One Piece - A Baby's Love -

PG ARANCIONE//ROSSO

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  1. Ayase Yukiya
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    Capitolo 4

    UN POMERIGGIO MOVIMENTATO




    Finalmente libera di correre per immensi spazi aperti.

    Non vedo l’ora di conoscere il mio nuovo amico.

    So che è su quest’isola e giuro che lo troverò ad ogni costo.


    *******************************************************



    Quasi tutti sono scesi a terra.

    Gli unici rimasti sono io Brook e Tom che è in punizione.

    Quel piccolo demonietto, la deve smettere di coinvolgere sempre la mia piccolina, nelle sue dannate marachelle.

    Sono dentro la mia cabina, sdraiato sul letto e con i soli boxer addosso.

    Fuori il sole picchia così forte che qua dentro si crepa dal caldo, anche con l’oblò aperto e il venticello fresco che entra ogni tanto.

    La porta si apre con un piccolo cigolio e vedo Rufy entrare con un’aria un po’ avvilita.

    “Come mai sei tornato così presto?”gli chiedo

    “Non ho fatto in tempo a raggiungere Merry” mi risponde sedendosi al bordo del letto e levandosi il cappello di paglia,per poi appoggiarlo sul comodino lì accanto.

    “Da quando abbiamo lasciato Water Seven,non fa altro che evitarmi” prosegue sospirando, “credo di essere un fallimento come genitore”.

    È la prima volta che gli sento dire cose del genere,non è da lui buttarsi giù in quel modo.

    Che c’entri forse lo schiaffo che gli tirò quella volta?

    Si leva la maglietta rossa e i bermuda di jeans,rimanendo così con il solo intimo addosso.

    “Dio che caldo che fa”sbuffa rannicchiandosi accanto a me e poggiando la testa sopra il mio petto.

    Con una mano,comincio ad accarezzargli i capelli neri corti,lentamente.

    “Sei un bravo genitore,credimi”gli sussurro all’orecchio, “e te lo dico perché è vero”.

    Alza il viso verso di me e mi guarda con i suoi profondissimi occhi neri.

    Appoggia lievemente le sue labbra sulle mie e poi mi bacia.

    Teneramente,come solo lui sa farlo.

    Dio,anche se sono passati tanti,quel contatto così leggero,è ancora in grado di far sussultare il mio cuore come se fosse la prima volta.

    Le mie mani si stringono attorno al suo corpo,per poterlo avvicinare di più a me.

    Premo un po’ di più su quelle bellissime labbra e chiedo il permesso di poter entrare nella sua adorabile bocca.

    La sua lingua calda e morbida che danza meravigliosamente con la mia e intanto,le sue mani che vagano sulla mia schiena nuda,come a volere memorizzare per bene,ogni mio centimetro di pelle.

    Lo faccio sdraiare sotto di me,staccandoci un attimo per riprendere fiato.

    Le guance rosse e gli occhi semichiusi.Dio com’è bello,ed è finalmente mio.

    Anche se sono passati tanti anni,vederlo in quello stato mi manda in paradiso.

    “Ti amo Usopp”mi sussurra lievemente e portando le sue braccia ad agganciarsi dietro il mio collo “non mi stancherò mai di dirtelo,mai …ti amo Usopp.Ti amo,ti amo,ti amo”

    Sorrido a quelle frasi dette con quel tono così sexy che solo lui sa fare.

    “Lo so amore mio,lo so”

    Mi chino di nuovo su di lui e riprendo a baciarlo con ancora più foga.

    Scendo lentamente sul suo torace che si abbassa e alza al ritmo del suo respiro sempre più veloce.

    Con un dito,stuzzico lieve uno dei suoi capezzoli e lo sento emettere piccoli gemiti di piacere.

    Le mie labbra,non possono smettere di assaporare il sapore di mare che ha quella pelle così chiara.

    “Usopp,la lingua …ti prego,usa la lingua” mi dice tra un verso e l’altro.

    Lentamente mi avvicino all’altro capezzolo già turgido di piacere e comincio a leccarlo e a baciarlo.

    Lo fa impazzire da matti quando faccio così.

    Oh Rufy,non mi basti mai.

    Intanto con l’altra mano,massaggio la sua virilità già dura,da sopra la stoffa dei boxer,facendolo ormai gemere senza ritegno.

    “Ti prego,prendilo” mi supplica con voce suadente.

    Non posso non resistere a quella richiesta e svelto,libero il membro da quella costrizione fatta di stoffa e comincio a leccarglielo.

    Lentamente,per sentire quanto possono diventare acuti,quei bellissimi ansimi di piacere che entrano nella mia testa e mi drogano di lussuria.

    Lo prendo in bocca e comincio pompare piano.Le sue mani s’infilano tra i miei capelli e cercano di farmi andare più veloce.

    Lo accontento e aumento di più la velocità.

    “Più forte,ti prego … ancora … ancora!!!”grida quasi per come lo sto facendo impazzire.

    In un attimo,lo sento arrivare al culmine e un liquido caldo,si riversa nella mia bocca,deglutendolo.

    Alzo lo sguardo per osservarlo in faccia.

    La bocca spalancata che cerca di mandare più aria possibile nei polmoni.

    Gli occhi ridotti a due fessure e le guance rosse come mele,per il piacere che ha provato in questo momento.

    Mi stendo sopra di lui,sempre continuando a osservarlo.

    Non mi stancherò mai di guardarlo…mai.

    All’improvviso la sua espressione cambia,diventando un sorriso malizioso e senza che me ne possa rendere conto,mi ritrovo al suo posto e con la sua bocca,che mi bacia in maniera famelica.

    Si stacca qualche secondo per riprendere fiato e mi sussurra piano “adesso tocca a me” e scende,lungo il mio addome,lasciando durante il suo percorso una piccola scia di saliva.

    Lo sento sfilarmi l’unico indumento che ho addosso e una calda bocca che mi fa sussultare all’improvviso.

    “Usopp” lo sento chiamarmi,prolungando le vocali del mio nome.

    Mi alzo leggermente per vederlo,lì in mezzo alle mie gambe.

    La bocca così vicina al mio membro eretto e il suo larghissimo sorriso,mentre mi guarda con quegli occhi carichi di piacere.

    “AAH” o dio che figura!

    Quella scena mi ha fatto venire quasi l’istante,riversando il mio seme sulla sua faccia.

    Merda,merda,merda!

    Mi copro la faccia tutta rossa per l’imbarazzo,con le mani,ma lui riprende a chiamarmi con quella sua dannata voce ipnotizzante.

    “Usopp,posso farti mio?”

    Quella domanda mi lascia a dir poco spiazzato e senza lasciarmi il tempo di rispondere,due dita,s’insinuano dentro la mia apertura e provocandomi una scarica elettrica di dolore lungo la spina dorsale.

    “RUFY!”grido senza trattenermi.
    Aggiunge un terzo dito e allarga sempre di più l’apertura.

    Il dolore,è presto sostituito da un piacere immenso.

    Il mio bacino,comincia a seguire i movimenti di quelle dite e capendo che sono pronto,si avvicina lieve a me.

    “Apri gli occhi”

    Lo faccio e mi ritrovo il suo viso ancora un po’ sporco di seme,davanti al mio.

    Con un colpo secco,entra.
    “Ah cazzo!”urlo.

    Lui continua a sorridermi,mandandomi in estasi.

    Dopo alcuni istanti di stallo,lentamente comincia a muoversi dentro di me.

    “Di più,ancora” sento le sue spinte farsi sempre più profonde e veloci.

    La mia mente è un turbinio di emozione di un’intensità tale che temo di sentire il mio cuore esplodere.

    Le nostre bocche si uniscono in bacio terribilmente infuocato.

    Le lingue che si scontrano al ritmo delle sue spinte sempre più veloci e i nostri gemiti che si propagano per tutta la stanza.

    Con un’ultima poderosa,spinta,veniamo entrambi. Lui dentro di me ed io tra i nostri due stomaci sudati.

    Si accascia sfinito sopra di me.

    I nostri respiri che cercano di normalizzarsi.

    Sono passati dieci anni amore mio eppure,ogni volta che facciamo l’amore,mi sembra che sia sempre la prima volta.

    Così unica e profonda,da farmi mandare in paradiso ogni volta.


    ***************************************************




    -Da qualche parte sull’isola-

    Credo di essermi persa.

    Davanti a me, si stende un’immessa boscaglia che mi pare tutta uguale.

    E adesso che faccio?

    Cammino,senza sapere nemmeno io dove sto andando esattamente,ma seguendo il mio istinto,forse,da qualche parte sbucherò,di sicuro.

    All’improvviso sento,rumori di passi leggeri dietro le mie spalle.

    Mi volto,ma non vedo nessuno.

    Continuo a camminare,ma i passi si fanno sempre più vicini.

    Di scatto,mi volto e afferro il mio inseguitore,buttandomi sopra di lui.

    “Ciao,perché mi stavi seguendo?” gli chiedo con un sorriso in faccia.

    È un bambino,proprio come me.Al massimo ha l’età di Tom e mi fissa,con occhi spaventati.

    “Mi rispondi’”insisto io vedendo che continua a fissarmi senza dirmi una parola.

    Poi,però capisco che gli sono in pratica sopra e così,mi alzo da lui.

    Si rimette in piede,senza staccarmi gli occhi di dosso e solo allora mi accorgo che ha qualcosa di veramente bizzarro.

    OH cavolo,quel bambino ha le orecchie e la coda da gatto.

    Appena vede la mi faccia sorpresa,tenta di andarsene,ma lo blocco per un braccio.

    “non scappare per favore” gli dico gentilmente “mi sono persa,magari tu puoi aiutarmi a tornare al villaggio”.

    Si gira verso di me con uno scatto felino e mi guarda dentro le pupille degli occhi.

    Cavolo,com’è carino.

    Gli occhi,sono neri come le notti d’inverno,mentre i suoi capelli,sono infuocati come la più calda delle stagioni estive.

    Dopo che mi osserva per svariati minuti, alla fine credo abbia deciso di aiutarmi e sempre con la mia mano attaccata al suo braccio, lo seguo silenziosamente,mentre il sole dietro di noi,comincia lentamente e scendere sul mare.


    *********************************************



    Arriviamo alla nave che il sole sta calando dietro di noi.

    Assieme a Zoro,sistemo le provviste appena prese,dentro la dispensa.

    Una volta che abbiamo finito,mi accendo la prima sigaretta della giornata.

    Ormai sto perdendo questo vizio,ma non mi dispiace fumarmene ancora una ogni tanto.

    Zoro,non la smette di osservarmi,neanche fossi un piatto succulento.

    Mi avvio verso i fornelli e comincio a preparare la cena per stasera.

    “Per quanto ancora intendi startene lì imbambolato a osservarmi?” gli chiedo leggermente seccato.

    L’osservo con la coda dell’occhio,mentre pulisco le verdure sotto l’acqua corrente.

    È la prima volta che lo vedo tormentarsi le mani in quel modo e se lo fa,vuole dire che ha qualcosa di molto importante da dirmi.

    Scuote leggermente e se ne esce dalla cucina.

    Davvero strano ma infondo,è tipico di quell’odioso Marimo.

     
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