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ecco, insomma, io ci provo, ma non so se ci riesco, questa è una cosina corta corta, che ho scritto tempo fa, non troppo però e con cui ho inaugurato la mia nuova pagina di EFP, insomma, vabbè, io la posto, ditemi che ne pensate, ok?
spero solo non ci sian troppi sfondoni grammaticali XD
Rating: Verde
Personaggi: Ranmaru (OC), Seishiro (OC)
Il tempo sembrava essersi fermato da quel giorno di pioggia di 10 anni prima, adesso Seichiro era seduto su quella sedia, davanti alla finestra, la solita sedia, la solita finestra da ormai 10 lunghissimi anni, da quando lui se ne era andato, lasciandolo solo in quella casa troppo grande per lui.
Avevano solo 16 anni a quel tempo, Ranmaru e lui, ma il loro amore sembrava potesse durare per sempre, non era una semplice infatuazione, come continuavano a ripetere i genitori di entrambi, era qualcosa di più, molto più profondo.
Seichiro si scostò una ciocca ribelle da davanti gli occhi, da quant'è che non li tagliava? Non lo ricordava più, da quando Ranmaru se n'era andato la sua vita era stata come appannata, pensandoci adesso, non riusciva a mettere a fuoco gli avvenimenti degli ultimi anni. Cosa aveva fatto in tutto questo tempo?
Improssivamente delle gocce gli offuscarono la vista, si toccò una guancia, asciutta, stava iniziando a piovere, si alzò di scatto facendo cadere fragorosamente la sedia, aprì la finestra; una folata di vento irruppe prepotentemente nella stanza sparpagliando gli oggetti più leggeri ovunque.
Le mani sul cornicione della finestra, l'orecchio in ascolto. Seichiro si sporse più che poteva guardando quello che gli si parava davanti agli occhi, riusciva a distinguerlo chiaramente: Ranmaru, come l'ultima volta che l'aveva visto 10 anni prima.
La gakuran nera aperta, leggermente più lunga di quella normale, la camicia bianca mal infilata nei pantaloni, il vento gli scompigliava i capelli castani dai riflessi rossastri.
"Ranmaru"
Seichiro pronunciò quell'unica parola come se fosse stata la più importante della sua vita, ed in effetti per lui era proprio così.
Ranmaru era ancora lì e adesso aveva iniziato a fare dei gesti per incitarlo a raggiungerlo, sempre più insistenti; Seichiro si portò in piedi con le braccia che si aggrappavano ai lati della finestra e i piedi sull'intelaiatura, una folata di vento più forte e si gettò nel vuoto.
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Aprì gli occhi debolmente, un soffitto bianco, una luce troppo forte gli accecava gli occhi.
"Ranmaru"
Ancora quell'unica parola così importante.
Cercò di alzarsi ma non ci riusciva, poi sentì urlare il suo nome "Seichiro" il tono incredulo e felice al tempo stesso, rotto dal pianto. Ancora non riusciva ad alzarsi e gli occhi non si erano abituati alla forte luce.
"Seichiro sei tornato da me"
Un uomo alto, con i capelli castani dai riflessi rossi era sopra di lui in lacrime, gli occhi gentili tutti rossi e gonfi, probabilmente per il poco dormire.
"Dopo dieci anni ti sei svegliato, io lo sapevo che saresti ritornato da me ... Ti amo"
Silenzio ...
"Ranmaru"
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