lentamente si faceva strada dentro l’apertura del ragazzo. Una volta entrato tutto si fermò e con molta fatica non si mosse, anche se avrebbe voluto penetrarlo con dolce violenza facendolo gridare come mai aveva fatto, tuttavia s’impose di aspettare.

    - Come ti senti Gaara? -

    Riuscì a chiedere e il rossino, che non riusciva più a resistere, si tirò in avanti e s’impalò di nuovo.

    - Aahhhh adesso meglio, ti prego… muoviti Itachi! -

    Il moro annuì e cominciò a muoversi lentamente: fece alzare Gaara, facendogli allargare ancora di più le gambe, poi fecero qualche passo in avanti con le ginocchia trovandosi quasi attaccati alla spalliera del letto; Gaara poggiò una mano e se la portò dietro il collo. Infine fece reclinare un po’ la testa di Gaara di lato e cominciò a cospargere di piccoli segni rossi la parte di collo scoperta.

    - Itachiii… ahhh… più forteee… ti pregooo! -

    Itachi fece come gli era stato appena chiesto, aumentò la forza e la velocità, e con esse aumentarono anche la forza dei gemiti di Gaara, che chiedeva sempre di più andandogli incontro. Ad un certo punto Gaara tolse il braccio dal collo di Itachi, prese la sua mano ancora libera e la porto al suo membro pulsante. Itachi capendo la sua muta richiesta, lo prese in mano e cominciò a masturbarlo subito con vigore e questo fece gridare ancora di più Gaara.

    - Ti… ahhh faccio urlare tanto, eh? Così ti sentirà tutto l’albergo -

    Ma Gaara non ascoltava, il piacere che provava in quel momento era troppo e, con una spinta più profonda da parte di Itachi, non resistette più venendo nella mano del moretto, che sentendo quel liquido caldo nel suo pugno si spinse più profondamente dentro il suo rossino venendo anche lui.

    I due ansimanti caddero sul letto, Itachi di schiena e Gaara sopra di lui.

    Dopo qualche minuto, Itachi si tirò su sollevando con sé Gaara, delicatamente uscì da lui e lo distese sul letto mettendosi al suo fianco e, stringendolo a sé, si accorse solo in quel momento che il bel rossino si era addormentato.

    Continuaaaa...



  7. .
    Grazie per il nuovo capitolo ^_^
  8. .
    Grazie per il nuovo capitolo ^_^
  9. .
    - Capitolo 20° -

    Era sempre più al limite, quando improvvisamente si sentì strattonare per le spalle e buttare sul pavimento del terrazzo.

    - CHE CAZZO CREDI DI FARE?-

    Gli chiese Itachi, spaventato e furioso.

    - …Niente… cosa vuoi?-

    - CAZZO! SASUKE MI SONO GIRATO PER QUALCHE MINUTO E TU SEI SPARITO!-

    - …Torna da Gaara…tu che ancora…puoi…-

    - Sasuke… devi reagire!-

    - MA CHE CAZZO DICI…TU NON SAI COSA SIGNIFICA!!!-

    - Sì, invece… quando Gaara mi ha detto che non volev…-

    Ma non finì la frase che Sasuke si girò di scatto e prendendolo per il colletto disse.

    - NO, CAZZO! TU NON PUOI CAPIRE… TI AVEVA LASCITO, PER LE TUE STRONZATE, MA ERA ANCORA VIVO…VIVO CAPISCI?! INVECE NARUTO E’ MORTO… MORTO! IO NON POTRO’ PIU’ RIVEDERE IL SUO SORRISO, IL SUO DIVENTARE ROSSO OGNI VOLTA CHE MI DICEVA “TI AMO”, IL SUO CHIAMARMI STUPIDO TEME! NO, TU NON PUOI CAPIRE COSA SIGNIFICA PERDERE… LA PERSONA CHE PIU AMI AL MODO… CHE AMI ANCHE PIU’ DI TE STESSO! E solo… per le mie stupide paure...-

    Finì in un sussurro, accasciandosi a terra in un pianto disperato. Itachi era rimasto senza parole, Sasuke aveva ragione; Gaara si era allontanato da lui per le sue “stronzate”, ma di certo poteva vederlo quando e come voleva.

    - Sasuke… cosa significa… per le tue stupide paure?-

    Sasuke lentamente alzò il viso rigato dalle lacrime e disse.

    - Naruto sapeva da tempo che doveva essere operato e per colpa del mio stupido egoismo… per le mie stupide paure… l’ho fatto soffrire ed aggravare ancora di più-

    - Sasuke…-

    Itachi non sapeva cosa rispondergli, così gli si avvicinò e l’abbracciò facendolo sfogare. Sasuke, stretto in quell’abbracciò, raccontò al fratello tutto quello che aveva fatto passare al biondino negli anni passati, per non ammettere a se stesso quello che provava veramente per lui e Itachi fece un piccolo sorriso dicendo.

    - Siamo proprio uguali Sasu… anch’io… ho fatto la stessa cosa con Gaara. Ho cercato in tutti i modi di distruggerlo, l’ho perfino quasi violentato e tutto per non ammettere che lo amavo e che ero geloso che alcuno si avvicinasse a lui.

    - Si, ma lui è vivo! Naruto invece…e io non so come fare… senza di lui sono perso-

    Itachi lo strinse più a sé, sentendo suo tutto il dolore che Sasuke stava provando in quel momento.

    < <><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><> >

    - Sì, Temari, questo è tutto! No, non credo che staserà tornerò a casa, ma non preoccuparti, non serve che tu venga qui. Non sono solo… si, anch’io ti voglio bene!-

    Dicendo questo Gaara riagganciò il telefono sospirando tristemente. Itachi era da circa una mezzoretta che era sparito alla ricerca di Sasuke, e lui ancora non riusciva a credere che Naruto fosse veramente…

    A dire il vero si sentiva un enorme egoista, perché nonostante la morte di Naruto… lui si sentiva felice. Itachi, il suo Itachi, finalmente gli aveva detto di amarlo. Venne distolto dai suoi pensieri da qualcuno che si sedette al suo fianco, si girò e lo salutò con un cenno del capo.

    - Hai saputo, vero?-

    Chiese Juugo tristemente, prendendosi la testa tra le mani e Gaara annuì.

    - I…io lo sapevo che un giorno s…sarebbe successo, ma speravo n...non così presto!-

    Gaara stranito lo guardò chiedendogli.

    - Ma di cosa stai parlando?-

    - Di Kimimaro…mi hanno chiamato dicendomi che c’è stata un emergenza e l’hanno dovuto portare di corsa in sala operatoria-

    Indicò la stanza davanti a loro.

    - Ma la crisi questa volta è stata troppo forte…quindi… lui…-

    Finì Juugo in lacrime e Gaara riuscì solo a dire.

    - Q…quindi…p….prima l’infermiera…si è sbagliata!-

    - ???-

    - Sì, prima è uscita dicendo che Naruto…era morto-

    - Devono aver scambiato le cartelle, credo che questa doveva essere la sala dove dovevano operare Naruto, ma visto la crisi di Kimimaro…-

    Gaara annuì debolmente, poi sussurrò.

    - Allora Naruto è ancora… sta bene!-

    Dicendo questo corse verso il terrazzo dove sapeva si trovavano Sasuke e Itachi.

    < <><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><><> >

    Itachi stava ancora cercando di consolare Sasuke, quando improvvisamente sentì la porta aprirsi e sbattere violentemente contro il muro, i due si girarono di scatto e videro un Gaara affannato che cercava di dirgli qualcosa.

    - Anf anf…Sa…suke anf Itac….hi anf, Naruto anf…-

    Itachi lasciò delicatamente Sasuke per dirigersi verso Gaara e poi disse.

    - Su calmati Gaara… Naruto è…-

    Gaara lo bloccò dicendo.

    - No, no…è vivo…è vivo!-

    - C…cosa?-

    Chiese Itachi con voce tremante, mentre Sasuke, sentendo le parole di Gaara scattò immediatamente in piedi.

    - Gaara, piantala! Anch’io vorrei che non fosse… ma invece…-

    - No, Sasuke…ti dico la verità!-

    - ZITTO! NON E’ VERO…LUI SE N’E’ ANDATO… E IO… IO… NON HO FATTO ALTRO CHE FERIRLO FINO AD OGGI! NON HO POTUTO CHIEDERGLI PERDONO PER TUTTO QUELLO CHE GLI HO FATTO…-

    - Sasuke credimi-

    Sasuke si portò le mani sulle orecchie e cominciò a scuotere la testa avanti e indietro.

    - ZITTO…ZITTO…ZITTO…ti prego…-

    Finì in un sussurro, Itachi vedendo quella scena si sentì inutile; non sapeva come placare l’enorme dolore del fratello.

    - Gaara…non credi che forse…-

    - No, Itachi… sono quasi sicuro che Naruto è vivo…credimi!-

    - ………-

    - Come… fai a dirlo… prima l’infermiera ha detto…-

    Disse Sasuke.

    - Juugo… lui mi ha detto che…-

    - E LUI CHE NE SA, EH? MICA ERA LI’ CON NOI!-

    - Fallo finire Sasu-

    Disse Itachi, Gaara lo ringraziò con uno sguardo e continuò.

    - Juugo mi si è seduto vicino… era…era disperato come te Sasuke. Diceva cose starne su Kimimaro e gli ho chiesto di cosa stesse parlando e lui…-

    - Lui...-

    Chiesero contemporaneamente Sasuke e Itachi.

    - Mi ha detto che Kimimaro si è aggravato, ha avuto un’altra crisi e l’hanno dovuto operare d’urgenza. Si vede che nella fretta avranno scambiato le cartelle-

    - Questo significa…-

    Sussurro Sasuke.

    - Che Naruto con tutta probabilità è vivo e che a quest’ora l’operazione dovrebbe essere finita-

    Finì Itachi. Quello che avvenne dopo Itachi non lo capì bene, in meno di un secondo vide Sasuke sparire dietro la porta del terrazzo con enormi lacrime che gli scendevano dal viso. Dopo il primo attimo di confusione, si avvicinò al proprio compagno e lo strinse a sé.

    - Grazie Gaara-

    Sasuke correva come un pazzo verso la stanza del biondino, pregando tutti gli dei che si trovavano sia in cielo e in terra, che quando avrebbe aperto quella porta gli avrebbero fatto trovare disteso su quel letto Naruto... il suo Naruto, per chiedergli perdono di tutto quello che gli aveva fatto in passato.

    Una volta arrivato davanti alla porta della stanza si bloccò, la paura di trovarla vuota lo assalì prepotentemente, ma trovando il coraggio lentamente abbassò la maniglia ed entrò.


    Continua.........

  10. .
    Buon Compleanno Perversion ^_^, grazie per i nuovi capitoli ^_^
  11. .
    Buon Compleanno Gloaming

    :HB: :HB: :HB: :HB:
  12. .
    - Capitolo 19° -


    Da circa un’ora Sasuke aveva lo sguardo perso nel vuoto; dopo che l’infermiera lo aveva messo al corrente della morte di Naruto era come in Black out. Non riusciva a credere che Naruto, il suo dolce Naruto, fosse morto e neppure Gaara era in condizioni migliori: alla notizia della morte del suo amico si era accasciato a terra appoggiandosi al muro con la testa tra le gambe.

    Itachi non sapeva cosa fare: Sasuke si era chiuso in se stesso non facendolo avvicinare e Gaara giaceva sul pavimento con la testa tra le mani scuotendola di tanto in tanto e ripetendo.

    - No, non è possibile!-

    Itachi gli si avvicinò lentamente, forse lui si sarebbe fatto avvicinare al contrario di Sasuke, che l’aveva scansato malamente.

    - G…Gaara…-

    Sussurrò dolcemente e il rossino sentendosi chiamare così, da quella voce che anche dopo tutto quello che gli aveva fatto, continuava ad amare, si girò lentamente e con gli occhi pieni di lacrime sussurrò.

    - I…Itachi…lui…lui…non può essere…-

    Itachi lo strinse in un abbraccio protettivo.

    - Gaara…-

    Disse Itachi stringendolo più a sé e Gaara in quell’abbraccio si sentì protetto, al sicuro... si sentiva a casa. Dimenticò momentaneamente il male che Itachi gli aveva fatto e si ritrovò a pensare a cosa avrebbe fatto lui, se al posto di Naruto ci fosse stato Itachi. Solo il pensiero gli gelò il sangue nelle vene e si strinse ancora di più in quell’abbraccio.

    - Gaara…cosa succede? -

    - Non…non lasciarmi…non lasciarmi solo!-

    - Mai…te lo giuro!-

    Sussurrò Itachi.

    - Non m’importa quanto sono stato male…io…al solo pensiero che tu…al posto di Naruto… io non resisterei Itachi-

    Disse in lacrime e Itachi in quel momento capì quando profondo fosse l’amore di Gaara per lui. Si maledisse, per non averlo capito molto prima e per il dolore che gli aveva provocato, poi lo spostò leggermente da sé, gli asciugò le lacrime con dei dolci baci e poi disse.

    - Perdonami per tutto il male che ti ho fatto. Io non ti abbandonerò mai… te lo giuro!-

    Gaara fece un piccolo sorriso e si ributtò tra le braccia del moretto, strusciandosi con il viso sul suo petto, ispirando profondamente l’odore di Itachi, quell’odore che gli era mancato da morire in quei lunghissimi giorni.

    I due, persi nel loro piccolo mondo, non si accorsero che lentamente Sasuke si stava allontanando dirigendosi verso il terrazzo dell’ospedale.

    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Sasuke arrivò lentamente al terrazzo, poi si avvicinò al cornicione con sguardo assente.

    - No, non è possibile!-

    Ripensò a quanto tempo per colpa SUA avevano sprecato... proprio così, sprecato. Quando maltrattava Naruto, nello sguardo del biondino, non c’ere mai stato disprezzo, odio o rancore, solo amore e un’enorme tristezza... tristezza per il suo passato, tristezza per la malattia, tristezza per il suo amore non corrisposto.

    - Ma in verità non era così…-

    Sussurrò Sasuke al vento.

    - Io…io lo amavo anche all’ora… che stupido che sono…-

    Disse ripensando a tutto quello che aveva fatto passare al biondino: lo aveva maltrattato sia fisicamente che psicologicamente e lui nonostante tutto aveva continuato ad amarlo.

    Ricordava ancora di quei giorni, in cui frustato per non ricordava bene quali motivi in particolare, si sfogava su Naruto e ricordava bene anche come tutto ebbe iniziò. Era il primo anno di liceo, certo Naruto lo conosceva da una vita, come gli aveva detto Shikamaru in passato, ma quando lo vide varcare la porta della loro classe fu come le se l’avesse visto per la prima volta. Ne era rimasto affascinato, ma allo stesso tempo aveva avuto paura di quella sensazione e da quel giorno, passò dall’ignorarlo completamente al maltrattarlo.
    La vera rottura avvenne quella volta che chiese a Naruto se voleva uscire con lui e i suoi amici. Il biondino felicissimo aveva accettato senza pensarci su ed era stato puntuale come sempre, invece lui e suoi amici non si erano presentati. Diverse ore dopo, quando per caso passarono di lì, videro Naruto seduto ancora ad aspettarli e lui per nascondere il senso di colpa gli si avvicinò dicendogli.

    - Sei ancora qui?-

    E Naruto sorridendo gli ripose.

    - Siete arrivati!!!-

    - Ahahah…ma sei stupido?-

    Disse un ragazzo al fianco di Sasuke.

    - ???-

    - Ahahahaha… si sei proprio stupido! Ma non l’hai capito che ti abbiamo preso in giro? Chi mai vorrebbe uscire con uno come te, eh?-

    Sasuke vide il dolore che quelle parole provocarono in Naruto, ma non disse nulla. Dopo quel giorno Naruto iniziò ad allontanarlo, questo lo feriva, ma come sempre non voleva ammetterlo e aumentava le angherie sul biondino. Botte, sgambetti, prese in giro.

    Una volta, dopo l’ennesimo sgambetto, vedendolo volare giù per la scale tremò di paura, ma quando vide che non si era fatto nulla, grazie a Shikamaru che l’aveva preso al volo, gli disse sempre le solita frase, fredda, cattiva…

    - Stupido idiota… non sei nemmeno capace di camminare?!-

    O quando gli ficcava la testa nello sciacquone... ricordava benissimo lo sguardo implorante di Naruto, che gli chiedeva di smettere, ma lui si ripeteva che era una “nullità” e che così le “nullità” dovevano essere trattate.

    Una volta l’aveva anche chiuso nello sgabuzzino della palestra, abbassando la temperatura e facendolo morire di freddo. Eppure... quando i professori lo trovavano, Naruto non aveva detto nulla, lui pensava che era per un atto di codardia, per paura delle conseguenze… invece…

    - Sono stato proprio un bastardo con lui…io non lo merito…-

    Disse Sasuke sporgendosi ancora di più.


    Continuaaaa..........

  13. .
    Grazie tante per questa doujinshi ^_^
  14. .
    - Capitolo 17° -

    Naruto era comodamente sdraiato sul divano, aveva mentito a Sasuke, era da qualche giorno che aveva la febbre, ma la sera prima gli era salita molto, però non voleva che Sasuke sapesse nulla… solo il pensiero che scoprisse qualcosa lo terrorizzava. Venne distolto dai suoi pensieri dal suonare alla porta, così con lentezza e stanchezza andò ad aprire, ritrovandosi un strano, ma bel ragazzo biondo che gli sorrideva.

    - Oh, ciao! Tu devi essere il nuovo domestico, giusto? -

    Senza farlo rispondere, il biondino lo spostò entrando prepotentemente in casa.

    - Stavo cercando Itachi, vai a chiamarlo! Su che fai qui… muoviti! -

    Nauto stava fumando di rabbia, ma chi si credeva di essere quello per trattare qualcuno in quel modo.

    - Scusa, ma credo che tu mi abbia scambiato per qualcun’altro -

    - Non sei il nuovo domestico? -

    - No, sono un amico di Sasuke -

    - E chi saresti scusa? -

    - Naruto Uzumaki -

    - Così tu saresti il famoso Naruto, che ha fatto perdere la testa al fratello di Itachi -

    Disse il biondino guardandolo attentamente.

    - Beh, da quello che mi raccontava Itachi… credevo fossi meglio! Vabbé…io sono Deidara, piacere! -

    - Il piacere non è mio e se vuoi Ita… è di sopra -

    Disse Naruto indicando con lo sguardo il piano superiore. Deidara annuì avviandosi, ma prima di salire disse.

    - Guarda che Itachi, non sopporta di essere chiamato in quel modo -

    Naruto ghignando gli rispose.

    - Forse da te, a me non ha mai detto nulla -

    Dicendo questo Naruto si risistemò sul divano e Deidara salì in camera del moretto.


    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Itachi era comodamente sdraiato sul letto ripensando alle parole di Sasuke e più ci pensava, più capiva che erano vere. Si chiese come aveva fatto a non capirlo prima… lui era felice solo vicino a quel rossino sexy e taciturno. All’improvviso venne riportato alla realtà quando sentì bussare alla porta.

    - Naru-Chan, tu non devi bussare per entrare, lo sai! -

    Disse in modo scherzosamente malizioso, ma quello che entrò non era di certo Naruto, anzi.

    - Ciao Ita… -

    - Deidara…quante volte ti ho detto di non chi… -

    - Si, si, di non chiamarti Ita o Ita-Chan ecc… ah ho conosciuto il famoso Naruto, sai mi aspettavo qualcosa di più da tuo fratello e invece il biondino mi da l’impressione di quell’insulso rossino che ti sbatti di tanto in tanto -

    - Deidara se sei qui per offendere Naruto o Gaara ti conviene andartene -

    - Come sei permaloso Itachi! Mi mancavi… era da un po’ che non ci vedevamo, così ho creduto che ti fossi mancato -

    Disse Deidara in modo sensuale, ma che di sensuale non aveva niente secondo i gusti di Itachi, anzi.

    - Neanche un po’ -

    - O_O M…ma come… -

    - Hai capito benissimo, mi sono stufato di questa specie di storia e mi sono stufato di come tratti le persone -

    - Ma dai… no, non dirmi che…ti sei innamorato di… quel rossino insu… -

    - Non osare più chiamarlo in quel modo e poi anche se fosse… questi non sono affari tuoi! -

    - Non prendertela così… ho capito, però possiamo fare un’ultima scopata di addio? -

    - No! -

    - E dai… poi non ti cercherò più… -

    - Ma fa come ti pare… -

    Disse Itachi esasperato, pensando che prima finivano, prima se lo sarebbe tolto di mezzo per sempre, così da chiarirsi finalmente con il suo bel rossino.

    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Naruto era disteso sul divano, aveva un gran mal di testa e aveva freddo.

    - Si decisamente la febbre è aumentata -

    Pensò, poi stancamente si alzò per andare in bagno, ma improvvisamente sentì suonare alla porta, così si diresse verso di essa pensando “Questo deve essere Gaara”.

    - Ciao Gaara -

    - Ciao Naruto, come ti senti? Sei più pallido del solito -

    - Non preoccuparti…è solo un po’ di febbre, ma dai entra -

    - Ok -

    I due si accomodarono sul divano dove Naruto poco prima era sdraiato a riposare.

    - Allora Gaara, come va? -

    - Bene direi, ma Naruto stai tremando? -

    - Sì, ho un po’ di freddo…ti andrebbe un bel tè caldo? -

    - Volentieri, ma aspetta lo faccio io -

    - Oh no non serve, credo di farcela a fare un misero tè, tu potresti farmi un favore però -

    - Certo! -

    - Potresti salire su da Itachi e dal suo amico, chiedendogli se anche loro lo vogliono? -

    - O…ok -

    Disse Gaara, poi lentamente si alzò ed andò al piano di sopra. Sapeva benissimo quale fosse la camera del moretto, la sua ultima visita in quella camera non era di certo stata delle più piacevoli e perso in quel ricordo arrivò davanti alla camera del moretto. Si fermò qualche istante davanti, poi sbarrò gli occhi quando gli sembrò di aver sentito dei gemiti. “Mi sarò sbagliato pensò”, così bussò ed aprì la porta. La scena che si ritrovo davanti gli fece bloccare il cuore e senza accorgersene delle piccole lacrime cominciarono a uscire dai suoi occhi; Itachi era sdraiAto sul letto e Deidara si muoveva con forza su di lui, entrambi ansimanti di piacere. Gaara riuscì solo a dire.

    - Itachi… cosa… -

    Itachi sentendo quella voce si bloccò immediatamente girandosi verso la porta.

    - Gaara…tu cosa…ci fai qui? -

    - Io… Naruto… Sasuke… occupato… compagnia… -

    Riuscì a dire Gaara.

    - Gaara…io… noi… -

    Ma non finì la frase che venne interrotto da Deidara, che con cattiveria disse.

    - Che c’è insulso rossino? Ci hai interrotti, non vedi che io e il MIO Itachi siamo occupati? E per cosa sono quelle lacrime? Oh povero piccolo… te ne sei innamorato, vero? Ma come potevi credere che uno come lui potesse amare uno come te? Non so proprio cosa ci abbia trovato in te… beh, forse hai un bel culetto da scopare… ma tutto qui -

    Gaara non riuscì più a resistere a quell’umiliazione e dolore, così si girò di scatto per andarsene, ma fu fermato dalla voce di Itachi.

    - GAARA…TI PREGO FERMATI… NON E’ COME PENSI… -

    - A NO…d…da quanto voi due… -

    Fu Deidara a rispondere.

    - Circa un anno -

    - Q…questo significa che quando n…noi, già…tu e lui -

    - Si, ma secondo te poteva bastargli una seconda scel… -

    - BASTA DEIDARA! GAARA E’ STATO UN ERRORE…UNA RIPICCA PER QUELLO CHE MI AVEVA FATTO IO… -

    - Basta… -

    - C…cosa significa basta?-

    - N…non cercarmi più… -

    - NO, GAARA…-

    - Tu mi hai mentito, quando ti ho chiesto se vedevi qualcun altro…tu mi hai detto di “no”. RICORDI? E io come uno stupido ci ho creduto, ma la colpa è mia… ero troppo innamorato di te per capire la verità -

    Dicendo questo se ne andò.

    - NO, GAARA ASPETTA… -

    Disse Itachi levandosi di dosso Deidara e prendendo il primo indumento che gli capitò sotto tiro, per poi infilarselo e correre dietro a Gaara. Doveva dirgli quello che provava per lui, quello che aveva appena capito di provare per lui, ma si bloccò quando senti urlare il rossino terrorizzato. Si fiondò subito nella direzione in cui aveva sentito l’urlo e vide Gaara accasciato a terra con Naruto tra le braccia.

    - Cos’è successo? -

    Chiese preoccupato Itachi.

    - Non lo so… l’ho trovato così quando sono sceso, deve essere a causa della febbre -

    - Febbre? -

    - Cazzo Itachi vive qui con te e non te ne sei accorto? -

    - Io…veramente…-

    - Ora basta parlare! La febbre deve essere salita parecchio questa notte, chiama un’ambulanza…MUOVITI! -

    Itachi annuì e fece come Gaara gli aveva praticamente ordinato.


    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Sasuke camminava velocemente verso casa, non vedeva l’ora di rivedere il suo Naruto, ora che la storia Haruno era chiusa, si sentiva più tranquillo, ma quando vide un’ambulanza davanti alla sua villetta il cuore gli si fermò per un secondo, poi vide Gaara di fianco al veicolo e si fiondò da lui.

    - GAARA!!! -

    - Sasuke…finalmente! Non sai da quanto stiam… -

    - CHE HA NARUTO? -

    - Ma come… nemmeno tu te ne eri accorto? Ha la febbre altissima! Ora per sicurezza lo ricovereranno, Itachi è sull’aumb… -

    Ma non finì la frase che Sasuke salì sull’ambulanza, facendo infuriare non poco i paramedici.

    - Ehi tu… ma che stai facendo qui? Scendi subito! -

    - No, prima dovete dirmi come sta Naruto -

    - E tu chi saresti per fare queste domande, eh? -

    - SONO IL SUO RAGAZZO! ALLORA… MI DICA COME CAZZO STA NARUTO! -

    - Sasuke calmati… -

    - Itachi… come sta Naruto? -

    - Ha la febbre molto alta, lo dovranno ricoverare Sasu -

    - O_O -

    - E se ora volete scusarci dovremmo portarlo in ospedale e solo uno lo può accompagnare -

    - Vai tu Sasu… dopo tutto lui è il tuo compagno -

    Sasuke annuì, Itachi scese dall’ambulanza, si avvicinò a Gaara ed entrambi videro il veicolo allontanarsi, poi Itachi si girò verso Gaara.

    - Gaara senti…per prima… -

    - Mi pare di essere stato chiaro, no? E’ finita… non voglio più vederti! Torna dal tuo Deidara -

    - Ma io non amo lui… io amo t… -

    - Non osare dirlo! Se fosse stato così non saresti andato a letto con lui per tutto questo tempo, non mi avresti mentito in quel modo! Cazzo Itachi io ti ho chiesto solo di essere sincero e tu nemmeno quello mi hai concesso…quando io invece ti ho dato tutto; la mia prima volta, il mio corpo e il mio cuore. Ma a te come abbiamo visto… non te n’è fregato niente -

    Itachi non sapeva cosa dire, Gaara aveva ragione in pieno, ma lui lo amava, solo di questo era sicuro e doveva farglielo capire in un modo o nell’altro, così senza preavviso prese Gaara tra le braccia e lo baciò con tutto l’amore che provava per lui. Dopo un attimo di sbigottimento Gaara si divincolo riuscendo alla fine a staccarsi da lui, per poi colpirlo con un potente schiaffo in faccia, mentre tra le lacrime gli urlò.

    - NON OSARE MAI PIU TOCCARMI, BASTARDO! MI FAI SCHIFO! T…TU MI HAI FERITO LO CAPISCI? MI HAI MENTITO GUARDANDOMI IN FACCIA QUANDO TI HO CHIESTO SE C’ERO SOLO IO… NON OSARE MAI PIU’ TOCCARMI E NON CERCARMI MAI PIU’ -

    Dicendo questo Gaara se ne andò lasciando li Itachi che, massaggiandosi la guancia dove Gaara lo aveva colpito, si dava dell'idiota per avere ferito in quel modo la persona che amava.


    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>


    Sasuke camminava avanti e indietro nella sala d’aspetto, aveva telefonato a Shikamaru per avvertirlo del malore di Naruto ed ora spettava li.

    - UCHIHA -

    Urlò Shikamaru andandogli incontro.

    - Allora cos’ha Naru? -

    - Ancora non lo so… la dottoressa non è ancora uscita -

    - Mmm… ok -

    I due si sedettero nella sala d’aspetto aspettando con impazienza l’uscita della dottoressa, cosa che avvenne dopo una buona mezz’oretta. Sasuke e Shikamaru si fiondarono da lei chiedendogli notizie di Naruto.

    - Allora dottoressa Tsunade, come sta Naruto? -

    Chiese preoccupatissimo Shikamaru.

    - Per ora bene. Ma se avesse aspettato ancora un paio di giorni… sicuramente si sarebbe aggravato… e non so se… -

    - Ok, abbiamo capito, ma ora possiamo vederlo? -

    - Si, certo… ma sta dormendo, non svegliatelo, mi raccomando -

    I due annuirono e poi entrarono nella stanza del biondino. Sasuke si avvicinò lentamente al letto, si chinò su Naruto posandogli un bacio leggero sulle labbra e poi si sedette al suo fianco, mentre Shikamaru innervosito da quella scena uscì e dopo qualche minuto arrivò Gaara, che preoccupatissimo gli chiese.

    - Come sta? -

    - Ora bene, ma come ho fatto a non accorgermi che stava così male? -

    - Non lo so, ma sicuramente Naruto lo sa nascondere bene -

    - Si, ma io vivo con lui! Lo dovrei conoscerlo meglio di tutti… invece -

    Gaara non sapeva cosa rispondergli, l’unica cosa era stare vicino hai suoi amici.

    - Sasuke… dovresti andare a prendere un po’ d’aria fresca… rimango io con Naruto finché non torni -

    - Ok…grazie -


    Sasuke uscì dalla stanza e girò per l’ospedale senza un meta precisa, finché senza accorgersene arrivò sul terrazzo; stancamente si sedette sul pavimento sospirando, chiedendosi ancora come non aveva capito che Naruto stava così male. Dopo circa una ventina di minuti si riavviò verso la stanza di Naruto, quando sentì una voce furiosa dire.

    - Io quel moccioso lo uccido… -

    Sasuke riconobbe immediatamente quella voce, era della dottoressa che curava Naruto.

    - Ma cosa gli salta in mente? Lo avevo avvertito di stare attento… che era più debole e che senza le flebo che lo tirano su e gli danno protezione, doveva stare attento… STUPIDO MOCCIOSO! -

    - Si calmi dottoressa Tsunade! Forse ora Naruto cambierà idea per l’operazione, non crede? -

    Sasuke sbarrò gli occhi a tale parole. “Operazione? Ma di che parlano?” si chiese, ma le due donne lo distolsero da questi pensieri.

    - Spero di si Shizune. Prima è e meglio è! Ormai è quasi passato un mese da quando gliel’ho detto; inizialmente sembrava d’accordo, ma poi non so per quale motivo ha cambiato idea… -

    Sasuke sussurro.

    - Perché non vuoi Naru? -

    - Ma io… il motivo lo so… -

    Disse una voce dietro di lui, acida e furiosa, come mai l’aveva sentita.

    - Allora parla…Shikamaru! -

    - E’ per colpa tua… -

    - C…colpa m…ia? -

    - Si…tua! NON SEI PER CASO TU LO STRONZO CHE LO LASCEREBBE SE SI DOVESSE OPERARE? -

    - Io…cosa…MA CHE CAZZO STAI DICENDO? -

    Chiese furioso Sasuke. Shikamaru gli si avvicinò, lo prese per il colletto e disse più furioso che mai.

    - Ma come… non ti ricordi quella bella chiacchierata con tuo fratello a casa di Naru? Le tuo parole se non sbaglio sono state “Non credo…non credo di poter continuare…” e l’ultima frase che io e Naru abbiamo sentito prima che LUI fuggisse in lacrime è stata “Che non reggerei se dovesse essere operato”. Lui, dopo quello…ha deciso di non operarsi e non sono riuscito a fargli cambiare idea -

    - ……… -

    - CAPISCI COSA STO DICENDO? PREFERISCE STARE CON TE ANCHE SAPENDO DI MORIRE, CHE OPERARSI E PERDERTI. CAZZO UCHIHA…PER COLPA TUA IO… POTREI PERDERE IL MIO MIGLIORE AMICO! -

    Finì Shikamaru.

    - Io…non volevo dire… -

    - ALLORA PERCHE’ CAZZO LO HAI DETTO, EH? LO SAI BENE QUANTO HA SOFFERTO IN PASSATO. PER QUESTO MI SONO FIDATO DI TE… GRANDE ERRORE… PER COLPA TUA, LUI RISCHIA DI MORIRE …PERCHE’ MI SONO FIDATO DI TE! -

    Disse sempre più furioso Shikamaru.

    - Io…lo…amo…non potrei mai…lasciarlo -

    - ALLORA PERCHE’ CAZZO HAI DETTO QUELLE COSE? -

    - PERCHE’ AVEVO PAURA DI PERDERLO… ECCO PERCHE’! -

    Gli urlò in faccia Sasuke, per poi accasciasi a terra, prendendosi con le mani il viso.

    - Io…non ho mai amato così profondamente qualcuno. Lui è il mio ossigeno… la mia vita… avevo troppa pura di perderlo -

    E quindi preferisci allontanarlo e farlo morire, giusto? Tsz… bastardo, Uchiha insensibile, che pensa solo a se stesso! Non hai pensato a Naruto, vero? Se lo avessi fatto veramente, ti immagini come avrebbe potuto reagire? -


    Sasuke abbassando la testa rispose.

    - No -

    Ma la rialzò subito dicendo deciso.

    - Ma io non lo lascerò mai, starò sempre con lui e quelle parole le ho detto in un attimo di paura -

    - Allora devi dirlo a Naruto, così da farlo operare al più presto -

    Sasuke annuì e si diresse verso la stanza dei suo Naruto.




    - Capito 18 -


    Naruto si risveglio lentamente, sentendo dei piccoli tocchi su tutto il suo viso e una voce dolce ma triste sussurrargli continuamente.

    - Perdonami…Naru…perdonami -

    Naruto ci mise qualche secondo a capire chi fosse, troppo stordito dalla febbre, ma poi riuscì a sussurrare.

    - S…sasu…ke… -

    - Shh…riposa Naru…che devi riprenderti prima dell’operazione -

    Naruto però era troppo stanco per capire veramente cosa Sasuke gli avesse detto, così si riaddormentò.

    Sasuke si era disteso al suo fianco, abbracciandolo saldamente, per paura che qualcosa o qualcuno potessero portaglielo via.

    - Guarda che da li non scappa -

    Gli disse Itachi, sorridendo dolcemente.

    - Sai tutto… vero -

    Più che una domanda era un’affermazione.

    - Si, me l’ha detto il suo amico…quello con una strana pettinatura. Era furioso -

    - Lo saresti anche tu al suo posto, no? Per colpa mia… Naruto -

    Disse Sasuke con enorme tristezza e dolore nella voce. Nel suo sguardo Itachi poté leggere l’enorme senso di colpa che sentiva il fratello, per avere solo pensato di lasciarlo.

    - Sasuke…hai sbagliato… -

    - ……… -

    - A dire quelle parole, ma fortunatamente sei in ancora in tempo per rimediare. Pensa solo a quanto ti ama Naruto… ha deciso perfino di non operarsi per rimanere con te -

    - E come credi che mi senta io per questo, eh? Lui ha scelto di morire pur di stare con me e io invece… ho pensato di lasciarlo se si fosse operato…io…non lo merito…-

    Una flebile voce rispose.

    - S…stupi…do t…teme -

    I due Uchiha sbarrarono gli occhi per poi rivolgere entrambi lo sguardo su Naruto.

    - Naruto…amore…come ti senti? Aspetta chiamo la dottoressa Tsuna… -

    - Non s…serve teme… -

    - Beh, io vi lascio soli… -

    - Va bene Itachi…m…ma dopo ritorni, vero? -

    - Certo Naru-Chan… -

    - Bene perché…dobbiamo parlare di Gaara -

    Itachi sussultò e annuì con la testa, poi uscì dalla stanza lasciando i due ragazzi soli.

    - T…teme…cos’è questa storia che io… non ti merito? Casomai è il contrario… -

    - No, Naru… sono io che non ti merito! Tu hai deciso di non operarti per stare con me…hai deciso di… -

    - Per me stare senza di te… è come morire Sasuke. Non l’hai ancora capito… che ti amo più della mia vita? -

    - Ora si e per me è lo stesso… perdonami… perdonami… sono stato uno stupido…io ti amo così tanto! -

    Disse Sasuke buttandosi sul petto del sui biondino singhiozzando silenziosamente; Naruto se ne accorse e gli sollevò il viso per baciargli dolcemente le labbra.

    - Naruto…tu devi operarti -

    - Va bene…ma tu…non mi lascerai se lo faccio, vero? -

    Chiese Naruto, cercando di nascondere la paura per una risposta negativa. Il moretto la notò immediatamente, lo abbraccio più stretto e poi disse.

    - Certo! Io non ti lascerò mai… tu sei la mia vita! -

    Naruto a quelle parole sorrise felice e cominciò a piangere.

    - Anche tu Sasu -

    - Lo so piccolo… lo so! -

    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Dopo circa una settimana la febbre di Naruto fu passata del tutto e Tsunade entrò nella sua stanza dicendo.

    - Allora Naruto, ora ti cambierò stanza e tra circa una settimana verrai operato, se hai qualche domanda…fai pure -

    - No, Tsunade… mi è tutto chiaro -

    Ma intervenne Sasuke chiedendogli.

    - Dopo l’operazione… potrò stare con lui e soffrirà molto? -

    - Per dopo l’operazione è permesso solo a una persona di rimanere e per quanto riguarda la tua altra domanda… sì, soffrirà, infondo dovremmo sempre esportargli un pezzo di polmone -

    Naruto poggiandogli una mano su un braccio gli disse sorridendo rassicurante.

    - Non temere teme, io sono forte, resisterò al dolore -

    Sasuke titubante annuì e disse.

    - Ok, ma sarò io a rimanere sempre con te…giorno e notte…e non accetto repliche -

    Disse guardando in direzione di Shikamaru, che sbuffò a quella frase scontata.

    Tsunade li portò in un’altra camera, dicendogli lungo la strada.

    - Mi dispiace Naruto, non abbiamo stanze singole libere per ora, la dovrai dividere con un altro persona -

    - Non c’è problema Tsunade, basta che non sia un vecchio rompi scatole -

    - Tsz, Dobe -

    - Che c’è? Che ho detto? -

    - Lasciamo stare -

    - Ahaha siete proprio divertenti sai Naruto -

    Disse Tsunade ridendo, una volta arrivati davanti alla stanza bussò e una voce stanca disse.

    - Avanti -

    Entrarono e Tsunade fece le presentazioni.

    - Naruto questo è il tuo compagno di stanza Kimimaro Kaguya, lui è seguito dal tuo vecchio medico Kabuto Yakushi -

    Tsunade disse questo nome quasi con disgusto, ma le persone nella stanza fecero finta di non notarlo. Naruto si girò verso il suo compagno di stanza e inchinandosi si presentò allegramente.

    - Piace… io sono Uzumaki Naruto -

    - Piacere mio Naruto -

    Disse sempre stancamente Kimimaru, ma sorridendogli.

    - Ok, ora vi lascio, devo andare a fare delle visite. Ci vediamo più tardi Naruto -

    - Ok Tsunade e…grazie per non aver mollato con me -

    - Di niente Naruto-

    Dicendo questo Tsunade se ne andò. Sasuke sistemò la borsa di Naruto nell’armadietto e poi cercò di aiutare Naruto a mettersi a letto, ma quest'ultimo lo spostò dicendogli.

    - Guarda teme che non sono mica invalido, ancora ce la faccio da solo -

    - Tsz, dobe! tu non sai nemmeno allacciarti le scarpe da solo -

    - TEMEEE… MA COME OSI! -

    - Uff che noia… -

    Disse Shikamaru sbuffando.

    - Naruto, visto che ora sei in compagnia verrò a trovarti più tardi -

    Disse Shikamaru, lanciando un sguardo irritato e arrabbiato verso Sasuke. Naruto naturalmente non se ne accorse e disse.

    - Ma no, rimani Shika -

    - No, ora è proprio meglio che vada, ci vediamo dopo -

    Dicendo questo se ne andò. Sasuke, capendo il motivo della fuga del migliore amico del suo ragazzo, disse a Naruto.

    - Naru vado a prendere dell’acqua, torno subito -

    Non aspettò la risposta del biondino e si fiondò fuori, poi corse dietro a Shikamaru e raggiungendolo lo bloccò.

    - Dobbiamo sistemare questa storia, sennò l’unico a soffrirne veramente sarà Naruto -

    - Io non mi fido ti te, Uchiha! -

    - Lo so… e non posso darti torto -

    - Già… -

    - Ma ti giurò che non lo avrei mai fatto, vedi sono qui -


    Disse Sasuke indicandosi.

    - Però lo hai pensato e detto, questo significa qualcosa… non credi? -

    Disse Shikamaru.

    - Sì, significa solo… che sono un’idiota e che avevo paura del sentimento che mi legava a Naruto. Ma ora non mi tirerò più indietro… lui e tutto per me! -

    - ………-

    - ……… -

    - Io continuo a non fidarmi di te, ma per Naruto ci proverò, però ti avverto… la prima volta te l’ho fatta passare liscia per Naruto, ma se lo rifarai soffrire in quel modo… io ti ammazzo -

    - A me sta bene, ed ora puoi tornare anche da Naruto se vuoi, visto che ci siamo chiariti -

    - No, non serve, lo chiamerò stasera… basti tu per lui -

    Dicendo questo Shikamaru se ne andò sorridendo, sicuro che questa volta le parole di Sasuke erano sincere.

    Quando Sasuke tornò nella stanza del biondino lo trovò a conversare allegramente con il suo compagno di stanza; quella era un’altra cosa che amava del suo Naruto… riusciva a fare amicizia con tutti. Naruto vedeva solo il buono nelle persone, pensò e un piccolo sorriso gli spuntò sul viso.

    - Teme… perché sorridi’ -

    - Ninte che ti interessi -

    - Uffa sempre il solito, ma l’acqua… non l’hai presa? -

    - A già… il distributore era guasto, la andrò a prendere più tardi al bar -

    Naruto annuì sorridendogli. Sasuke non riuscì a resistere a quel sorriso, così gli si avvicinò e lo baciò. Naruto inizialmente rispose al bacio, ma quando si ricordò che non erano soli nella stanza lo spostò da sé arrossendo, poi si girò verso Kimimaru dicendogli.

    - Emm… scusa! se ti danno fastidio quelli come noi… -

    Ma non finì la frase che una voce sconosciuta gli disse.

    - Quelli come noi in che senso? -

    Disse un ragazzo alto, con i capelli rossi sparati per aria, che lentamente si avvicinava al suo compagno di stanza. Naruto abbasso la testa non sapendo cosa rispondere, Sasuke guardò con sguardo freddo lo sconosciuto, che rispose al suo sguardo prendendo tra le braccia Kimimaru e baciandolo con trasporto. Una volta staccanti Kimimaru disse.

    - Juugo non c’è bisogno di comportarsi in questo modo -

    E poi girandosi verso Sasuke e Naruto, che era rimasto con la bocca spalancata a tale scena, disse.

    - Scusatemi per lo scherzo del mio ragazzo. Lui è Juugo Kuro -

    - P…piacere -

    Disse Naruto, mentre Sasuke, come al suo solito, annuì e salutò con un cenno del capo.

    - Ma perché dici cosi Kimi? Se non mi sbaglio ti piace quando ti bacio in quest… -

    Kimimaru gli tappò la bocca con le mani, per poi dirgli.

    - Non chiamarmi in quel modo davanti agli altri! Certo che mi piace quando mi baci in questo modo, ma prima presentati, no? -

    - Ok, la prossima volta lo farò -

    - Speriamo…ci sia…una prossima volta -

    Sussurrò Kimimaru. Sasuke e Naruto fecero finta di nulla, ma entrambi avevano sentito benissimo quel sussurro come Juugo, che abbassò la testa tristemente.

    Passarono i giorni e Naruto andava sempre più d’accordo con il suo compagno di stanza, ma era anche più triste, e Sasuke se ne accorse subito. Dopo cena decise di farlo sfogare un po’, così chiese il permesso alle infermiere di fare un giro nel giardino dell’ospedale con Naruto e come sempre appena lo videro, le infermiere acconsentirono immediatamente. Naruto per tutto il tragitto borbottò “Dannato fascino Uchiha” e Sasuke sentendo quelle parole sorrise; si misero seduti su una panchina, stettero in silenzio per alcuni minuti, poi Sasuke chiese.

    - Allora Naru… cos’hai?-

    - I…io…non ho niente… -

    - Ti conosco, c’è qualcosa che ti angoscia. Con me puoi parlarne -

    Naruto non resistette più si accasciò contro il petto del moro abbracciandosi stretto a lui, per poi dire.

    - Ti amo tanto. Noi siamo fortunati… nessuno a cui vogliamo bene da fastidio che noi due… due ragazzi stiamo insieme, invece loro… loro -

    Disse tra i singhiozzi Naruto. Sasuke cominciò a coccolarlo posandogli dolci baci sui capelli.

    - Su dimmi tutto Naru -

    - I…i loro genitori…li hanno cacciati via quando anno scoperto che si amavano. Capisci… li hanno puniti per il loro amore e poi ora Kimimaru… -

    - Kimimaru? -

    - Ha una gravissima malattia che non può essere curata e molto probabilmente morirà -

    Disse Naruto singhiozzando sempre più forte e Sasuke lo strinse più forte a sé.

    - Mi dispiace piccolo, ma noi non possiamo farci nulla -

    - Lo so Sasu, ma è ingiusto! -

    - Lo so -

    Passarono un’altra oretta circa seduti su quella panchina abbracciati, poi sentendo che si era alzato un leggero venticello, Sasuke decise di rientrare e Naruto lungo la strada disse.


    - Senti Sasu… potresti farmi un favore domani? -

    - Sì, certo… cosa? -

    - Potresti venire con Itachi? -

    - E perché? -

    Chiese gelosamente Sasuke, ma Naruto sorrise e poi disse.

    - Non c’è bisogno di essere gelosi, devo solo parlargli di Gaara -

    Sasuke si rilassò e poi chiese.

    - Che c’entra Gaara scusa? -

    - Beh ti ricordi che Itachi vedeva il suo ex e un altro ragazzo? -

    - Sì, certo! Ma non sono mai riuscito a scoprire chi fosse -

    - Io l’ho scoperto il giorno che mi sono sentito male -

    - ……… -

    - Quel giorno era venuto il suo ex a cercarlo e devo dirti che è antipatico, pensa mi ha scambiato per un domestico e poi mi a guardato come se fossi feccia -

    - Già…è stato sempre così! Su continua…-

    - Beh dopo è arrivato Gaara e tra una cosa e l’altra ho deciso di fare un po’ di tè caldo, così gli ho chiesto di andare a chiedere se anche Itachi e quell’altro lo volevano. Dopo un po’ ho sentito delle urla provenire da di sopra, ho senti Itachi urlare “Basta Deidara… Gaara è stato un errore…una ripicca per ciò che mi aveva fatto” e poi dire da Gaara “Basta è finita”. Non so cosa sia successo, perché sono svenuto -

    - Mmm…capisco, ma credo che non ti dovresti mettere in mezzo. Sono duo cocciuti… innamorati l’uno dell'altro. E’ già, hai sentito bene… io credo che anche Itachi lo ami, sai era da tanto che non lo vedevo così felice -

    - Anche Gaara… certo soffriva per quel rapporto, ma era felice ugualmente. Beh penso che tu abbia ragione, saranno loro a parlarcene quando ne avranno voglia -

    Sasuke annuì e riportò Naruto in camera sua.

    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Itachi era a pezzi… Gaara non rispondeva alle sue chiamate e quando lo incontrava da Naruto il rossino lo evita in ogni modo, ignorandolo. Non sapeva più come comportarsi, l’unica cosa che sapeva era che gli mancava incredibilmente.

    Gaara dal canto suo non stava molto meglio del moretto… si sentiva tradito, Itachi gli aveva mentito e lui come uno stupido ci era cascato, ed ora non sapeva se credere a tutto quello che gli aveva detto. Cero, gli aveva detto che lo amava, ma non poteva dimenticare che per mesi gli aveva nascosto che usciva anche con Deidara e che cia ndava pure a letto, poi ricordò come aveva scoperto tutta la faccenda e ripensando a quel giorno sentì le lacrime salirgli agli occhi.

    - Quel giorno ero felice -

    Sussurrò Gaara, cominciando a piangere silenziosamente, per l’unica persona che avesse mai amato in vita sua.


    <<><><><><><><><><><><><><><><><><><><><>>

    Era il giorno dell’operazione, Sasuke e Itachi si dirigevano verso l’ospedale ed erano in ritardo.

    - Sasuke calmati! L’operazione di Naru-Chan è per le dieci, sono solo le nove e quindici -

    - No, che non mi calmo, cazzo! Dovevamo essere da Naruto alle nove, per stare con lui prima che entrasse e invece questo cazzo di incidente di merda ci ha bloccati! -

    - Sasu su sono cose che capitano -

    - Non doveva accadere proprio oggi e poi ci sarà anche Gaara lì -

    - C…cosa? -

    - Sì, Naruto voleva che ci fossero le persone a lui più care. Per ora siamo solo io, te e Gaara, poi verso le dieci e mezza arriveranno anche Shikamaru e Ino -

    Itachi non ascoltava più, perchè si era fermato al “Ci sarà anche Gaara”. Cominciò a suonare come un pazzo il clacson urlando alle macchine di spostarsi ed inveendo contro lo stupido incidente, mentre Sasuke sbuffava a quella stupida reazione.

    - Sono solo cose che capitano, eh? Tsz -

    Arrivarono dopo circa un quarto d’ora all’ospedale e si fiondarono verso la stanza di Naruto, ma vennero bloccati da Gaara che, guardando Sasuke, disse preoccupatissimo.

    - La stanza è vuota, gli infermieri hanno detto che c’è stato un peggioramento l’hanno dovuto portare subito in sala operatoria -

    - C…cosa? -

    Riuscì solo a balbettare Sasuke. Itachi corse dall’infermiere e chiese informazioni, poi si diresse con gli altri alla sala operatoria. I tre si sedettero sulle sedie e aspettarono per diverse ore, mentre Sasuke non faceva altro che fare avanti e indietro per la sala., itachi e Gaara non sapevano cosa dirgli per confortarlo, poi Itachi cercò di avvicinarsi a Gaara, ma venne bloccato da un sussurrò del rossino.

    - Ora non mi sembra il caso -

    Itachi annuì e si diresse verso suo fratello per cercare di calmarlo un po’, quando improvvisamente dalla sala operatoria uscì un’infermiera, con capelli rossi e occhiali neri.

    - Qui c’è qualcuno per Naruto Uzumaki? -

    Sasuke annuì e si avvicinò.

    - S…sì, ci sono io… come sta? -

    - Mi dispiace dirle che il Signor Uzumaki non ha superato l’operazione… è morto dopo una crisi -


    Sasuke non ascoltava più, alle parole “Il Signor Uzumaki non ha superato l’operazione” sentì il mondo crollare, sparire sotto i suoi piedi e si sentì inghiottito dal nulla… perché senza il suo Naruto, c’era solo il nulla.

    Continuaaaa.........



  15. .
    Grazie tante per il nuovo capitolo ^_^
868 replies since 19/1/2009
.