Ac'Hadurta

storia fantasy originale (ovviamente yaoi)

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    Entra pure dunque, varca la porta del mio animo, tu che non temi le mie tenebre più oscure

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    ma tu mi vuoi far morire!!!!!!!! e che caspita ci sono rimasta di m.!!!! povero Sayura!!!! e i suoi figli!!!! che morte orribile ç_ç
    e il nuovo Arcidiavolo??? :wak:
    *sviene*
    troppe emozioni in una volta sola T.T
    ora sono col fiato sospeso fino al prossimo cap.!!!!
    intanto grazie per questo e per il tuo lavoro!!!! *-*

    CITAZIONE (nelith @ 20/3/2013, 21:27) 
    Ma guarda che quell'espressione era un commento più che esaustivo Yuki XD io ho riso per mezz'ora quando l'ho visto e più ci ripenso più rido :ahah: :ahah:

    guarda che se continui a sconvolgermi così mi sa che quella faccina si ripresenterà presto -_-
     
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  2. nelith
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    *pling plong* comunicazione di servizio
    Lunedì non ci sarà il prossimo capitolo...
    Fine comunicazione. :lol:

    Scusate ma in questi giorni ho avuto un po' di problemi :picci:

    Beh...sono felice che sia stato un capitolo ricco di "emozioni" :duo: dopo tanto "niente" finalmente un po' di "qualcosa" :mmh:
     
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    peccato...spero che ce ne sarà uno presto ^^
    intanto buona Pasqua!! e grazie per il tuo lavoro *-*
     
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  4. †Vampire†
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    ooh .. non ti preuccupare ^^ spero che i problemi non fossero gravi

    Buona pasqua :chu:
     
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  5. nelith
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    Eccomi! Scusate per l'attesa XD
    No, nulla di grave ahahah
    Spero vi piaccia : hug:

    Capitolo XXXVIII
    La spada dell’Arcidiavolo



    Vyckque fissò il fabbro inginocchiato davanti a lui che gli tendeva la spada, non poteva credere di aver sentito il suo nome.
    «No, ci dev'essere un errore. Non posso essere io! »
    «Nessun errore Vyckque». Tutti si voltarono verso Yarlanee tranne Rycaluse che rimaneva in attesa «Ti ricordi che alcuni giorni fa ti ho cacciato fuori dalla mia sala da pranzo insieme ad Eryah e alle altre?» il diavolo annuì sempre più sconvolto « È di questo che ho parlato con Talys, gli ho detto che tu eri il prossimo Arcidiavolo e che doveva aiutarti. Dopo la scenata che ti ha fatto mi è sembrato un saggio consiglio». La Belmorra non aveva bisogno di guardare la sorella per sentire la sua collera che saliva «Non guardarmi in quel modo, è stato Zaymesyath a suggerirmelo; Talys riesce ad esercitare una certa influenza su di lui». Yaslanyr sorvolò su quell’ultima frase, in quel momento non voleva nemmeno sentir nominare l’elfo.
    «Da quanto lo sai?»
    «Sayura ci ha contattati tempo addietro, lui ed Erran se ne erano accorti quando Talys è stato avvelenato». Ancora quel nome tanto irritante, Yaslanyr gli avrebbe spaccato volentieri la faccia. «Hanno detto che mentre Vyckque sbraitava, i marchi sono comparsi su di lui. Adesso capisci per quale motivo ho fatto uscire anche te Eryah? Non potevo».
    «Però con l'elfo si!» la sorella era furiosa, scattò in piedi ribaltando la sedia e appoggiandosi al tavolo. Yarmargath arretrò un po’ preoccupato, non voleva trovarsi nel bel mezzo della lite.
    «Tu non hai assistito alla sfuriata che gli ha fatto sul non abbandonare i compagni e la sua reazione!»
    «Non me ne frega un cazzo della sfuriata! È troppo giovane!» Yarlanee la guardava dal basso cercando di non farsi trascinare dalla collera e al tempo stesso di farla ragionare.
    «Credi che non lo sappia?! Credi che dovesse succedere in questo modo? Sayuragath voleva addestrarlo, ma non ha fatto in tempo».
    «Non ha il potere necessario! È un bambino!»
    «Non sei tu che decidi sorella, questa scelta esula dal tuo potere, quindi vedi di non intrometterti». Yaslanyr stava per dire qualcosa ma la voce di Zaymesyath glielo impedì.
    «L'arrivo di Talys ha creato un po' di scompensi di energia, infatti Vyckque non avrebbe dovuto mostrare i marchi per molto tempo ancora». Tutti si voltarono verso l’Arcidiavolo che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza «Se prendi la spada dovrai renderle quella vecchia, non ti servirà più. Ma questo è il meno, quella spada è un impegno gravoso». Il diavolo fissò il suo signore poi Talys che lo seguiva e si stava spostando per poterlo guardare meglio, mentre Erran restava in silenzio in disparte.
    «Cosa succederà se non accetto?»
    «Il clan verrà sciolto e sarete suddivisi negli altri ». Zaymesyath scrollò le spalle con un sospiro, come se fosse una cosa di poca importanza.
    Vyckque continuava a fissare la spada combattuto tra il prenderla e il rifiutarla. Le parole di Zaymesyath avevano fatto rabbrividire Yaslanyr: non voleva che il clan di Sayuragath si sciogliesse.
    «Non credo di esserne all'altezza... »
    «Infatti saresti un pessimo capo. Vuoi forse far aspettare Rycaluse in quella posizione ancora per molto?» il Darphyrer fissò Talys con odio e si slacciò la cintura a cui era assicurata la sua spada.
    «Mi ci ero affezionato». Se la rigirò tra le mani saggiandone con cura il peso per l'ultima volta «Cosa le succederà?» Anche il fabbro era imperscrutabile proprio come il suo signore e rispose con noncuranza.
    «Verrà purificata e riforgiata per creare l'arma di qualcun altro». Rimase immobile per qualche secondo poi scosse la testa.
    «Non credo di essere degno di quest'arma». Vyckque non poteva vederlo ma Rycaluse aveva iniziato a sorridere, sempre mantenendo la testa bassa. Talys aveva smesso di porsi dei problemi e parlava senza degnare di considerazione gli altri diavoli presenti nella stanza.
    «Vuoi che il tuo clan venga diviso?»
    Il Darphyrer scosse la testa «Io non posso occuparmi di loro, in più devo dare la caccia ad Adrycan con gli altri e... »
    «Cosa c'è di più importante di salvare il clan! Che la caccia sia proseguita dagli altri!» La rabbia che si percepiva dalla voce di Yaslanyr spaventò quasi tutti.
    -Ha cambiato idea in fretta-. Pensò la sorella voltandosi verso di lei irritata.
    «Cosa c'è di più importante madre?! Adrycan ha ammazzato papà, Yoshira e Feerlas! Per non parlare di tutti gli altri che sono caduti quando lui è stato avvelenato! Non è importante per te, trovarlo e ucciderlo prima che capiti qualcosa di simile ad un altro clan?!» Yaslanyr deglutì rumorosamente, non aveva pensato ad una simile eventualità; in quel momento i ruoli sembravano essersi ribaltati. Di solito era lei quella che manteneva il più assoluto controllo della situazione, invece adesso era Vyckque.
    Rycaluse non attese oltre, si alzò e si voltò verso il suo signore che annuì con un mezzo sorriso. Il fabbro strappò dalle mai la vecchia spada di Vyckque e gli mise l'altra senza dargli la possibilità di rifiutare.
    «Questa spada si chiama Rabxha Orpauariat, nutrila con il sangue del demone e regna con essa. Questo è il tuo primo incarico da Arcidiavolo. Trovalo e distruggilo riportando negli Ac'Hadurta l'equilibrio di cui sono stati privati. Così è deciso». Rycaluse sembrava molto soddisfatta ma aveva un’ultima cosa da aggiungere «E che nel viaggio tu possa trovare il tuo Danarm». Yarlanee si era alzata in piedi appena aveva visto Rycaluse che gli strappava di mano l'arma e iniziava a parlare, appena ebbe finito l’Arcidiavolo iniziò ad applaudire.
    «Cazzo! Lo avrei voluto io un incarico del genere a suo tempo! Vai Vy! Fai una strage! Sei anche mezzo Belmorra non dimenticarlo! » Vyckque era stranito, non capiva cosa fosse successo e non era il solo, ma anche Zaymesyath si unì all'applauso anche se con meno energia.
    «Non credo di capire... »
    «Come per ogni passaggio di livello, anche agli Arcidiavoli è richiesto il superamento di una prova per rendersi degni del titolo ottenuto. Anche se si nasce con questo "dono" bisogna comunque dimostrare ai propri diavoli che si è degni della loro fiducia. Solitamente la prova rimane tra l'Arcidiavolo in carica, il suo successore e il fabbro che ha forgiato l'arma, ma questa parte di rituale è stata stravolta dagli avvenimenti».
    «Stronzate». Tutti si voltarono a guardare Yarlanee che adesso fissava Zaymesyath imbronciata «Vuoi forse farmi credere che tu non sei a conoscenza di tutte le prove che si sono succedute? » l'Arcidiavolo si appoggiò una mano al petto sconvolto.
    «Io?! Facendo una simile insinuazione mi offendi Yarlanee» la sua espressione sconvolta cambiò dopo pochi secondi «Si, le conosco tutte, ma di solito ne vengo a conoscenza quando il nuovo Arcidiavolo impugna l'arma. Cerco di lasciarvi la vostra privacy». Per qualche strano motivo Yarlanee scavalcò il tavolo e si buttò tra le braccia del suo Arcidiavolo che rimase interdetto.
    «Tutto bene Yarlanee?» La Belmorra scosse la testa.
    «No, ma mi riprenderò in fretta. Tra un po' toccherà anche a me».
    «No Yarlanee, prima toccherà a me». Ashestris entrò nella sala immaginando a cosa si riferisse la compagna e si sedette alla tavola vicino a Yarmargath.
    «Tutto bene Ashestris? » l'incantatrice annuì poi vide Rycaluse con in mano una spada.
    «Oh dei! Ho interrotto un passaggio?! »
    «Non ti preoccupare, questa parte di cerimoniale si è svolto davanti a tutti noi, sono successe un po' di cose dopotutto». L'Arewoncaradas aggrottò la fronte e osservò i presenti ma il suo sguardo fu subito attirato da Vyckque che stringeva tra le mani una nuova arma ancora coperta.
    «È Vyckque il nuovo capoclan dei Darphyrer?» Rasil si era avvicinata all'elfo insieme alla compagna; al suono di quelle parole entrambe restarono a bocca aperta.
    «Abbiamo conosciuto il nuovo Arcidiavolo quando ancora non era al potere! » Rasil sembrava estasiata «Non a tutti è concesso un simile onore». L'arcanista annuiva convinta e Ashestris non riuscì a trattenere una risata.
    «Rycaluse non è che per caso hai qualcosa anche per il mio clan?» il fabbro guardò prima l'Arcidiavolo poi la giovane arcanista che insieme agli altri si era avvicinata a Vyckque sperando di poter vedere la spada.
    «Si, ho anche una cosa per il tuo clan. Ma non è ancora giunto il momento. Vuoi informare il tuo successore?» Ashestris stava per rispondere ma l'elfo si intromise.
    «Scusate se vi interrompo, ma non credo sia il caso. È probabile che la nostra discussione, mia e di Yarlanee, sia stata ascoltata. E non vorrei che quanto sia successo sia dipeso da questo».
    Zaymesyath scosse la testa, ma apprezzò la precisazione dell’elfo. «Nessuno origlia a questa conversazione. Shadrartas ha spostato Adrycan lontano da qui».
    Talys sollevò le mani in segno di resa «Volevo solo essere prudente». L'Arcidiavolo si limitò ad annuire prima di tornare a guardare Ashestris.
    «Sai già di chi si tratta suppongo».
    «Si». Annuì lanciando una rapida occhiata a Rasil che continuava a guardare la spada di Vyckque e iniziava a chiedergli di scoprirla.
    «Perché continui a tenerla coperta? Avanti, non credo che ti possa mordere come Ysrr». Il rettile sentendosi chiamato saltò dalla testa di Talys per posarsi sulle braccia del Darphyrer e iniziò a tirare la pelle che copriva la spada.
    «Sembra che anche lui desideri vedere cosa si nasconde sotto quel telo». Zaymesyath non riuscì a trattenere un sorriso mentre gli altri diavoli sembravano molto preoccupati della presenza del rettile sul nuovo Arcidiavolo.
    «Ho capito! Smettila di mordicchiare!» Ysrr gli si arrampicò sul braccio poi si girò per poter tenere sotto controllo le sue mani. Vyckque lo sentì saltellare sulla sua spalla, sibilando per l'attesa.
    Scosse la testa esasperato, ormai si era abituato alla sua presenza, e slacciò i fili che stringevano la spada liberandola dal tessuto.
    La spada era delle dimensioni di quella di Sayuragath, ma più pesante e massiccia: il fodero era laccato di blu scuro con alcune parole scritte in varie tonalità di grigio chiaro che riprendevano i colori del tessuto con cui era ricoperta l'impugnatura, che era leggermente incurvata nel senso opposto in cui si inclinava la lama. La struttura in complesso sembrava una "S" molto allungata. La spada che Vyckque aveva posseduto fino a poco tempo prima non aveva alcun tipo di guardia, mentre questa ne possedeva una formata da quattro piccole lame ricurve di almeno cinque centimetri, disposte orizzontalmente rispetto alla lama e all'impugnatura, in Láurfor. Nel punto di contatto tra fodero e guardia, che si ripeteva anche nella parte finale anche se in modo differente, si trovava un intricato groviglio di viticci, come se fosse una chiusura. Quando Vyckque provò ad estrarla parzialmente, solo per poter osservare l'inizio della lama non riuscì a smuoverla di un millimetro.
    «Sembra saldata al fodero». Osservò incerto Rycaluse che aveva assistito in silenzio a tutta la scena e che scoppiò a ridere.
    «Come ti ho detto, quell'arma serve ad uno scopo preciso. E non potrai estrarla se non allora. Una volta portato a termine il tuo primo incarico sarà a tua completa disposizione». Talys non sembrava molto convinto e non era il solo, ma fu l'unico a dar voce ai pensieri di tutti.
    «E come farà a combattere? Sarà costretto ad usare quelle quattro lamette fino a quel momento? Non mi sembrano molto comode...»
    «È appunto per questo che non si muoverà da solo. Senza contare poi che ci sono molti modi per usare una spada simile anche senza estrarne la lama». Rycaluse si mosse in fretta, sfoderò la spada che un tempo apparteneva al diavolo e cercò di colpirlo. Vyckque non si lasciò sorprendere e parò il colpo con il fodero della nova spada. Il rumore che si produsse nell'impatto fu uno dei più fastidiosi che si fossero mai sentiti, quasi un gemito, e la lama che brandiva il fabbro iniziò a vibrare emettendo una strana nota prima di un sonoro "crik". Rycaluse fermò la vibrazione con due dita e osservò il filo «Ops. Credo di aver fatto proprio un ottimo lavoro con quella spada, dato che il fodero incrina una lama di cristallo». Zaymesyath si avvicinò e prese la spada dalle sue mani, la guardò con attenzione poi gliela riconsegnò.
    «Che materiale hai usato?» Rycaluse sorrise mentre rinfoderava la spada ormai inutilizzabile.
    «Non ne ho idea. Ma posso dirti che la lega della lama è migliore di quella del fodero». Gli occhi di Erran luccicarono, anche lui era rimasto piuttosto deluso quando aveva saputo che la lega della spada di Talys era andata perduta nella mente del fabbro, ma questo lo rincuorava e non di poco. L’unica cosa che gli dispiaceva era che Sayuragath non l’avesse vista, ed espresse il suo rammarico a voce.
    «Ma l'ha vista, alcuni anni fa anche se non era ancora finita. Gliela mostrai quando venne a chiedermi una spada di cristallo per suo figlio. Gli dissi che non era ancora pronto, ma che un giorno gli avrei portato quella» indicò la lama che Vyckque teneva tra le mani e che non recava nemmeno un graffio «Per poco non mi ritrovai la mascella di Sayuragath sul pavimento della fucina. Sembrava soddisfatto del mio lavoro, ma quando gli dissi "niente spada di cristallo per tuo figlio, per il momento" non la prese molto bene. Vyckque, cerca di avere un carattere migliore di quello di tuo padre; era un ottimo Arcidiavolo, ma troppo irascibile. Da quanto vedo però sei già sulla buona strada. Piuttosto normale a mio avviso». Vyckque la guardava perplesso
    «Che cosa vorresti dire?»
    «In quanto suo successore la sua influenza nei tuoi confronti era molto più alta che negli altri membri del clan». Vyckque rifletté poi scosse la testa.
    «Non ha senso! Se fosse così allora sarei dovuto morire prima con lui!» Rycaluse avrebbe voluto spiegargli il motivo, ma lasciò che fosse Zaymesyath a farlo.
    «Precisamente. Saresti stato il primo a cadere SE non avessi manifestato i marchi. Con la comparsa dei marchi si è stabilita una scissione tra il potere dell’Arcidiavolo in carica e il suo successore: in poche parole anche se dipendevi da lui stavi diventando autonomo.» Zaymesyath si voltò verso Yaslanyr «Ringrazia lo straniero se tuo figlio è vivo».
    «Se non fosse per lo straniero Sayuragath sarebbe ancora vivo». L’Arcidiavolo inclinò la testa di lato e per una frazione di secondo la sua pupilla diventò grigia, ma Yaslanyr non lo vide, appena aveva pronunciato quelle parole aveva compreso l’errore e abbassato di conseguenza lo sguardo. «Cercalo da un’altra parte il tuo capro espiatorio. Non mi arrabbierò solo perché comprendo il tuo dolore, ma accanirti contro di lui non riporterà indietro il tuo compagno». Yaslanyr non disse più nulla.
    Rycaluse si congedò con un inchino e tornò verso il portale per fare ritorno al suo clan, non aveva altro da fare dai Darphyrer e la sua fucina l'attendeva.
    «Chi lo avrebbe mai detto! Il fratellino diventerà il nostro capo...adesso ci toccherà pure darti ascolto». Yarmargath voleva essere spiritoso per mitigare la tensione che si era creata poco prima, ma ottenne solo l'effetto contrario.
    «Credi forse che io lo volessi?! Non l'ho mai chiesto! E ci rinuncerei volentieri se servisse a far tornare indietro papà!» Il maggiore deglutì pentendosi di aver parlato e Talys arrivò in suo soccorso.
    «Credo che non intendesse fare del sarcasmo, voleva solo sdrammatizzare la situazione. Meno irascibile, ricordi?» Ma anche lui non ottenne l’effetto desiderato.
    «Scusa tanto se ho i maroni girati! Dopotutto non è successo nulla oggi!» L’elfo sollevò gli occhi al cielo osservando con interesse il soffitto della stanza e dopo aver inspirato un paio di volte si rivolse a Zaymesyath.
    «Posso fare qualcosa o è meglio che stia fermo e non mi muova da questa stanza?»
    «Per il momento resta qui. Non voglio che qualcuno faccia strane insinuazioni sul tuo conto». L’Arcidiavolo lanciò un'occhiata piuttosto tagliente a Yaslanyr che continuava a mantenere lo sguardo basso.
    Anche Ashestris si congedò poco dopo, ma lasciò Rasil con loro raccomandandole di non perdere di vista le difese e Yarlanee si unì a lei, avrebbe comunque fatto in modo di mandare alcuni guerrieri per infoltire i ranghi dei Darphyrer. La loro presenza impediva l’arrivo degli altri Arcidiavoli, non potevano allontanarsi tutti insieme dai loro rispettivi clan in un momento simile.
    Pochi minuti dopo che Yarlanee e Ashestris si furono allontanate infatti un nuovo portale si aprì e poco dopo Mosworvor fece il suo ingresso nella stanza accompagnato da una strana ragazzina con lunghi capelli biondi. Appena incrociò il suo sguardo Talys capì di chi si trattasse, Vyckque gli aveva parlato di lei: era Noclaehsil. La Danarm dei Radimardduan non sembrava molto felice di vederlo accanto al figlio di Sayuragath, ma non disse nulla limitandosi a fissarlo, lasciando che il suo signore si recasse dalla compagna del suo amico.
    «C-come è potuto accadere?! Com'è successo?! » Mosworvor era sconvolto, forse tra tutti gli Arcidiavoli era quello che stava peggio.
    «Un graffio. Un miserabile graffio. Sul braccio». Spalancò gli occhi incredulo.
    «Quando? »
    «Durante lo scontro, poco fa. Qualcuno lo ha... » la voce di Yaslanyr si spezzò e non riuscì ad andare oltre ma a Mosworvor non interessava che proseguisse, aveva capito. La voce di Zaymesyath lo riscosse dai suoi pensieri, non lo aveva notato quando era entrato, si era diretto subito verso di lei ignorando tutto il resto.
    «Serviranno dei sacerdoti Mosworvor, Werisha e tutti gli altri sono morti». L'Arcidiavolo per poco non ebbe un mancamento.
    «Che cosa?! Anche loro?! Quale disgrazia a mai colpito questo clan!?»
    «Werisha ha cercato di curare Sayuragath con Irt Draupour Sîng Viînd ed è rimasta contaminata. E da lei l'infezione si è diffusa tra i sacerdoti, annientandoli. Adesso c'è solo Radimaar ma hanno bisogno di altri sacerdoti: spero sarai generoso con loro». L'espressione di sorpresa si trasformò in incredulità e disappunto.
    «Mi sembra ovvio! Appena farò ritorno al clan sceglierò chi mandare». Zaymesyath non aveva mai avuto dubbi in proposito infatti sorrise sentendolo così indignato.
    «Mi perdoni mio signore, ma non sarebbe più saggio portare i sopravvissuti in un altro clan? Magari suddividendoli? Dopotutto non hanno più una guida». Noclaehsil si era voltata verso Zaymesyath ma l'Arcidiavolo non fece in tempo a dire una sola parola, Vyckque si fece avanti scostando da una parte Talys e tendendo la spada.
    «I Darphyrer avranno un Arcidiavolo e sarò io». Mosworvor lo guardò sconvolto poi voltò verso Yaslanyr e lei si limitò ad annuire: era combattuta. Zaymesyath invece rimaneva in silenzio, tranquillo e assisteva divertito alla scena; sapeva che si sarebbe svolta anche per gli Arcidiavoli che ancora non erano passati.
    «Ma è troppo giovane! Non puoi lasciarglielo fare veramente! Non è pronto! Non è stato addestrato! È troppo presto!» Talys vide il Vyckque stringere con più forza la spada, anche lui non era convinto di questa scelta ma non poteva tirarsi indietro.
    «Questo sono in molti a dirlo. Ma non sta a voi giudicarlo prima ancora che inizi a mettersi alla prova». Rasil annuì convinta alle parole dell'elfo che sembrarono rincuorare anche il diretto interessato.
    «Chi sei tu per rivolgerti con questo tono ad un Arcidiavolo? Chi sei per parlare a suo nome? » Noclaehsil lo fissò con i suoi gelidi occhi rossi, rimasero a lungo a fissarsi con Ysrr che assisteva alla scena dalle spalle di Vyckque. Si fronteggiarono in silenzio per lungo tempo, neppure l'ingresso di Kyrarsil distolse la loro attenzione. Il Danarm appena notò quella strana situazione di stallo strinse saldamente la sua lancia; temeva che stessero per attaccarsi.
    Ma con sorpresa di tutti Noclaehsil rilassò le spalle e sorrise.
    «Benvenuto negli Ac'Hadurta, Cacciatore. Possa la tua spada macchiarsi del sangue di migliaia di demoni».
    Per la terza volta in pochi minuti Mosworvor rischiò l'infarto.
    Kyrarsil guardò confuso prima Noclaehsil poi Talys e infine Zaymesyath. L'Arcidiavolo in apparenza era imperscrutabile come suo solito, ma il suo compagno lo conosceva da troppo tempo per lasciarsi ingannare: rideva.
    «Credo che mi sia sfuggito qualcosa. Cosa sta succedendo?»
    «Niente Kyrarsil, non ti preoccupare. Quanti sono gli Yrrioth sopravvissuti?» il Danarm scrollò la testa prima di rispondere.
    «Pochi, pochissimi. Per non parlare dei cittadini. Gli unici che hanno retto il colpo sono stati gli arcanisti, loro non hanno subito perdite, ma sono solo una decina.» Guardò Yaslanyr che faceva di tutto per mantenere il controllo «Ci saranno si e no duecento diavoli vivi».
    «Una strage provocata da un graffio». Kyrarsil si guardò attorno preoccupato.
    «Che cosa ne sarà di loro adesso? La città è praticamente deserta».
    «Il clan non è stato annientato, sono sicuro che il nuovo capoclan saprà cavarsela». Zaymesyath si voltò verso Vyckque «Non sarai solo». Il Danarm vide per la prima volta la spada ed emise un strillo che attirò l'attenzione di Ysrr. Il rettile inclinò la testa prima a destra poi a sinistra ed emise un sibilo perplesso.
    «Scusate». Kyrarsil abbassò lo sguardo imbarazzato.
    «Comunque sia le nostre difese sono quasi inesistenti. Come cazzo facciamo a mantenere saldi i nostri confini?» Erran aveva ragione lo sapevano tutti.
    «Vi manderemo dei rinforzi, sono sicuro che Yarlanee stia già provvedendo».
    «Comunque sia non potrete mai privarvi di troppi elementi, anche gli altri clan sono a rischio». Vyckque sembrava si stesse sforza di entrare nel nuovo compito che lo attendeva, Yaslanyr e i suoi fratelli erano colpiti ma non sapevano ancora se in bene o in male, al contrario di Erran che annuiva soddisfatto per le parole del suo allievo più problematico. Anche Kyrarsil e il capoclan dei Radimardduan non riuscirono a trattenere la sorpresa.
    Talys osservava in silenzio Ysrr, meditabondo, poi dal nulla iniziarono a dialogare, scambiandosi sibili e suoni gutturali. Rasil osservava la scena totalmente rapita e non era la sola anche se la maggior parte dei diavoli erano più preoccupati per il Darphyrer che continuava ad avere appollaiato addosso l'Irght'nal'eyd. Alla fine del dialogo l'elfo annuì soddisfatto. La prima parola che rivolse a Zaymesyath fu un sibilo strozzato, dopo essersi schiarito la voce ci riprovò.
    «Forse so come fare, ma ho bisogno dell'aiuto di Rasil». Nonostante non stesse parlando con lui, Vyckque si senti in obbligo di interferire: era del suo clan che si stava decidendo la sorte dopotutto, ed esigeva di sapere.
    «Che cos'hai intenzione di fare?»
    Talys si voltò sfoggiando uno dei suoi sorrisi più accattivanti. Le zanne bianche non sfuggirono agli occhi del diavolo che faticò a non umettarsi le labbra con la lingua.«Sei mai andato a caccia con il falcone?» Vyckque inclinò la testa da un lato perplesso, imitato da Ysrr sulla sua spalla.
    «Con cosa? Sei impazzito forse?» l’elfo sbuffò esasperato, come se quello che avesse appena detto fosse la cosa più semplice e ovvia del mondo.
    «Dalle mie parti si caccia in molti modi. Da voi no?» Il Darphyrer lo guardava come se avesse perso completamente il lume della ragione ma il compagno non se la prese, si limitò a sorridere. «Diavolo di poca fede. Fidati di me. Lasciami fare e ti prometto che potrai aggiungere un nuovo simbolo al tuo stemma».
     
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    :luluv: :luluv: quanto mi mancavano quei due!!!!
    felice che tu sia tornata :sing:
    un bel cap.!!! io un'idea su chi possa scegliere come Danarm :mmh: e chissà cosa avrà i mente Talys?
    non vedo l'ora di leggere il prossimo cap. *-*
    grazie per l'aggiornamento!!!! :chu:
     
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  7. †Vampire†
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    completamente d'accordo con yuki u.u
    CITAZIONE
    Ma con sorpresa di tutti Noclaehsil rilassò le spalle e sorrise.
    «Benvenuto negli Ac'Hadurta, Cacciatore. Possa la tua spada macchiarsi del sangue di migliaia di demoni».
    Per la terza volta in pochi minuti Mosworvor rischiò l'infarto.

    XD
    CITAZIONE
    Le zanne bianche non sfuggirono agli occhi del diavolo che faticò a non umettarsi le labbra con la lingua

    :uhm: :mmh: :bav: :blo: :plurt: pensieri perversi...
    Voglio vedere la spada di Vyyyyyyyy!!!!
    grazie mille per il capitolo :chu:

    PS: sono felice che non fosse niene di grave : hug:

    Pss: Vy imbronciato



    in arrivo anche asmody ...

    Edited by †Vampire† - 9/4/2013, 16:01
     
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  8. nelith
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    :luv: :luv: :luv: :luv: bellissimo Vy!! Grazie : hug: : hug: : hug:
    Come anche Asmody?!? :gasp: :gods: :plurt: ma tu mi vizi!!! :lov: :lov:
     
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  9. nelith
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    Uff...e anche per questa settimana ci sono riuscita :flop: Spero sia di vostro gradimento :mmh: buona lettura :chu:

    Capitolo XXXIX
    Squame, artigli e zanne




    «Sei sicuro che sia un'idea saggia? Non so cosa potrebbe succedere...» Rasil guardava il suo compagno di viaggio preoccupata, quello che le aveva illustrato non le piaceva per nulla ma lui sembrava tranquillo.
    «Credo di essere in grado di farlo».
    «Tu credi? Se ci riesci ti chiederanno perché non lo hai fatto prima». Anche Netymoon sembrava scettica, ma era più preoccupata per la sorte dell'elfo che per altro vista le reazioni che avevano avuto con lui la maggior parte dei Darphyrer.
    «Fino a poco tempo fa non ci sarei mai riuscito. Se ce la farò sarà solo per merito di questo». Talys agitò la fiaschetta con dentro l'ascus, ne avrebbe dovuto bere parecchio per fare quello che aveva progettato, ma se tutto andava come sperava sarebbe stato grandioso.
    Si stavano incamminando verso la torre di Groomnos, sperando che l'arcanista non fosse riuscito a risolvere quel problema con i portali. Ashestris gli aveva assicurato che il mago non aveva mosso un dito verso quel piccolo disguido e non sembrava felice di riferire quella notizia. Quando l'Arcidiavolo degli Arewoncaradas aveva sentito ciò che voleva fare rimase a bocca aperta, voleva assistere ma non poteva permetterselo: doveva sorvegliare i suoi confini e decidere che aiuti mandare ai Darphyrer. Questo aveva la precedenza assoluta quindi li lasciò andare a malincuore da soli.
    Tutto era esattamente come Talys lo ricordava, Netymoon invece si guardava attorno meravigliata da quando erano usciti dalla torre di Ashestris. L'elfo osservando il suo stupore le aveva detto che la pensava allo stesso modo. Mentre avanzavano verso la torre, Rasil si soffermava sulle varie strutture che caratterizzavano la città e spiegava i tipi di incantesimi che si studiavano al loro interno: ne Talys ne Netymoon capirono di cosa stesse parlando, ma nessuno dei due volle interromperla e smontare il suo entusiasmo, si limitavano ad annuire.
    Alla torre Rasil corse su per le scale seguita dagli altri due. Li condusse subito nella libreria e lì videro Groomnos seduto contro la parete circondato dai suoi libri, nello stesso punto in cui lo avevano visto durante la visita precedente. Netymoon lo fissava a bocca aperta sconvolta e solo una gomitata di Talys la fece riprendere dallo stupore e recuperare il contegno.
    «Rasil! Sei tornata finalmente. Ho bisogno che tu mi vada a prendere...» La voce stridente del diavolo era sempre fastidiosa e irritante.
    «Mi dispiace maestro ma sono qui per i Darphyrer. Ashestris mi ha incaricata di occuparmi delle loro difese e siamo qui per questo». Gli occhi del diavolo si illuminarono, sembrava eccitato dal ricordo di qualche ora prima quando sicuramente aveva percepito quanto era successo.
    «I Darphyrer si, ho saputo... Un'enorme tragedia. Posso chiedervi in cosa posso esservi utile? »
    «Dobbiamo aprire alcuni portali». Groomnos aggrottò la fronte perplesso, non gli sembrava affatto una buona idea.
    «Non ho risolto il problema con i portali, dovrai chiedere ad un altro arcanista».
    «Lo sappiamo maestro, ma proprio per questo siamo venuti qui». Per la prima volta da quando erano entrati il diavolo osservò gli altri due visitatori che avevano accompagnato Rasil. Osservò di sfuggita la Belmorra ma la sua attenzione si focalizzò su Talys che restava come sull'attenti. Era cambiato tantissimo rispetto alla prima volta che lo aveva visto: non era un demone e neppure un diavolo, ma non era nemmeno lo stesso essere che era comparso davanti pochi giorni prima.
    «Sei senza il piccolo rettile oggi?»
    «Ysrr aveva un altro compito da svolgere». La bocca di Groomnos si dischiuse emettendo un sospiro stupefatto.
    «Posso chiederti cosa vorresti fare aprendo dei portali nella mia torre? È molto rischioso. Questa tua impresa rasenta il suicidio, perché è tua l'idea vero? Non di Rasil».
    L'elfo annuì «Voglio chiamare un'adunanza». La faccia sempre flaccida e tremolante dell'arcanista divenne improvvisamente seria e si sistemò meglio nella sua postazione.
    «Datemi qualche secondo». Rasil stava per ribattere ma la pelle del suo maestro iniziò a emettere una strana luminescenza rossastra. I tessuti presero come a ribollire mentre la luce si faceva più intensa accompagnata dall'urlo dell'arcanista.
    Rasil era sconvolta, era caduta in ginocchio non sapendo cosa pensare. Quando la luce si disperse qualcun altro si trovava al posto dell'enorme diavolo che poco prima era seduto davanti a loro.
    «Bene, adesso possiamo andare». La voce di Groomnos non era più stridula e nelle suo enormi vesti era comparso un diavolo di corporatura normale che cercava di sistemarsi la lasrghissima tunica come meglio poteva per evitare di stare nudo davanti ai suoi ospiti.
    «M-maestro?! Ma come... »
    «Trasfigurazione. Il mio aspetto dipende dall'esperimento che sbagliai molto tempo addietro. Non sono stato fortunato come te. Questo tipo di incantesimo mi richiede un'enorme quantità di energia vitale, ma per fare quello che desiderate devo spostarmi e non rinuncerei ad assistervi per alcun motivo». Dopo aver parlato alla sua allieva Groomnos si avvicinò a Talys per osservarlo con attenzione. «Sei cambiato viaggiatore. Come ti trovi in mezzo a noi? »
    «Tra alti e bassi, ma mi sto adattando».
    «E l'ambiente? Ancora soffocante? » l'elfo inarcò un sopracciglio e lo squadrò con più attenzione.
    «No...non più...la mia seconda uscita all'esterno è stata migliore. La nostalgia del mio mondo si allontana». L'arcanista annuì e si diresse verso l'uscita della stanza.
    «Merito dei raifa o dell'ascus. Andiamo. Rasil dobbiamo sigillare la torre e aprire i portali. Se non hai abbastanza energie vai nel laboratorio e bevi una delle pozioni adatte».
    «Fatto prima di venire qua maestro». La ragazza continuava a guardarlo stranita, ma appena Groomnos uscì dalla porta tutti e tre si affrettarono a seguirlo.
    Talys gli si affiancò ansioso di parlarci. «Mi sembra di capire che a voi non sfugge nulla».
    «Io sono un arcanista, poco di quello che concerne le energie degli Ac'Hadurta mi sfugge».
    «Io non sono qualcosa che appartiene agli Ac'Hadurta». La risata baritonale del diavolo spaventò tutti.
    «Non puoi credere veramente a quello che hai detto. Tu sei diventato un nodo fondamentale della nostra maglia di energia. Ed è un discorso che ti avranno già fatto in passato. Sei come una sfera pulsante che cerca la sua nuova forma alla ricerca dell'equilibrio. Un equilibrio che forse non hai mai avuto. Sayuragath sarebbe caduto comunque, e non avrebbe impiegato molto tempo per farlo».
    «Perché dite una cosa simile? »
    «Gli anziani devono abbandonare il comando perché non possono adattarsi alla nuova energia che è stata fatta entrare in mezzo a noi. Loro sono troppo ancorati alle vecchie abitudini, sono incompatibili verso l'energia nuova, dovranno abbandonare tutti prima i poi. Forse solo Loalyss e Thresayskel resteranno, ma non è detto. Anche Ashestris. Per quanto noi siamo i più malleabili verso tutti i tipi di energia, dovrà cedere il posto a qualcuno che svilupperà i suoi poteri durante questo periodo di cambiamento, senza poi contare che il suo tempo stava comunque arrivando».
    «Voi dite "tutti gli Arcidiavoli", ma di Zaymesyath non hai parato. Se non sbaglio lui è uno dei più anziani, lui non deve cedere il passo? Anche lui dovrebbe avere difficoltà ad adattarsi a tutta questa “nuova energia”, come l'avete definita voi. Lui più degli altri» Groomnos lo fissò in silenzio, mantenendo un'espressione serissima per pochi secondi poi scoppiò in una profonda risata che lo fece sobbalzare.
    «Zaymesyath è la fiamma e ciò che essa consuma. Il suo potere non si sviluppa dalla maglia di energia, lui è l'energia. Lui è gli Ac'Hadurta, siamo tutti figli suoi in un modo o nell'altro. Accogliendoti nel suo clan, e non solo, ha condiviso con te la sua essenza, tu stai diventando una sua creatura». Vedendo lo sguardo sconvolto di Talys l'arcanista sorrise «No, non pensare male. Se non fosse per lui staresti diventando un demone, invece adesso stai trascendendo le razze per diventare qualcosa di nuovo e di adatto per sopravvivere in questi luoghi. Tu gli devi molto ma allo stesso tempo lui deve molto a te, grazie a te i diavoli diventeranno più potenti ed è per questo che gli Arcidiavoli devono liberare il trono per diavoli più giovani». Lo fissò per qualche tempo studiando con attenzione e cercando di decifrare le linee di potere che pulsavano nell'elfo «Non mi sorprenderebbe se tra i nuovi nati ci sarà qualcuno con le tue orecchie». Rasil aveva ascoltato tutto il dialogo in silenzio e lo stesso valeva per Netymoon anche se questa non aveva compreso molto. «Magari quando avrai trovato il tuo equilibrio io riuscirò a recuperare il mio aspetto».
    «Il mio stato vi aiuterà anche se non sono un arcanista?».
    «Tu non sei un arcanista e io non sono un guerriero. L’energia è sempre la stessa, sono i modi di usarla ad essere differenti». Talys diventava sempre più confuso, lui non si era mai interessato molto alla magia, ma era felice di non essere l’unico a sembrare confuso; Netymoon probabilmente stava capendo meno di lui. «Rasil, insieme sigilleremo la torre e apriremo i portali. Ma i laboratori e la biblioteca non dovranno essere violati: credi di riuscire a farlo?»
    «Certo maestro!» erano arrivati in una stanza circolare il cui perimetro era suddiviso in ampie arcate. Sulla pavimentazione numerosi simboli e rune erano stati incisi o tracciati con strane sostanze. Al centro di essa vi era un obelisco cristallino che mutava continuamente colore.
    «Adesso la torre». La veste enorme del diavolo formava quasi uno strascico dietro di lui mentre avanzava verso il cristallo imitato dall'allieva. Entrambi vi appoggiarono una mano e iniziarono il loro mantra. Fu come se le porte si sprangassero facendo scattare le serrature; questa fu la sensazione percepita anche se non si sentì nessuna porta chiudersi.
    «Spero che tu sappia cosa stai facendo, io non potrò proteggerti e Rasil sarà impegnata a proteggere la Belmorra». Talys annuì.
    «Lo spero anch'io». Stappò la fiaschetta e bevve per la prima volta l'intero contenuto. Mentre lui beveva l'ascus, Groomnos iniziava a recitare una delle sue formule e durante la declamazione la sua voce sembrava quasi sdoppiarsi come se a parlare fossero molte persone contemporaneamente. Rasil restava immobile con le dita intrecciate e pollici e indici a contatto posizionati davanti alle sue labbra e intanto borbottava sottovoce un'altra formula.
    Quando la eco delle ultime parole del mago si disperse nella sala e la fiaschetta di Talys cadde a terra, nell'aria iniziarono a comparire piccoli tagli che si aprivano su diverse zone degli Ac'Hadurta. Groomnos osservava con attenzione quello che restava dell'elfo, immobile in piedi poco distante da lui, fremente di qualcosa che andava oltre la semplice bramosia di sangue. Restò a guardarlo ammirato come la sua allieva; i due arcanisti vedevano ciò che sfuggiva allo sguardo di Netymoon e a quello della maggior parte dei diavoli.
    Talys teneva la testa bassa e respirava affannosamente come se si sforzasse di trattenersi. Sottili strisce scure gocciolarono dalle sue mani fino a cadere sul pavimento e in un portale poco vicino a lui, ma contrariamente a quello che succedeva ogni volta Groomnos e Rasil avevano provato ad aprire i varchi, nessuna creatura avanzò attraverso essi anche se in lontananza, immerse nelle tenebre, se ne potevano scorgere molte. Talys spostò la testa all'indietro gli occhi chiusi rivolti al soffitto e le braccia tese lontano dal corpo e ruggì. Il suono rimbalzò tra le arcate e nei portali dapprima profondo e gutturale poi sibilante, modulandolo.
    Quel suono durò per un paio di minuti con minimi intervalli per permettergli di riprendere fiato, ma ogni nuovo suono ricominciava quando quello precedente ancora riecheggiava. Quando ritornò il silenzio le prime creature si affacciarono ai portali emettendo bassi rantoli e suoni gutturali.

    ***


    «Quel tizio la deve smettere di fare come pare a lui! Chi si crede di essere?! » Erran camminava affianco a Vyckque imprecando; era da quando erano usciti nella città che non faceva altro che lamentarsi. «E poi per quale fottutissimo motivo devi tenerti quel coso appollaiato sulla testa? Non è l'amichetto dell'elfo?!» Vyckque sollevò lo sguardo verso la cupola di roccia che li sovrastava esasperato, mentre Ysrr fissava il rosso con astio sibilando e facendo ondeggiare la coda tra i capelli del diavolo e aggrappandosi con gli artigli ad essi per evitare di scivolare.
    «Lo sai anche tu perché, devo forse ripetertelo? » in Danarm scosse la testa, continuava a non accettare ne lo straniero ne le sue idee anche perché erano idee di tutto rispetto.

    «Ysrr resterà con te, così sarai più al sicuro. Zaymesyath dice che non ci sono pericoli ma non si sa mai». Erran non era stato d'accordo e non aveva certo rinunciato ad informarlo della sua opinione.
    «Quella cosa non starà con lui! Potrebbe ucciderlo!»
    «Ysrr non gli farà nulla. Si limiterà a proteggerlo».
    «Ma davvero?» il guerriero lo fissava rabbioso, tutti i Darphyrer erano piuttosto inclini alla collera in quel momento, ma il Danarm e Yaslanyr erano i più suscettibili, mentre Talys cercava di farlo ragionare.
    «Dopo quello che è successo ha bisogno di protezione».
    «Saremo noi del clan dei Darphyrer a proteggerlo! »
    «Come avete protetto Sayuragath?» quando l'elfo pronunciò quelle parole fu come se accoltellasse più e più volte Erran che rimase basito. «Ysrr lo seguirà ovunque. Per quanto i vostri sensi siano sviluppati lui è stato l'unico ad accorgersi che qualcosa ci seguiva e adesso che sa cos'è starà più attento. Conosce l'odore sia dell'Ombra che di Adrycan, sarà un aiuto indispensabile. Non sto dicendo che voi non lo proteggerete Erran, ma visto come vanno le cose non mi sembra un'idea saggia rifiutare ogni aiuto possibile. Magari non conoscerò le vostre usanze e i vostri infiniti rituali, ma sono stato in guerra, ho combattuto e sono sopravvissuto a cinque anni d'assedio, credo di avere un minimo di conoscenze su quest'ambito. Probabilmente non conoscerò i demoni come voi, ma anch'io ho fatto le mie esperienze. Vorrei ricordarti che non ho mai cercato di uccidere nessuno di voi, sono stato avvelenato anch'io ricordi?»
    «Certo che lo ricordo ed è molto strano. Strano che tu sia sopravvissuto». L'elfo sbuffò esasperato, ma fortunatamente l'ascus non gli stava creando problemi di autocontrollo.
    «Vero, ma non credo che volesse uccidermi. Credo che cercasse di minare la vostra fiducia reciproca. Non puntava ad uccidere me, ma a distruggere le basi su cui è fondata la vostra società». Erran lo guardava incredulo, dal suo punto di vista sapeva troppe cose, Sayuragath non lo avrebbe voluto con loro ma non aveva più voce in capitolo.


    Quando arrivarono nell'accademia dove avevano accolto i feriti la prima cosa che videro fu una testa arancione che si muoveva avanti e indietro cercando di sistemare le cose. Quello era l'unico lato positivo dell'intera faccenda, almeno per il Danarm.
    Erran lo osservava con attenzione, studiandone ogni movimento; la coda alle sue spalle si muoveva mollemente sinuosa.
    Vyckque stava per chiedergli una cosa ma appena vide la sua faccia si interruppe, sia lui che Ysrr lo guardarono incuriositi e per la prima volta il diavolo notò l'incredibile somiglianza tra i capelli del suo maestro e la tazza che Radimaar usava sempre per bere i suoi infusi. Gli ritornò alla mente anche quello che gli aveva rivelato Talys alcuni giorni prima e che aveva completamente rimosso. Lo fissò a bocca aperta per alcuni secondi poi tossì un paio di volte per attirare l'attenzione del guerriero.
    «Beh...si... Insomma...non tutto il male viene per nuocere no?» Erran lo guardava perplesso non capendo a cosa si riferisse «Si...insomma...tu e Radimaar...lui non era mai stato qui mentre adesso... » il guerriero spalancò gli occhi sconvolto.
    «No! No... Noi...io... Non...» il sacerdote fu attirato dalla voce di Vyckque e si era voltato verso di loro vedendo il compagno in preda all'ansia. Si avvicinò a loro per avere qualche informazione nuova, dopotutto lui si era solo occupato dei feriti, ma aveva sentito un grande via vai con i portali, temeva che fosse successo qualcosa di nuovo.
    «Tutto bene?» l'Hadramarrias vide il rettile appollaiato sulla testa di Vyckque che stava sghignazzando. «Dov'è Talys? Come mai hai lui è con te?»
    «Talys me lo ha affidato come guardiano, è l'incaricato della mia sicurezza». Ysrr si stiracchiò assonnato e fece due giri su se stesso prima di riacciambellarsi tra i suoi capelli.
    Per poco il sacerdote non scoppiò a ridere «Sei proprio in mani... artigli sicuri allora. È andato via con Zaymesyath? »
    «No, è andato con Rasil e Netymoon da Ashestris. Ha detto che andava a prendere i falconi». Radimaar aggrottò la fronte perplesso.
    «E cosa significa?»
    «Non ne ho idea». Il sacerdote si passò una mano tra i capelli poi scrollò le spalle cambiando argomento.
    «Zaymesyath ha detto niente? Irt Draupour Sîng Viînd può essere usata?»
    «Non saprei, non ha detto nulla a riguardo, ha solo chiesto a Mosworvor di mandare dei sacerdoti».
    «È già qualcosa. Io e gli arcanisti non possiamo fare molto». Si guardò alle spalle preoccupato guardando i feriti «E del nuovo capoclan si sa niente?» Vyckque fissò per terra imbarazzato e appoggiò la mano sull'elsa assicurata al fianco; fu Erran a rispondere per lui.
    «Sarà Vyckque». Radimaar lo guardò sorpreso poi sospirò.
    «Sarà una prova difficile, non credo ci sia mai stato un Arcidiavolo così giovane. Sono convinto che si prenderanno cura di te e ti addestreranno a dovere». Si passò ancora le mani tra i capelli umidi, era stravolto «Mi dispiace per quanto è successo». Il diavolo fissò il sacerdote percependo la tensione che proveniva dal suo maestro e provò a fare qualcosa per migliorare il suo umore e non solo.
    «Radimaar, so che tu non hai mai voluto abbandonare Hadramarrias. So che tu e mio padre non eravate proprio in buoni rapporti e in tutta sincerità non ho mai capito per quale motivo, ma non è che adesso potresti tenere in considerazione i Darphyrer? Siamo senza sacerdoti e uno come te sarebbe prezioso per noi». Vide il sacerdote rivolgere la sua attenzione a lui poi a Erran e sorridere.
    «Ne sarò felice, ma solo se tu mi prometterai di non essere un estremista dalla mentalità chiusa come tuo padre. Io non ho nulla contro le tradizioni, ma certi atteggiamenti non mi piacciono».
    «Di che estremismi stiamo parlando? »
    «Comportamenti ottusi verso gli stranieri ad esempio. Anche se in effetti tu e Talys... » Radimaar fissò il vecchio Danarm e si morse la lingua «...viaggiate insieme da un po', immagino che la sua presenza non ti disturbi più».
    «Diciamo che è più lui che non mi sopporta, in certe occasioni almeno».
    «Dopo quello che è successo dagli Arewoncaradas mi sembra comprensibile». Il diavolo sbiancò restando a bocca aperta; ma quando stava per dire qualcosa percepirono l'apertura di un portale a poca distanza da loro.
    «Cosa cazzo sta succedendo?!» I portali solitamente venivano aperti nel palazzo e non nelle vie della città. Erran sfoderò le sue lame e si diresse fuori di corsa seguito dai compagni e da alcuni Yrrioth in grado di combattere.
    Raggiunsero il portale quando era ancora in fase di apertura e videro Rasil uscire più pallida del solito seguita da Netymoon che brandiva la sua morningstar quasi terrorizzata. La Belmorra si mise davanti alla sua compagna con fare protettivo e pronta all'attacco.
    «Cosa sta succedendo?!» l'arcanista si voltò verso Vyckque; la sua espressione era un misto di paura e meraviglia, neppure lei sapeva cosa pensare.
    «È...è una cosa incredibile. Non avevo mai visto una cosa simile ne tanto meno letto di qualcuno in grado di farlo».
    Altri diavoli vennero attirati dall'apertura del portale e Vyckque si trovò presto tra i suoi due fratelli che osservavano perplessi la scena.
    Poco dopo qualcun altro uscì dal portale. Talys attraversò il varco con estrema lentezza. La sua maglia era stata lacerata in più punti e lo stesso valeva per i pantaloni, come se fosse stato graffiato da numerosi artigli ma non una sola goccia di sangue scendeva da quella pelle ormai talmente pallida da risultare quasi spettrale. Assomigliava in modo impressionante a quella di Rasil, l'unica differenza erano i capelli dello stesso colore delle squame di Ysrr e gli occhi che avevano ancora qualche traccia di verde ma ormai erano di un colore che andava dal nero al grigio .
    Appena lo vide Vyckque si rilassò, lui conosceva bene i cambiamenti portati dall'ascus e non se ne curò più di tanto.
    «Tutto bene Talys?» stava per avvicinarsi quando Silath si mise sulla sua strada impedendoglielo. «Cosa stai facendo? »
    «Non mi piace».
    «È l'ascus, è normale».
    «Normale un corno!» Vyckque sospirò esasperato ma decise che era meglio non mettersi a litigare con il fratello, non in quel momento almeno.
    «Sei riuscito a fare quello che ti eri ripromesso?» Ysrr sulla sua testa stava immobile ma poteva percepire la sua trepidazione senza problemi. L'elfo si limitò ad annuire increspando le labbra in un sorriso malizioso.
    «Ti presento i falconi». Talys allargò le braccia e sibilò. Dal portale iniziò a provenire uno strano suono di ali e di lì a poco alcune decine di Irght'nal'eyd si riversarono all'esterno. Alcuni dei rettili decisero di arrampicarsi sulle gambe dell'elfo creando qualche altro squarcio con i loro piccoli artigli; altri volarono sulle sue braccia mentre altri ancora cercavano appigli sulla schiena e il torace. Quelli che non trovarono spazio disponibile sull'elfo gli svolazzavano intorno o si accucciavano ai suoi piedi strofinando il muso contro di lui.
    Yarmargath guardava con gli occhi fuori dalle orbite e non era il solo. Quando Talys sibilò una seconda volta l'intero stormo si sollevò in volo e si sparpagliò per la città. Uno di questi svolazzò di fronte a Yarmargath emettendo uno basso ruggito prima di allontanarsi. Talys li guardava disperdersi soddisfatto poi si rivolse nuovamente a Vyckque.
    «Sai? Ho scoperto che non sono solo gli Irght'nal'eyd a trovarmi affascinante e degno di attenzione». L'elfo sorrise e produsse un altro suono, molto più basso e dal portale uscirono altre tre creature. Le loro scaglie erano di un grigio scuro su cui erano tracciate sottili venature verdi o nere, ricordavano la roccia di cui erano composte le montagne; potevano mimetizzarsi alla perfezione. Strisciavano sul pavimento in modo goffo: non avevano arti superiori ma solo grandi ali con quattro piccoli artigli su un'articolazione di queste. Quando si affiancarono a Talys si alzarono in piedi superando la cintola dell'elfo. Quando Erran vide le lunghe zanne ricurve che sporgevano dalle loro fauci simili a sciabole imprecò tra i denti e le sue lame tremarono nella sua presa. Non fu l'unico a spaventarsi, solo Vyckque era più sorpreso che terrorizzato: lui ormai si era abituato.
    «Tu hai trovato pure quelli?!»
    «Non è che li ho trovati, hanno risposto loro al mio richiamo. Cosa sono? I cugini più grandi degli Irght'nal'eyd? »
    «Più o meno... Credo che il loro nome sia Irght'nal'shu, ma non ne avevo mai visto uno prima». Talys appoggiò una mano sulla testa di quello più vicino iniziando ad accarezzarla, il rettile iniziò subito ad emettere un basso suono ribollente e a strusciarsi contro la sua mano imitato dagli altri due che chiedevano attenzione e che l'elfo si affrettò a dare.
    «Vy chiedi a Zaymesyath di lasciarlo al nostro clan, dopotutto è uno spadaccino».
    «Yarmargath sei impazzito?! Che cazzo stai dicendo!» Silath era sconvolto dalle parole del maggiore.
    «Ma lo vedi? Con uno come lui che riesce a controllare questo tipo di creature hai idea di quanto saremo al sicuro? Avremo i confini sbarrati, la maggior parte delle creature si tiene alla larga da un singolo
    Irght'nal'eyd figurati una decina». Il più giovane scosse la testa contrariato, non gli piaceva per nulla quell'idea.
    «Io non mi sento sicuro con quelle cose in giro per la città, tutt'altro».
    «Vyckque, la zia, Ashestris e Zaymesyath si fidano di lui, quindi io non ho riserve nei suoi confronti». Silath scosse la testa, ma non poteva opporsi a tre Arcidiavoli e mezzo.
    «In questo momento mi sento molto come papà». Borbottò. Fissò l'elfo che restava inginocchiato tra quelle creature che gorgogliavano felici. «Io non mi fido di te, ma a quanto pare sono in minoranza. Ma vorrei sapere a cosa serviranno queste creature».
    «Loro, come ha detto Yarmargath, si occuperanno di sorvegliare gli ingressi, saranno sentinelle. E visto il gran numero di creature che ci sono qua intorno avranno di che banchettare».
    «Bene. Almeno non dovremo chiedere troppi aiuti agli altri clan. Ma io continuo a non capire cosa intendevi con quella frase». Vyckque avanzò di qualche passo aggirando i fratelli ma quando fu di fronte al compagno restò immobile non sapendo se poteva avanzare. Ysrr sibilò dalla sua testa e una delle creature si spostò di lato per farlo avvicinare e permettendogli di inginocchiarsi davanti al compagno.
    «Dalle mie parti funzionava così: alcune persone si occupavano di addestrare falchi da caccia, venivano usati per stanare la preda dall'alto o per prendere piccoli animali. Molto utili». Anche Yarmargath aveva fatto qualche passo in avanti ma non si fidava molto; la lunga coda dei Irght'nal'shu aveva iniziato ad agitarsi appena aveva compiuto qualche passo, quindi restò alle spalle del fratello minore.
    «Hai mai cacciato così?»
    «Figuriamoci, io spaventavo quasi tutti gli animali. Se provavo ad avvicinarmi ad un falco questo come minimo provava a cavarmi gli occhi in preda al terrore. No, mai fatto ma l'ho visto spesso».
    «Quindi vuoi prendere uno di questi per fare la stessa cosa?» Talys iniziò a ridere e il rettile alla sua destra gli leccò la faccia.
    «No, io non prenderò uno di loro. Come ti ho detto sorveglieranno la città. La mia idea è un'altra. Mi hanno seguito in pochi, altri sono partiti alla ricerca di qualcuno. Mettiamola in questo modo: se un certo essere ha messo una spia negli Ac'Hadurta io adesso ne ho sparpagliate almeno un centinaio». Erran ancora con le armi sguainate non aveva fiatato ma adesso più che spavento era incredulo.
    «Che cosa?! »
    «Visto che non possiamo perdere tempo e vagare per le montagne come abbiamo fatto fino ad ora perché non abbiamo ottenuto niente, ho pensato che sarebbe stato più saggio fare un altro tipo di caccia. Loro sono più veloci e più numerosi, potranno passare inosservati».
    «Potevi pensarci prima! Se avessi avuto questo colpo di genio giorni fa tutto questo non sarebbe successo!» Erran reagì esattamente come aveva previsto Netymoon, ma l'elfo non si lasciò spaventare.
    «Non avrei potuto farlo giorni fa, non ne ero in grado. Non sopravvalutare le mie capacità Erran, è una situazione nuova anche per me. In più non credevo che in così tanti rispondessero al mio richiamo, mi aspettavo al massimo una decina di Irght'nal'eyd, non di più. E li avrei usati per farli andare in perlustrazione nei territori dei clan, questo è stato un di più che non avevo nemmeno immaginato». Il guerriero non sembrava convinto, ma il sacerdote lo precedette prima che potesse dire qualsiasi cosa.
    «Veramente notevole, sono impressionato. Zaymesyath sarà felice di quello che sei stato in grado di fare. Noi non siamo mai riusciti ad addestrare le bestie demoniache, al massimo siamo riusciti a tenerle in gabbia o in catene ma non sono mai state molto ubbidienti. Qualche arcanista riesce a convincerle con alcuni incantesimi ma la loro influenza non dura mai molto». Radimaar osservava le creature con attenzione «C’è una cosa che mi preoccupa però: come si comporteranno con i diavoli?»
    «Se li lasceranno stare loro non daranno problemi».
    «Benissimo. Ma adesso che cosa facciamo?» La domanda di Erran era diretta a Talys, ma fu Vyckque a rispondere.
    «Raccogliamo i pezzi e aspettiamo. Quando gli Irght'nal'eyd li avranno trovati agiremo di conseguenza». Nessuno osò dire qualcos'altro e nel piccolo gruppo che si era formato scese il silenzio, interrotto solo dai gorgoglii degli Irght'nal'shu in mezzo a loro e degli Irght'nal'eyd lontani che prendevano posizione.
     
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    TALYS è UN GENIO! PUNTO! U.U
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    è un piano perfetto *-* e Talys li ha lasciati tutti a bocca aperta!!!! :bl:
    la piega che stanno prendendo gli eventi mi intriga sempre di più per non parlare dei colpi di scena O_O
    l'unica cosa che rimpiango un po' è che con tutto questo trambusto la mia coppia preferita abbia poco tempo da dedicare a...hem diciamo ai loro momenti privati...
    comunque sono felicissima di aver letto un altro stupendo cap.!!!!! : hug:
    non vedo l'ora di sapere come andranno avanti le cose *^*
    grazie 1000 per il cap.!!!!!! :chu: :chu:
     
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  11. †Vampire†
        +1   -1
     
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    User deleted


    wooooooo :gasp: tanti yrsss :luluv: (lo sapevo che ne avrebbe richiamati altri u.u)
    non è che talys me ne può dare uno ?? :picci:
    La scena in cui Erran cerca di negare l'evidenza ...
    CITAZIONE
    il guerriero spalancò gli occhi sconvolto.
    «No! No... Noi...io... Non...»

    xD poverino , ormai tutto il mondo lo ha capito

    Concordo con yuki vogliamo ehm... più momenti intimi xD


    Un bacione :chu:

    Ps: quando avrò tempo posterò gli ultimi disegni , per colpa tua non faccio che disegnare i tuoi personaggi ... mi perseguitano xD

    PPS: ecco qua ...


    eee...


    Edited by †Vampire† - 19/4/2013, 23:35
     
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  12. nelith
        +1   -1
     
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    Ragazzuole mi duole darvi questa terribile (!?! si fa per dire) notizia, ma ho un blocco pazzesco su Ac...in quest'ultima settimana ho iniziato una storia nuova che non è nemmeno del mio solito genere (romantica contemporanea :wak: sempre yaoi...almeno quello) e per di più mi sembra una stupidaggine pazzesca D: ma non riesco a smettere di scrivere!! :fuggy: :fuggy: :fuggy:

    Vampire, grazie!!! Sono stupende :luluv: :luluv: :luluv: non mi era arrivata la notifica :plea: ç___ç le ho appena viste grazie mille!! :luv: :luv: :luv:
     
    .
  13. †Vampire†
        +1   -1
     
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    oo :gasp: capisco ... :fiu:

    ma dalla prossima settimana riprenderai a postare , vero? :picci:
     
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  14. nelith
        +1   -1
     
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    Non lo so :çoç: :çoç: :çoç: per adesso la mia ispirazione è pari a zero :tonk:
     
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  15.     +1   -1
     
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    Entra pure dunque, varca la porta del mio animo, tu che non temi le mie tenebre più oscure

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    sfuma uno dei miei appuntamenti preferiti del lunedì....ç_ç ma se hai un blocco hai un blocco U.U (che spero si sblocchi *^* )
    *ma ha senso questa frase???? O.o )*

    comunque mi unisco alla domanda di Vampire...
    *sguardo sbrilluccicoso* :gods:
     
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252 replies since 11/9/2012, 21:12   3671 views
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