La notte

Un racconto scritto da me che vorrei continuare ma non ho idee.

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  1. Hibiki-chan
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    La notte
    La mia storia è iniziò in una notte buia e tempestosa, con i raggi della luna piena che mi illuminavano il viso bagnato dalla pioggia. Pensai che questa sarebbe stata una delle mie solite e comuni notti, solo per strada a girovagare come un gatto randagio in cerca soltanto di un posto accogliente per ripararsi dalla pioggia e sperare in qualche avanzo di cibo che si può trovare dietro i ristoranti con 3 stelle Michelin, ma mi sbagliai.
    Dopo aver girovagato per tutte le strade della città, deserte e silenziose, e i vicoli più nascosti, umidi e freddi, ormai abbandonato da tutte le forze, mi lasciai cadere in una piccola via nascosta su degli scatoloni e dei cumuli di legno. Ormai era routine che io dormissi in posti come quelli; c'ero fin troppo abituato.

    Da quel momento la mia vita da inutile ragazzo ormai dimenticato da tutti come se fosse stato cancellato dalla faccia della Terra iniziò a cambiare.
    Vidi arrivare dall'entrata del vicolo un'ombra molto alta; pensai fosse un'allucinazione dovuta alla febbre e dalla stanchezza. L'ombra cominciò sempre più ad avvicinarsi, si faceva sempre più nitida e chiara; dentro di me stava nascendo un po' di paura, senza che ne conoscessi la ragione.
    A un tratto la figura si fermò e si abbassò, coprendomi il viso dalla pioggia con un ombrello. Mi chiese: “Che ci fa un ragazzo in mezzo ad un vicolo deserto e freddo con questo tempaccio? Hai una casa?”
    Io, ormai debole e privo di forze, svenni appena finì di parlare, proprio prima di provare a rispondergli.
    Al mio risveglio mi ritrovai con dei vestiti nuovi ed asciutti, in un grande letto, morbido e confortevole; era un letto matrimoniale con delle coperte di seta color bianco. La stanza invece profumava di un dolce aroma di vaniglia. Sentendolo, mi rilassai subito, perché amavo il profumo della vaniglia.
    Pochi istanti dopo essermi svegliato mi accorsi che accanto a me c'era un uomo: molto probabilmente colui che mi aveva soccorso. Mi guardava intensamente e mi disse: “Ben svegliato, piccolo randagio”.
    Appena pronunciò quelle parole sentii una strana sensazione. Un brivido mi percorse la schiena: aveva una voce dolce e calda, gentile. Poi mi misi a guardarlo più attentamente: era un uomo alto, con un bel fisico, degli occhi azzurri, cristallini come l'acqua di un fiume limpido e dei capelli color nocciola.
    Incuriosito gli chiesi il motivo per cui mi aveva soccorso. Rispose che mi aveva visto ormai già da parecchio tempo girovagare per le strade della città e che voleva darmi una mano in qualche modo; quel che era successo prima era solo l'occasione giusta per farlo.

    All'inizio ero un po' sorpreso e sospettoso, perché non capivo il motivo per cui una persona avrebbe mai pensato di aiutare un'altra persona che nemmeno conosceva, senza volere nulla in cambio. Ma per lui sembrava la cosa più normale al mondo.
    Non sapendo che fare, lo ringraziai e mi alzai, perché non volevo stare un minuto di più in quel letto e nella casa di un estraneo. Però, quando feci cenno di andarmene, ebbi un giramento di testa; stavo per cadere a terra, ma lui mi afferrò al volo evitandomi una bella botta.
    Mi chiese se stavo bene; ovviamente non stavo affatto bene, ma cercai di liberarmi per poi andarmene. Tuttavia era così insistente e all'apparenza molto preoccupato che decisi di rimanere a riposare almeno quella sera nel suo caldo e confortevole letto.
    Appena mi rimisi nel suo letto si alzò e se ne andò augurandomi una buona notte e una veloce guarigione.
    Il mattino dopo mi svegliai e fortunatamente avevo recuperato abbastanza forze. Quindi decisi di andarmene. Quando uscii dalla sua stanza lo vidi dormire stretto stretto in un divano che era più piccolo di lui; era molto buffo vederlo lì rannicchiato, ma allo stesso tempo mi chiedevo come mai faceva tutto questo solo per aiutare un piccolo randagio come me.
    Curioso, mi stavo avvicinando, quando lui si sveglio è mi guardò con un'espressione felice e chiedendomi:” Ehi, tutto bene randagio?”
    Io gli risposi: “ Si, ora sto bene. Scusa, ma preferirei togliere il disturbo, credo di aver già causato troppi problemi”
    Lui mi fermò e mi disse che ero tutt'altro che un problema e che lui voleva soltanto il mio bene. Lo fissai chiedendomi ancora il perché di tutto ciò e sinceramente non lo avevo ancora capito; quindi gli domandai ancora una volta: “Cosa vuoi da me?”, lui ripeté che non voleva nient'altro che il mio bene. Dopodiché mi fece lui una domanda: "Vuoi stare ancora un po' qua a vivere con me? Almeno finché non ti sarai ripreso del tutto. Ti prego.”
    Io ero imbarazzato dalla proposta e gli risposi che solo uno stupido avrebbe potuto accettare la proposta di uno sconosciuto di cui non si fidava nemmeno. Però insisté così tanto, quasi supplicandomi, che mi convinse.
    Quando accettai lui sorrise per la felicità e disse: “ Bene! Oh, ma che maleducato! Non mi sono presentato: il mio nome è Lucian.”
    Appena sentii quel nome me ne innamorai: mi ricordava la luce, la vita. Era la prima volta che sentivo un nome così bello in tutta la mia vita, sempre se la mia si potesse definire così.
    Poi aggiunse: “ E tu come ti chiami?”
    Io balbettando gli dissi che mi chiamavo Kuro. Era incredibile come i nostri due nomi si contrapponessero.
    Continuando a guardarmi Lucian ripeteva: “Kuro,Kuro,Kuro,Kuro... Che nome carino!”
    Venni colpito da quella esclamazione, perché anche se erano semplici parole, per la prima volta qualcuno aveva pensato che una cosa di me, per quanto banale, fosse carina.
    Lo ringraziai, arrossendo leggermente, e gli chiesi: “Scusa, Lucian, non è che hai qualcosa da mangiare? Sai com'è, è da tre giorni che non tocco cibo...”
    Lui ridendo mi disse che mi avrebbe preparato qualcosa al più presto con un sorriso sulla faccia.
    Per la prima volta avevo incontrato una persona con cui parlare e socializzare.

    Spero vi sia piaciuto :picci: e se avete critiche dite pure > <
     
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  2. nadine5
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    hibiki spero vi sia un seguito e sapremo qualcosa in piu su lucian. questo capitolo sembra piu un prologo.
     
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  3. Hibiki-chan
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    Nadine5 io vorrei continuarlo ma...non ho proprio idee >.<
    Cioè le ho ma...non so come combinarle
     
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  4. nadine5
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    hibiki .fai con calma ,basta che non ci rinunci
     
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  5. Kanelì»
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    Secondo me sei stata troppo veloce nella seconda parte (da quando si risveglia fino alla fine), questo rende il tuo racconto abbastanza surreale, magari se lo rimaneggi allargando la seconda parte ti viene anche l'ispirazione per il seguito...
    Spero di non sembrarti troppo severa o cose del genere....
    Buon lavoro!
    -\\3\\-
     
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4 replies since 2/9/2013, 17:47   60 views
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