I will try to fix you

iwaoi, vm18, angst

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    naozaj šialený.

    Group
    Manga Slave
    Posts
    3,594
    Reputation
    0
    Location
    Destiny Island~

    Status
    Anonymous
    Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Fandom: Haikyuu!!
    Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
    Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
    AVVERTENZA: Mi sono ispirata in parte alla canzone di Marco Mengoni: Guerriero. Che, no, non mi piace il cantante, né in generale le sue canzoni, ma il testo di questa era troppo perfetto per l'idea che avevo e niente, ecco qua quello che ne è uscito.


    _____________________________________________________________________

    I will try to fix you.





    La riabilitazione era finita da una settimana, ma non era servita a niente per te. Era come se fossero passati semplicemente i giorni, come se non era valsa la pena di perderli lì dentro, in quel luogo freddo e che mai, mai, avresti pensato di dover sopportare così tanto a lungo. Più volte eri finito col lanciare all’aria un’asta, per urlare e prenderti la testa tra le mani e piangere per lunghi e dolorosi momenti, mentre la ragazza di turno cercava di calmarti invano. Ed io, ero lì, a fissare quella scena straziante attraverso un vetro spesso due dita, a fissare la tua figura e provare un dolore bruciante dentro il petto. Come eravamo finiti a questo punto? Come era potuto succedere proprio a te, che oltre alla pallavolo l’unica cosa importante e sicura che avevi ero io?



    Ti prendo per mano quando restiamo soli nel corridoio, mentre l’infermiera va a far firmare al dottore i fogli per la fine della riabilitazione. Non mi guardi, il tuo sguardo è fisso verso le tue cosce e le gambe che oltre il ginocchio non esistono più. Ma tu le senti, senti le fitte, perché vedo i tuoi denti mordere forte il labbro inferiore e gli occhi sull’orlo del pianto. Ma ti trattieni, perché devi imparare ad accettare che ormai non ci sono e quella è solo la sindrome dell’arto fantasma.

    Cerco di non assumere nessun sguardo triste, perché vederti in questo stato è forse la cosa che più mi strazia dentro, quella che mi distrugge fino in fondo. E mi sento inutile, per niente in grado di poterti aiutare, ma se solo fosse possibile taglierei le mie di gambe e te le donerei. Se fosse possibile tornerei indietro e avrei preso il tuo posto in quell’incidente d’auto.



    Ed è quando ti stringo più forte le mani che tu alzi lo sguardo. Gli occhi rossi, carichi di dolore, ma quel sorriso ti solca comunque le labbra, perché non vuoi farmi preoccupare, non vuoi che io pensi che tu sia troppo debole per sopportare tutto questo. Ma è difficile, e lo sai, perché io ti leggo dentro, che ti conosco molto più di quanto la gente possa anche solo immaginare. Ed è straziante, orribile vederti così, è terribilmente atroce quella tua espressione che mai avevi assunto, nemmeno quando venivamo sconfitti da un’altra squadra.



    Mi allungo verso il tuo viso, ed è mentre le mie labbra si poggiano dolcemente sulle tue che prendo coraggio e capisco cosa posso fare te, cosa voglio fare per te.





    “E levo questa spada alta verso il cielo,

    giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo.

    Solo sulla cima tenderò i predoni

    arriveranno in molti e solcheranno i mari.



    Oltre queste mura troverò la gioia

    o forse la mia fine, comunque sarà gloria,

    e non lotterò mai per un compenso:

    lotto per amore, lotterò per questo.”




    Ti porto a casa, camminando con calma per la città, mentre le persone ci guardano, ti guardano e incontrano il mio sguardo duro, il mio sostegno dietro di te, mentre spingo lentamente la carrozzella sulla quale sei seduto. E ti parlo con amore mentre aspettiamo che il semaforo diventi verdi. Ti parlo di come sta Kuro, il nostro cane, di come gli sei mancato in queste ore che sei stato al centro, dei danni che ha fatto ai vicini e di come abbia divorato l’osso che aveva lasciato in giardino l’altra sera. Tu sorridi, mi assecondi, mi guardi e cerchi la mia mano sopra la tua spalla, girando il capo verso di me per guardarmi e avere la certezza che io non scomparirò mai. Ma io, Oikawa, non me ne andrò mai dalla tua vita. Io sarò al tuo fianco fino alla fine, fino a quando tu ne avrai bisogno.



    Arriviamo a casa con calma, ed io ti aiuto a salire sopra i gradini tirando su la carrozzella, portandoti fino alla sala, dove ti prendo in braccio per metterti sul divano. Lì, ti accarezzo la fronte e mi siedo al tuo fianco, mentre Kuro scodinzola tra le tue gambe, leccandoti le mani e facendoti a modo suo le feste. Sorrido a quella scena e tu lo accarezzi, giocando con lui e facendogli i versi, chiamandolo nei modi più imbarazzanti possibili.



    Ti amo.

    Lo realizzo ogni giorno, ogni volta che mi fermo a fissarti troppo a lungo. Ed ho voglia di piangere, di stringerti e farti sentire al sicuro tra le mie braccia, darti conforto, farti capire quanto amore io provo per te. Ma forse lo sai già.





    Dopo cena guardiamo insieme un film, parliamo poco, ci coccoliamo per lo più e tu non hai nemmeno la forza di guardare il telefono, perché sai che le persone che ti vogliono bene sono lì, a provare pena per te e darti conforto nel modo peggiore possibile, nel modo che tu detesti di più. Non vuoi commiserazione, tu vuoi semplicemente che si comportino come sempre, che ti invitassero a uscire come hanno sempre fatto o a divertirti con loro. Ma forse, nemmeno questo alla fine è quello che vuoi e in parte, lo sai.



    Ti addormenti sulla mia spalla, mentre con una mano mi stringi la maglietta, come se avessi paura di non sentirmi più, come se in quell’incubo che presto farai, io non sarò al tuo fianco.

    Ma ci sarò, io per te ci sarò sempre Oikawa.





    “Io sono un guerriero veglio quando è notte,

    ti difenderò da incubi e tristezze.

    Ti riparerò da inganni e maldicenze

    e ti abbraccerò per darti forza sempre.



    Ti darò certezze contro le paure,

    per vedere il mondo oltre quelle alture.

    Non temere nulla io sarò al tuo fianco,

    con il mantello asciugherò il tuo pianto.”






    E ti svegli di soprassalto, tra le lacrime, in preda al pianto e ai fremiti, mentre una mano corre a stringere il ginocchio, sentendo che sotto esso c’è solo il vuoto. Il tuo sguardo è spaventato e tremi tra le mie braccia, che ti stringono forte, mentre la mia voce cerca di tranquillizzarti.



    “Sssshh.. va tutto bene, sono qui. Ci sono io qui, Oikawa.”



    Mi guardi negli occhi e cerchi di calmarti, stringendomi subito dopo e nascondendo il viso nella mia spalla.

    Non mi lasciare…ugh…fa…fa così male.”



    “Lo so, lo so…ma andrà tutto bene, te lo prometto.”



    Ti accarezzo la testa e tu annuisci, cercando di convincerti, credendomi ciecamente, stringendomi più forte per sentirmi. Ed è quando ti bacio il capo che tu torni a guardarmi negli occhi e silenziosamente ti avvicini alle mie labbra, premendole contro le tue. Sono salate e umide, calde come le tue guance e la tua bocca: la lingua che va ad abbracciare la mia, unendo i nostri respiri. Le mie mani ti accarezzano dolcemente la schiena e le tue salgono fino a stringermi dolcemente i capelli, facendo passare le lunghe dita affusolate tra i ciuffi scuri. Avrei dovuto tagliarli, prima o poi, magari la mattina successiva, quando le cose si sarebbero ristabilite.





    “E amore il mio grande amore che mi credi,

    vinceremo contro tutti e resteremo in piedi.

    E resterò al tuo fianco fino a che vorrai,

    ti difenderò da tutto, non temere mai.



    Non temere il drago, fermerò il suo fuoco,

    niente può colpirti dietro questo scudo.

    Lotterò con forza contro tutto il male

    e quando cadrò tu non disperare.



    Per te io mi rialzerò….

    Io sono un guerriero e troverò le forze,

    lungo il tuo cammino sarò al tuo fianco mentre

    ti darò riparo contro le tempeste e ti terrò per mano per scaldarti sempre.”






    “Hajime…”



    Sussurri il mio nome tra le nostre labbra, andando a incrociare il mio sguardo. I tuoi occhi sono caldi, umidi per il pianto e per il desiderio che stai provando in quel momento. Ti accarezzo una mano con la guancia e sorrido dolcemente, tornando subito dopo a baciarti con passione, lasciando scivolare le mani sulla tua maglia e percorrere tutto il torace tonico da sopra il tessuto. Te la sfilo, andando a sentire sotto i palmi la carne morbida e tu fai altrettanto con la mia, andando a graffiare piano la schiena con le unghie, che alterni ai polpastrelli che fanno pressione sulla carne. Mi alzo, quando sento il tuo respiro farsi più veloce, proprio come il mio: ed è il desiderio che sta crescendo da parte di entrambi a coinvolgerci.



    Mi sfilo i pantaloni velocemente, togliendo anche i boxer, mettendomi poi in ginocchio davanti a te. Il tappeto andrebbe pulito, così pieno dei peli di Kuro, che ora dorme fuori in giardino, nella sua cuccia che insieme abbiamo costruito tre anni fa, quando lo abbiamo preso al canile.

    Ti bacio il ventre e con le mani percorro le tue cosce, salendo fino alla vita e sbottonandoti lentamente i pantaloni, che ti aiuto a sfilare insieme all’intimo, facendolo scivolare come il mio per terra. Ti guardo e tu mi guardi di rimando. La tua espressione è triste ma mi sorridi lo stesso, ed io allungo una mano per accarezzarti il viso, sentendo il calore della tua guancia sul mio palmo.



    “Ti amo.”



    Ti sussurro, per poi chinarmi a baciarti lì, proprio dove la carne si è richiusa liscia sul ginocchio, dove una volta c’erano le tue lunghissime gambe atletiche. Ti lasci sfuggire una lacrima, portando una mano tra i miei capelli, sussurrando con voce rauca un:



    “Anch’io.”



    Risalgo l’interno coscia, facendo scendere entrambe le mani verso la tua vita e ti aiuto a divaricare meglio le gambe, mentre con la bocca salgo a baciarti, leccarti e succhiarti, passando tra i testicoli e riservandogli il medesimo trattamento che rivolgo al tuo sesso. Tu ansimi, inclini la testa all’indietro sul divano e ti lasci andare al piacere, ondeggiando un poco il bacino e cercando di dimenticare che adesso non puoi più arricciare i piedi come facevi prima quando stavi godendo.



    Mi stringi i capelli più forte solo qualche minuto dopo, tornando a guardarmi e fissandomi con desiderio, intimandomi in silenzio di smettere e baciarti. Mi alzo e senza farti male mi metto in ginocchia tra le tue gambe, andando a sedermi sulle cosce e sfregare il mio sesso contro il tuo, mentre le nostre bocche si uniscono di nuovo. E le tue mani stringono i miei capelli, le spalle, scendendo verso la schiena e i miei glutei, accarezzandoli con sicurezza e divaricandoli sensualmente. Ti mordo il labbro quando mi sfiori l’ano, ma tu mi sorridi e scendi a baciarmi il collo, dove sei solito marcarmi con i denti. Ansimo e mi stringo a te, sentendo le tue dita lunghe accarezzarmi le pareti calde e sfiorare punti sensibili dentro il mio corpo. Ansimo, e tu vai a toccare il mio torace, succhiando i capezzoli e mordendo piano la pelle, dove lascia altri segni.



    “Tooru…!”



    Ti chiamo e tu capisci che ti desidero, che ti voglio, scivolando fuori dal mio corpo con le dita e facendomi calare sul tuo sesso. E nonostante la ferita che provi, nonostante le giornate infernali e le notti piene di incubi, sei tu che guidi me su di te, che mi stringi, mi riempi di calore, facendomi sentire completo.

    E ti bacio, ti stringo, chiamo il tuo nome e tu il mio, in sussurri bassi, caldi e intimi, mentre ci uniamo lenti in un movimento costante, che ci porta insieme a un lungo spasmo di piacere.




    Mi guardi e mi stringi, mentre poggi la testa sul mio petto, steso a pancia in giù sul letto. Io ti accarezzo i capelli e ti sorrido: la testa poggiata sui cuscini e lo sguardo immerso nei tuoi occhi scuri e intensi.



    “Voglio metterle.”



    Dici, e so a cosa ti stai riferendo, e mi sorprendo nel vedere che hai cambiato idea sul metterti quelle protesi. È un buon segno, mi dico, la dottoressa non ci sperava più ormai e aveva detto che gli sarebbero serviti anni per accettarlo e affrontare quel radicale cambiamento, che però lo avrebbe aiutato moltissimo. Lui si allunga verso di me e mi prende con delicatezza la testa tra le mani, baciandomi e sorridendo dolcemente.



    “Mi aiuterai?”



    Chiedi e io andando a prenderti la mano, intrecciando le tue dita tra le mie, sussurro sicuro vicino alle tue labbra:



    “Sì.”





    “Attraverseremo insieme questo regno

    e attenderò con te la fine dell’inverno.

    Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente

    io sarò con te e sarò il tuo guerriero.



    E amore il mio grande amore che mi credi,

    vinceremo contro tutti e resteremo in piedi.

    E resterò al tuo fianco fino a che vorrai

    ti difenderò da tutto, non temere mai.



    Ci saranno luci accese di speranze

    e ti abbraccerò per darti forza sempre.

    Giurò sarò roccia contro il fuoco e il gelo

    veglio su di te, io sono il tuo guerriero.”
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Manga Slave
    Posts
    20,331
    Reputation
    +28

    Status
    Offline
    Mamma, è bellissima!!! Così triste e allo stesso tempo così dolce e piena di speranza
     
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    naozaj šialený.

    Group
    Manga Slave
    Posts
    3,594
    Reputation
    0
    Location
    Destiny Island~

    Status
    Anonymous
    Sono felice che ti sia piaciuta ** <3
     
    .
2 replies since 18/11/2016, 11:42   36 views
  Share  
.