Caro diario

Card Captor Sakura - Touya & Yukito

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  1. rumiko
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    Questa fictiono mi è venuta fuori anni fa, rileggendo Card Captor Sakura e prendendo spunti e idee da tutte le scene dove erano Yukito e Touya; ho così immaginato cosa avrebbero potuto fare prima e dopo ogni momento di narrazione, come avrebbero vissuto loro la storia dal loro punto di vista, quale potrebbe essere stato il loro rapporto e il suo evolversi, ed è stato così che ho cominciato a scrivere praticamente di getto, impiegando ogni ora, minuto, secondo libero che avevo.
    Le parti sono 12, proprio come gli albi del manga: questo perché in ciascuna parte ci sono ben precisi riferimenti agli eventi del corrispondente volumetto ;)
    Ultima nota, poi vi lascio alla lettura: fino alla decima parte inclusa la narrazione è nella forma del diario, poi per qualcosa che succederà diventa una narrazione in terza persona.
    Riguardo le lemon, mi sono cimentata anche in questo e devo riconoscere che nelle ultime parti della storia gli ho fatto fare davvero….ehm…gli zozzoni….però è stato anche questo più forte di me!!! @____@ Spero solo che proprio 'quelle' scene non risultino troppo noiose e che vi sembrino passabili: io le ho lette e rilette ormai talmente tante volte che non so più cosa pensarne!!!! U___U
    Bene, ora vado e non vi disturbo più: buona lettura!!! (o almeno spero che lo sia…..)

    Tra <<….>> i frammenti di diario di Touya, tra "….." quelli di Yukito.
    Ultimissima cosa: sarei curiosa di sapere cosa ne pensate e come vi sembra, dunque se avete tempo e voglia scrivetemi pure le vostre opinioni...

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    Caro Diario - parte I


    " Sto scrivendo che è quasi ora di andare a dormire...non so perché, ma ultimamente, soprattutto da circa due mesi a questa parte, mi sembra di sentire sempre più il peso della stanchezza…mah, sarà perché siamo ormai in giugno e il caldo
    inizia a farsi sentire, e viene voglia di sonnecchiare tutto il giorno, almeno finchè non arriva il fresco della sera…comunque non è l'unica cosa strana capitatami ultimamente: infatti, ho anche notato da un po' che Touya sembra preoccupato, o impensierito da qualcosa, non so anche di questo quale sia la ragione, però l'ho capito, anche se lui non me ne ha parlato. Proprio per questo oggi gli ho chiesto se c'era qualcosa che non andasse: dopo tutto è il mio migliore amico, anzi, l'unico che ho, il primo al quale fin dalla mia venuta in questa città mi sono subito legato, e ormai credo che siamo abbastanza in confidenza per condividere le nostre preoccupazioni, come anche ovviamente tutto ciò che ci rende felici. Oggi però alla mia domanda non ha risposto e ha detto solo di non preoccuparmi…mah, non so, però voglio dargli fiducia, e rispettare la sua decisione di non volermi dire nulla: se ne avrà bisogno so, e sicuramente anche lui lo sa, che quando sarà il momento mi dirà tutto…intanto però ho pensato di regalargli un quaderno domani, che gli possa fare da diario: chissà, magari scrivere cose che poi comunque resteranno solo per lui potrà aiutarlo ad aprirsi almeno con sé stesso e risollevarsi o fare chiarezza nei suoi pensieri…inoltre, è anche un po' l'unico modo che ho per ora di fargli capire che pur non volendo essere invadente nei suoi confronti, gli sono comunque vicino…e poi, so cosa vuol dire avere un diario, io è da quando sono in questa città che ho iniziato ad averne uno, e mi aiuta moltissimo: chissà, magari è anche per compensare la mancanza di una famiglia vera a propria, anche se gli amici e persone che mi vogliono bene non mancano di sicuro. "

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    << Caro diario….dovrebbe essere così che si inizia un diario, no? Comunque non ne ho mai tenuto uno finora, questo su cui sto scrivendo me l'ha regalato Yuki stamattina, dopo gli allenamenti di calcio…mi ha detto che anche lui ne tiene uno e può essere molto utile per riflettere su sé stessi, o alleviare le preoccupazioni quando ce ne sono…chissà, forse dipende dalla mia risposta a quello che mi ha chiesto ieri. In ogni caso, voglio seguire il suo consiglio, e anzi, gliene sono grato, perché probabilmente ha capito che per ora non posso parlargli ciò che mi impensierisce e io di riflesso ho capito che è preoccupato per me e che con questo regalo mi ha voluto dire che comunque mi è vicino. Passando ad altro, in effetti qualcosa che mi dà da pensare c'è, soprattutto da aprile, e cioè da circa due mesi: sono da sempre stato una persona in grado di percepire presenze non umane o particolari forze magiche, e proprio da aprile di quest'anno sento intorno a me qualcosa di strano, e il mio intuito mi dice che prima o poi ne saremo coinvolti tutti….io, Sakura, Yukito, e perfino mio padre….è questo ciò che mi preoccupa, ma spero solo di sbagliarmi…tengo molto a tutti loro, e non vorrei davvero che succedesse qualcosa di brutto….
    Caspita, è proprio vero quello che mi ha detto Yuki: ora pur se ancora preoccupato mi sento comunque un po' più leggero, e per il momento ho deciso di non pensarci molto…Yuki mi ha detto che lui nel suo diario scrive anche le cose belle o divertenti che gli capitano, e proprio oggi ne è capitata una davvero molto divertente: a parte che come tutte le
    mattine ci ho preso proprio gusto a dare del mostro a Sakura, ma poi più tardi a scuola, mentre stavamo facendo calcio accanto al campo di educazione fisica della scuola di Sakura, Yuki l'ha vista, e mentre le correva incontro per salutarla, è inciampato...il solito distratto! Però subito mi sono preoccupato e gli sono andato vicino (chissà perché, tra tutti quelli che sento essere in pericolo, lui mi sembra sempre quello che più di tutti ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino e gli dia il suo sostegno….), ma quando ho visto che era tutto ok, ne ho approfittato per far arrabbiare un'altra volta mia sorella: ho tirato gli angoli della bocca di Yuki in un sorriso del tutto deformato, e mi sono divertito un sacco a vedere l'espressione del mio amico, completamente allibita, e quella di Sakura, completamente furiosa, invece!!!! Certo Yuki non si meriterebbe affatto trattamenti simili da me, perché sento che più passa il tempo e più ha bisogno davvero che qualcuno gli sia vicino, e anche se è molto legato anche a Sakura, ed è sempre molto gentile con lei, mi sembra di intuire che è in me che può trovare chi lo sostenga…comunque già adesso non gli nego mai un aiuto se posso darglielo, o un'uscita o una serata insieme: capisco che si sente solo in quella casa, e anche se è sempre sorridente, anche se è il primo a preoccuparsi delle persone a cui vuole bene, non è detto che solo perché è così, solo perchè appare così ai nostri occhi, nel silenzio della sua casa non senta ogni tanto la mancanza di una famiglia…forse per questo tutti noi che gli vogliamo bene cerchiamo un po' di essere per lui quella famiglia che non ha. >>

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    << Ieri sera ero molto stanco e mi sono dimenticato di raccontare una cosa strana successa poi anche oggi: praticamente sia ieri che oggi, mentre eravamo a scuola si è levata una strana folata di vento, solo che oggi mi è sembrata molto più violenta e pericolosa, e istintivamente sono corso a proteggere Sakura, anche se le ho detto poi che pesante com'è non sarebbe di sicuro volata via…che divertente farla arrabbiare!!!! Solo che stavolta mi sono beccato un bel calcio perché c'era anche Yuki e lei non vuole assolutamente che io la prenda in giro in presenza di lui…comunque anche Yuki era corso per proteggere Sakura e si è subito voluto assicurare che stesse bene; stamattina non sono passato a prenderlo perché aveva da fare come aiutante per una gara di tiro con l'arco, e quando l'ho visto mentre provava un arco e ho sentito mormorare Sakura su quanto fosse bello, in effetti in quel momento anche io ho pensato che fosse molto affascinante, così come è stato poi il sorriso gentile che ci ha rivolto quando ci ha visto e salutato…però non è stato che un pensiero passeggero e il resto della giornata poi è trascorso tranquillo come al solito…mah, chissà cosa mi è preso?
    Forse sentendo in continuazione Sakura che non fa che parlare di Yuki, mi sto facendo condizionare anch'io dalla cosa e
    magari anche troppo…>>

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    << Come è capitato altre volte, oggi Yuki è venuto a studiare da me, e quando Sakura ci ha portato in camera gli hot cakes, sono rimasto stupito di Yuki che ha intuito il suo arrivo e le ha aperto la porta: tante volte è così tardo a capire le cose, e invece….anche oggi comunque, come qualche giorno fa, ho notato quanto fosse bello e gentile il suo sorriso, e anche se già me ne dispensa parecchi, in quel momento ho desiderato che tutti i suoi sorrisi fossero per me, ma come qualche giorno fa anche questo mi è sembrato un pensiero passeggero, anche se poi, unito allo stupore per il suo intuito nell'aprire la porta a Sakura, quello stesso pensiero non mi ha consentito di distogliere troppo spesso lo sguardo da lui fino alla fine del pomeriggio… >>


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    " Ieri Touya mi ha invitato a casa sua a studiare, ed ho assistito ad una scenetta molto divertente (a volte mi sembra che Touya voglia fare di tutto per far arrabbiare Sakura!!!) : praticamente Sakura era al tavolo, pronta a mangiarsi un hot cake, quando Touya appena entrato, se l'è subito mangiato lui e Sakura se l'è presa, poi però vedendomi si è subito raddolcita e si è offerta di portarcene alcuni in camera più tardi: è una ragazza veramente gentile e generosa, è impossibile non volerle bene…vedere poi i due fratelli in un momento di vita quotidiana come quello, nonostante mi abbia fatto sorridere, per un attimo mi ha anche fatto sentire davvero solo, anche se poi è passata proprio grazie alle attenzioni di Sakura e alla presenza di Touya. Poi, quando Sakura ci ha portato la merenda in camera, non so per quale motivo ma ho intuito che stava arrivando e le ho aperto…mi è sembrata meravigliata e quando le ho risposto che era stato intuito è subito arrossita: che carina che è! Touya invece mi ha guardato un po' strano, e da quel momento in poi fino
    alla fine del pomeriggio mi sono sentito un po' un osservato speciale...dal suo sguardo!!! Non che mi dia fastidio, però non capita mai tanto spesso che Touya mi faccia sentire in quel modo…che modo fosse poi, ancora devo capirlo: eh, sì, questo piccolo avvenimento mi ha un po' confuso ieri!
    Comunque anche oggi è successa una piccola cosa di cui ho capito davvero poco: ero nel cortile della scuola a fare le pulizie, quando vedo Sakura e la saluto, poi per ringraziarla degli hot cakes la invito per una granita…e tutto ad un tratto le si sono illuminati gli occhi, mi ha ringraziato in un modo davvero troppo entusiasta, ed è perfino corsa via col sacchetto dell'immondizia che dovevo buttare io!!! Mah….."

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    " Stasera siamo andati al parco dei re dei pinguini perché c'era una festa con tante bancarelle e leccornie varie; a dire il vero mi ha invitato Touya, che non voleva che Sakura e Tomoyo andassero da sole: è un fratello molto premuroso, e anche questo fra gli altri è un lato del suo carattere che mi
    piace e ammiro molto…anche se la porta sempre in giro e si diverte nel farla arrabbiare le vuole molto bene e so che potrebbe dare la vita per lei…credo che questo valga per ogni persona che abbia un fratello o una sorella, e anche a me piacerebbe sapere cosa si prova…beh, in effetti in parte mi sembra di saperlo a volte, perché Touya ultimamente sta diventando sempre più premuroso anche nei miei confronti, lo sento sempre più vicino e affettuoso, in tante attenzioni che, ho notato, mi riserva, come quella di stasera, quando mi ha dato una mela caramellata e si è preoccupato che mi bastasse…non so cosa stia succedendo, cosa ci stia succedendo, ma ho l'impressione che più il tempo passa e più la nostra amicizia stia cambiando in qualche modo, però non è una cosa che mi preoccupa perché sento che non c'è nulla di negativo, anzi forse questo cambiamento potrebbe portarci a qualcosa di ancora più bello, chissà… "

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    " Prima di cena è accaduta una cosa molto strana: stavo andando a fare spesa, quando ho percepito vicino a me qualcuno in pericolo: ho capito subito che si trattava di Sakura quando ho visto affacciata al laghetto del re dei pinguini Tomoyo preoccupatissima, e mi sono tuffato per tirar fuori la sua amica dall'acqua. Sakura aveva perso i sensi ma stava bene, così, tranquillizzata Tomoyo, ho portato Sakura a casa mia, e quando si è svegliata le ho spiegato cosa era successo, ma si è preoccupata perché Touya l'avrebbe rimproverata, allora le ho detto di stare tranquilla, che avrei parlato io con il fratello. Mentre si riaddormentava, lei mi ha detto che ha incontrato la mamma nel laghetto, e anche se ho capito la nostalgia che a volte lei può sentire per sua madre, ho cercato di tranquillizzarla e farle capire che se fosse stata sua madre non avrebbe permesso che affogasse, anche perché in effetti lo penso davvero….resta comunque il fatto che quanto è accaduto è davvero molto molto strano…. "

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    << Quando Yuki l'altro ieri sera mi ha chiamato dicendo che Sakura era da lui e tutto quello che era successo, subito mi sono molto spaventato, perché anche se è da un po' che non ci penso, comunque ancora ho la sensazione che ci siano intorno a noi delle forze o delle presenze che stanno agendo per far accadere qualcosa, e tutto ciò non mi fa stare affatto tranquillo…comunque quando sono andato da Yuki mi sono un po' risollevato nel vedere che Sakura stava bene, e quando mi ha detto che lei aveva visto nostra madre gli ho spiegato perché Sakura ora ha tanto paura dei fantasmi, e gli ho rivelato della mia capacità di percepire presenze non umane (cosa che sento tra l'altro anche quando sono con lui…) e del fatto che più volte mi è capitato di vedere mia madre, ma non più da quando ho iniziato ad andare alle medie…poi ho pensato che forse Sakura stesse male per non avere più nostra madre, ma Yuki, che sembrava averla capita, mi ha risposto con voce dolce che in realtà lei vorrebbe solo incontrarla…in quel momento avrei voluto abbracciarlo e ringraziarlo per le sue parole, perché mi ha fatto capire di avere profondamente compreso i nostri sentimenti, e avergli rivelato certe cose per me è stata un po' come una confessione, un momento magico, solo nostro, ecco…
    Stamattina invece è successa una cosa che subito mi ha scosso e non poco: mentre eravamo a colazione e Sakura salutava mia mamma nella foto come tutte le mattine, accanto a lei, dopo tanto tempo ho rivisto proprio mia mamma!!! Era bella come sempre, e dolce e sorridente, come se si fosse tranquillizzata per qualcosa…ed in effetti, ho sentito la sua voce che mi diceva: ' Questa volta sono venuta perché ero un po' preoccupata, però…ormai non ce n'è più bisogno.' Chissà cosa voleva dire? Forse era in pensiero per quanto accaduto a Sakura due sere fa? Però, ora che l'ho rivista e che è apparsa serena e felice, lo sono anch'io, e comunque è stato molto bello rivederla…mi piacerebbe se anche Sakura avesse questa mia stessa possiblità…>>





    Caro Diario - parte II

    " Ormai siamo quasi in autunno, ma ancora ci sono delle belle giornate…oggi in particolar modo è stata proprio una gionata divertente: nella scuola di Sakura si sono tenute le annuali gare sportive, e siamo andati anche io e Touya, dopo aver preparato insieme il pranzo al sacco…Touya è davvero molto gentile con me, anche se non lascia trasparire spesso questo suo lato del carattere: oggi ad esempio, ha voluto lui che preparassimo il pranzo insieme a casa sua, forse per farmi stare il meno possibile da solo nella mia gande casa e farmi distrarre da certi pensieri che forse ha capito mi turbano a volte…
    Continuando il discorso della manifestazione sportiva, siamo arrivati in mattinata e Sakura ci ha subito visto e salutato, poi però è dovuta correre via per un'esibizione delle ragazze pon pon: mentre le guardavamo, Touya mi stava giusto dicendo quanto fosse migliorata sua sorella, quando invece ad un certo punto le è finito il bastone in testa, poverina!
    A pranzo invece, abbiamo mangiato tutti insieme e con noi c'era anche Tomoyo e poco dopo ci ha raggiunto anche il signor Kinomoto…io come al solito non sono riuscito a resistere e ho mangiato moltissimo…chissà perché ho sempre tanto bisogno di cibo…a volte mi sembra poi che quello che mangio, nonostante sia veramente molto, mi basti appena per tenermi in piedi durante la giornata: mah! Un fatto strano che è successo mentre mangiavamo è che sono iniziati a cadere come dal nulla tanti petali di fiori che dopo pranzo quasi hanno impedito la corsa dei genitori, se non fosse stato per la determinazione del signor Kinomoto e della signora Daidoji di portarla a termine (ed è stato il signor Kinomoto alla fine a vincere): io e Touya ad un certo punto ci siamo offerti di tenere il nastro d'arrivo perché le compagne di Sakura quasi stavano soffocando a causa dei petali! Mai vista una cosa simile…però
    dopo un po' come sono iniziati a cadere, quasi per magia,hanno smesso di venir giù: chissà che razza di fenomeno sarà mai stato? Comunque pur se bello, alla fine non mi è piaciuto poi moltissimo, perché proprio a noi studenti è toccato raccogliere tutti quei petali!!!
    Ah, ho accennato alla signora Daidoji: è la mamma di Tomoyo, e fin da subito mi è sembrato che non fosse in buoni rapporti col signor Kinomoto…Touya dopo mi ha spiegato che lei è la cugina di sua madre, e che non era affatto d'accordo che stesse col prof Kinomoto, e che fino all'ultimo ha protestato per il loro matrimonio…mentre lo diceva l'ho visto un po' assorto in questi pensieri, e ho pensato di dirgli che nelle foto sua mamma sembra comunque sempre molto felice: credo di aver fatto bene, perché subito Touya si è rasserenato e mi ha sorriso, un sorriso che mi è sembrato come di ringraziamento per le mie parole, e questo mi ha fatto davvero molto, molto piacere. Inoltre, più tardi, tornando a casa mi sono sentito di ringraziarlo per avermi raccontato di quella storia, perché lui che di solito non parla mai tanto di sé, stavolta è come se avesse voluto un po' aprirsi e condividere con me parte di ciò che conserva nel suo cuore…ma questo non gliel'ho detto, mi sono solo limitato ad un 'grazie per prima', e sono sicuro che mi abbia capito, perché mi ha rivolto un altro dei suoi bei sorrisi, stavolta come a voler dire di aver capito per che cosa lo ringraziavo….è strano, a volte mi sembra di riuscire a capire tutto di lui, mentre altre volte non comprendo cosa voglia dire o cosa stia pensando, ma non mi preoccupo molto: è da poco che ci stiamo veramente aprendo l'uno all'altro, e la strada credo sia ancora lunga, ma l'amicizia è anche questo…un crescere insieme, uno scoprire gli altri volta per volta, nei loro vari aspetti a poco a poco, entrare nel loro mondo e farli entrare nel proprio nel rispetto e stima reciproca, e per quello che sto al momento vivendo, mi sembra di capire che è proprio questo ciò che stiamo cercando di fare io e lui, anche se non ce lo siamo mai detto, né abbiamo mai fatto patti o promesse reciproche l'uno all'altro… "

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    << Siamo ormai alla vigilia di Natale…è da qualche giorno che non scrivo più su queste pagine, perché finora non è successo più nulla di particolare, però oggi…oggi…cavoli, al solo pensarci ancora mi sento ribollire il sangue!!!! Insomma, come si permette QUELLO di dar fastidio a Sakura???!!! Eh, sì, perché nella scuola di mia sorella è arrivato un nuovo ragazzo, e l'ho beccato proprio mentre sembrava che le stesse per farle del male, sono corso subito per difenderla, ma il ragazzino ci sapeva fare, eccome! Però poi mentre ci stavamo battendo è arrivato Yuki, con un sacchetto pieno di polpette (mangione che non è altro!!!) e ci ha interrotto: secondo me neanche si è accorto di cosa stava succedendo…lo dico sempre che spesso a volte è un gran distratto!!! Fatto sta che ha offerto polpette a tutti e anche al ragazzino, che però è arrossito ed è subito corso via…chissà cosa gli è preso? Comunque quando Sakura più tardi è rientrata a casa le ho chiesto se il tipo l'avesse di nuovo importunata e mi sono un po' tranquillizzato quando mi ha detto di no…resta il fatto però che quello non mi piace proprio per niente!!!!!
    Cambiando discorso…ora che ci penso il giorno di Natale, cioè domani, è anche il compleanno di Yuki…sarebbe bello festeggiarlo insieme, e sarebbe anche la prima volta…ma cosa potrei fargli per regalo? A volte lo capisco molto bene, altre volte ancora mi sembra di non conoscerlo affatto, però ha un bel carattere, e credo qualsiasi cosa gli regalerò sarà ben accetta, ma sarei contento che gli piacesse anche: dovrò pensarci per bene….>>

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    " Ieri sera volevo passare da Touya per fare un saluto, ma non mi ero ricordato che sarebbe andato a lavoro: che sbadato!
    Comunque nei pressi di casa sua ho visto Sakura che era col ragazzino che era con lei anche il giorno a scuola…era vestito un po' strano a dire il vero, con un vestito che sembrava cinese, ma ho notato anche che aveva un piccolo taglietto ad un dito e quando gli ho preso la mano per vederlo meglio e gli ho chiesto se gli facesse male è arrossito ed è scappato via, proprio come ieri mattina quando gli ho offerto le polpette: chissà perché?
    Oggi invece è stata una bella giornata: è stato il mio compleanno e c'è stato anche chi mi ha fatto dei regali, tutti molto carini e ovviamente ben accetti! Ma andiamo per ordine: tanto per iniziare, mentre eravamo in pausa pranzo, e io e Touya ci stavamo godendo un po' di tranquillità, gli ho detto dell'incontro di ieri sera col ragazzino, e lui subito si è allarmato ma poi ho anche aggiunto che è andato subito via…intanto si avvicinava l'ora dell'appuntamento che Sakura aveva chiesto a Touya di comunicarmi, perché voleva darmi qualcosa, e mentre Touya ha allungato una mano al colletto della mia camicia per togliere un petalo di fiore (un'altra delle sue tante piccole attenzioni nei miei confronti), è stato interrotto da quel ragazzino, ma nel frattempo è arrivata anche Sakura, che mi ha dato il suo regalo di compleanno: una ciotola con delle bacchette, il tutto molto carino, e poi direi anche molto indovinato, visto che mi piace così tanto mangiare!!! (più che altro direi che la sento come una cosa necessaria almeno per tenermi in piedi, anche se ancora non capisco perché ho questa sensazione….), e subito dopo è arrivato anche il ragazzino che mi ha regalato una scatola di cioccolatini, cosa che ho molto apprezzato perché ho capito che era l'unica cosa che aveva al momento da darmi e non ha esitato a farlo…
    Stasera poi è stata meravigliosa, perché prima sono andato a cena fuori con Touya, che ha voluto invitarmi proprio perché era il mio compleanno, ed è stata davvero una bella serata, tranquilla e rilassata, e poi al ritorno, quando mi ha riaccompagnato a casa, mi ha dato anche lui il suo regalo: era la prima volta che ricevevo un regalo da lui ed ero molto emozionato, e lo sono stato ancora di più quando l'ho aperto: un carinissimo coniglietto di peluche, del genere di quelli che proprio adoro: chissà come avrà fatto ad indovinarlo?
    Ero davvero quasi commosso e ripensandoci quasi sono ancora emozionato: dopo tutto, non sono passate che un paio di ore!!!
    Non sono nemmeno riuscito a dirgli una parola, per paura che mi tremasse troppo la voce, così gli ho solo sorriso, ma lui deve aver capito perché subito mi ha sorriso in risposta e mi ha anche abbracciato augurandomi buon compleanno….credevo quasi di svenire, non so perché, mi sono sentito benissimo in quell'abbraccio, e avrei voluto non finisse mai, avrei voluto che fosse con me per sempre, sempre vicino, a sostenermi, a darmi la forza che a volte sento mancarmi, a colmare il vuoto che sento in certi momenti….ma forse, con questo suo regalo, ha voluto proprio questo, ha voluto darmi qualcosa che mi ricordasse di lui e della sua amicizia anche quando lui non è con me, e io sono solo in questa casa…però, quante emozioni in una sera soltanto, e tutte troppo belle…chissà se in futuro ne proverò mai altre simili o magari ancora più belle? "

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    << E così anche quest'anno siamo arrivati a San Valentino…per fortuna che non sono stato assillato più di tanto dalle ragazze, anche se comunque so che ce ne sono di quelle che cercano di farsi avanti…come mia sorella sta cercando di fare con Yuki dopo tutto…e come anche QUEL ragazzaccio sta cercando
    di fare, e anche lui con Yuki (tra l'altro tutti e due oggi poi gli hanno dato il loro cioccolato di San Valentino) !!!!
    Giusto oggi proprio quel tizio aveva dato appuntamento a Yuki, ma io non ero affatto tranquillo a lasciarlo andare da solo…non so perché, ma sento sempre più l'impulso di doverlo proteggere e stargli più vicino che mai, così come faccio ormai da tempo con Sakura….a proposito, ieri nel negozio dove lavoro sono venute Sakura e Tomoyo per prendere dei cioccolatini, ma poco dopo che erano entrate, ho avuto una delle mie solite percezioni di presenze non umane, e mi sono subito accorto di uno scaffale di merce che stava cadendo addosso a delle ragazze: si sarebbero fatte molto male se non fossi intervenuto…io invece per fortuna non mi sono fatto nulla, ma ho riportato solo una lieve contusione alla mano che passerà in pochi giorni…
    Riprendendo il discorso di prima, dicevo che oggi ero in compagnia di Yuki, quando lui mi ha chiesto perché lui può parlare con Sakura, intendendo sicuramente perché può parlare con lei senza che io ne sia geloso…subito ero un po' incerto nel rispondere: sì, perché già dalla prima volta in cui l'ho incontrato e ancora di più dalla sera del suo compleanno, da quella sera in cui l'ho abbracciato per la prima volta mi sembra di aver percepito che in lui c'è qualcosa di non umano in realtà…non so se è stata un'impressione, ma tenendolo stretto a me, ho avuto la stessa sensazione che ho quando percepisco quelle strane presenze…vorrei sbagliarmi, non vorrei che Yuki non fosse umano: e se un giorno sparisse?
    Ci starei troppo male, davvero, e non so perché mi vengono questi pensieri, ma mi preoccupano molto: tutti gli esseri che non sono umani nella gran parte dei casi sono solo di passaggio su questa terra, la loro permanenza qui è solo transitoria, o magari appaiono solo in alcuni momenti nella vita di chi può vederli, ma per Yuki…per Yuki spero veramente che sia diverso, lui inizia ad essere troppo importante per me…e poi riflettere su quella che è la sua vera natura non risponde alla domanda che lui mi ha fatto…non so perché non sono geloso se lui parla con Sakura ma a volte mi sembra di percepire che Sakura potrebbe aver bisogno di lui un giorno, anche se è solo un pensiero vago e confuso, ancora per il momento….cavoli, a furia di pensare mi si sta fondendo il cervello!!!! Il tutto mi sembra così complicato adesso… >>
     
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    K bella qst storia :luv: mi piace tantissimo.
    Complimenti nn vedo l'ora di leggerre il seguito :luluv:
     
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  3. rumiko
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    Grazie Sailorkiby, la posterò molto velocemente, nel giro di pochissimi giorni perchè come dicevo è di diversi anni fa e quindi è bella che conclusa :)
    E' stata la mia prima fanfiction e poi ne ho scritte altre 2-3 più brevi, poi non ho avuto più modo, tempo o voglia, ma ogni tanto mi torna il pensiero di riprendere a scrivere... solo che mi manca un po' la "vena" artistica: infatti, a rileggere ora questa fiction mi stupisco io stessa di come sia riuscita a scriverla, ci ho lavorato certo, ma mi veniva fuori come un fiume di parole inarrestabili che pretendevano di essere scritte, e ora anche se ho voglia ho perso un po' questa cosa, di idee ne avrei parecchie, ma mai dire mai, ogni tanto mi frulla qualcosa per la testa e chissà che non ne venga fuori qualcosa ^____^
    Comunque per farvi contente ecco la terza e quarta parte, dato che ci sono ^_____-



    Caro Diario - parte III

    << In questi ultimi giorni non ho più potuto scrivere perché sono stato convalescente per un piccolo incidente che mi è capitato…ma prima di parlare di questo devo dire che ultimamente ho avuto modo di avere un altro contatto con Yuki, e purtroppo ho avuto ancora la stessa impressione di quando l'ho abbracciato la sera del suo compleanno….infatti qualche giorno fa l'ho invitato a casa mia per farmi tagliare i capelli (era una bella giornata di primavera e per non portare troppo disordine in casa ci siamo messi all'aperto) , e il contatto con le sue mani, che sfioravano la mia testa, come dicevo, mi hanno dato di nuovo quella sensazione che ho ormai a molto, che non fosse completamente umano, ma allo stesso tempo mi sono sembrate mani molto piacevoli, così leggere e delicate come erano, tanto da farmi desiderare che quel contatto durasse un po' di più, come quando a volte ho desiderato solo per me tanti suoi sorrisi o gentilezze rivolti ad altri….
    A proposito di eventi strani e fantasmi o cose simili, è stato proprio a causa di un fatto del genere che mi sono ritrovato per alcuni giorni bloccato a letto: una mattina, mentre stavo andando a scuola, sono stato affiancato da Sakura, o meglio, da una ragazza che subito ho preso per Sakura, ma che ho capito poco dopo non essere lei…fatto sta che mi ha portato in un boschetto dove spesso ho percepito presenze extraterrene, e mi ha chiesto di aiutarla a trovare qualcosa che aveva perso, ma sono caduto e mi sono fatto male ad un piede, ed è stato lì che le ho detto di aver capito che non era Sakura, ma poi ho perso i sensi…non so se quel fantasma abbia poi trovato ciò che cercava e se ora sia in cielo, Yuki di ce di sì…se fosse così, spero proprio che abbia anche trovato mia madre e che le abbia detto che la saluto, come le avevo chiesto…
    Non so di preciso cosa sia successo poi, ma credo che sia stata Sakura a trovarmi, e che poi abbia chiamato mio padre e mi abbiano portato all'ospedale: comunque nel pomeriggio mi sono risvegliato a casa, ricoperto subito dalle premure e dalle attenzioni di Sakura, che sembrava essersi preoccupata moltissimo per l'accaduto (tra l'altro mentre parlavo con lei, ho notato lo strano peluche a cui è tanto affezionata, e mi è sembrato che ci fosse in lui qualcosa che non andasse…mah!).
    Poco dopo sono anche arrivati Tomoyo, che ci ha portato una bella e buonissima torta, e Yuki, che invece mi ha portato un libro per non farmi annoiare troppo durante la convalescenza: sempre gentile come al solito, anche se poi è stato lui a dirmi che sono io gentile per aver cercato di aiutare quel fantasma a trovare ciò che cercava…un po' mi sono imbarazzato del complimento, e per non fargli dire più nulla gli ho offerto un po' di dolce con la forchetta con cui lo stavo mangiando io: lui ha sembrato aver gradito molto, ma io mi sono un po' vergognato perché ripensandoci è stato un gesto che di solito si fa tra fidanzati…sì insomma, quelle cose sul genere del bacio indiretto…ma Yuki non sembra aver notato la cosa, e anch'io lì subito al momento l'ho fatto come se fosse una cosa molto naturale, spontanea…ma chissà se davvero, pur inconsciamente, quel gesto avrà voluto dire qualcosa? >>

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    " Ieri, avendomi detto Touya che a casa Kinomoto stavano facendo grandi pulizie, ho pensato di portare loro da mangiare, e di dare anche una mano: quando non ho nulla da fare non mi piace molto restare in casa, e poi mi piace passare il mio tempo libero con Touya e la sua famiglia…so che mi vogliono bene e sono ben accetto, ed inoltre sembra che davvero mi resti sempre più difficile stare lontano per troppo tempo da Touya…ormai sono passati alcuni mesi dalla sera del mio compleanno, dal momento in cui mi ha dato il suo regalo e abbracciato per la prima volta, ma per me ora è come se ogni volta che gli sono accanto provassi di nuovo un po' quelle stesse sensazioni, e ne sento sempre più il bisogno, come se iniziasse a diventare per me indispensabile, ma sono ancora sentimenti confusi…credo che l'unica cosa sia aspettare che il tempo faccia il suo corso, e vedere come si evolveranno le cose…
    Ritornando a ieri, non avendo visto insieme a Touya e al padre anche Sakura, ho chiesto dove fosse e mi hanno detto che erano da Tomoyo…subito ho pensato a sua madre, che ho conosciuto l'autunno scorso, e il signor Kinomoto deve aver capito, perché mi ha assicurato che la signora Daidoji non farà mai del male a Sakura…il pomeriggio poi è trascorso tranquillo e mi hanno invitato a rimanere anche a cena da loro; Sakura è tornata proprio per l'ora di cena, ed è stata felicissima di rivedermi, come lo è del resto ogni volta che ci incontriamo…si capisce proprio che nei miei confronti non riesce a nascondere i suoi sentimenti! E così ho trascorso davvero una bella serata con tutta la famiglia Kinomoto, e fino alla fine, perché poi Touya ha voluto riaccompagnarmi a casa….a volte è come se percepissi che lui non è molto tranquillo a sapermi completamente da solo: chissà se è veramente così? Comunque, dopo una giornata del genere, in cui sono stato parte di una famiglia, in effetti in casa mi ci sono sentito solo, ed è stato proprio per questo forse che stamattina per la prima volta da quando Touya mi passa a prendere in bici, invece di cercare di tenermi da solo come sempre, mi sono stretto a lui: è stata una cosa istintiva, un bisogno che avevo di sentire come ieri sera il calore di qualcuno, di sentirmi accettato e voluto bene…non so se gli ha dato fastidio: quando tra di noi ci sono questi momenti o ci scambiamo certi gesti o certe attenzioni non ne parliamo mai, probabilmente perché ci imbarazziamo entrambi, però subito l'ho sentito sussultare (sicuramente sarà stato sorpreso), poi si è di nuovo rilassato…dopo, andando verso scuola, abbiamo visto che il percorso che facciamo di solito era interrotto per dei lavori in corso, e siamo passati da un'altra parte, e in quella via abbiamo notato che c'era un tempio scintoista piuttosto grande, che ci è sembrato nuovo, mai visto. Il resto della giornata poi comunque è trascorso tranquillo, come al solito, tra scuola e attività varie di club…come al solito Touya mi ha riaccompagnato a casa, e per tenermi l'ho di nuovo abbracciato, ma stavolta non ha avuto nessuna reazione, come se ormai fosse qualcosa a cui è abituato da molto…beh, non può che farmi piacere, perché anche se è solo per il breve tragitto da casa a scuola e viceversa, ora che sono riuscito a stabilire questo ulteriore contatto tra noi sento che non ne potrei più fare a meno, ma se lui avesse avuto qualche altra reazione, avrei capito che forse la cosa poteva dargli fastidio, e pur se a malincuore, ci avrei rinunciato…quando poi sono arrivato a casa e sono sceso, prima di salutarlo gli ho detto anche 'grazie', e intendevo per avermi permesso di avvicinarmi ancora un altro po' a lui; non so se ha capito ma credo di sì, perché mi ha risposto con uno dei suoi più bei sorrisi."






    Caro Diario - parte IV

    << Devo dire che stasera ho un bel po' di cose da scrivere, perché tra ieri e oggi ne sono successe, eccome! Prima di tutto c'è una specie di novità (e non solo una, a dire il vero..), se così si può dire, nel rapporto tra me e Yuki; una cosa che subito mi ha stupito, ma che poi ho accettato come se avesse sempre fatto parte di noi due…insomma, il giorno dopo che Yuki è venuto a casa nostra ad aiutarci a fare le pulizie, rimanendo fino a cena con noi, quando sono andato a prenderlo come tutte le mattine in bici, ad un tratto ho sentito lo stesso tocco leggero e delicato delle sue mani di quando mi ha tagliato i capelli quella volta sfiorare i miei fianchi timidamente, e poi quasi con decisione le sue braccia allacciarsi intorno alla mia vita: il suo gesto mi ha molto sorpreso e se ne sarà sicuramente accorto perché subito mi sono irrigidito: insomma, non era un gesto tipico del solito Yuki che conosco, mi è sembrato quasi un qualcosa di azzardato per uno così timido, dolce e riservato come lui….però poi ho pensato che per arrivare a compiere un gesto come quello, probabilmente era perché ne aveva un bisogno estremo, e a parte la sorpresa del primo contatto comunque l'ho accettato subito dopo, come dicevo prima, e mi è sembrato poi di stare bene così, stretto da quelle braccia, anche se di nuovo ho avuto la sensazione, e stavolta ancora più forte, del suo non essere umano….prima o poi gliene dovrò parlare, ma al momento ancora mi trattiene qualcosa, è come se dentro sentissi che devo aspettare l'occasione giusta per farlo…
    Oggi poi è successa un'altra cosa, che pure mi ha stupito e non poco, anzi, all'inizio direi proprio scioccato!!!!!
    Dopo alcuni anni ho rincontrato Kaho…ero andato a cercare Satura per darle il flauto per una verifica, dato che l'aveva dimenticato a casa, quando ho visto che parlava con una bella donna…ed era proprio Kaho!!! Non ho potuto fare altro che mormorare il suo nome e lei mi ha rivolto un sorriso meraviglioso: io sono rimasto lì come un fesso, e ci sarei rimasto ancora per secoli, se Yuki che era con me non mi avesse ricordato che avevamo lezione!!!! All'ora di pranzo ero ancora imbambolato a pensare a Kaho, davvero la cosa mi aveva tremendamente colpito, turbato, meravigliato, non so…erano sentimenti confusi, mi giravano per la testa mille pensieri, e Yuki, avendo capito qualcosa è stato molto gentile con me:quando mi ha chiesto di lei ha compreso che subito non gliene volevo parlare, ma gli ho promesso che prima o poi, magari quando mi sarebbe passata, gliene avrei parlato….ora che ci penso, così soprapensiero come ero, non mi sono nemmeno accorto di aver fatto inconsciamente un'altra di quelle cose da fidanzati: sì, insomma…Yuki stava mangiando non ricordo bene cosa, gli aveva dato già un morso e io gliel'ho preso dalle mani e me lo sono mangiato!!!! Peggio dell'altra volta col dolce mentre ero convalescente per il piede!!!! E lui di nuovo mi è sembrato non essersi accorto del gesto, o
    magari io non mi sono accorto se lui ha avuto una qualche reazione al mio di gesto, visto che ero completamente fuori di me!!!
    Comunque, avendo in qualche modo intuito il mio stato d'animo, stavolta è stato lui a volermi riaccompagnare a casa, ma non appena sono rientrato mio padre si è subito accorto che c'era qualcosa, e a cena mentre gli dicevo di aver rivisto Kaho e che ora è la professoressa di Sakura, mi sono tornati in mente i ricordi dei momenti passati con lei: il nostro primo incontro, i nostri discorsi, l'anno passato insieme, la era del nostro addio, le mie proteste perché non volevo che andasse, e la mia sofferenza per la sua partenza…e anche quello che mi aveva detto che si sarebbe avverato quando ci fossimo incontrati di nuovo: e mi sono reso conto, come se avessi avuto un'illuminazione, una rivelazione improvvisa, che realmente si è avverato quello che mi aveva detto…ho capito come in un lampo, parlando di lei con mio padre e rivivendo quei ricordi, quali fossero ormai i miei sentimenti, e di nuovo sono rimasto scioccato, e stavolta non per Kaho, ma per quello che ho compreso di provare per Yuki…sì, proprio per lui, anche se percepisco che non è umano, è pur sempre Yuki, la persona al di fuori della mia famiglia a cui voglio più bene di tutti, a cui tengo di più, quella per cui mi sono reso conto darei la vita come la darei per i miei cari, la persona che mi ha tanto colpito, attirato e affascinato con i suoi modi gentili, con la sua dolcezza…la persona che più di tutte ho sentito e sento di volere accanto, di volere proteggere e non fare mai andare via da me…l'ho capito in modo così chiaro, netto, lampante, che tutti i dubbi che ho sempre avuto finora sul nostro rapporto si sono dissolti come per magia…però c'è un'altra domanda adesso: ora che fare? Dirglielo o no? Dopo tutto ormai, sono sicuro che non sia umano, e adesso più che mai ho una paura terribile di perderlo, so che se ce ne sarà bisogno lo difenderò e cercherò di trattenerlo con tutte le mie forze perché non se ne vada…ma lui...lui chi è allora in realtà? Cosa prova il suo vero essere nei miei confronti?
    E come reagirebbe a una mia dichiarazione? Non è meglio se prima gli rivelo che ho capito che non è umano? Sì, credo di sì…finora tra noi, è vero, ci sono stati segreti e tante cose non dette, dopo tutto è proprio per questo e per fare un po' di chiarezza in me che proprio lui mi ha regalato quella volta questo diario, ma credo che tra due persone che si vogliono bene, veramente bene, non ci debbano essere segreti, rispetto sì, e anche fiducia reciproca, ma sulle cose più importanti non si può tacere…e la sua natura non umana per me ora è un elemento importantissimo, che potrebbe influenzare il nostro rapporto se mi dichiarassi a Yuki senza dirgli che so che non è umano…no, sia per il nostro rapporto, che per rispetto nei confronti del suo essere, è bene che prima glielo dica….ma quando penso a questo, qualcosa mi trattiene dal correre da lui e dal rivelargli tutto e subito: che davvero, come ho avuto modo di pensare da un po' di tempo in qua, io debba aspettare l'occasione giusta per farglielo sapere? E se sì, quando? Speriamo che sia in breve: d'ora in poi, adesso che ho capito cosa provo per lui, mi sarà difficilissimo stargli vicino e fare finta di essere suo amico come prima, sarà dura non potergli dire quanto gli voglio bene e dargli e dimostrargli tutto il mio amore …proprio stasera dopo cena ho dovuto affrontare una prova del genere: iniziava ad essere tardi, e Sakura non rientrava ancora, così, sapendo che probabilmente era al nuovo tempio scintoista, sono corso là e l'ho trovata che era con Kaho, Tomoyo e quel ragazzaccio che ancora mi sta un bel po' antipatico (chissà perché ho un brutto presentimento quando penso a lui, e non sono mai affatto contento di rivederlo, soprattutto se è insieme a Sakura….). Mi sono meravigliato che ci fosse anche Kaho, e mentre Sakura salutava Tomoyo, ho avuto modo di parlare con lei, che come se mi avesse letto nel pensiero, mi ha ricordato di quello che mi aveva detto quando ci siamo lasciati, e
    cioè che al nostro nuovo incontro avremmo avuto entrambi qualcuno a cui avremmo voluto bene….e neanche a farlo apposta proprio in quel momento è arrivato Yuki preoccupato per Sakura dopo che aveva telefonato a casa…nel rivederlo, stavolta con occhi diversi dal solito, ho avuto come un tuffo al cuore, ma le parole di Kaho mi hanno riscosso e sinceramente lasciato un po' perplesso… guardando Yuki probabilmente ha capito che è lui la persona a cui voglio bene, e ha detto che non sono cambiato affatto: cosa avrà voluto dire? Non l'ho proprio capito e non lo so, per quanto io mi sforzi, ma penso proprio che per oggi ne ho avute abbastanza di sorprese ed emozioni…in effetti tutto nell'insieme mi ha un po' stancato, e ormai è tardi, ho scritto moltissimo questa volta ma ho anche raccontato tutto per alleggerirmi un po' di tutti questi pensieri e fare ancora una volta chiarezza dentro di me: e ancora una volta, è proprio come dice il mio Yuki, un diario serve veramente in certi casi; però penso che quando si abbia vicino qualcuno a cui dire tutto di te, con cui condividere tutto, ma proprio tutto, senza segreti e in completa sincerità, un diario serva più a poco…e spero tanto che ben presto questo si avveri per quanto mi riguarda, e vorrei che fosse proprio con Yuki… >>

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    " Nei giorni scorsi sono spesso andato a casa di Touya a studiare, perché Sakura era andata al mare con la scuola, e il padre era particolarmente impegnato con l'università, quindi aveva casa completamente libera e disponibile…dicevo di Satura che è andata al mare: eh già, ormai è di nuovo piena estate, ed è davvero difficile con questo caldo continuare a studiare, ma passare le ore sui libri insieme a Touya piuttosto che da solo rende tutto molto più sopportabile, e poi mi sembra anche che ultimamente lui si voglia aprire sempre di più con me, è come se mi facesse capire che ne ha bisogno: proprio uno dei giorni prima che tornasse Sakura mi ha raccontato finalmente tutto di lui e della professoressa Mizuki: quel giorno, in cui l'aveva incontrata di nuovo dopo tanto tempo, avevo capito che non se la sentiva subito di parlarmene, e che era rimasto sorpreso e scioccato nel rivederla, ma nonostante tutto mi aveva promesso che me ne avrebbe parlato, e l'ha fatto… a dire il vero, sono rimasto un po' sorpreso per quello che mi ha raccontato, ho provato dei sentimenti confusi quando mi ha parlato di ciò che c'è stato tra loro, però mi è sembrato che parlando di adesso, del presente, di ciò che sente per lei ora, mi abbia voluto rassicurare che non c'è più nulla tra loro e che sono solo buoni amici, come lei gli aveva predetto: la cosa mi ha tranquillizzato e sollevato, e mi sono sentito di ringraziarlo, non solo per aver condiviso con me parte del suo passato, e una parte anche intima della sua vita, ma anche per la premura che ha avuto nel volermi far capire che è tutto a posto ora, e nel volermi proprio tranquillizzare sul loro rapporto, ma non ho capito bene cosa ho provato nel momento in cui mi raccontava quelle cose…so solo che alla fine, mi sono sentito più felice di prima, ho sentito di volergli ancora un po' più di bene, ed ero contento di quella confessione che sicuramente gli sarà costata anche un po' di sforzo e di sofferenza: in effetti ho notato che quando l'ho ringraziato si è un po' vergognato, cosa che di solito non è da lui…poi è successa una cosa che non ho ben capito: lui si è fatto serio e stava per dirmi qualcosa…io per un attimo sono rimasto colpito dalla sua espressione, sembrava davvero qualcosa di importante, ma poi mi ha detto che me lo dirà la prossima volta…comunque un po' la cosa mi ha dato da pensare… Oggi invece è stata proprio una giornata molto piacevole: ero da solo in casa a fare dei lavoretti, quando è passata Satura che tornava dalla spesa: come sempre mi ha fatto molto piacere rivederla, e l'ho invitata ad entrare per offrirle qualcosa.
    Mentre stavamo prendendo il thè, mi ha chiesto se ci fosse qualcuno, e ho risposto che i miei nonni non ci sono perché sono in viaggio, ma poi mi sono chiesto…sarà davvero così?
    E' da tanto che non li sento, e non saprei dove rintracciarli, solo loro sono in grado eventualmente di contattare me… e quando torneranno? Dove saranno? Sakura deve aver capito che un po' mi sono impensierito e ha pensato di invitarmi a casa sua, è stata come sempre molto gentile…si assomigliano davvero molto lei e Touya nelle attenzioni che rivolgono a chi vogliono bene! A proposito di Touya: mentre andavamo verso casa loro, Sakura ci si è scontrata e ha preso una gran paura, poverina! Poi, arrivati tutti a destinazione, ci siamo messi di impegno a preparare il pranzo, e per concludere in bellezza la giornata mi sono ricordato che la sera ci sarebbe stata una festa da qualche parte, anche se non ricordavo dove. Anche Sakura lo sapeva e voleva andarci con Tomoyo, ma al solito Touya non voleva mandarla da sola e ha deciso di accompagnarle, così mi sono offerto di andarci anch'io: ho capito che Touya era preoccupato per la sorella e quando gliel'ho fatto notare e gli ho detto che è proprio un bravo fratello, si è ancora una volta imbarazzato…non so perché ma sembra che ormai ad ogni mio complimento si imbarazzi sempre più spesso, però anche questo aspetto del suo carattere mi piace. Però, quando ha saputo che la festa era al tempio Tsukimine, quello della professoressa Kaho, un attimo l'ho visto irrigidito…che davvero non provi più nulla per lei?
    La sua reazione a quel nome mi ha dato da pensare…e se lui si sentisse ancora legato a lei? Di nuovo ho provato sentimenti confusi…non so, il bisogno di averlo vicino, sentirlo sempre accanto a me, il fatto che ormai è diventato gran parte della mia vita, mi fa temere che qualcuno prima o poi lo allontani da me, e a questo pensiero certe volte mi sento come perso, come se percepissi che senza di lui il mio essere verrebbe annullato…non capisco ancora cosa provo in certi momenti nei suoi confronti, se amicizia più profonda, più vera man mano che passa il tempo, o altro che non riesco a comprendere…e poi a volte dentro mi sento come diviso, perché non capisco proprio per quale motivo ho così necessità di sentirlo vicino, e lo vedo come una specie di sostegno: sarà per vera amicizia, o solo per un mio comodo, per la paura che ho della mia solitudine? A dire il vero, questi erano pensieri che mi giravano in testa oggi pomeriggio…e invece stasera, giusto qualche ora fa, è tutto cambiato, ma meglio andare per ordine…

    Tornando a stasera dunque, devo dire che è stata una bella serata: alla festa c'erano anche altri amici di Sakura e Tomoyo, e anche quel ragazzino che abbiamo scoperto chiamarsi Li, quello che proprio non va giù a Touya…appena mi ha visto è di nuovo arrossito, come altre volte, e dai premi che aveva vinto al tiro al bersaglio ha tirato fuori una scatola di cioccolatini e me l'ha regalata, però si è subito alterato quando ha saputo che prima avevo pescato un palloncino per Sakura, ma Touya, che aveva sentito tutto è intervenuto per difendere la sorella, al solito, e si sono lanciati in una sfida per vincere un coniglietto di peluche con le ali: passi per il ragazzino, ma Toyua così grande com'è ormai, si è comportato proprio da bambino!!! Però mi ha divertito…un altro suo lato che mi piace…quasi subito poi, mi sono ricordato che Sakura voleva prendere qualcosa lì al tempio, e anche per ringraziarla della giornata (in effetti se non mi fosse venuta a trovare la mattina, probabilmente sarei rimasto in casa quasi tutto il giorno), mi sono offerto di accompagnarla, solo che mentre eravamo soli, abbiamo notato che c'erano molte lucciole e la cosa ci è sembrata strana, però l'atmosfera era molto romantica: per un attimo ho pensato che sarebbe stato bello condividere quel momento con Touya, ma poi sono tornato a concentrarmi su Sakura, perché ho capito i suoi sentimenti nei miei confronti e sapevo che per lei era un momento importante, e presto avrei dovuto darle la mia risposta…però siamo statti interrotti da Touya e Li che hanno portato ciascuno un pupazzo, Li per me e Touya per Sakura. Dopo, Sakura e Tomoyo si sono allontanate un attimo, e Touya stava per raggiungerle quando è arrivata la professoressa Mizuki; in quel momento anche Li si è allontanato e io ho avuto la sensazione di essere di troppo, ho capito che forse Touya e la professoressa dovevano ancora parlare, chiarirsi...dopo tutto non posso pretendere che Touya dedichi tutto il suo tempo a me, né sento di dover essere troppo invadente nei suoi confronti o tenerlo legato a me: credo che se si vuole bene a una persona bisogna anche cercare di comprenderla, lasciarla andare, lasciarla libera, lasciarle fare le sue scelte, anche se la cosa ci fa star male… al momento in effetti ho sentito un po' come una morsa allo stomaco, ma poi…sono corso a prendere un portafotrtuna per Sakura, e dopo che io e Touya ci siamo assicurati che l'avrebbe riaccompagnata a casa Tomoyo, quando per strada lui mi ha detto che l'aver parlato con la professoressa non gi ha chiarito molto le idee, io mi sono di nuovo preoccupato, mi sono sentito triste, e lui deve averlo capito, perché è successo di nuovo, come quella sera del mio compleanno, quasi un anno fa: mi ha di nuovo abbracciato, dopo tanto tempo, così, improvvisamente…però…però è stata una sensazione diversa e molto più forte di quella sera…anche la sua stretta è stata più forte, come se volesse davvero, sinceramente rassicurarmi, con tutto il suo corpo, con tutto il suo essere, ed in effetti in quel momento mi ha sussurrato di stare tranquillo, solo che c'è qualcosa che ancora non capisce, ma presto, appena potrà, me lo dirà…io come quella volta ero troppo emozionato per dire qualcosa, ho solo ricambiato il suo abbraccio e stretto forte almeno quanto lui faceva con me…ero molto commosso, ed in effetti mi è uscita anche qualche lacrima…quando abbiamo sciolto il nostro abbraccio lui mi ha sorriso dolcemente e ha asciugato le mie poche lacrime con le sue dita: è stato un momento bellissimo, dolcissimo, anzi, lui è stato dolcissimo…gli voglio davvero tanto, tanto bene… "
     
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  4. rumiko
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    Rieccomi qui, altra giornata, altra parte della fiction ;)


    Caro Diario - parte V

    << Sono alcuni giorni che non scrivo più, e come capita quando non scrivo per un po' di tempo, ho parecchie cose anche stavolta da raccontare…dunque dunque, partiamo da una sera di qualche giorno fa: eravamo andati al tempio Tsukimine per una festa, e…a parte l'aver incontrato fra gli altri quel ragazzaccio che non mi stancherò mai di dire che proprio non mi piace (tsè, ci siamo pure sfidati per vincere un pupazzo!!!), ho rivisto Kaho…era quasi a fine serata e stavamo per andare, quando Sakura e Tomoyo si sono allontanate; stavo per raggiungerle, quando è arrivata proprio lei: mi ha fatto un po' meno effetto rivederla, e volevo parlarle per capire meglio alcune cose… solo che c'era Yuki, e pur avendogli parlato di lei e raccontato tutto, sentivo che c'era dell'altro che avrei voluto sapere, ma per il momento intuivo che era meglio che Yuki non sentisse (già che qualche giorno prima stavo per dirgli che non è umano e mi sono trattenuto a stento…), quindi in un primo momento ho pensato di rimandare i chiarimenti con Kaho. Poi però Yuki, come se avesse capito, da vero amico, si è allontanato e ci ha lasciati di soli; di nuovo Kaho ha detto quella frase: ' Non sei cambiato affatto' ; io ho provato a chiederle una spiegazione ma non è stata chiara, così come non ho capito cosa ha voluto dire quando mi ha detto che è tornata per quello che succederà…insomma, alla fine non sono riuscito a capirci nulla e a fare chiarezza su un bel niente!!! Al ritorno a casa, dopo essere sicuri che Sakura e Tomoyo sarebbero state riaccompagnate dalle guardie di Tomoyo, ho detto a Yuki che aver parlato con Kaho non mi ha chiarito affatto le idee, e ho subito notato la sua espressione impensierita, molto preoccupata, ho capito che era triste, che un po' soffriva per la situazione, e vederlo così non mi ha proprio fatto bene…non ho saputo resistere e l'ho abbracciato, la prima volta dopo quella sera del suo compleanno, dopo che ho capito di amarlo, e stavolta in effetti ho voluto che non fosse solo un abbraccio da amico, così, come quasi per istinto e per un bisogno di sentirlo vicino come mai prima, per la necessità che avevo di fargli sentire tutto il mio amore per lui, l'ho stretto forte, e l'ho rassicurato, gli ho detto di stare tranquillo e che non appena potrò gli dirò tutto, anche se avrei voluto farlo in quel preciso momento…accidenti, l'ho sentito così fragile tra le mie braccia, così insicuro, appena l'ho abbracciato, che avrei voluto non lasciarlo andare mai, avrei voluto quasi essere un'unica cosa con lui, per stare sempre con lui, e dargli la certezza e la fedeltà del mio amore…poi è stato molto bello anche se quasi straziante per me sentire che ricambiava il mio abbraccio, sentire che mi stringeva più forte che mai, come un disperato che si aggrappi alla sua unica speranza di salvezza, e sentirlo sospirare e singhiozzare piano…mi moriva il cuore sapere che stava così male, però dovevo fare qualcosa per non lasciarmi andare anche io, e piano ho sciolto il nostro abbraccio, gli ho fatto il miglior sorriso che potessi, e con la massima delicatezza ho asciugato le sue lacrime, ma quanto avrei voluto baciarlo, e porre fine (o dare un'inizio?) a tutto…. Invece questi due ultimi giorni sono stati molto più sereni e tranquilli: siamo stati, io Sakura, papà e Yuki, in una villa di un collega di papà, per una breve vacanza; ho invitato anche Yuki perché non ne potevo fare a meno, specialmente dopo quella sera, e poi perché mi è così tanto dispiaciuto vederlo soffrire e vedere quelle lacrime sul suo viso, che ora ogni volta che posso cerco sempre di regalargli dei momenti di serenità e spensieratezza e di fargli sentire il più possibile la mia vicinanza, solo che ormai sento così tanto il bisogno di lui, che devo stare davvero molto molto attento quando sto con lui, e questi due giorni in villa, anche se molto belli, ci hanno messo il loro zampino: prima di tutto, gran parte del tempo siamo stati soli perché nostro padre si è goduto la tranquillità del posto e ha fatto lunghe solitarie passeggiate, e Sakura fin dal primo giorno, consigliata da nostro padre, è andata a vedere un'altra villa lì vicino e ha fatto amicizia con un signore molto buono, ha detto lei, e che le ha preparato dei dolci buonissimi e regalato un vestito che veramente le sta benissimo, e poi perché non appena arrivati, alla distribuzione delle camere, proprio io e Yuki ne abbiamo dovuta dividere una insieme, e perfino con un letto matrimoniale!!!! Subito non ci ho pensato più di tanto, e dopo aver sistemato le nostre cose, io e Yuki siamo andati a fare spesa, e nel pomeriggio abbiamo preparato per la cena all'aperto, poi però quando si è trattato di andare in camera sinceramente ero un po' teso…insomma, dormire nello stesso letto con lui…così per deviare la mia mente da questi pensieri, ho pensato che dovevamo decidere i turni per fare la doccia (che era in un bagno collegato alla camera), e il primo è stato Yuki, mentre io preparavo le cose che sarebbero servite a me poco dopo. In breve Yuki ha finito, ed è uscito già vestito in pigiama, al che ho pensato: 'beh, meglio così, forse riesco a salvarmi dalla tentazione…' Poi è toccato a me, ma quando sono uscito dalla doccia, mi sono accorto di non avere portato il pigiama in bagno, al contrario di Yuki…i vestiti usati in giornata erano un po' stropicciati e non mi andava di reindossarli, così sono uscito in accappatoio.
    In stanza, chinato sullo scrittoio, ho visto Yuki che scriveva, probabilmente il suo diario, e per allentare la tensione che ancora sentivo, senza però sbirciare sui fogli su cui stava scrivendo, gli ho chiesto cosa facesse e facendo finta di volerlo sapere a tutti i costi, ma dandogli comunque tempo per chiudere tutto e non farmi vedere nulla, mi sono avvicinato e ho tentato di stuzzicarlo un po'…ho scoperto che soffre da impazzire il solletico, così ho iniziato, divertito da matti, a cercare i suoi punti deboli, mentre lui sobbalzava in continuazione e non faceva che ridere senza riuscire a riprendere fiato: non l'avevo mai visto così….ad un tratto, mentre lui indietreggiava per difendersi dai miei attacchi, è inciampato, ed è caduto lungo disteso sul letto, trascinando quasi anche me, ma per non cadergli addosso ho puntato le mie mani e ginocchia e sono rimasto così, a quattro zampe su di lui, con le sue mani ai miei fianchi, ancora col fiato corto per le risate e ancora sorridente, ma stavolta di un sorriso molto più dolce che divertito…cavoli, che effetto mi ha fatto!!!! Quanto avrei voluto ancora una volta baciarlo, e dirgli che lo amo, e sentirlo mio, ma davvero stavolta, e fargli capire che mi sento ormai suo…è stato qualcosa di tremendamente commovente , e stavo per lasciarmi andare veramente, quando di nuovo sono riuscito a trattenermi e mi sono limitato a sorridergli e ad una carezza sul suo capo.
    Lui è sembrato solo molto felice, per nulla imbarazzato…ma se sapesse quali altri pensieri ho fatto su di lui, non immagino che opinione potrebbe avere poi di me…però sono stato contento di averlo fatto ridere così tanto e di averlo reso felice…e durante la notte, nonostante ci fossimo messi ognuno dalla nostra parte del letto, ho sentito che si è mosso nel sonno come quasi a cercarmi, e poco dopo l'ho sentito accoccolarmisi contro: stavolta però ho provato qualcosa di diverso dall'istinto di prima, ho provato un sentimento motlo più dolce e di tenerezza nei suoi confronti, e non volendolo allontanare, mi sono sistemato meglio, ho lasciato che dormisse con la sua testa sul mio petto, e ho avvolto un braccio intorno alla sua vita, per fargli sentire che mi aveva trovato e che c'ero, ero lì, e solo per lui: la mattina poi, cioè ieri mattina, ci ha ritrovati così, e ci siamo svegliati quasi insieme, dopo che mio padre ha bussato alla porta per avvertire della colazione: quanto ho desiderato che tutti i miei risvegli fossero come quello di ieri!!! Yuki era splendido ache in quel momento, e di nuovo, come la sera prima mi ha rivolto un sorriso bellissimo, e mi ha sussurrato il buongiorno in un modo che mi ha dato i brividi!!! Io,completamente imbambolato come un fesso, subito non sono nemmeno riuscito a rispondergli, e mi sono riscosso solo quando lui mi ha passato una mano davanti gli occhi per essere sicuro che fossi sveglio e che ci fossi…che figura! Poco dopo colazione invece, siamo andati, sempre solo io e lui, a fare una passeggiata in un boschetto lì vicino che ci ha consigliato mio padre, ed è stato molto bello assaporare tutta quella tranquillità, godersi il verde e la natura, l'aria fresca e pulita…non abbiamo parlato molto, credo non perché non avessimo cose da dirci (a questo punto invece ne avremmo…), ma solo perché stavamo bene così, da soli ma insieme, avvolti da quella pace, camminando fianco a fianco, con le nostre mani che si sfioravano di tanto in tanto.
    Dopo la bella mattinata siamo rientrati in villa per pranzo e quasi subito dopo abbiamo preparato le nostre cose per il ritorno e siamo ripartiti nel pomeriggio presto…eh, già, è stata davvero una bellissima vacanza, e sento che è stata molto utile per me e Yuki, per il nostro rapporto, per allentare certe tensioni, anche se non tutto è ancora stato risolto, ma sicuramente ci ha regalato un po' di serenità, che sicuramente ci servirà d'ora in poi per andare avanti… >>

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    " Piano piano sta passando anche l'autunno, e tra poco sarà inverno…il 21 dicembre non è poi così lontano!!! Devo dire che, come ho scritto nelle pagine precedenti, ora sto vivendo un periodo molto tranquillo e felice…forse tutto è iniziato, o ri-iniziato da quella vacanza in villa di fine estate, di cui ho già parlato, e di cui non ringrazierò mai abbastanza Touya: quei due giorni sono stati bellissimi, un regalo meraviglioso da parte sua, dopo i tormenti dei giorni precedenti…e stando vicino a lui, a stretto contatto con lui, addirittura dormendo con lui, come ho già scritto altre volte prima di oggi, non ho potuto che pensare di volergli ancora più bene, e rassicurarmi (e fare chiarezza) sui miei sentimenti prima confusi nei suoi confronti, anche dopo, anche ora, ad ogni giorno che passa: non è come pensavo, non ho bisogno di lui solo per egoismo, per paura della solitudine, ma perché è una mia necessità quella di dovergli e volergli dare mio affetto, pur rischiando di non essere ricambiato, e mi basta solo questo per sentirmi bene ed essere felice: il semplice volergli bene e farglielo capire come posso, senza aspettarmi nulla in cambio…spesso
    poi mi viene da pensare se dopo tutto questo non sia...amore? E' un po' che ci rifletto, e ormai credo sia proprio così, e dopo quello che tra l'altro mi è successo oggi, o meglio, che mi è stato detto, ne sono più che mai sicuro…
    Ah, prima però vorrei raccontare brevemente di un evento molto divertente al quale abbiamo assistito io e Touya pochi giorni fa: siamo andati alla festa della cultura della scuola di Sakura, dove la classe di Sakura ha messo in scena La bella addormentata nel bosco, ed è stata molto originale perché non hanno fatto distinzioni tra parti maschili e femminili, così Li si è ritrovato a fare la principessa e Sakura il principe…Touya era alquanto sconvolto, e parecchio turbato, visto che ancora non sopporta molto Li, e le sue reazioni sono state buffissime! Solo che al momento della scena in cui il principe deve svegliare la principessa è diventato tutto buio, e ho sentito Touya prendermi per mano come se avesse paura che me ne andassi o di perdermi, non so…non nego che mi abbia fatto piacere, ma penso che la sua preoccupazione sia stata esagerata, visto che la luce è tornata quasi immediatamente, ma a quel punto la recita non è finita proprio come la favola, visto che Li (la principessa) era già in piedi e ben sveglio e Sakura l'ha abbracciato come se fosse risollevata per qualcosa…inutile stare a descrivere la reazione di Touya, credo… Ora veniamo ad oggi: stavo rientrando da scuola, quando per strada ho incontrato proprio Sakura, Li e Tomoyo, e con la fame che mi era venuta, li ho invitati a mangiare una torta insieme nella pasticceria dove ora lavora Touya, che di nuovo mi ha fatto sorridere, quando prima ha notato che c'era anche Li con noi e poi si è infuriato quando Sakura ha sorriso proprio a Li: credo che nei confronti di quel ragazzino, il mio Touya non cambierà mai…già, mio…ho detto prima di essere ormai sicuro che ciò che provo per lui è amore, e mi ha portato a questo pensiero la professoressa Mizuki: anche lei poco dopo di noi è entrata in pasticceria, e ha voluto parlare un momento con Sakura, ma poi ho avuto modo anche io di parlare per poco con lei, e dopo avermi chiesto quando fossi arrivato in città e se vivessi con i miei nonni, senza che Touya sentisse, mi ha chiesto anche di prendermi cura di lui…in un primo momento sono rimasto un po' perplesso, ma poi ho capito e le ho detto di sì…così come lo direi a Touya se un giorno me lo chiedesse…io sento di non avere ancora il coraggio o la forza di farlo, e non so se lo troverò mai…chissà?
    Poco dopo invece, fuori dal locale, mentre eravamo nei pressi del tempio della professoressa Mizuki, siamo come statiattaccati da una fiamma di fuoco…è stato un evento stranissimo, mi sono precipitato a proteggere Sakura e Li, ma poi non so di preciso cosa sia successo perché sono svenuto, e ho ripreso i sensi solo dopo un po' per poi riperderli quasi subito tra le braccia di Touya (questo l'ho percepito molto chiaramente)…e al mio risveglio a casa c'era proprio Touya, che sembrava un po' preoccupato ma si è risollevato nel vedere che stavo bene. Quando gli ho chiesto cosa fosse successo, non ho capito bene cosa mi ha risposto, ma mi ha detto che ora è tutto a posto…mah! Comunque, non fidandosi a lasciarmi da solo, ha insistito per dormire da me, e così ora è tornato a casa sua per cambiarsi e prendere il necessario per dormire qui stanotte…mi dispiace disturbarlo e farlo preoccupare tanto, ma allo stesso tempo sono felice di tutte queste attenzioni, non fanno che farmi capire che mi vuole bene, anche se mi è ancora difficile capire che tipo di bene… "






    Caro Diario - parte VI

    << Accidenti, se ne sono successe di cose in questi due giorni!!!! Comunque tutto ciò che è accaduto mi è servito per capire finalmente a grandi linee ciò che sta capitando da un po' di tempo a questa parte in questa città, e cosa stia combinando Sakura, e infine chi sia davvero quello strano pupazzo che si porta sempre dietro, e la vera natura del mio amato Yuki…tutto è iniziato ieri, dopo che Sakura, Tomoyo, Li e Kaho erano usciti dalla pasticceria dove lavoro adesso, e dove avevano fatto un salto per mangiare qualcosa: tutto ad un tratto ho sentito la terra tremare, e ho avuto una bruttissima sensazione, mi è sembrato che tutti loro fossero in pericolo, così mi sono precipitato nel luogo dove percepivo essere una grande concentrazione di forze e energie, e sono arrivato giusto in tempo per vedere non solo il peluche di Sakura trasformato in un leone alato (ho capito subito che era lui quando l'ho visto), ma anche Sakura con uno strano scettro in mano, e Yuki svenuto trasformarsi e assumere le sue vere sembianze…un meraviglioso angelo, ho subito pensato, bello quanto il mio Yuki umano…e ho sentito che avrei amato da quel momento in poi anche quell'aspetto di Yuki; ma gli avvenimenti del momento mi hanno distratto da questi pensieri, mi hanno appena dato modo di formularli, che ho subito visto Sakura e quell'essere ingaggiare un difficile scontro, che mi ha fatto molto allarmare e di cui a dire il vero ho capito poco, solo che mia sorella stava quasi avendo la peggio, ma l'ho sentita dire che ce l'avrebbe messa tutta e ho visto Kaho aiutarla con la sua campana: ho capito che era per quello che è venuta in città…ecco perché fino a qualche tempo fa non capivo perché fosse tornata e perché non volesse dirmelo…ma immediatamente dopo, ho visto quell'essere alato inginocchiarsi davanti a Sakura, parlare con lei, e ho capito che in questo modo ha voluto porre fine allo scontro, e mi sono in parte tranquillizzato, perché ormai ero sicuro che Sakura non correva più alcun pericolo…però ero preoccupato ancora per ciò che sarebbe stato di Yuki, quando quell'angelo, insieme al leone, hanno ripreso le loro sembianze precedenti, e sono corso subito a sostenere Yuki, che per un attimo ha ripreso i sensi, ma poi li ha persi di nuovo…così l'ho portato a casa sua, e l'ho vegliato fino al risveglio, e poi ho insistito per restare a dormire da lui la notte: non volevo che restasse solo, non dopo quello che era successo…ma avevo ancora la divisa da lavoro, e così sono corso a casa a cambiarmi e a prendere il necessario per la notte: all'improvviso mi sono ricordato che siamo vicini al compleanno di Yuki (ricordo ancora come fosse ieri le emozioni provate quel giorno l'anno scorso), così, vista la dura giornata che ha dovuto affrontare (lui non lo sa, ma sicuramente per sostenere due essenze, quella umana e quella non, gli serve, immagino, molta forza, e potrebbe stancarsi d'ora in poi molto più facilmente, dato che ormai il suo altro aspetto si è risvegliato...), ho pensato di dargli in anticipo il regalo, dato che gliel'avevo già comprato, e saremmo stati soli, al chiuso, e nessuno ci avrebbe disturbato, e sarebbe stato un momento speciale, così come poi in effetti è stato…poiché quando siamo stati in villa ho notato che ama molto la natura, gli ho preso un libro di bellissime foto della natura: paesaggi montani e marini, fiori e piante, boschi e pianure, fondali oceanici e cieli spettacolari…
    Appena tornato da lui, non ho voluto che muovesse un dito e gli ho preparato una cena molto, molto sostanziosa, e dopo aver mangiato e riordinato, dato che sembrava stare meglio, ci siamo messi a guardare un po' di Tv sul divano, uno accanto all'altro (mi sembrava di essere un padre che dà il permesso al figlio piccolo di stare alzato fino a tardi!), ma non c'era nulla di particolare, che ci interessasse, così ad un certo punto mi sono alzato, sono andato verso la sedia su cui avevo appoggiato la mia borsa, ne ho tirato fuori il libro confezionato, e tornato di là, gliel'ho dato dicendogli che era per il suo compleanno e facendogli gli auguri: ne è stato felicissimo, mi ha ringraziato più volte e il libro gli è piaciuto tantissimo, così tanto che l'ha voluto sfogliare subito e vederlo insieme a me: allora mi sono seduto di nuovo accanto a lui sul divano e quasi istintivamente gli ho messo un braccio intorno alle spalle, e nel giro di poco tempo lui ha appoggiato lievemente il suo capo su di me, mentre continuavamo ad ammirare tutte le bellezze della natura rinchiuse in quel libro….mi sono sentito benissimo, molto felice, e Yuki era ancora una volta splendido, aveva un sorriso meravigliato e luminoso, come un bambino che entri in un paese dei balocchi: beh, per certe cose in effetti spesso sembra ancora un bambino, ma lo adoro quando è così!!!
    Giunti all'ultima pagina, una volta chiuso e appoggiato il libro sul tavolo basso davanti a noi, mi ha sorriso e abbracciato contorcendosi come poteva nella posizione in cui eravamo, e di nuovo, ma stavolta mi è sembrato con più dolcezza del solito, mi ha ringraziato sussurrando nel mio orecchio: ad essere sinceri a quel punto mi sono venuti pensieri un po' meno puri ed innocenti di quelli avuti prima, e di nuovo come tante altre volte quando sono con lui, mi sono venuti alcuni di quei brividi…..come al solito quindi, ho dovuto forzarmi a non cedere alla tentazione, e gli ho sorriso di rimando, dopo di che abbiamo deciso di andare a dormire: e qui, sorpresa…Yuki ha voluto che dormissimo in una camera con un letto matrimoniale…non me ne ha detto il motivo, è un po'
    arrossito, ma forse ha voluto che fosse così per rivivere un po' quella notte passata in villa, dove davvero siamo stati benissimo, e dopo la quale l'ho visto molto più felice e sereno…forse aveva bisogno di trascorrere un'altra notte del genere, e avere qualcuno che gli potesse dare conforto e vicinanza anche nel sonno, una volta tanto. Quindi anche se un po' la sua richiesta mi ha stupito, in quanto veniva da un tipo come lui, di solito tanto riservato, ho accettato e dentro di me anche molto volentieri, perché non ho tanto spesso occasione di essere così in intimità con Yuki quanto vorrei a volte…poi mi ha ancora di più sorpreso il suo gesto quando ci siamo infilati sotto il piumone: al contrario di quella sera nella villa, stavolta mi si è stretto contro mentre eravamo ancora ben svegli…mi ha solo sussurrato se mi desse fastidio, e al mio no (come potevo negargli una richiesta simile?), ha appoggiato come quella volta la sua testa sulla mia spalla e un braccio sul mio petto, facilitato dal fatto che mi ero messo supino per far stare più comodi entrambi, e l'ho sentito sospirare come di sollievo mentre nascondeva il suo volto nel mio collo…accidenti, ma proprio non si rende conto dell'effetto che mi fa, di ciò che mi scatena dentro con gesti simili? Proprio non lo sa che cose del genere potrebbero prima o poi rivelarsi molto molto pericolose….comunque, non ho potuto fare altro che, di nuovo come l'altra notte, cingere un braccio intorno alla sua vita, ma stavolta forse la stretta è stata un po' più forte, per la paura che avevo di perdere il controllo e per assicurarmi con quella presa che invece la mia mano fosse lì dov'era e ci restasse…però durante la notte probabilmente ci siamo mossi entrambi, perché ci siamo ritrovati al risveglio stamattina in un'altra posizione, ma ancora allacciati: eravamo stesi di fianco, con la sua schiena
    contro il mio petto e io che ancora lo tenevo abbracciato; me ne sono accorto perché mi sono svegliato un po' prima che la sveglia suonasse, e ho potuto godermi tutto il tepore e il piacevole calore dei nostri corpi stretti e così vicini…davanti a me lo sentivo dormire e respirare lievemente e serenamente…mi sono venuti mille pensieri in testa: all'inizio i primi sono stati dettati dalla situazione in cui ero…insomma, averlo lì, tra le mie braccia, in completo abbandono, mi faceva venir voglia di svegliarlo con baci leggeri, delicati, prima sul collo, poi dietro l'orecchio, per poi passare alla mascella, risalire alla punta del naso e scendere su quella bocca che spesso mi ha regalato sorrisi a volte felici, altre volte luminosi, altre volte ancora comprensivi o di ringraziamento…poi ho pensato invece, vedendolo proprio in quell'atteggiamento di abbandono al sonno e di completa fiducia e serenità tra le mie braccia, a
    quanto sembri spesso fragile, a quell'essere che porta dentro di sé e che ho visto per la prima volta solo ieri pomeriggio, a cosa sarà di lui ora che la sua vera essenza si è rivelata: e di nuovo ho avuto una paura tremenda di perderlo, il timore che prima o poi sparisca per sempre dalla mia vita…ma proprio in quel momento, mentre quasi incosciamente, come per trattenerlo a me, serravo un po' più forte le mie braccia una intorno alla sua vita e l'altra intorno al suo petto, ho sentito la sveglia suonare, e lui muoversi appena, spegnerla e muoversi di nuovo, ma stavolta per girarsi verso di me, nel nostro abbraccio…e di nuovo ho visto uno dei suoi più dolci sorrisi, col quale mi ha augurato il buongiorno, mentre mi sfiorava la guancia con una mano. Non permettendo a me stesso di fare altro, gli ho sorriso in risposta e ho semplicemente appoggiato la mia mano sulla sua, mentre con l'altro braccio gli cingevo ancora la vita, pur se con una stretta molto lieve ora, e pensavo in quel momento quasi commosso che qualsiasi cosa fosse quell'essere che ha dentro, l'avrei accettato e amato e aiutato come se fosse stato Yuki, perché è parte di lui, e questo niente e nessuno potrà mai cambiarlo, e che ora quello che avevo davanti era pur sempre Yuki, il mio Yuki, e non avrei permesso a nessuno di portarmelo via, e lo avrei difeso con tutte le mie forze…
    Dopo un risveglio così, ci è stato un po' difficile staccarci e tornare alla vita di tutti i giorni, ma avevamo un importante appuntamento: già, perché Kaho, dopo aver svolto la sua missione (che ora ho capito che era quella di aiutare Sakura) ci ha fatto sapere ieri che sarebbe partita per tornare in Inghilterra, e ci siamo offerti di aiutarla con le valige. Proprio mentre avevo finito di caricarle in macchina, abbiamo avuto modo di parlare un attimo io e lei da soli, e mi ha fatto capire che si è accorta che ora so tutto di ciò che è successo ieri, del pupazzo di Sakura e di Yuki…e proprio a proposito di lui, mi ha consigliato di sbrigarmi a dirgli ciò che dovrei….che si avvicini finalmente il momento in cui io mi rivelerò a Yuki e in cui il suo vero essere si rivelerà a me? >>
     
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  5. rumiko
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    Caro Diario - parte VII

    " Che bello, più passa il tempo e più ogni giorno fa sempre più caldo…in questi ultimi giorni inoltre, c'è stata una novità: infatti nella mia classe è arrivata una nuova studentessa, si chiama Nakuru Akizuki (ora che ci penso, ieri Sakura ci ha detto che anche nella sua classe è arrivato un nuovo studente…strana coincidenza!) ed è una ragazza molto allegra e vivace, e brava negli sport…però è anche un po' strana; mi ha detto delle cose e lanciato degli sguardi che proprio non riesco a capire, inoltre sta prendendo molta confidenza con Touya, che però ho notato non sembra volerle dare tanto spazio, e proprio la fatica che fa a sopportarla lo stressa parecchio, poverino!!!! Comunque sono molto buffi tutti e due, quando lei gli si appiccica addosso e lui fa certe facce stranissime! Però non mi sento affatto geloso che lei gli stia sempre intorno e sono molto tranquillo, perché non sento nessuna minaccia per la nostra amicizia (mia e di Touya intendo), come era stato all'arrivo della professoressa Mizuki: è come se negli ultimi tempi io sia diventato più sicuro sul nostro rapporto, dopo ciò che c'è stato tra noi gli ultimi mesi (e forse tutto è iniziato proprio dalla breve vacanza dell'estate scorsa…), anche se mi sembra di non riuscire mai a trovare il momento adatto per dichiararmi a lui, e tante volte, quando potrebbe esserlo mi manca il coraggio: è vero che ci siamo avvicinati molto, molto di più rispetto ai primi tempi, ma per ora mi sembra ancora di essere solo un amico per lui e nulla di più, nonostante alcune volte, certi gesti o certi attimi vissuti insieme mi fanno sperare il contrario; ma ho ancora troppa paura di sapere cosa potrebbe pensare Touya nel conoscere i miei veri sentimenti, anche se spesso provo a farglielo capire in vari modi con i fatti, e a volte forse osando un po' troppo: non dimenticherò mai quella sera di dicembre in cui dopo essere svenuto, lui è stato da me, mi ha dato il suo regalo per il mio compleanno e sono poi riuscito a dormire abbracciato a lui…. sarà stato perché non ero del tutto in me, ma ripensandoci successivamente, come più volte ho scritto anche nelle pagine precedenti di questo diario, ho riconosciuto che è stato veramente qualcosa di troppo azzardato per due semplici amici, anche se Touya non ha rifiutato…
    Tornando a ieri e oggi, come dicevo mi è capitato di assistere a diverse scenette divertenti, e non solo quando c'era la Akizuki: ieri all'uscita della scuola, abbiamo incontrato Sakura che stava portando dei gelati a Tomoyo e Li, ma Touya, al solito per far arrabbiare la sorella (per quanto le voglia bene, non rinuncerebbe mai a farle qualche dispetto ogni tanto!), le ha preso il suo di gelato, e in quel momento mi sono sentito di ammonirlo per ciò che aveva fatto, e mi sono offerto di comprarne un altro a Sakura, che invece, gentile com'è non ha voluto, povera piccola! E' stato proprio in quel momento che Touya ha detto che era molto stanco per via della nuova arrivata e Sakura ci ha detto che anche da loro c'è stato un nuovo arrivo, ma proprio Touya non ha fatto in tempo a rilassarsi un attimo che subito Akizuki gli è piombata addosso, mi ha lanciato uno dei suoi sguardi di cui dicevo prima e poi si è presentata a Sakura, scappando via subito dopo con il gelato di Touya!!! A volte è proprio un ciclone quella ragazza!!! Solo che poi non ho capito l'occhiata che mi ha lanciato Touya immediatamente dopo… gli ho chiesto cosa ci fosse ma non mi ha risposto…chissà!
    Nel pomeriggio invece ha iniziato a venir giù una pioggia molto strana, che è andata avanti fino a stasera dopo cena: dico strana perché non era stata prevista dai meteorologi, infatti poi ne hanno parlato anche in Tv, anche perché è caduta solo nella nostra città; comunque ora è finita e sembra sia rientrato tutto nella normalità. Ora sono solo un po' preoccupato per Sakura, che ho lasciato da poco a casa, dopo che Touya è rientrato dal lavoro, circa un'oretta fa: stamattina mi aveva invitato a casa sua per cena, mentre mettevamo a posto alcuni fogli per un prof che ce l'aveva chiesto, e stasera, dopo aver mangiato, mentre stavamo riordinando ed ero all'ingresso che avevo appena salutato Touya che usciva, per un momento mi sono sentito come mancare, e quasi subito dopo mi sono ritrovato Sakura svenuta tra le braccia: mi sono preoccupato molto all'inizio, ma poi ho visto che respirava regolarmente e che era tutto a posto, così l'ho portata a letto e l'ho vegliata, come ho già detto, fino al ritorno di Touya. Anche lui, quando è rientrato e gli ho raccontato l'accaduto si è molto preoccupato, ma assicuratosi che comunque la sorella stava bene poi si è tranquillizzato… stamattina invece è stato di nuovo molto buffo: sempre mentre stavamo sistemando quei fogli di cui dicevo, ha visto dalla finestra Sakura che parlava con Li, e come sempre quando li vede insieme si è molto innervosito, e mi ha fatto sorridere…poi però è diventato serio, tanto che il suo sguardo sembrava volermi penetrare, e a dire il vero per un momento il mio cuore ha perso un battito: ho capito che stava ancora una volta per dirmi qualcosa di, credo, molto importante (che fosse stato quello che desidero?
    L'espressione dei suoi occhi per un momento me l'ha fatto credere…e ci ho sperato così tanto!), quando per l'ennesima volta nel giro di poche ore l'Akizuki gli è saltata di nuovo al collo, ma lui è riuscito anche stavolta a liberarsene in qualche modo e ad andarsene…rimasti soli, lei mi ha rivolto un'altra delle sue occhiate particolari e mi ha detto una delle cose strane a cui ho accennato sopra: ha detto che ancora non ci siamo e che sarà lei a prenderlo… che avrà voluto dire? Si riferiva a Touya? E se non a lui, a chi altro? O a che cosa? "

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    << E' da un po' di tempo che non scrivo più su queste pagine, ma credo proprio sia arrivato il momento di tornare a farlo: stanno accadendo ultimamente troppe cose strane, e soprattutto dall'arrivo di una nuova ragazza nella mia classe…inoltre, sono preoccupato per ciò che sta accadendo a Sakura: mi sembra che di giorno in giorno sia sempre più presa dagli eventi che stanno accadendo nella nostra città e non sono affatto tranquillo…poi, come se non bastasse, Yuki mi sembra sempre più debole man mano che passa il tempo, ed è un'altra cosa che mi impensierisce e non poco…
    A proposito di Sakura, credo proprio che quella strana pioggia di qualche giorno fa c'entri con lei, perché il giorno dopo sembrava molto stanca, come affaticata, anche se non aveva la febbre, e ha assicurato me e papà in tutti i modi che in realtà stava bene: non mi ha convinto molto e ho subito immaginato che fosse di nuovo implicata in qualche strana vicenda, e non ho potuto fare a meno di lanciare anche un'occhiata a quello strano pupazzo che tempo fa ho visto trasformato in leone: mah, speriamo che tutto finisca presto e si risolva per il meglio! Come dicevo, sono anche preoccupato per Yuki: si è messo a mangiare moltissimo, e nonostante tutto ciò che manda giù, sembra che non gli basti mai!!! Proprio tre giorni fa, lo stesso che abbiamo lasciato Sakura a riposare a casa, si è presentato a pranzo con tanta più roba del solito, e vedendolo, osservandolo meglio, mi sono tornati in mente certi pensieri e sospetti che ho già avuto altre volte: che in realtà abbia bisogno di mangiare tanto di più per sostenere anche la sua parte non umana? Che abbia bisogno di una qualche altra fonte di energia diversa dal cibo per sopravvivere, visto che il mangiare non sembra dargli nessuna forza? …e che sia proprio io a dovergli dare ciò che gli manca? Se dovesse essere così non mi tirerei di sicuro indietro: ho deciso di aiutarlo e difenderlo, sostenerlo e proteggerlo fin da quando ho capito di amarlo, e non è cambiato nulla per me quando ho scoperto che non è del tutto umano…Ho pensato allora che era quello il momento giusto per dirgli tutto, ma delle grida dall'esterno ci hanno disturbati e distratti: era Akizuki (la nuova ragazza a cui ho accennato), che stava dando mostra di sé in una partita di basket: è molto brava negli sport, ma non vuole iscriversi a nessun club…però non è questo il punto: da quando è arrivata non fa che tormentarmi e starmi sempre addosso, come se cercasse di sottrarmi a Yuki…ho capito che anche lei non è umana, e ho percepito che ha una natura simile a quella di Yuki (per questo ho detto a Yuki che si somigliano, anche se lui non ha capito): forse per questo, se ho ben compreso, lei vuole qualcosa da me, che invece ho deciso come dicevo di dare a Yuki, se davvero si presentasse la necessità…sempre riguardo a Yuki poi, proprio stamattina mi ha detto di essere passato a casa mia ieri sera mentre ero al lavoro per darmi un libro che avevo dimenticato a scuola, e di essersi sentito per un attimo mancare per ritrovarsi poco dopo in cucina: la cosa gli è sembrata stranissima, ma non sembrava molto preoccupato, anche se mi aveva raccontato di una cosa simile la sera stessa che si è ritrovato Sakura svenuta tra le braccia…molto probabilmente in entrambi i casi gli è successo di sentirsi così perché è tornato al suo altro aspetto: me lo ricordo bene quando l'ho visto trasformarsi quella prima volta e poi ritornare Yuki…mi dispiace moltissimo che debba subire tutto questo senza che per ora nessuno possa spiegargli niente, e anche se lui è sempre il solito Yuki, il mio Yuki, sereno, tranquillo e sorridente, credo che un po' ci stia male, e non riesca a farsi una ragione di ciò che gli stia succedendo, ed inoltre sembra che non riesca a parlarmi chiaramente di quello che sente veramente, come se qualcosa glielo impedisse: penso proprio che ben presto toccherà a me fare il primo passo, e ho il presentimento che sarà molto presto: da una parte ne sono impaziente, perché conosco la sua natura ormai, e voglio incontrarla per chiarire alcune cose, dall'altra ho paura che qualcosa possa cambiare nel rapporto con lo Yuki umano dopo la mia rivelazione…ho sempre quel timore di perderlo, o che poi si allontani da me, che non mi creda, perché quando diventa l'altro non si ricorda nulla, e potrebbe darmi del bugiardo, del falso, potrebbe sentire tradita la nostra amicizia, e io non lo avrei più accanto, non avrei più la speranza e la possibilità di stringerlo di nuovo a me, di dirgli come e quanto lo amo, al di là di ciò che è…accidenti, certo, il rischio c'è, e so che se si avverassero questi timori ne soffrirei molto, ma allo stesso tempo non posso lasciare le cose come stanno, per il nostro bene e per tutto l'amore che gli porto, per la sua stessa esistenza che sento sempre più dipendere da me: già, la sua esistenza…non so, ma questi pensieri non fanno altro che portarne altri: e se lui, guidato dalla sua parte nascosta, per tutto questo tempo mi sia stato vicino solo per ottenere ciò che ho deciso di dargli? Se la sua non fosse vera amicizia, vero affetto? Se il bisogno che l'ho sentito a volte avere di me fosse stata solo una cosa di comodo? Eppure i tanti momenti finora vissuti insieme mi sembrano siano stati veri, e lui mi è sempre sembrato sincero: spero davvero con tutto il mio cuore e tutto me stesso che tutto ciò che è accaduto finora sia stato tutto reale per lui, come lo è stato per me, e che non sia stata tutta una farsa ordita da quell'essere che dorme dentro di lui, perché il dolore sarebbe veramente troppo grande…>>





    Caro Diario - parte VIII

    " Dopo delle brevi vacanze estive ritorno a scrivere su queste pagine: comunque, nonostante mi sia riposato abbastanza, anche su consiglio di Touya che sembra sempre più preoccuparsi per me, di giorno in giorno mi sento sempre più stanco…sarà perché siamo in autunno, ed è una stagione che ad alcuni porta un po' più di sonnolenza, ma Touya sembra non essere molto convinto di questa spiegazione che gli ho dato…va a finire che se continua a preoccuparsi troppo, inizio anche io a non essere più tanto tranquillo!!! Riguardo a questa estate, quest'anno come l'anno scorso sono di nuovo stato in vacanza con la famiglia Kinomoto e Tomoyo, che è potuta venire, ma non siamo tornati in villa: stavolta siamo andati qualche giorno al mare, e sapendo Touya quanto mi piaccia anche il mare, ha pensato di invitarmi: inutile dire che mi sono sentito felicissimo: potevo ancora una volta passare le vacanze con lui! Siamo stati in un appartamento che dava sul mare, ma diversamente dall'anno scorso ognuno avevamo la nostra camera e anche se mi sarebbe piaciuto dormire di nuovo con Touya, non gli ho fatto nessuna proposta stavolta, ripensando ancora con imbarazzo alla notte non tanto dell'estate dell'anno scorso, ma a quella di dicembre dell'inverno scorso…però i momenti in cui siamo stati da soli non sono mancati: Sakura è stata per tutto il tempo con Tomoyo e il signor Kinomoto ha approfittato di quei giorni, oltre che per godersi il mare, anche per andare a trovare e salutare alcuni vecchi amici e conoscenti del posto. Io e Touya invece siamo stati gran parte del tempo in spiaggia: un posto davvero molto bello e tranquillo, poco affollato; abbiamo nuotato molto, e fatto belle passeggiate, ma Touya sembrava sempre aver cura che non mi stancassi troppo e che mi sentissi veramente bene. Un giorno abbiamo nuotato fino a degli scogli dove non c'era nessuno e su cui ci siamo poi arrampicati con l'intenzione di prendere un po' di sole, ma per fortuna che lui saliva subito dietro di me, perché mi è scivolato un piede e avrei forse sbattuto la testa se lui non mi avesse preso al volo, anche se poi siamo caduti di nuovo in acqua: era, da che io ricordi, il nostro primo contatto pelle contro pelle, diciamo…e ho provato delle sensazioni sconvolgenti: insomma, è comunque la persona che amo, e sentirla così, in un modo come mai mi era capitato prima d'ora (petto contro petto, seminudi, i volti vicinissimi, le labbra che quasi si sfioravano, le mie braccia intorno al suo collo abbronzato e le sue intorno alla mia vita…) mi ha dato davvero i brividi, mi ha fatto venire il groppo in gola e sentire una morsa allo stomaco, mi ha fatto mancare il respiro e mi ha fatto desiderare che non finisse lì, ma che quell'abbraccio, quel contatto continuasse all'infinito… per la prima volta mi sono sentito imbarazzato come non mai, e molto più di altri momenti che pure ci sono stati tra di noi, perché ho sentito di volerlo anche fisicamente ormai, di fargli capire che lo amo così tanto da essere pronto, dopo tanto tempo, ad essere suo, a diventare suo…ma ancora una volta, nonostante in quel momento i miei sentimenti fossero più forti che mai, nemmeno in quell'occasione ho trovato il coraggio per dirgli ciò che provo; e quando mi ha detto se era tutto a posto, rivolgendomi come fa sempre più spesso ultimamente uno sguardo profondo e penetrante, non ho potuto dire nulla subito perché l'emozione era troppo forte e quando è così mi blocco del tutto: l'ho abbracciato più forte nascondendo il mio viso contro il suo collo, sospirando prima e mormorandogli poi, quasi assaggiando con le labbra la sua pelle salata, che sì, andava tutto bene…e davvero mi sembrava che ora, che ero di nuovo stretto a lui dopo tanto tempo, andasse davvero tutto bene…
    Un altro bel momento è stato una sera in cui non ci sarebbe stata la luna, e Touya mi ha proposto di andare a vedere le stelle in spiaggia, sapendo quanto mi piaccia ogni spettacolo che la natura ci offre…ed è stato davvero uno spettacolo stupendo: la volta celeste sopra di noi costellata di miriadi di astri, noi due distesi fianco a fianco, la sabbia sotto le nostre schiene che emanava ancora il calore lasciatole dal sole in giornata, il mare che col suo tranquillo e regolare andare e tornare ci faceva da sottofondo, il sereno silenzio tra di noi interrotto solo da qualche parola scambiataci ogni tanto sottovoce come per non rovinare quell'incantesimo…e le nostre mani vicine, che spesso si sfioravano, a volte per caso, altre volte come a cercarsi, a far sì che ognuno di noi due si sincerasse che l'altro ci fosse ancora, se passavano troppi minuti in cui non dicevamo niente…eh, sì, anche questa è stata una vacanza bellissima, e ancora una volta non ringrazierò mai abbastanza Touya per avermi fatto un altro splendido regalo come questo.
    Tornando al presente, come dicevo siamo in autunno, e dopo il brevissimo periodo di vacanze, siamo di nuovo a scuola, per altri mesi di lezioni, studio e attività varie.
    Ieri ho visto Li appoggiato al cancello della sua scuola; aveva in mano un orsetto di peluche e sembrava assorto nei suoi pensieri. Così, forse anche perché aveva bisogno di distrarsene un po', gli ho fatto i complimenti per l'orsetto, immaginando che l'avesse fatto lui con le sue mani, e lui come al solito in mia presenza è arrossito, ed è addirittura fuggito quando gli ho chiesto se voleva regalarlo a qualcuno, lasciando il pupazzo sulla panchina dove eravamo seduti.
    Ho pensato che per lui fosse una cosa importante e mi sono sbrigato a muovermi per inseguirlo, quando di nuovo, come mi capita da qualche mese in qua, mi sono sentito mancare per un istante, e poi mi sono ritrovato proprio davanti a Li, col suo orsetto tra le mani…stavo giusto pensando come mai mi stanno succedendo queste cose, e che più ci penso e più non riesco proprio a capirci nulla, quando mi sono ricordato cosa stavo facendo, e ho restituito il peluche a Li, dicendogli che avrebbe dovuto darlo alla persona a cui ha pensato mentre lo faceva: è arrossito di nuovo, ma stavolta non è scappato via, e mi è sembrato più tranquillo…addirittura ha sorriso! Più tardi invece, in serata, è venuta Sakura a trovarmi , e mi ha portato un orsetto fatto a mano da lei (deve essere una cosa che va di moda tra i ragazzi della sua scuola…): era molto emozionata e preoccupata che non fosse venuto bene, ma so che l'ha fatto con il cuore solo per me, ed è stato un regalo molto gradito…solo che poi ho di nuovo avuto quella sensazione di perdita dei sensi e mi sono ritrovato, quando mi sono ripreso, di nuovo in casa, con Sakura e il pupazzo che aveva un orecchio rotto: Sakura poverina era molto imbarazzata, ha detto che forse aveva sbagliato qualcosa nelle cuciture e che ridotto così com'era non poteva assolutamente lasciare che lo tenessi…ho dovuto crederle, anche se dopo aver ripreso i sensi, ho notato che non solo il peluche era rovinato, ma che nella zona intorno casa mia era tutto sottosopra…eppure non ci sono stati terremoti, ed era impossibile che vi avessero iniziato dei lavori. Proprio oggi in un momento di pausa a scuola stavo pensando a queste cose. Mi chiedevo (e me lo chiedo tuttora) se per caso non stessi male, visto che pur mangiando moltissimo mi sembra che non mi basti mai, e poi dopo aver ripreso i sensi, spesso non ricordo alcune cose, e ho un po' di confusione in testa e ho sempre di più tanto sonno…e mi stavo giusto addormentando quando è arrivato Touya di ritorno dalla riunione del club di calcio, che mi ha chiamato per nome, risvegliandomi dal mio torpore, mi si è avvicinato, con aria seria e preoccupata come sempre quando mi vede così, mi ha detto che doveva dirmi qualcosa che lui sa e che forse io non so; ha aggiunto poi che non vuole che io sparisca, e con voce che tradiva una particolare urgenza mi ha detto di starlo a sentire: in quel momento il suo sguardo mi è sembrato che si raddolcisse un attimo pur restando preoccupato, e mi si è ulteriormente avvicinato, tanto che ho pensato che ci mancava poco che mi baciasse (quanto lo avrei voluto!!!)…però nel mentre è piombata giù dall'albero sotto il quale eravamo l'Akizuki che ci ha interrotti, e Touya piuttosto spazientito ha lasciato stare ed è andato avanti.
    Rimasti soli io e lei, mi ha detto un'altra delle sue strane frasi: prima che effettivamente non so niente, poi qualcosa del tipo che chi è stato creato prima è inferiore e infine che sarà lei a prendere Touya, e di non disturbarmi: beh, se prima avevo le idee confuse, ora le ho ancora di più…davvero non ci capisco più nulla, le sue parole mi hanno molto impensierito, e di nuovo mi sono venuti dei dubbi su di me e Touya: che vuol dire che lo prenderà lei? Che lei ha capito cosa provo per lui, che non lo amo abbastanza da dichiararmi, che se lo farò poi non sarò in grado di amarlo a sufficienza? O magari già conosce i sentimenti di Touya nei miei confronti e sa che non sono ricambiato, per cui ha deciso di farsi avanti lei? Eppure...eppure, anche solo ripensando all'estate da poco passata e a quello che vivo e sperimento tuttora, non mi sembra che Touya mi disprezzi, anzi, ogni giorno è sempre preoccupato per me e come può, mi dedica il maggior tempo possibile e tutte le sue attenzioni: insomma, che cavolo sta succedendo? Troppi pensieri, troppe supposizioni, troppe cose strane e che proprio non riesco a districare dal groviglio nel quale sono ingarbugliate…è una situazione che mi sta tormentando, spiazzando, consumando lentamente e altrettanto lentamente sento che mi sta anche portando via ogni forza, ogni possibilità di resistere: sento che da solo non sarò in grado di salvarmi, se non verrà qualcuno ad aiutarmi…Touya… "


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    << Accidenti, quell' Akizuki sta diventando proprio insopportabile!!! Ogni volta che cerco di parlare con Yuki ci interrompe sempre!!! Sembra che sappia ogni volta dove trovarci ed esattamente come interromperci!!!! Però sento che se non faccio in fretta Yuki potrebbe veramente sparire: un po' di tempo fa gliel'ho anche detto, ma lui sembrava sorpreso e sembrava non aver capito…stavo per spiegargli ciò che so, ma lei è venuta giù dall'albero presso il quale stavamo parlando e come tante altre volte non mi ha dato modo di dire a Yuki ciò che dovevo: nel pomeriggio quel giorno non l'ho rivisto, ma il giorno dopo mi è sembrato molto turbato; in effetti dopo l'arrivo dell' Akizuki, scocciato come ero dalle sue intromissioni, me ne sono andato senza rendermi conto di aver lasciato Yuki da solo con lei: chissà che cavolo gli avrà detto quella peste!!!! Accidenti, ancora non riesco a perdonare a me stesso la mancanza di quel giorno, anche se Yuki ora sembra stare meglio, ma è solo perché da quella in volta in poi gli sono stato ancora più vicino, gli ho fatto sentire ancora di più come potevo il mio affetto, siamo usciti più spesso insieme, sono sempre andato a prenderlo la mattina per andare a scuola e l'ho riaccompagnato ogni volta, poi quasi tutti i pomeriggi, o a casa mia o da lui abbiamo studiato insieme, e a scuola ho cercato il più possibile di non lasciarlo mai più da solo, e tanto più ancora in balìa di quella ragazza: sembra essere molto decisa riguardo ciò che vuole, e anche molto più forte di Yuki, che invece di giorno in giorno sembra indebolirsi sempre di più. Però nonostante le occasioni per parlare con lui adesso non mi manchino affatto, e nonostante spesse volte io ci abbia provato, ogni volta sento sempre di nuovo qualcosa dentro di me, come una voce o una percezione dirmi, farmi capire che ancora non è il momento….mi chiedo se arriverà mai, e quando, quell'attimo che sto attendendo da tempo, in cui potrò essere finalmente sincero con lui, dirgli tutto e fare qualcosa per salvarlo, perché non scompaia…. >>

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    << Le cose con Yuki sembrano andare ancora un po' meglio, soprattutto dopo il giorno del suo compleanno…eh, sì, ancora una volta, e per il terzo anno consecutivo, è stata una ricorrenza che ci ha riavvicinato e sembra averlo ulteriormente tranquillizzato: da quando ha iniziato a perdere la coscienza di sé, ho notato che non solo si è indebolito, ma che ha anche frequenti cambiamenti d'umore…sì, spesso quando è con me sembra felice e sereno come sempre, ma a volte colgo nel suo sguardo una qualche preoccupazione o espressioni serie e pensierose, ed essere riuscito, quel giorno, a dargli almeno per qualche ora un po' di quella spensieratezza che sembra mancargli sempre di più, mi ha reso felice.
    Erano alcuni giorni in cui, nonostante continuassimo a vederci come avevo detto, e cercassi di stare con lui il più possibile, lui sembrava essere di volta in volta sempre più serio, e la mattina del giorno in cui poi ho deciso che dovevo fare qualcos'altro per lui Sakura aveva la febbre; però non voleva che nostro padre si preoccupasse e così è voluta andare a scuola, salvo poi averla dovuta riaccompagnare io e Yuki a casa perché proprio non aveva retto: il suo stato di salute un po' mi preoccupava, ma ancora di più mi impensieriva una strana nebbia che era scesa sulla nostra città: sicuramente stava accadendo un altro di quei strani fenomeni in cui sapevo che mia sorella era coinvolta. Arrivati a casa, e dopo averla messa a letto, Yuki al momento di andarsene, mi ha lanciato uno sguardo che mi è sembrato come quello di un naufrago che chiede disperatamente soccorso, o di un bambino che si è perso…io mi sono spaventato e molto allarmato, ma poi lui con un mesto sorriso mi ha detto che sarebbe stato per la prossima volta: non so se volesse parlarmi una volta per tutte chiaramente di ciò che gli stava succedendo, di tutto ciò che stava passando e soffrendo, e che sentiva dentro, o se pur non volendomene parlare la sua fosse una inconscia richiesta di aiuto che subito non sono riuscito a cogliere…fatto sta che quell'espressione mi aveva molto colpito, ma al momento ero anche preoccupato per Sakura, quindi subito ho pensato di badare a lei, anche se poi, andando più tardi in camera sua, mi sono accorto che nel letto non c'era lei ma un'altra simile a lei e che la sostituiva: proprio la stessa che diverso tempo fa mi aveva causato quell'incidente al piede; le ho chiesto se Sakura fosse uscita e di non dirle niente che mi ero accorto di ciò che stava facendo, e più tardi tornando a vederla, invece, ho ritrovato mia sorella, che stava molto meglio e nel mentre è arrivato anche nostro padre, che in realtà aveva capito che la mattina Sakura era strana e ha voluto poi prendersi lui cura di lei per il resto della sera. Una volta nella mia stanza, ormai risollevato per la salute di Sakura, sono ritornato col pensiero a Yuki, e con la scusa di fargli sapere di Sakura, ho pensato di telefonargli: è sembrato felice di sentirmi e sapere che Sakura stava bene, e anche se ho sentito la sua voce come fosse un po' triste, mi sono comunque tranquillizzato nel sapere che anche lui stava bene…mentre parlavo con lui, all'improvviso mi è venuto in mente che in breve sarebbe stato il suo compleanno e che sarebbe capitato di domenica, così ho pensato lì su due piedi di proporgli una giornata sulla neve il sabato e la stessa domenica in cui compiva gli anni, se fossimo riusciti trovare posto in qualche albergo o baita di montagna: ha accettato subito e ne è stato entusiasta, l'ho sentito molto più allegro di prima e la cosa non ha fatto che farmi stare meglio…anche stavolta avevo avuto un'ottima idea! E inutile dire che dovendo essere un fine settimana per il suo compleanno, ho voluto pagare tutto io, anche la sua parte, nonostante lui all'inizio non volesse e un po' abbia protestato…
    Alla fine siamo riusciti a trovare posto in un alberghetto molto accogliente, tutto in legno, tranquillo, con poche stanze, ordinato, pulito e con personale disponibile e molto gentile, e perfino con delle piccole terme all'aperto…il sabato mattina abbiamo fatto in modo di arrivare molto presto, per iniziare fin da subito a fare qualche sciata: infatti ci siamo sbrigati a portare la roba in camera e subito ci siamo precipitati alla pista…Yuki non è molto portato per gli sport, quindi abbiamo fatto delle piste semplici e tranquille, ma la cosa non mi ha disturbato o annoiato affatto: mi faceva piacere vederlo felice e contento, una volta tanto senza pensieri né espressioni preoccupate o come smarrite sul suo dolce viso. Nel pomeriggio, al rientro in albergo, ci hanno detto che ci sarebbe stata la sera dopocena anche una festa per attendere l'arrivo del Natale: sicuramente sarebbe stata bella e divertente, ma ho voluto che fosse Yuki a scegliere, dato che quei due giorni erano il mio regalo per lui; così in camera ne abbiamo parlato e lui mi ha detto che se non mi dispiaceva avrebbe preferito fare un salto alle terme, dato che voleva un po' rilassarsi in tutta tranquillità, e dato che il giorno dopo saremmo stati di nuovo in pista e nel pomeriggio saremmo ripartiti, per cui non avremmo avuto altra occasione di approfittare delle terme: beh, che dire, una scelta più azzeccata di quella non poteva di certo farla!!!
    Così la sera dopocena ci siamo preparati per andare alle terme, e mentre lui faceva la doccia, ho pensato di preparargli una piccola sorpresa per festeggiare il suo compleanno a mezzanotte: ho chiesto giù in sala se potessi prendere dello champagne e avendomelo permesso, sono corso nel corridoio che portava alle terme, dove c'è un bar e degli appendiabiti per lasciare gli yukata e gli asciugamani dei clienti, e ho chiesto al barista se potesse tenermi la bottiglia in fresco insieme a due calici finché non fossi tornato a prendere il tutto. Poi sono tornato in stanza e avendo Yuki finito, ho fatto io la doccia, e prese le nostre cose ci siamo avviati: arrivati alle terme, al momento di togliersi lo yukata, Yuki sembrava un po' imbarazzato, immagino per la nostra nudità, nonostante avessimo gli asciugamani allacciati in vita, così si è affrettato a scendere in acqua: si stava proprio bene, avvolti dal tepore dell'acqua e dalla tranquillità e silenzio intorno a noi; come è successo la sera in cui al mare abbiamo visto le stelle, abbiamo parlato pochissimo ma ci siamo scambiati molti sguardi e sorrisi, e anche quando lui non mi vedeva non ho potuto fare a meno di lanciargli qualche occhiata: mi piaceva guardare il suo corpo candido, molto snello e ben modellato anche se non fa sport…e mi sarebbe piaciuto moltissimo averlo di nuovo a stretto contatto col mio, come quel giorno al mare in cui era scivolato. Stavo giusto formulando questi pensieri, quando è scoccata la mezzanotte e Yuki, che si era un attimo assopito ha riaperto gli occhi: quando mi ha visto uscire dall'acqua gli ho detto di aspettare un momento, e sono andato a prendere lo champagne e i due calici. Come avevo immaginato è stato felicemente sorpreso per quel piccolo pensiero che avevo avuto, ha capito che era per festeggiarlo, e una volta rientrato in acqua, versato lo champagne, brindato e bevuto, un po' per il luogo e la situazione in cui eravamo, un po' perché lui era davvero meraviglioso come raramente lo era stato negli ultimi tempi, ho desiderato ancora più di qualche minuto prima sentirlo di nuovo con tutto il mio corpo: ho posato il mio calice, gli ho tolto il suo dalle mani, e l'ho abbracciato, affondando stavolta io il mio viso sul suo collo e aspirando l'odore della sua pelle profumata, sentendo ancora più di altre volte forti brividi e una violenta scossa anche al leggero sfiorarsi dei nostri bacini, separati solo dalla stoffa degli asciugamani bagnati, e il fatto che lui subito abbia avuto come un fremito in risposta al mio gesto non aiutava di sicuro…poi ho sentito le sue mani, delicate come sempre, avvolgersi dietro la mia schiena, percorrerla in lievi carezze, e lui sospirare come di sollievo e felicità contro il mio petto…non so perché, ma quando mi vengono certi istinti nei suoi confronti, quando alcuni momenti tra noi mi suscitano desideri che mi sembrano incontrollabili, con gesti simili lui riesce sempre a calmarmi, a riportarmi alla realtà e a non farmi cedere alla tentazione che ormai troppe volte ho avuto di dirgli tutto e subito e di portare il nostro rapporto anche sul piano fisico: sì perché ormai ho capito, durante questi anni, e attraverso tanti gesti, tanti momenti, tanti sguardi, che lui (o almeno la sua parte umana…) mi vuole bene e tiene a me, veramente, e che se mi dichiarassi mi vorrebbe con sé per sempre (almeno è ciò che spero), però probabilmente non riesce a capire i suoi veri sentimenti, in quanto è ancora molto confuso, forse diviso al suo interno a causa della sua doppia natura…soffro molto anch'io immaginando come deve sentirsi e non sapendo cosa io significhi per l'essere che è dentro di lui, anche se per ora non posso fare altro che stargli vicino come posso, dedicandogli tutto me stesso , finchè non sarà il momento di dargli anche quella forza che so prima o poi gli verrà a mancare: proprio per questo dovrò lasciarlo solo il meno possibile, per essere con lui quando sarà finalmente ora…

    Tornando a quella sera, siamo rimasti abbracciati ancora un po', crogiolandoci nel calore dell'acqua e nel tepore e conforto dei nostri corpi, quando ad un tratto ho sentito le braccia di Yuki scivolare via dalla mia schiena e lui abbandonarsi completamente contro di me: mi sono subito spaventato moltissimo, ma staccandolo da me ho visto che stava solo dormendo...evidentemente in giornata si era stancato troppo e il calore dell'acqua aveva contribuito a conciliargli il sonno. Avrei voluto averlo abbandonato a me in quel modo per tutta la notte, ma era meglio uscire di lì e andare in stanza, così ho cercato di risvegliarlo, delicatamente, in modo da non impaurirlo o allarmarlo, e quando ha ripreso coscienza di sé, dopo esserci asciugati, cambiati gli asciugamani, e rimessi gli yukata, siamo tornati in camera.
    Però durante il percorso, di nuovo lui non ha retto, ho visto che ha avuto un cedimento e l'ho preso al volo prima che cadesse: doveva essere davvero tremendamente stanco, e non essermene accorto prima, non esserci stato molto attento in giornata, mi ha fatto pensare che forse avevo sbagliato a proporgli quella vacanza…presolo con un braccio intorno alle spalle e un altro sotto le ginocchia l'ho portato nella nostra camera e adagiato sul suo letto, ma nel momento in cui mi separavo da lui, ha mugolato e mi sono sentito tirare addosso a lui dalle sue braccia, e così mi sono ritrovato completamente sopra di lui, tutto il mio corpo che di nuovo aderiva al suo, e lui che inconsciamente nel sonno, mi tratteneva a sé per non farmi andare via: ho capito benissimo cosa volesse, e anche se saremmo stati sicuramente scomodi su un letto ad una piazza, non gli ho rifiutato questa ulteriore richiesta di vicinanza, di sostegno che mi aveva fatto: mi sono solo appena scostato per tirare su di noi il pesante piumone, e poi sono tornato su di lui, che intanto avevo un po' sentito tremare per il freddo, e così anche per scaldarlo ho cercato di sistemarmi il meglio possibile, intrecciando le mie gambe con le sue e cercando di non pesargli troppo addosso, ma allo stesso tempo facendogli sentire che c'ero e che sarei stato lì con lui e per lui tutta la notte: dopo un po', cullato dal suo respiro regolare e confortato dal calore dei nostri corpi, ancora una volta allacciati, mi sono addormentato anche io. La mattina dopo sono mi sono svegliato steso di fianco a lui, ancora stretto al suo corpo, visto il poco spazio a disposizione, e ancora con le nostre gambe intrecciate: a dire il vero a svegliarmi è stata la sua mano sul mio fianco nudo, sotto lo yukata, che ho sentito muoversi lentamente su è giù…subito nello stato di dormiveglia in cui ero non mi sono reso conto della situazione, ma poi riprendendo coscienza di dove fossimo e come fossimo messi, ho spalancato gli occhi, quasi scioccato: Yuki non avrebbe mai osato fare un gesto del genere, lo credevo troppo intimo, quasi troppo spinto per lui…ed in effetti mi sono accorto che anche quello era un movimento fatto incosciamente nel sonno, e che poi come tanti altri precedentemente compiuti mi ha fatto venire in mente certe immagini di noi due che per il momento era meglio accantonare. Così ho scostato quella mano indagatrice da dove era e l'ho riportata sulla stoffa del mio yukata, ma probabilmente con quel gesto devo averlo svegliato, perché subito dopo mi sono ritrovato il suo sguardo ancora molto assonnato addosso: distraendomi da certi altri pensieri, e osservando i suoi occhi che pur se sorridenti erano ancora stanchi, un po' mi sono rattristato e carezzandogli una guancia, sussurrando gli ho chiesto scusa per non essere stato il giorno precedente abbastanza attento che non si affaticasse troppo, ma lui sorridendomi mi ha detto di non preoccuparmi, che invece era stata una bella giornata e stringendomisi ancora più contro, facendo di nuovo anche sfiorare i nostri bacini (per cui stavolta davvero ho dovuto trattenere un gemito), nascondendosi nel mio incavo tra la clavicola e il collo, ha aggiunto che mi ringraziava di tutto, e anche della sorpresa di averlo festeggiato con lo champagne. Ho pensato in quel momento che saremmo stati benissimo se fossimo rimasti ancora un po' sotto le coperte, a goderci il calore reciproco, e che a lui avrebbe fatto bene riposare ancora, così gli ho chiesto piano se gli andava di continuare a dormire fino a pranzo, e mi è bastato solo percepire un movimento del suo capo contro di me per capire che aveva annuito ed era d'accordo. Quindi ci siamo riaddormentati e svegliati, come avevamo deciso, per l'ora di pranzo, che, essendo Natale, è stato proprio un pranzo speciale, e si è protratto anche abbastanza, per cui nel pomeriggio abbiamo avuto solo il tempo di preparare i nostri bagagli e ripartire per tornare a casa.
    Al momento di lasciarci ho visto Yuki più sereno, come se di nuovo si fosse tranquillizzato, e anche ben riposato, e questo non ha potuto che far stare un po' meglio anche me, pur se ci sono ancora delle cose che mi impensieriscono e ancora non del tutto risolte, e che sicuramente non lo saranno finchè tutta la faccenda in cui Sakura ha a che fare non sarà terminata. >>

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    << Accidentaccio di nuovo a quell'Akizuki!!!!! L'anno scorso me l'ero abbastanza cavata per la giornata di San Valentino, ma quest'anno non sono proprio riuscito a salvarmi, soprattutto da lei: oggi non appena mi ha visto a scuola mi è saltata addosso appiccicandomisi come una ventosa…e pensare che ero particolarmente di buonumore perché Sakura mi aveva dato il suo cioccolato: anche se mi diverto sempre a stuzzicarla le voglio bene, e anche lei me ne vuole e me lo dimostra spesso a suo modo, come ad esempio ogni anno il 14 febbraio col cioccolato fatto proprio da lei: è veramente una brava sorellina! Per non parlare poi del fatto che ne sono terribilmente geloso…e non posso che non pensare a quel Li che gli ronza intorno...grrrr! Continuando col discorso di prima, dicevo dell'Akizuki: oggi più che mai mi ha fatto terribilmente arrabbiare, non solo per essermi volata addosso in quel modo, ma anche perché ha avuto la presunzione di dirmi e farmi capire che avrei dato a lei ciò che invece ho deciso di riservare per Yuki: ma come si è permessa??!!!
    Addirittura ha provato a baciarmi, al che mi sono veramente alterato e le ho detto chiaro e tondo che avrei deciso IO a chi dare la cosa più importante e che comunque ho già qualcuno che mi piace, e l'ho lasciata lì col suo cioccolato. Per finire, come se fosse ancora così tanto sicura di sé, mentre me ne andavo l'ho sentita chiedermi come avrei fatto a dare quella cosa alla persona che ho scelto, se questa persona non sa niente: non ti preoccupare bellezza, che ci penserò io a farglielo sapere al momento giusto, e in quell'attimo non ti permetterò più di ostacolarmi come hai fatto finora, tsè!!!
    Più tardi poi ho invitato Yuki nel pomeriggio a casa mia perché Sakura me l'aveva chiesto la mattina (e comunque l'avrei invitato in ogni caso: difficilmente ora lascio che rimanga solo per gran parte della giornata..), e all'ora di merenda lei le ha dato il suo cioccolato: mi fa sempre una certa tenerezza vederla come si comporta con Yuki, ma allo stesso tempo mi diverto un sacco a stuzzicarla e farla arrabbiare in quei momenti!!! Però, se penso che so in realtà chi è la persona a cui davvero vorrà più bene in futuro, mi vengono certi nervi!!! >>
     
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  6. rumiko
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    Con questo capitolo vi auguro buon fine settimana!! :uk:



    Caro Diario - parte IX

    << Oggi ho preso uno spavento terribile: essendo il 14 marzo, il White Day, Yuki mi aveva detto che sarebbe venuto nel pomeriggio a casa mia per dare il suo regalo di ringraziamento per il cioccolato di San Valentino a Sakura, ma non vedendolo arrivare e non avendo risposto al telefono quando l'ho chiamato, sono andato a casa sua. Appena arrivato, non ricevendo nessuna risposta alla mia voce che lo cercava, mi sono chiesto dove fosse: mi sembrava strano, sapevo che non aveva altri impegni…però poi l'ho visto dietro un cespuglio, addormentato, e mi sono molto impaurito; pensavo di essere arrivato troppo tardi e che lui stesse davvero male, sono subito corso verso di lui e mi sono inginocchiato accanto a lui e quando ha riaperto gli occhi per un attimo mi sono tranquillizzato, ma veramente per poco, perché dopo aver scambiato appena due parole, è caduto di nuovo addormentato, stavolta tra le mie braccia, e per la prima volta l'ho visto chiaramente diventare più trasparente, come se iniziasse a svanire, come da tanto tempo ormai temo, e sono stato colto da terrore vero e proprio: prima ero cosciente che un evento del genere si sarebbe verificato prima o poi, ma era ancora come se fosse tutto nella mia mente, una mia immaginazione, mentre oggi mi sono realmente reso conto che è un rischio concreto, che davvero da un momento all'altro un giorno potrei non averlo più con me, non vederlo mai più, non avere più la possibilità di godere dei suoi sorrisi, della sua vicinanza, dei suoi affettuosi gesti nei miei confronti, dei suoi abbracci, né avrei più occasioni di vivere con lui tanti altri meravigliosi attimi, e tanto meno l'opportunità di rivelargli i miei sentimenti. L'ho stretto a me disperatamente e ho pregato e desiderato che si accorgesse presto di chi è in realtà, perché se non ne è cosciente lui prima di tutti, non potrà salvarsi e far sì che io poi lo aiuti…passato il momento di panico, l'ho preso su, cercando di non pensare a quanto mi sembrasse molto più leggero e fragile rispetto al solito, e, dentro casa, l'ho adagiato sul divano restandogli accanto fino al risveglio: a dire il vero, per fortuna non ha dormito molto, e sembrava stare bene. Mi ha chiesto scusa per prima e sorriso come fa sempre, e io ho dovuto fare un grande sforzo per sorridere anche io e non badare alla stretta al cuore che ho avuto nel vedere quella sua espressione a cui ormai sono troppo abituato e che invece potrebbe venire a mancarmi senza che possa fare nulla: nonostante abbia deciso ormai da molto che non permetterò ad ogni costo che ciò accada, certe volte mi è davvero, davvero difficile pensare che tutto finisca bene…no, no, devo sperare, e credere fino in fondo, fino all'ultimo, che la cosa si risolverà per il meglio, per me, per lui, e per tutti gli altri che mi sono cari…
    Dopo il risveglio, dato che non era ancora troppo tardi, Yuki è voluto venire lo stesso a casa mia a dare il suo regalo a Sakura, che ne è stata felicissima: le ha regalato un orologio davvero molto carino, e le è piaciuto moltissimo. Dopo, prima di riaccompagnarlo a casa ho insistito per restare a dormire da lui, ed ora eccomi qui, nella sua camera con le mie cose e anche il mio diario, a buttare giù queste righe, mentre lui nel suo letto già dorme da un pezzo: quello che è successo oggi mi ha molto scosso, credo che lo veglierò fino a domattina e non lo lascerò un momento, anche se vorrà dire non chiudere occhio, ma so che proprio non ci riuscirò, almeno non stanotte. >>

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    << Yuki continua a non stare affatto bene, e ultimamente ha iniziato a dormire anche durante le lezioni, e oggi addirittura si è addormentato mentre tornavamo da scuola: avendo previsto che sarebbe prima o poi accaduta anche una cosa del genere, anche per il fatto che lo vedevo sempre più debole e
    stanco, ho evitato da qualche giorno in qua di prendere la bici, pensando che se avesse perso i sensi durante il tragitto si sarebbe potuto fare male molto seriamente, e a lui ho detto che si è rotta e per un po' non la potremo più usare; mi spiace molto farlo andare a piedi, soprattutto ora che quasi dorme tutto il giorno ed è sempre più stanco, ma è comunque meno pericoloso. Ho accennato ad oggi: non appena mi sono accorto che stava cadendo, mi sono subito precipitato a sorreggerlo e sono riuscito a portarlo a casa mia: ero di nuovo molto turbato, ma anche Sakura si è molto spaventata, anche perché penso che oltre a Yuki voglia anche molto bene all'altro suo aspetto, ed è preoccupata per entrambi. Per distrarla le ho detto che avremmo fatto meglio ad andare a preparare qualcosa per Yuki, immaginando la fame che avrebbe avuto al risveglio, e mentre eravamo ai fornelli, sono riuscito a tranquillizzarla veramente per poco, visto che quasi subito mi ha chiesto se stesse bene; io ho cercato di non sembrare troppo allarmato, anche se dentro quasi mi sentivo morire, ma allo stesso tempo questo ulteriore evento mi ha fatto più che mai maturare la determinazione di fare capire a Yuki in breve, brevissimo tempo chi lui sia, a tutti i costi.
    Quando si è svegliato, abbiamo fatto cena tutti insieme, e lui si è scusato per averci fatto preoccupare: mi è dispiaciuto così tanto per lui, per il fatto che debba soffrire sempre più spesso per ciò che gli sta capitando, che non appena Sakura si è allontanata per fare il thè, ho immediatamente sentito l'urgenza di rivelargli tutto, ma mentre stavo per iniziare il discorso , quasi come se lui avesse capito che era un momento importante per entrambi, mi ha di nuovo guardato con occhi preoccupati e quasi tristi, così mi sono sbrigato a parlare, ma in quel preciso momento le nostre voci si sono sovrapposte: probabilmente era come pensavo: anche lui aveva qualcosa da dirmi. Però ha voluto che parlassi prima io, così mentre mi avvicinavo a lui e gli carezzavo una guancia per fargli capire che comunque gli volevo bene e gli avrei dato il mio aiuto, ho iniziato anche a spiegargli che la situazione si stava facendo critica e che sapevo (e so) molto bene che non è umano e che conosco il suo aspetto che invece lui sta cercando in tutti i modi di tenere nascosto…ma proprio nel momento più importante è tornata Sakura con il thè e ci ha interrotti, poi era anche ora che andassi al lavoro, e quindi mi sono preparato per uscire: Yuki ha detto che sarebbe andato a casa anche lui, ma ho insistito perché aspettasse il mio ritorno: d'ora in poi non vorrei lasciarlo mai più solo, se non a casa sua, o da me, perché sapere che va in giro, senza nessuno che gli stia vicino, col rischio che corre in continuazione di perdere sensi e addormentarsi all'imprrovviso, non mi fa stare affatto tranquillo. Quindi alla fine ha fatto come gli avevo detto, e appena rientrato l'ho riaccompagnato, ma Sakura non c'era: vedendomi un po' perplesso, Yuki mi ha detto che era andata a prendere una torta in una pasticceria lì vicino, ma ho subito immaginato che fosse uscita per un altro dei suoi particolari 'impegni', diciamo…e comunque al mio ritorno era già di nuovo in casa, quindi credo che stavolta non sia stata una cosa troppo faticosa o pericolosa per lei: beh, meglio così, perché invece spesso mi fa stare un po' in pensiero…>>

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    " Oggi è capitato di nuovo: ero a scuola e mi sono ancora una volta addormentato mentre camminavo: io e Touya stavamo facendo le pulizie in cortile, quando ho sentito all'improvviso molta, molta stanchezza, come del resto mi capita spessissimo ultimamente, e prima di svenire ho visto un ragazzino della scuola di Sakura (deve essere il nuovo arrivato di cui ci aveva detto, poiché non l'avevo mai visto fino ad ora e mi è sembrato in effetti uno nuovo). Quando ho ripreso i sensi, accanto a me c'era proprio lui, ed ero dalla parte del cortile in cui era lui: non ho proprio capito come ci sono finito, comunque mi sono scusato, l'ho ringraziato per il disturbo e sono tornato verso la mia scuola; subito ho visto Touya al solito preoccupato venirmi incontro, ma poi l'ho visto estremamente sorpreso nel notare quel ragazzo, e l'ho sentito dire che somiglia a suo padre: in effetti poi io ho osservato che come suo padre porta anche lui gli occhiali ed ha un sorriso gentile, ma Touya ha aggiunto che non è solo questo, che secondo lui gli somiglia anche in qualcos'altro, anche intimamente: non ho ben capito cosa volesse dire, ma mi è sembrato come se avesse capito molto più di me cosa ha di particolare quel ragazzo, nonostante fosse la prima volta che entrambi lo vedevamo… "

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    << Stamattina a scuola ho preso un altro bello spavento: Yuki è svenuto di nuovo; stavamo facendo le pulizie in cortile e lui era andato a portar via il sacchetto dell'immondizia, ma era già da un po' che sarebbe dovuto tornare, così sono corso a cercarlo, e l'ho trovato che si era appena ripreso da un altro dei suoi svenimenti, ma non ho fatto in tempo a chiedergli se era tutto a posto, che ho subito notato un ragazzo, dall'altra parte del cancello, nel cortile della scuola di Sakura: ho subito percepito qualcosa in lui, e la prima impressione è stata di qualcosa di familiare; infatti ho detto a Yuki che mi sembrava somigliasse molto al mio papà, e non solo perché appare gentile quando sorride o perché porta gli occhiali, ma anche perché ho sentito che in lui c'è qualcosa che spesso percepisco anche in mio padre…non è la stessa impressione che ho quando sto con Yuki: voglio dire, sono sicuro che sia questo ragazzo che mio padre sono del tutto essere umani, e non altro, ma allo stesso tempo sembra che abbiano dentro di loro una qualche forza magica, un po'
    come mi capita di percepire a volte anche in Sakura…
    Per il resto della giornata invece, dopo le pulizie ho al solito riaccompagnato Yuki a casa, e pur se era stanchissimo è rimasto sveglio per tutto il tragitto, tranne poi crollare sul divano appena rientrato: ho proprio capito che si è sforzato enormemente di reggersi in piedi per non allarmarmi troppo e ulteriormente, e questo l'ha affaticato moltissimo, per cui appena si è sentito al sicuro ha ceduto: mi ha fatto una tenerezza incredibile, e allo stesso tempo mi ha anche commosso; come dicevo, sicuramente ha dato fondo a tutte le sue energie e a tutta la sua volontà per tenersi in piedi e non farmi preoccupare, e l'ha fatto solo per me, per non vedermi triste o impensierito per le sue condizioni di salute.
    Io da parte mia ho cercato di sembrare il più tranquillo possibile, stando un po' al suo gioco, e stavolta non l'ho rimproverato, come faccio spesso quando non mi chiede aiuto se non sta bene: so che non solo soffre per lo stato in cui si trova, e nel vedermi preoccupato troppo di frequente, ma anche perché ha paura di diventare un peso per me, e magari anche che io presto mi stanchi di lui, col passare del tempo…
    Quando ha ripreso i sensi gli ho fatto trovare pronta una sostanziosa merenda e poi sono rimasto a fare i compiti con lui fino all'ora di cena; abbiamo anche cenato insieme e ho insistito per preparare di nuovo io da mangiare. Alle sue proteste ho risposto che volevo che fosse così e gli ho cucinato tutte le cose che più gli piacciono: ne è rimasto entusiasta, e ancora una volta il suo essere felice ha reso felice anche me; farei di tutto per vederlo sempre così!!!
    Dopo cena non me ne sono andato finchè non si è infilato a letto e non si è addormentato, anche se sarei voluto rimanere lì a contemplarlo tutta la notte: sembra così bello e dolce quando dorme, che veramente vorrei passare tutte le notti con lui, e non separarmene mai…per la miseria, quanto lo amo!!! >>
     
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  7. rumiko
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    Caro Diario parte X a

    << E' successo!!!! Finalmente è successo!!! Non so cosa dire, come dirlo, sono felicissimo, ma ho anche la testa un bel po' confusa, e ancora non riesco a crederci che sia vero, che dopo tanto tempo, tanti dubbi, tante sofferenze, tanti momenti tristi e tanti altri felici sia accaduto tutto ciò…Yuki, il mio Yuki…..ok, ok, andiamo per ordine…accidenti , è successo tutto così all'improvviso, in così poco tempo che…va bene, dunque: ieri Yuki è di nuovo caduto addormentato, stavolta durante la lezione di ginnastica, e come capitava sempre in casi del genere sono subito corso da lui e l'ho preso in braccio, non permettendo a nessun altro di avvicinarsi; i nostri compagni erano molto preoccupati perché anche loro avevano notato negli ultimi giorni lo stato in cui era, ma ho detto loro che ci avrei pensato io e l'ho portato in infermeria perché riposasse. Poco dopo ha riaperto gli occhi, rendendosi conto di essere di nuovo svenuto, e mi ha causato un'immensa tristezza quando ha detto che pensava di stare male, avendo avuto ultimamente tanto sonno: ho creduto che fosse veramente arrivato al limite, e che fosse giunto il momento di dirgli ciò che sapevo, ma ancora una volta la Akizuki ci ha interrotto spuntando da una finestra che dà sul cortile e che era aperta…probabilmente era appostata nelle vicinanze fin dall'inizio e quello era il suo ulteriore tentativo di ostacolare i miei piani; ha messo come scusa un test che il prof di ginnastica stava facendo e il fatto che mi stavano tutti aspettando, e mi aveva davvero convinto, quando, mentre stavo per andare, mi sono sentito tirare la maglia: ho avuto un tuffo al cuore. Era Yuki, che ancora una volta, incosciamente, cercava disperatamente di trattenermi a sé; ne sono rimasto non so nemmeno io perché molto sorpreso e colpito, ma quando mi ha chiesto cosa ci fosse, sicuramente volendo sapere cosa gli stesse accadendo, ho compreso, capito che era finalmente giunto il momento tanto atteso: mi sono sentito molto emozionato, e felice, perché ormai sapevo che non gli sarebbe successo più nulla, che non sarebbe più stato così tanto male, che non avrebbe più sofferto e che non sarebbe svanito come temevo…e che l'avrei avuto accanto a me per sempre, se anche l'essere nascosto dentro di lui l'avesse voluto. Mi sono sentito pronto e determinato come non mai, e in breve mi sono liberato anche una volta per tutte della Akizuki, che continuava a protestare e a cercare di evitare ciò che poi sarebbe accaduto: era l'ultima possibilità che aveva per poter fare qualcosa, ma non gliel'ho permesso; come dicevo ero molto deciso e alquanto seccato le ho detto di non disturbarmi, e le ho chiuso la finestra in faccia: cavoli, non se ne poteva proprio più!!!! Tornando ad occuparmi di Yuki, mi sono seduto accanto a lui, e carezzandogli una guancia, sorridendogli con tutto l'amore possibile, gli ho finalmente detto che sapevo che non era umano: per tanto, tanto tempo ho pensato a questo momento, e l'avevo immaginato come un momento importantissimo, quasi solenne, che avrebbe cambiato le nostre vite e determinato una volta per tutte il nostro futuro, spesso avevo anche pensato che sarebbe stata una dichiarazione difficile, che forse all'ultimo non ce l'avrei fatta e avrei taciuto, pur se condannando entrambi a continuare a soffrire…e invece in quell'attimo mi sono sentito leggero, felice, risollevato, come quasi rinato, ed ero del tutto rapito e meravigliato mentre assistevo alla sua trasformazione: in breve mi sono ritrovato davanti al suo vero aspetto, quello splendido essere alato che da molto attendevo di incontrare, e l'ho potuto ammirare in tutta la sua bellezza: le ali ampie e candide, con piume soffici e delicate, i suoi lunghi capelli argentati, gli occhi del colore del cielo più azzurro, e una voce bella, profonda e soave allo stesso tempo, con la quale mi ha detto di chiamarsi Yue…un nome bello, dolce ed etereo quanto il suo aspetto. Già lo amavo perché era comunque parte del mio Yuki e avevo deciso che sarebbe stato così, ma ritrovarmelo davanti, stare faccia a faccia con lui, poterlo vedere meglio, osservarlo, ammirarlo, mi ha veramente incantato, stregato, anche se questo non mi ha impedito di distrarmi da ciò che mi stava dicendo. Tutte cose che comunque sapevo o avevo capito: che Yuki non voleva nel suo inconscio farmi sapere chi fosse in realtà, e che non si è mai accorto nemmeno lui della sua vera natura, e che proprio come avevo pensato il gesto di poco prima era stato involontario; ha aggiunto poi che per Yuki sono speciale, volendo dire che sono una persona importante per lui, e passando al vero motivo per cui eravamo lì, mi ha confermato che al momento era troppo debole per sostenere due nature in sé. Gli ho così detto che ero pronto a dargli tutta la mia forza per non far scomparire Yuki, e che ero disposto anche a non vedere più mia madre, e che era giusto così, dato che ero l'unico in famiglia a poterla vedere, e infine gli ho posto le mie condizioni: di proteggere Sakura, visto che da quel momento in poi non avrei più percepito i pericoli in cui sarebbe incorsa, e di badare anche a se stesso, visto che se se lui scomparisse, anche Yuki non ci sarebbe più…concentrato come ero su queste cose, non gli ho chiesto cosa pensasse lui dei sentimenti di Yuki per me, ma ho avuto l'impressione che conoscendoli almeno un po' li accettasse, e poi c'è stato un altro fatto che me ne ha dato la conferma: dopo aver stipulato questa specie di patto tra noi, lui mi si è avvicinato, mi ha quasi abbracciato e con delicatezza ha baciato il mio collo, prendendo così tutta la forza che gli era necessaria; in quell'attimo pur sentendomi molto, molto debole, mi sono comunque sentito bene a quel contatto, ho percepito la sua particolare forza magica e un dolce calore avvolgermi, e mentre cadevo nel sonno abbandonandomi contro di lui, ho sentito la sua mano sfiorarmi lievemente una guancia e la sua voce ringraziarmi con molta dolcezza…credo che proprio quella dolcezza sia indice che avesse già da tempo in parte compreso e accettato ciò che il suo aspetto provvisorio provava nei miei confronti…è veramente un essere meraviglioso….
    Il risveglio, pur se mi ha trovato abbastanza stanco non avendo più ormai tutta la forza di prima, è stato…è stato…non saprei descriverlo: stupendo, bellissimo, splendido, magnifico, ma ancora di più di tutto ciò…ero in camera mia, e avevo accanto a me la persona che amo, Yuki, quella che per troppo, troppo tempo avevo temuto di perdere, di non avere più al mio fianco, e che ora invece era lì, ormai fuori pericolo, e mi sorrideva gentile, come sempre; non riuscivo a crederci, ho perfino dovuto carezzarlo per sincerarmi che fosse tutto vero, che non fosse scomparso, e solo sentendo la sua voce e il tocco della sua mano sulla mia mi sono reso conto che era realmente così, e che lui era ancora con me…mi ha fatto un po' di tristezza quando mi ha detto di aver capito di non essere umano, e che quando diventa l'altro perde la coscienza di sé, di sapere ora di avere solo dei ricordi costruiti, non veri, ma l'ho interrotto facendogli osservare che però tutto ciò che è successo da quando ci siamo conosciuti, quello è stato tutto vero, e che non mi importa chi sia, che avrei voluto averlo sempre vicino, e sorridente, e lui, un po' rassicurato e commosso mi ha sorriso, stavolta di un sorriso così bello e dolce, che non ho potuto fare a meno di tirarlo a me, abbracciarlo forte, stretto, e poi scostandolo appena di nuovo guardarlo negli occhi, e dirgli (sussurrargli) finalmente che lo amavo, lo avevo sempre amato, e di non preoccuparsi più, che d'ora in poi saremmo stati sempre insieme, e avremmo superato tutto insieme, che presto avremmo ritrovato la felicità e la serenità e ci saremmo costruiti una nostra vita, e tanti altri ricordi da portarci dietro, e…lui non mi ha lasciato finire, perché all'improvviso mi sono ritrovato finalmente le sue labbra sulle mie, che mi sfioravano appena, in un timido primo bacio, per poi staccarsi il solo spazio sufficiente per mormorare che anche lui mi amava e mi ringraziava per tutto ciò che avevo fatto…ma quel contatto e quelle parole ormai mi avevano dato alla testa, e quell'unico lievissimo bacio non mi bastava più: felice e commosso, l'ho di nuovo tirato a me, con tanto impeto da farlo cadere completamente disteso su di me e preso il suo delicato viso fra le mie mani ho cercato ancora quelle labbra che da sempre avevo desiderato, le ho cercate come un assetato, mentre ad occhi chiusi mi godevo e percepivo ogni minima sensazione…ad un certo punto, ho pensato di morire, o di essere in paradiso, non lo sapevo nemmeno io: non avevo voluto forzare le cose, per non impaurirlo e per evitare di correre troppo, ma Yuki di sua spontanea volontà, aderendo un po' di più col suo corpo al mio, spingendomisi ancor più contro, con la sua lingua ha sfiorato la mia bocca, in un invito a schiuderla per lui…invito che ho subito accolto, ed è stato un bacio davvero mozzafiato, non violento, non impetuoso, ma dolce, dolcissimo, un gioco al cercare e al rincorrersi delle nostre lingue, ad esplorare ognuna l'antro dell'altra, a godere ciascuna del sapore dell'altra, della consistenza della compagna, mentre le mie mani vagavano sulla sua schiena e le sue mi accarezzavano incessantemente il volto e il capo, e lui mi si strusciava impercettibilmente contro, e avevamo come sottofondo solo il leggero fruscio delle coperte che ci separavano e i nostri respiri sempre più pesanti e affaticati, per l'imminente avvicinarsi della mancanza di aria…in effetti poi è stato difficile per entrambi staccarci, e Yuki, che solo pochi momenti prima era stato così audace, ora era imbarazzatissimo e compiendo un gesto che ormai gli è caratteristico ha infilato ancora una volta il suo viso nell'incavo del mio collo, mentre riprendeva fiato e io gli carezzavo il capo e i suoi soffici capelli. Per allentare la piacevole tensione, scherzando gli ho detto che non c'era motivo di vergognarsene, che ci si sarebbe dovuto abituare d'ora in poi, e che cose simili doveva considerarle naturali adesso, dato che ormai sarebbero state parti di noi, e l'ho sentito annuire con la testa e rilassare tutto il suo corpo, che era ancora sul mio. Poi, spostandosi appena, giusto della distanza che gli permetteva di parlare, mi ha fatto una domanda un po' curiosa per la situazione in cui eravamo: mi ha chiesto se tenevo ancora il diario che mi aveva regalato quella volta, e quando gli ho detto di sì, mi ha chiesto, o più che altro era una domanda che esigeva una conferma, se d'ora in poi ci saremmo detti tutto, senza più mezze verità, senza mai più celare l'uno all'altro le cose più importanti, e quando di nuovo gli ho detto di sì, e gliel'ho promesso, mi sono anche ricordato ciò che avevo scritto tempo fa su queste stesse pagine: che il giorno in cui avrei trovato la persona a cui dare tutta la mia vita, con cui condividere tutto, da quel momento sicuramente avrei trovato ormai inutile tenere un diario, non avendo più nulla da nascondere a chi più contava nella mia vita. L'ho anche detto a Yuki, mentre stavamo ancora in quella posizione, abbracciati e rilassati, dopo essere stati travolti dall'impeto del bacio, e lui mi ha risposto che in effetti anche per lui era lo stesso, quindi come gesto simbolo della nostra promessa reciproca di sincerità e fedeltà, abbiamo deciso domani di scambiarci i diari che abbiamo finora tenuto, e di non scriverne più, perché d'ora in poi il nostro diario sarà la nostra vita insieme e sarà scritto dal nostro amore…ora Yuki non c'è, è andato via da poco e sicuramente anche lui starà scrivendo le ultime righe sul suo diario; io per quello che mi riguarda concludo qui, dopo un lungo periodo di dubbi, sospetti, sofferenze, ma anche di momenti comunque belli, felici, emozionanti, di ricordi che conserverò sempre nella mia mente e nel mio cuore, e che da domani affiderò alla persona a cui ho deciso di donare me stesso fin dall'inizio, e che mi ama, e che amerò per sempre. Touya. >>

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    " Non saprei proprio da dove iniziare queste che probabilmente saranno le ultime pagine del mio diario….sono molto emozionato , e felice, e commosso, perché dal momento in cui terminerò di scrivere queste righe inizierà una nuova vita per me, anche se in realtà è già iniziata da qualche ora…in questi ultimi due giorni è accaduto ciò che per tanto ho desiderato, ciò per cui tanto ho sofferto a volte, e finalmente mi è stata data, regalata la possibilità di porre termine a tutto il dolore che finora ho provato, ai dubbi che per troppo mi hanno angosciato, e tutto grazie alla persona che più amo e che finalmente ora so mi ama, al mio Touya….è iniziato tutto ieri, quando a ginnastica mi sono di nuovo addormentato; Touya mi ha portato in infermeria e quando ho ripreso i sensi, mentre lui cercava di dirmi qualcosa che avevo capito essere importante, è arrivata per l'ennesima volta l'Akizuki a interromperci, dicendo che il mio amico doveva tornare a lezione per via di un test che era in corso, così Touya stava per andare, quando con un gesto che ha sorpreso anche me perché mi è venuto davvero involontario l'ho trattenuto per la maglia, come se avessi avuto paura che se lui se ne fosse andato per me sarebbe stata la fine, come se avessi voluto dirgli (ora l'ho capito) che lo volevo al mio fianco per sempre e non rischiare di non vederlo mai più. Touya ha capito e nonostante l'insistenza della Akizuki, ha deciso di rimanere con me chiudendole in faccia la finestra dalla quale si era affacciata, poi con un sorriso dolce e affettuoso, accarenzandomi una guancia, mi ha detto di aver capito che non sono umano, e la cosa mi ha molto scioccato, ho sentito un violento accelerare del battito del mio cuore e poi ho perso coscienza di me, ma stavolta ho percepito in me un'altra presenza, come un altro essere, la consapevolezza che era qualcosa che mi portavo dentro e che era per questo che ormai non avevo più la forza di stare in piedi, che mi addormentavo in continuazione, e che ero arrivato al limite delle mie energie, per quanto tentassi di andare comunque avanti, di sopravvivere…non so di preciso cosa sia successo poi, però quando sono tornato in me, avevo accanto Toyua svenuto e percepivo in me una nuova forza, mi sentivo quasi come rinato, stavo davvero bene, e ho capito che molto probabilmente era grazie a Touya se mi ero salvato: mi sono molto impensierito per lui, e mi sono sentito anche un po' triste, perché ora sembrava che ci fossimo scambiati le parti, ma non avrei mai voluto vederlo in quello stato: se lo avessi saputo, se me ne fossi accorto prima, avrei fatto di tutto purchè ciò non accadesse, purchè Touya non si sacrficasse…ma ho subito scacciato questi pensieri dalla mia testa, perché ora la cosa più importante era prendersi cura di lui; quindi per la prima volta da quando ci conosciamo, è toccato a me riportare a casa lui, pur se con un enorme peso sul cuore e con un grande senso di colpa che mi ha fatto stare male per tutto il tempo…a casa c'era Sakura che si è preoccupata moltissimo quando ha visto il fratello in quelle condizioni, e mi è dispiaciuto molto anche per lei, povera piccola, però non mi sono potuto trattenere tanto quanto avrei voluto per farle compagnia in un momento simile, perché sapevo che Touya sarebbe dovuto andare a lavorare e avevo deciso che almeno questo potevo farlo per lui, pur se era davvero niente rispetto a quello che lui aveva fatto per me; e per dare a Sakura un po' di felicità e serenità in una situazione difficile come quella, ho accettato il suo invito di andare oggi alla festa che si è tenuta nella sua scuola. Così sono andato e l'ho trovata che era con Tomoyo, impegnate a fare da cameriere per la gente che era lì; potendo per un po' liberarsi dal suo impegno siamo andati a fare un giro per le bancarelle e i vari stand che avevano allestito i ragazzi, finchè non siamo arrivati in palestra, che avevano trasformato in una volta puntellata di astri, con delle lampade a fare da stelle: non ho potuto non pensare subito, come se fosse stato un flash, a quella sera al mare in cui io e Touya avevamo assistito ad uno spettacolo simile, e di conseguenza a quanto avrei voluto sapere come stesse in quel momento…quando Sakura mi ha detto che stava ancora dormendo di nuovo ho sentito un terribile senso di colpa e una grande tristezza…stavo nuovamente sprofondando in pensieri simili, che non mi avevano mai abbandonato fin dalla sera prima e tormentato anche la notte, quando Sakura mi ha fatto tonare in me, e mi sono deciso a dedicare per il momento tutta la mia attenzione a lei. Era come se capivo che per lei stava per accadere qualcosa di importante, ed era più che giusto che io badassi a quanto aveva da drimi e che lo prendessi seriamente: anche se sapevo che si sarebbe dichiarata mi ha comunque sorpreso il suo coraggio, e mi ha anche fatto molta tenerezza; mi ha detto che io le piacevo, e per non farla soffrire troppo con un no diretto le ho fatto capire che ci sono molte altre persone che le piacciono, come il suo papà, le ho confermato che avevo capito da tempo i suoi sentimenti e che mi aveva reso felice, perché mi ha sempre considerato uno di famiglia, ora che sapevo che in realtà una famiglia non l'avevo mai avuta. E lei con una semplicità e una maturità che non avrei mai pensato avesse, mi ha detto che ha capito che la persona a cui voglio più bene è suo fratello: mi ha molto colpito, e ne sono rimasto davvero imbarazzato subito, ma poi ho deciso di aprirmi a lei, confermarle il mio affetto per lui, ma anche esporle i miei dubbi che avevo sui sentimenti di Touya per me, ma lei, che sembrava saperne molto più di me, mi ha rassicurato dicendo che anche lui mi voleva bene e aggiungendo poi sottovoce che per questo ha dato la sua forza a Yue. Io ho fatto finta di non sentire, ma finalmente ho avuto conferma a ciò che prima avevo solo immaginato: e così, Touya aveva davvero dato la sua forza all'altro me stesso, che ora sapevo chiamarsi Yue…e questa era stata la dimostrazione del suo amore per me…lui mi amava, mi amava…mi sentivo finalmente risollevato, come liberato da un peso, felicissimo; ma non dimenticandomi di Sakura, e del fatto che ora dovevo parte della mia felicità anche a lei, l'ho rassicurata, dicendole che un giorno anche lei avrebbe trovato qualcuno che le avrebbe voluto bene e a cui lei avrebbe ugualmente voluto bene: non volevo che soffrisse troppo per l'affetto che mi portava e che io non avrei mai potuto ricambiare, e non volevo che magari proprio a causa di questo affetto un giorno non si accorgesse di chi veramente le avrebbe voluto bene e a chi lei avrebbe voluto bene…sì, sì, ho un po' intrecciato le parole, ma il senso di ciò che le ho detto era questo, insomma…
    Eravamo ancora lì, quando all'improvviso tutte le lampadine hanno iniziato ad esplodere l'una dopo l'altra, e subito ho abbracciato Sakura per proteggerla, però evidentemente non bastava, perché nel giro di pochi secondi ho sentito Yue prendere il sopravvento su di me, e mi sono tranquillizzato, al pensiero che da quel momento ci avrebbe pensato lui a Sakura: non so, come al solito quando mi trasformo, cosa sia successo di preciso, ma quando sono tornato in me stavamo tutti bene, a parte Sakura che sembrava un po' stordita perché aveva per un po' perso i sensi, ma essendosi poi ripresa subito e bene, le nostre preoccupazioni sono cessate: dico nostre perché c'erano anche Tomoyo e Li con noi, e tutti insieme poi siamo andati a casa di Sakura, dove finamente avrei rivisto Touya. Sono subito salito in camera a vederlo, e quando ho sussurrato il suo nome, lui ha aperto i suoi occhi, mi ha guardato dolcemente e altrettanto dolcemente mi ha carezzato una guancia, sollevato e felice che io non fossi scomparso; io ho messo la mia mano sulla sua come ad assicurarmi che anche lui non fosse sparito, che ci fosse ancora, poi con grande tristezza per ciò che era successo gli ho detto di aver compreso che non sono umano, che quando divento l'altro non ricordo nulla e che quindi i miei ricordi non sono veri…stavo soffrendo enormemente per tutto quello che avevo passato e che stavo provando, ma Touya con voce dolce e sguardo rassicurante e affettuoso mi ha fatto notare come tutte le cose successe dopo che ci siamo conosciute siano tutte vere, e che non gli importa chi io sia, ma che gli basta che io gli sia sempre vicino e che gli sorrida; quindi gli ho sorriso commosso mettendoci tutto il mio affetto e stringendo la sua mano tra le mie, con l'intenzione poi di dirgli quanto lo amassi, quando lui anticipandomi mi ha tirato a sé, mi ha sussurrato che mi amava e mi aveva sempre amato, di non preoccuparmi più , che d'ora in poi avremmo vissuto e superato tutto insieme, che saremmo stati felici e che ci saremmo costruiti tanti altri bei ricordi…e avrebbe continuato a parlare all'infinito di noi due e della nostra vita insieme, se io non avessi preso l'iniziativa e non lo avessi baciato per primo, pur se è stato un bacio davvero molto leggero e timido; però non avevo resistito, era da troppo che lo desideravo, ed ora che ero sicuro dei suoi sentimenti, era la prima cosa che avevo voluto fare, prima di ogni altra parola: infatti la mia dichiarazione è venuta solo dopo. Gli ho detto a fior di labbra che anche io lo amavo, col cuore che mi batteva fortissimo, e che lo ringraziavo ancora per tutto ciò che aveva fatto per me, ma stavolta è stato lui a non farmi finire, attirandomi ancora a sé e baciandomi di nuovo, come se ne avesse un bisogno urgente, irrinunciabile; mi sono sentito trascinare con una tale forza che perdendo l'equilibrio gli sono finito completamente addosso, ma che bello sentire di nuovo tutto il suo corpo stretto a me, e il mio aderire al suo! Durante quel secondo bacio, ho sentito con tutto me stesso che non mi bastava, che volevo di più, e con un altro dei miei gesti azzardati, gli ho appena sfiorato le labbra con la mia lingua, come una richiesta a farmi entrare, e sono stato esaudito…finalmente le nostre lingue si sono dolcemente incontrate, scontrate, cercate, allontanate e inseguite, esplorandosi, assaggiandosi l'una con l'altra, mentre io cercavo di spingermi ancora di più contro di lui come se volessi immergermi in quel corpo tanto amato, tanto desiderato, fondermi con esso, e lui mi carezzava incessantemente la schiena, ripetendo così lo stesso gesto che io stavo facendo passando le dita fra i suoi capelli e lungo il suo collo, che mi fa impazzire, e nel quale, ormai ho capito, mi piace da morire trovare rifugio, come in effetti poi ho fatto dopo che ci siamo separati per riprendere fiato. Ero molto imbarazzato, ma Touya un po' con tono di scherzo e un po' per farmi rilassare mi ha detto che non dovevo vergognarmi, che d'ora in poi mi sarei dovuto abituare a cose del genere, che sarebbero ormai state parti di noi…era proprio vero che avevo bisogno di rilassarmi dopo quei nostri primi baci e tutte le emozioni che mi avevano travolto e le incredibili sensazioni che avevo provato; e le parole di Touya mi hanno aiutato in effetti, così mi sono ancora di più abbandonato contro di lui, però pensando a ciò che sarebbe stato di noi, che tipo di rapporto avremmo avuto, se sarebbe stato da quel momento in poi un rapporto sincero, gli ho chiesto dopo pochi attimi mormorando sulla sua pelle se tenesse ancora il diario che quella volta gli avevo regalato, e quando mi ha risposto di sì, gli ho chiesto ancora se d'ora in poi invece ci saremmo detti tutto, almeno tutto ciò che sarebbe stato importante per noi e per la nostra vita insieme, e quando lui non solo mi ha detto di sì, ma me l'ha promesso, ha anche aggiunto che riguardo al diario, ha pensato da sempre che quando avesse trovato la persona con cui condividere la sua vita e tutto di essa, avrebbe considerato inutile tenerne uno: io non ci avevo mai riflettuto, ma poi ho considerato che in effetti la cosa poteva valere anche per me, e non era in fondo del tutto sbagliata; così abbiamo deciso che domani, come un altro ulteriore passo del nostro amore e della nostra nuova vita insieme, come a significare il nostro reciproco rispetto e fedeltà , ci scambieremo i diari tenuti finora e li affideremo ciascuno all'altro, allo stesso modo in cui oggi per la prima volta abbiamo messo la nostra vita l'uno nelle mani dell'altro: ecco perché dicevo che queste sarebbero state le ultime pagine, e credo proprio di essere giunto alla fine; non riesco però a trovare un modo per concludere, perché in realtà questa non mi sembra una fine ma solo un momento della mia esistenza che fa da passaggio, da cambiamento, e mi condurrà da una vita finora forse un po' troppo sofferta, pur se con qualche sprazzo di serenità, ad un'altra in cui invece so che troverò la completa felicità, perché sarà con la persona che amo e ho sempre amato, più di chiunque e al di sopra di ogni cosa, che so che mi ama, che ha dato tutto se stesso per me e ha sacrificato parte del suo essere…e dato che molto probabilmente questa persona leggerà queste righe, voglio chiudere dicendole (dicendoti) ancora una volta: grazie, grazie, grazie Touya, con tutto il mio cuore e il mio profondo amore; ti amo, ti amo davvero tantissimo. Yuki. "

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    Quel giorno Touya si svegliò particolarmente assonnato e con la testa un po' pesante: era da qualche tempo che si sentiva così, ma aveva saputo, fin dal momento in cui aveva deciso di dare la sua forza a Yue, che d'ora in poi sarebbe sempre stato così, e comunque la cosa non gli pesava affatto: lo aveva voluto lui, e per il suo amore, per Yuki, per non farlo sparire. Comunque la stanchezza non gli impedì di stuzzicare come quasi tutte le mattine la sorella, strappandole il giornale di mano, anche se poi non riuscì a rispondere al calcio che la stessa Sakura gli mollò allo stinco nel giro di pochi secondi. La ragazzina sapeva cosa legava Touya a Yukito, e ora, non vedendo il fratello reagire come di solito avrebbe fatto, provava una profonda tenerezza per l'amore che legava i due ragazzi e per il grande gesto che sapeva Touya aveva fatto per Yukito; ripensando proprio a quest'ultimo, più tardi, mentre andava a scuola le venne in mente che dal giorno in cui lei gli aveva confessato i suoi sentimenti non lo aveva più visto, e che se lo avesse incontrato ora, sarebbe stato comunque diverso da prima…

    Quanto a Touya e lo stesso Yukito invece, come si erano promessi, il giorno dopo la loro dichiarazione si erano scambiati i diari: Touya era andato da Yuki, ed erano stati tutto il pomeriggio insieme, come se fosse stato uno di quei pomeriggi in cui erano ancora amici: Yuki soprattutto sembrava ancora molto timido e imbarazzato circa il loro rapporto, e Touya non voleva fare nulla per forzare le cose, per affrettare i tempi. Dopo alcune ore di studio, decisero di riposarsi e fare uno spuntino; Yuki insisté per preparare tutto lui, perché non voleva che Touya ora si stancasse troppo: aveva notato il cambiamento nel suo ragazzo dal giorno in cui gli aveva dato tutta la sua forza, e la cosa lo faceva a volte ancora sentire tremendamente in colpa, nonostante sapeva che Touya lo aveva fatto di sua volontà, e per il grande amore che gli portava. Così, lottando ancora una volta dentro di sé per scacciare questi pensieri andò in cucina, mentre Touya lo osservava dal divano darsi da fare: anche ora, vedere Yuki che era ancora lì, che non era sparito, come tante, troppe volte aveva temuto, e sapere che ormai ci sarebbe sempre stato, che lo amava ed era ricambiato, gli fece sorgere un profondo sentimento di commozione, e la voglia terribile di stringerlo ancora a sé, di dirgli di nuovo e ancora che lo amava tantissimo e che non lo avrebbe mai lasciato, dopo il rischio angosciante che aveva corso di perderlo…d'improvviso quindi, preso del tutto da queste emozioni, che premevano dentro di lui per essere liberate, si alzò velocemente, e raggiunse il suo ragazzo, lo abbracciò da dietro e senza dire nulla iniziò a baciargli il collo, per passare nella zona sensibile dietro l'orecchio, provocando un leggero incarcarsi del capo di Yuki, e poi alla mascella, arrivando infine alla bocca, che gemendo si aprì per lui, e stavolta non fu come il bacio della sera prima, lento e dolce, ma fu un bacio estremamente passionale, un vero e proprio scontro tra le loro lingue, una gara quasi per il predominio, mentre i respiri erano sempre più pesanti e le mani di Touya che spaziavano desiderose su tutto il corpo di Yuki, e il suo inguine che spingeva contro il bacino del suo ragazzo provocavano scosse come di elettricità e gemiti soffocati in entrambi. Yuki si girò nell'abbraccio, staccandosi solo per un attimo da quel bacio che a momenti lo aveva fatto svenire, circondò con le braccia il collo di Touya, e leccandogli e succhiandogli delicatamente prima il labbro superiore e poi quello inferiore chiese un altro bacio: naturalmente Touya non glielo negò, e si strinse ancora di più a lui, stavolta facendo aderire ogni centimetro del suo corpo a quello del compagno, spaziando senza sosta con le sue mani sulla sua schiena, mentre Yuki faceva altrettanto, scendendo sempre più verso il fondoschiena del ragazzo. Al momento di riprendere fiato, si staccarono ma non smisero con le carezze, e Touya riprese a baciarlo sul collo, sotto l'orecchio, glielo leccò appena con la punta della lingua e Yuki sembrò gradire, visto che gemette un po' più forte e protese di nuovo il collo indietro per lasciare più pelle libera al compagno. Touya, continuando con quell'operazione iniziò a spostarsi, tenendo sempre stretto a sé Yuki, finchè non giunsero al divano e lì, staccandosi leggermente dal suo ragazzo, ve lo fece sedere e si mise a cavalcioni su di lui. Ripresero a baciarsi, con la stessa irruenza di prima, se non di più, visto che ora quasi tutto il peso di Touya era su Yuki, e questo aveva fatto di molto aumentare il contatto tra i loro corpi…ormai gemevano entrambi mentre si muovevano uno contro l'altro, e soprattutto Touya stava veramente andando fuori di sé…con una spinta più forte mandò a sbattere i loro basso ventri, cosa che li fece staccare dal loro bacio per urlare quasi, uno nella bocca dell'altro: quella specie di scontro li aveva resi coscienti del reciproco desiderio. Passò solo un attimo in cui si guardarono con intensità negli occhi e in cui riuscirono a riprendere un po' di fiato, pur restando sempre vicinissimi, le loro labbra quasi a sfiorarsi e a mescolare i loro respiri ansanti, poi ancora Touya dette un'altra spinta, e altre ancora, prendendo contemporaneamente di nuovo possesso della bocca di Yuki e soffocando in essa i loro mugolii. Ma al ragazzo questo non bastava: più si muoveva su di Yuki e più sentiva di volere qualcos'altro, di desiderare di approfondire ulteriormente quel contatto, quell'incontro tra i loro corpi…quindi, lasciando per un altro attimo le labbra ormai rosse di baci di Yuki, e smettendo anche di strofinarglisi contro, riprese a baciarlo sul collo e stavolta iniziò anche a slacciargli i bottoni della camicia, baciando e leccando man mano la pelle che scopriva. Yuki chiuse gli occhi, un po' come aveva sempre fatto in condizioni in cui si sentiva imbarazzato, ma stavolta era anche per godersi tutte le sensazioni che quel trattamento gli procurava, pur se cercava di trattenersi dal fare uscire dalla sua gola tutto il piacere che provava, ma la lingua e la bocca di Touya, sul suo collo prima, sulla pelle della clavicola poi e sul suo petto dopo ancora lo stavano facendo impazzire, finchè il suo ragazzo, attirato da dei rosei capezzoli ormai induriti, non decise di assaggiare anche quelli, prima leccandoli, poi baciandoli e infine mordicchiandoli, prima uno poi l'altro, mentre si occupava dell'altro stringendolo tra le punte delle dita: fu a quel punto che Yuki emanò un verso roco di estremo piacere e buttando indietro la testa si inarcò e si protese tutto verso quella bocca e quelle dita, carezzando leggermente con una mano in segno di apprezzamento i capelli di Touya, aumentando gli ansimi e accelerando il respiro e il battito del suo cuore, che Touya percepì perfettamente: staccandosi da quel petto che gli si era così offerto, lo baciò lievemente proprio nel punto dove era l'organo vitale, e fermatosi un attimo, rimase a guardare lo spettacolo che gli si presentava davanti: non aveva mai visto Yuki così sensuale, e desiderabile…ma fu solo un attimo davvero, perché riprese subito a dedicarsi al corpo del compagno: ormai mancava solo un bottone; slacciò anche quello e scoprì l'ombelico: subito vi tuffò la lingua, carezzando con una mano un fianco di Yuki sotto la camicia e appoggiando l'altra sull'inguine del ragazzo, suscitando un altro tendersi di Yuki verso di lui e percependo anche la reazione del suo membro. Continuando a lavorare ancora sull'ombelico, iniziò anche a premere e a muovere con più decisione la mano nel punto in cui era, godendosi i versi che ormai Yuki riusciva sempre più a stento a trattenere, e la carezza delle dita del ragazzo sul suo capo, eccitandosi anche lui da impazzire. Quando si ritenne soddisfatto del proprio lavoro, rifece con bocca e lingua tutto il percorso di prima, ma abbastanza velocemente, e si rimise a cavalcioni su Yuki, che intanto aveva smesso di gemere e stava recuperando un po' di aria, ad occhi semichiusi e bocca semiaperta, senza lasciare però per un momento lo sguardo della persona che lo stava portando in paradiso. Touya, non resistendo a quella bocca schiusa, sospirandovi a ridosso, ne mordicchiò sensualmente prima il labbro inferiore e poi quello superiore, e mormorando, carezzandogli dolcemente il capo, gli chiese:
    "Tutto bene?"
    "Sì" rispose quasi impercettibilmente Yuki, però stavolta abbracciandolo e affondando il viso nel collo del suo ragazzo. Touya in risposta fece sfregare, ma lievemente stavolta, i loro membri tesi attraverso la stoffa, e gli sussurrò nell'orecchio, provocandogli brividi per tutta la schiena:
    "Lo…senti?" Yuki annuì appena, quindi Touya riprese:
    "Vorresti…continuare?" Yuki si strinse ancora di più contro di lui, sospirò, poi di nuovo annuì solo col capo, ma in modo deciso. Touya per rassicurarlo gli accarezzò di nuovo il capo e gli disse:
    "Andrà tutto bene…andremo piano, senza fretta, passo per passo…ti amo…non preoccuparti…va bene?" e Yuki non dicendo nulla nemmeno stavolta, come a confermare baciò quel collo che tanto adorava, il suo rifugio in tante, tante occasioni in cui erano stati insieme.
    Touya quindi si sollevò leggermente da lui, poi iniziò a slacciarsi i pantaloni, lentamente, e mentre era impegnato nell'operazione, non si accorse dello sguardo di Yuki su di lui, stregato da quella visione: d'improvviso, proprio a Yuki venne in mente che fino a quel momento aveva solo subito le attenzioni del suo ragazzo e fatto veramente poco per partecipare, quindi ormai desideroso anche lui di dare un po' di piacere alla persona che amava, lo interruppe, attirandolo di nuovo a sé in un abbraccio….
    "Ehi, ma…" disse Touya sorpreso dal gesto: forse Yuki ci aveva ripensato, invece lo sentì sussurrare: "Lascia fare a me…"
    Quindi Touya si rimise seduto sulle gambe di Yuki, mentre questi scopriva a sua volta il petto del suo compagno, dedicandogli le stesse attenzioni che prima aveva ricevuto, baciando, leccando e mordicchiando tutta la pelle che poteva, assaggiando per la prima volta il sapore di quel corpo che amava così tanto, carezzandolo senza sosta, come se avesse cento mani, volendolo esplorare tutto, almeno per quella parte che era scoperta, mentre Touya, che per la prima volta sentiva direttamente sulla pelle nuda le delicate mani del suo ragazzo, la sua bocca, la sua lingua, a occhi chiusi, con i pantaloni slacciati dai quali si intravedevano i boxer gonfi, le mani apoggiate sullo schienale del divano, poco sopra le spalle di Yuki, gli si muoveva incontro, facendo di nuovo scontrare le loro erezioni, e ancora per più volte, gemendo, mugolando, finchè ad un certo punto, chinandosi sull'orecchio del suo ragazzo, sfiorandolo con la lingua, ansimando, con voce roca e che tradiva una certa urgenza disse: "Yuki…non…non resito più..."
    A Yuki quello sembrò un segnale, quindi tornò ad abbandonarsi contro il divano, pronto per qualsiasi cosa il suo amato avesse in mente. Touya, infilando le mani sotto la camicia del compagno, accarezzò leggermente i fianchi nudi di Yuki, in movimenti lenti e che scesero sempre più, fino a riunire le dita di entrambe le mani sulla patta dei pantaloni del ragazzo, e iniziando ad aprirla. Yuki sussultando emanò un altro dei suoi versi, che attirò la bocca di Touya sulla sua, e lo baciò riempendolo con la propria lingua, succhiandogli la sua, esplorando ogni angolo di quel cavo che ormai conosceva bene, mentre portava a termine l'operazione; fatto questo, pose fine anche al bacio e tornò per un momento a dedicarsi al proprio corpo: c'era qualcosa là sotto che da troppi minuti chiedeva di essere liberato. Quindi abbassò il giusto necessario i suoi pantaloni prima e i boxer poi, anche se con un po' di fatica: il suo membro ormai eccitato e troppo teso si impigliava nella stoffa; ma riuscì a farlo uscire e svettò in tutta la sua bellezza, lasciando intravedere anche i testicoli, anch'essi tesi e gonfi: Yuki si sentì arrossire dalla testa ai piedi, ma era anche affascinato da ciò che vedeva, però non osava fare ancora nulla: pur volendolo e desiderandolo era troppo imbarazzato, tanto che rimase del tutto bloccato, incapace perfino di ripetere il gesto del suo ragazzo e scoprirsi anche lui. Touya capì cosa dovesse provare Yuki, quindi riavvicinandosi a lui, lasciando fra loro lo spazio che gli serviva, riprese a baciarlo, ora più dolcemente, come a blandirlo e convincerlo a lasciarsi piano piano andare, come a distrarlo dalle sue mani, che stavano di nuovo abbassando un paio di pantaloni, e scoprendo un membro, stavolta non suo: fu così che Yuki senza accorgersene quasi, preso come era stato dal bacio di Touya sentì che anche il proprio sesso era stato fatto uscire dai suoi boxer. Ormai Touya aveva via libera, quindi stringendosi di nuovo a Yuki, cercò intenzionalmente il contatto tra i loro due membri, e quando questo avvenne furono sensazioni indescrivibili per entrambi, sentirono una violenta scossa percorrerli, percepirono l'uno il calore dell'altro, gettarono entrambi il capo all'indietro inarcandosi ma ciascuno incontro all'altro, emisero insieme gemiti rochi, e bassi, e sensuali, mentre iniziavano a muoversi uno sull'altro, con spinte lente, profonde e decise, facendo scorrere e scivolare tra di loro le pelli sensibili delle loro erezioni, ansimando, finchè ad un tratto, nell'impeto di una spinta più forte i loro sessi persero il contatto. Touya ritornando per pochi secondi in sé, riaprì gli occhi e ritrovò lo sguardo ora annebbiato di passione di Yuki, di nuovo rivide le sue labbra socchiuse e ansanti, e di nuovo quelle labbra lo attirarono, mentre riprendeva a spingersi contro di lui; ma stavolta per mantenere il contatto fece scendere una mano ad afferrare insieme i due sessi, e fece scorrere l'altra sulla schiena di Yuki, sulla sua pelle: ancora una volta mugolarono soffocando i loro lamenti di godimento nelle bocche unite…per Yuki era la prima volta che qualcuno lo toccava in quel modo e soprattutto in quel punto, e questo, insieme al fatto che su di sé sentiva anche l'erezione tesa dell'altro, gli stava facendo perdere la ragione…per Touya ugualmente era la prima volta che sperimentava un contatto del genere e avere il membro del suo amato in mano, unito al proprio, sentirne la consistenza, inisieme a quella del proprio, dovute entrambe al piacere, al desiderio che stavano provando, lo portò a lasciarsi completamente andare all'istinto. Continuando a baciare Yuki, ora a violentare quasi quella bocca, ad allontanarsene appena ogni tanto per poi tornare a leccarne le labbra e a invaderla di nuovo come un affamato, iniziò a far scorrere la sua mano sui loro sessi, che già avevano il glande scoperto e iniziavano ad imperlarsi di goccioline di piacere…pur concentrato nell'operazione di assalto alla bocca e alle labbra di Yuki, Touya se ne accorse, e per faclilitare lo scendere e il salire della mano sulle loro erezioni, pensò di andare ad attingere proprio a quelle prime gocce, quindi passò il pollice sulla punta di ciascuna delle loro virlità più volte, avanti e indietro, per poi farlo scivolare tra i loro membri e intorno ad essi, lubrificandoli per bene: Yuki al primo tocco di quel dito sulla parte al momento più sensibile di tutte, afferrò Touya per i capelli (era la prima volta che compiva un gesto così deciso) e lo staccò da sé per emettere un gemito più forte degli altri, e anche per riprendere un po' di quell'aria che Touya gli aveva rubato. Touya comprese e lasciò stare per un po' la bocca del compagno, iniziando a leccare, baciare e mordicchiare la pelle del collo e sopra la clavicola, portando l'altra mano sulla nuca di Yuki, e approfittando dello spazio che questi sembrava volergli dare, offrendoglisi il più possibile; ma il ragazzo continuava anche il massaggio sui loro sessi, ora reso molto più agevole dalla lubrificazione, e che quindi si faceva sempre più veloce, aumentando man mano anche la stretta della sua mano che andava e veniva. Anche Yuki non era comunque rimasto fermo: pur godendosi il trattamento riservato al proprio membro e al proprio collo, gettato ancora indietro, e continuando a gemere e mugolare, aveva iniziato a muoversi contro quella mano e contro l'altra erezione, e stava accarezzando, sotto la camicia, la schiena di Touya, percependone tutti i muscoli muoversi, tesi e guizzanti, fino a giungere alle natiche del compagno, che prese a massaggiare, stringere e attirare di più verso di sé; poi portò una mano davanti, sopra quella di Touya che stava ancora lavorando, ormai umida del loro liquido, così come lo erano i loro organi. Per un po' le due mani, ora unite anch'esse, continuarono insieme quell'operazione, poi Touya lasciò che fosse solo Yuki a portarla avanti: sentire ancora una volta il tocco delle dita lievi e sottili del suo ragazzo adesso sulla sua asta bollente, gli provocò altre fortissime sensazioni, delle intense fitte di godimento che lo portarono a spingere più forte contro quella mano, contro l'altro membro e contro tutto il corpo di Yuki: lo abbracciò forte, avvolgendo le proprie braccia al suo collo, aderendo completamente a lui, petto contro petto, ventre contro ventre, gemendo nel suo orecchio e contorcendosi, premendo più che poteva su di lui, strusciandoglisi addosso, e ancora emettendo rochi e profondi versi con la bocca socchiusa, e la lingua che ogni tanto stuzzicava il lobo di Yuki, mentre questi continuava ad andare su e giù con la propria mano, a tratti pù lentamente, a tratti più velocemente, come a provocarlo o a voler far soffrire entrambi nell'attesa di giungere all'apice del piacere…e proprio Touya che ad un tratto davvero sentì di non poterne più, gli sussussurrò: "Yuki…..mmhhh…ti prego, stringi di più….ah, così…ecco…ora…ora…più veloce…non…non ce la faccio più…"
    Yuki, che già aveva stretto un po' di più, ubbidì anche all'altra richiesta di Touya e accelerò il ritmo della mano sulle loro erezioni: questo portò anche lui a una maggiore eccitazione, gli fece percepire il contemporaneo ulteriore ingrossarsi, pulsare e tendersi dei loro sessi, e appena con un fil di voce riuscì a chiedere: "Co…così va…ah..bene?" e Touya che altrettanto a stento riusciva a parlare, ancora immerso nell'abbraccio del compagno, continuando a spingere e premere contro di lui rispose: "Sì…sì, dai, ancora…credo…credo che ci siamo…lo sento…"
    "Anch'io Touya, ah…..anch'io….mhh…ti amo…ti ah…ah…"
    "Shhh, tra…tranquillo, ti amo tantissimo anch'io…sì…sì…ancora un attimo, ancora più forte, Yuki, ti prego..oh…oh!!!!" e così Touya dando un'ultima violenta spinta venne, quasi urlando, in un getto improvviso, staccandosi da Yuki, buttando la testa indietro, gli occhi chiusi, e inarcando tutta la schiena, mentre anche Yuki veniva, emettendo però solo un basso e roco 'Mhhhh...' di piacere: il loro seme si riversò sui loro petti, lasciati scoperti dalle camicie slacciate e ormai mezzo stropicciate: parte di esso raggiunse anche il mento di Yuki, che Touya, tornando a chinarsi su di lui, ripulì passandovi la lingua e assaggiando i loro sapori mescolati, per poi continuare a leccare tutti i punti del petto di Yuki in cui in cui il frutto del loro piacere si era sparso, unendosi a un velo di sudore. Infine portò alla bocca anche le dita del suo ragazzo e le pulì una ad una: Yuki stava pensando che il suo compagno era davvero insaziabile di loro due, del loro piacere, del loro gusto ora mischiato, mentre subiva quelle attenzioni e tornava a far scorrere le sue dita fra i capelli ora quasi umidi dell'altro, quando Touya, finite le operazioni in cui era stato occupato, prima lo baciò profondamente, condividendo con lui tutti i loro sapori, poi si abbandonò esausto sul corpo del giovane, il capo su una spalla di Yuki, emettendo un sospiro di soddisfazione e cadendo quasi improvvisamente nel sonno. Yuki capì che era per la spossatezza delle forti emozioni provate, e pensò che probabilmente se Touya non gli avesse dato la sua forza sarebbe potuto andare avanti ancora per un bel po', così 'affamato' come aveva scoperto che era: il pensiero un po' lo fece sorridere, ma un po' tornò anche a renderlo triste…comunque non voleva pensarci più di tanto per il momento e per qualche minuto si crogiolò ancora nel calore dei loro corpi vicini, tornando a carezzare lentamente la schiena e il capo del suo ragazzo, insieme al quale proprio pochi attimi prima aveva vissuto, condiviso, goduto quella loro prima esperienza.
    Come Touya, anche lui si assopì, ma solo per poco: al risveglio, lentamente riuscì a staccare da lui il corpo del compagno e ad adagiarlo sul divano; si rimise a posto gli abiti, e poi passò ad occuparsi di Touya. Andò in bagno e preso un asciugamano, delicatamente lo ripulì e lo rivestì, quindi lo coprì con una leggera coperta (dopo tutto era estate, e quasi non ve ne sarebbe stato bisogno), gli posò un leggero bacio sulle labbra e andò a preparare la merenda, che era stata ritardata dall'attività in cui erano stati impegnati per parecchi minuti. Tornato in salotto, appoggiato il vassoio con bibite e roba da mangiare sul tavolo basso, si mise seduto su una poltrona che faceva angolo col divano a vegliare e ad aspettare il risveglio del suo amato. Mentre era lì, gli venne in mente che ancora non si erano scambiati i diari, quindi, per evitare di dimenticarsene, corse in camera a prendere il suo: quando rientrò, Touya aveva già aperto gli occhi, anche se appariva ancora piuttosto assonnato. Yuki gli sorrise affettuosamente, e chinatosi su di lui, e baciatolo con dolcezza gli chiese quasi sottovoce: "Tutto bene?"
    Touya gli carezzò i capelli, gli sorrise e annuì, dicendo poi: "E…tu?" chiaramente alludendo all'esperienza di circa un'ora prima. Yuki capì a cosa si riferiva, arrossì, ma poi rispose: "Sì…e…grazie…" e interruppe ogni discorso baciandolo di nuovo, ancora troppo imbarazzato per continuare a parlare di ciò che avevano fatto. Touya comprese la sua timidezza, quindi anche lui non continuò con quell'argomento, girò lo sguardo intorno, e oltre la merenda sul tavolo, vide anche quello che teneva in mano Yuki, quindi gli chiese: "E' il tuo diario, vero?"
    "Sì, dato che avevamo deciso di scambiarceli, sono andato a prenderlo, per non dimenticarmene, dopo che…dopo…" Probabilmente voleva dire: dopo ciò che abbiamo fatto, ma proprio non riusciva, quindi Touya lo interruppe, e disse: "Sì, anche io ce l'ho, è nella mia borsa" e poi, poggiando una mano sulla nuca dell'altro e attirandolo a sé per un altro bacio, concluse a fior di labbra, e sorridendogli : "Ce li scambieremo dopo, ora ho davvero fame, che ne dici di rimpinzarci un po' con tutte le buone cose che hai preparato?"
    E fu così che conclusero quel pomeriggio insieme: con una abbondante merenda e lo scambio dei loro diari, suggellando quel gesto simbolico del loro amore con un altro dolce bacio.





    Caro Diario parte X b

    Qualche sera dopo andarono ad una festa al tempio Tsukimine: dopo alcuni giorni che non si erano più visti, Sakura aveva invitato Yukito, e proprio per strada il ragazzo stava parlando di questo a Touya, anche se pochi attimi prima, non appena si erano incontrati, si era preoccupato come al solito di accertarsi che Touya stesse bene, vedendolo un po' assonnato; ma come già aveva previsto, come tutte le volte che si vedevano, Touya lo aveva rassicurato sulle proprie condizioni. Quindi Yuki era passato a parlare, appunto, di Sakura: era la prima volta che spiegava al suo ragazzo i veri motivi della risposta che aveva dato alla sorella, della quale già gli aveva parlato.
    "Mi ha reso felice il fatto che mi abbia invitato alla festa" disse, poi continuando aggiunse: "Sapevo che i sentimenti che lei provava per me non erano proprio uguali a quelli che ha verso suo padre, ma non potevo farle aspettare il giorno in cui avrebbe trovato l'amore a causa di quello che lei provava per me…e pur sapendo che avrebbe sofferto, ho pensato che fosse la cosa migliore. Alla fine sembrava aver compreso e mi ha sorriso, ma poi ho pensato che non mi avrebbe più voluto vedere…" Vedendo un velo di tristezza nello sguardo del ragazzo, Touya gli carezzò la nuca con una mano, facendogli notare che lei comunque aveva accettato quella risposta, dicendo che ora stava bene, e aggiungendo poi, sorridendo gentile: "Per questo oggi ha invitato anche te." Yuki ricambiò il sorriso e a suo modo lo ringraziò per quelle parole, rivolgendogli uno sguardo dolce, e ora tranquillizzato.
    Quando giunsero alla festa Sakura, Tomoyo e Li erano già arrivati, e Yukito fu dapprima sorpreso per come Sakura lo salutò e lo accolse, poi si sentì risollevato e ricambiò il saluto e il gentile sorriso della ragazzina, che subitò iniziò a torturare il fratello perché offrisse ai suoi amici e a Yuki qualche leccornia. Touya subito protestò, anche e perché soprattutto il constatare che c'era anche QUEL ragazzino lo aveva messo decisamente di cattivo umore, ma poi vedere sua sorella, ora felice e tranquilla che prendeva per mano il suo ragazzo, conducendolo verso le bancarelle dei dolci, e vedere anche Yuki sorridente e non più turbato dai pensieri di prima, gli strappò un sorriso e lo fece sentire più sollevato. Pochi secondi dopo però, ce l'aveva di nuovo con Li: era in disparte con Yuki, a guardare gli altri tre ragazzi che stavano decidendo cosa prendere, e ad un certo punto disse: "Perché devo offrire qualcosa anche a QUELLO?"
    Yuki in risposta gli chiese: "Perché lo tratti sempre male?" e Touya replicò: "Perché non mi piace…"
    Allora l'altro insistè, chiedendo ancora: "Perché? Forse per quello che è successo quando è arrivato nella scuola di Sakura?" ricordando che in effetti il primo giorno Li aveva quasi aggredito la ragazza, e facendogli comunque notare come ora invece i due andassero d'accordo. Ma i suoi pensieri furono interrotti da Touya che disse: "Non è per il passato…non mi piace per quello che potrà succedere: quel ragazzo mi porterà via ciò a cui tengo tanto…" Yukito in quel momento comprese, ma proprio nello stesso istante la persona a cui si era riferito Touya nella sua ultima frase sbucò fuori all'improvviso ordinando al fratello ciò che avevano deciso di prendere: dopo uno dei soliti divertenti battibecchi tra i due, Yuki si offerse di accompagnare il suo ragazzo per andare a prendere delle bibite, e rimasero d'accordo con Sakura di ritrovarsi poco dopo presso un laghetto lì vicino.
    Mentre si dirigevano verso la loro destinazione, Touya notò che Yuki si era impensierito e ogni tanto gli lanciava degli sguardi strani, quindi gli chiese: "Cosa c'è?"
    Yuki distolse lo sguardo dal suo ragazzo, per non fargli capire la tristezza che provava, però voleva essere sincero con Touya, quindi gli disse quello che realmente aveva pensato pochi istanti prima, e che d'altronde lo tormentava praticamente dal giorno in cui lo stesso Touya aveva sacrificato parte di sé per lui: "Prima, quando è arrivata Sakura…non te ne sei accorto…finora avevi sempre capito chi si stava avvicinando: è perché mi hai dato la tua forza, vero?" , poi aggiunse, stavolta invece guardandolo: "Anche il tuo sonno…", ma Touya, non facendolo terminare, avendo capito ciò che tormentava il suo amato, per fargli comprendere il gesto da lui compiuto, il suo significato con un esempio molto pratico, gli spiegò: "Yuki, se tu avessi un panino e mentre lo stai per mangiare arrivassi io con una fame tremenda, tu che faresti?", e Yuki rispose prontamente: " Te lo darei tutto…"
    Quindi Touya con voce ora addolcita gli disse: "Anch'io ho fatto la stessa cosa…", poi, per allentare un po' di tensione, gli pizzicò le guance, e sorridendogli, aggiunse: "Se ti preoccupi ancora per questo motivo, mi arrabbio…"
    Yuki, avendo compreso, gli sorrise di rimando, e annuì ora un po' più rasserenato, quindi Touya, vedendo che erano giunti in un luogo un po' meno affollato, gli sussurrò: "Dai, vieni qui, non guardarmi con quella faccia da cucciolo ferito…" e prendendolo per un polso si infilò in una piccola via secondaria, completamente deserta. Lo spinse contro il muro, una mano intrecciata alla sua e l'altra sulla sua nuca, e appoggiando la fronte sulla sua gli soffiò sulle labbra: " Ti amo, l'ho fatto per questo….davvero, non preoccuparti più per me, ma vivi, anzi, viviamo solo per noi, per il nostro amore d'ora in poi, va bene? Senza più ripensamenti, o rimpianti…." , e detto questo lo baciò, mentre Yuki gli avvolgeva il braccio libero intorno alla vita, e schiudeva le sue labbra, incontrando ancora una volta quasi subito la lingua del suo ragazzo, che insieme alla propria si mosse lentamente, dolcemente, danzando con la compagna, in un bacio profondo, umido ma tenero, che comunicò a ciascuno dei due per l'ennesima volta tutto l'amore dell'altro. Quando si staccarono, Yuki strinse lievemente le sue dita intrecciate a quelle dell'altro ragazzo, appoggiò il capo al suo petto, sospirò come di sollievo e chiuse per un attimo gli occhi, per godersi quell'inaspettato e piacevole momento di dolce intimità; dopo poco, Touya lo chiamò mormorando: " Yuki?"
    " Mmmh?"
    "Tutto bene, ora?"
    "Sì."
    Quindi gli accarezzò il capo, e facendo scorrere la mano sul viso arrivò fino al mento, invitandolo ad alzare il volto verso di lui. Poi, guardandolo un po' più seriamente negli occhi, gli chiese: "Allora, me lo prometti?"
    Yuki guardandolo intensamente gli rispose: " Sì…e…anche io ti amo…"
    Touya allora gli sorrise, lo baciò stavolta lievemente, gli scompigliò appena i capelli, e ribattè: "Bene, ora andiamo a prendere le bibite, che altrimenti chi la sente quel mostro di mia sorella!"
    Dopo aver preso da bere e mentre andavano, di nuovo immersi nella folla della festa in corso, verso il laghetto dove sapevano che i ragazzini li avrebbero aspettati, tutto d'un tratto si fece buio; tutti si allarmarono, ma Yuki e Touya ancora di più, perché immaginavano che stesse succedendo qualcosa: per andare più velocemente nel punto dove erano Sakura e gli altri, lasciarono le bibite a un paio di ragazze, ma quando arrivarono sembrava tutto tranquillo e che non fosse accaduto nulla, se non fosse stato per il fatto che Touya notò un albero caduto a terra: capì che si era trattato di nuovo di 'quella faccenda' in cui aveva a che fare Sakura, la quale per sviare la domanda sull'albero chiese a Touya dove fossero le loro bibite, ma Touya, anche lui per sviare il discorso, osservò che si erano ormai spente tutte le luci, e Yukito che così la festa sarebbe stata sospesa. Ma all'improvviso Sakura corse via, dicendo agli altri di aspettarla lì dove erano, e nel giro di pochi secondi comparvero una miriade di lucciole che illuminarono la festa, incantando tutti i presenti e permettendone il proseguimento. Yuki e Touya si erano allontanati di diversi passi da dove Li e Tomoyo stavano aspettando Sakura: Touya era seduto su una roccia che era a ridosso del laghetto e Yuki era in piedi di fianco a lui: anche loro stavano ammirando quel meraviglioso spettacolo, che Touya intuì essere stato opera della sorella. Era molto felice di condividere quel momento magico con la persona che amava: Yuki aveva lo sguardo ammirato di un bambino che vede per la prima volta la cosa più bella della sua vita, e gli faceva molta tenerezza. Per un po' gli lasciò contempalre quella magia, poi però lo prese per una mano e lo invitò a sedersi con lui sulla roccia, davanti a lui, per sentirlo vicino in un momento romantico come quello. Yuki si sedette, e Touya gli avvolse le braccia intorno alla vita, sussurrandogli all'orecchio: "E' molto bello, vero?"
    "Già, è veramente qualcosa di incantevole…e sono felice di essere con te, qui, ora, ad ammirare una tale meraviglia…sai, c'è stata una volta, tempo fa, ad un'altra festa di questo tempio… ero con Sakura, ed eravamo da soli, stavamo assistendo a una cosa simile a questa, quando all'improvviso ho desiderato che ci fossi tu con me, a condividere quegli attimi…e ora, quel mio desiderio si è avverato…" concluse Yuki, appoggiando le sue mani su quelle di Touya e rilassandosi del tutto con la schiena contro il petto dell'altro. Seguì qualche secondo di silenzio tra i due, poi Yuki voltò il capo, e alzò il volto verso Touya; lo baciò nel punto appena sotto l'orecchio e gli sussurrò: "Ti voglio bene, Touya…"
    Touya in risposta lo strinse di più, spostò le mani fino al petto del ragazzo, e baciandolo anche lui sul collo rispose: "Sì, anch'io ti voglio bene, tanto, Yuki…"
    Qualche minuto dopo Sakura ritornò dai suoi amici, e non fece in tempo a chiedere dove fossero Yuki e Touya, che vide due ombre sedute su una roccia poco più in là, teneramente allacciate: capì che doveva trattarsi dei due ragazzi, e sorrise dolcemente; quindi, decidendo di lasciarli da soli, continuò a girare per la festa insieme a Tomoyo e Li, finchè non fu ora di tornare a casa: mentre aveva iniziato a cercare il fratello per avvertirlo che sarebbero tornati con l'auto di Tomoyo, si imbattè proprio nel giovane e in Yuki, che stavano cercando anche loro i tre ragazzini. Touya la apostrofò: "Ah, il mostro si rifà vivo…"
    Sakura al solito rispose con una delle sue pedate, facendo sorridere tutti i presenti per la scenetta a cui avevano assistito, poi la ragazza aggiunse: "Vi stavamo cercando per dirvi che torniamo con la macchina di Tomoyo, e di non preoccuparvi."
    Yuki rispose, sorridendo gentile: "Va bene, grazie per l'avvertimento e buon rientro" , mentre Touya, rivolto a Tomoyo, e ancora risentito per la pedata di poco prima, chinandosi verso la ragazza le disse: "Perdona il disturbo che ti dà sempre quel mostro di mia sorella…" , al che seguì un altro calcio della sorella in questione, stavolta un po' più forte, che fece piegare Touya per il dolore, quindi Sakura disse, gentile come al solito, come se non fosse successo nulla: "Bene, fratellone, noi andiamo…ciao Yukito!"
    "Ciao Sakura, alla prossima ragazzi!", poi, rivolgendosi a Touya gli disse: "Come va?"
    "Fa ancora un male cane, se la prendo…"
    "Non dovresti trattarla sempre così, però…"
    "E' inutile, non ci riesco, è più forte di me: fin da piccolo mi sono divertito da morire a spaventarla e a prenderla in giro…" rispose Touya con un sorriso che era quasi un ghigno, poi, passando dietro a Yuki, e tirandogli gli angoli della bocca in una smorfia deformata, aggiunse: "…e credo proprio che d'ora in poi mi divertirò moltissimo anche con te!"
    Dopo il congedo dei tre ragazzini, i due rimasero alla festa ancora un po', quindi giunta una certa ora, decisero di avviarsi verso casa: durante il tragitto di ritorno non parlarono quasi per niente, godendosi il silenzio e la presenza reciproca: solo, ad un certo punto, camminando vicini, le loro mani si toccarono, e Touya, senza dire nulla, cercò e prese con la sua quella di Yuki, che ricambiò emozionato e felice la stretta. Arrivarono davanti al cancello della casa di Yuki, ma era chiaro a tutti e due che dopo una sera così speciale sarebbe stato difficile separarsi, quindi Yuki chiese al suo ragazzo: "Ti va di…entrare?"
    Touya sorridendo, comprendendo che non era esattamente quello il significato della domanda, volendo scherzarci e sorridendo malizioso rispose: "Sì, ma poi, posso restare anche a dormire…vero?" Yuki arrossì e ribattè quasi balbettando: "Ma…ma certo…era…era…"
    "Sì, sì, lo so che era questo che volevi chiedermi, no?" disse Touya rendendo più dolce il tono della sua voce , quindi Yuki abbassando lo sguardo e arrossendo ancora di più emise un flebile 'Sì' in risposta. Touya gli scompigliò i capelli, gli fece alzare il volto, lo baciò a fior di labbra, e disse ancora: "Beh, allora…che ne dici di entrare?"
    "Sì."
    Appena richiusa la porta alle spalle, Touya vi spinse Yuki contro e premendosi tutto su di lui, lo baciò con particolare impeto e passione, assecondato dal compagno, all'inizio a dire il vero colto un po' di sorpresa; ma non andò oltre, e anzi, una volta separatisi per riprendere fiato, abbracciandolo e abbandonandosi contro di lui, gli mormorò contro l'orecchio: "Scusa, non volevo spaventarti, ma ne avevo tanto bisogno…" , e Yuki sorridendo ricambiò l'abbraccio, accarezzandogli con una mano i capelli.
    Passato quel momento decisero i turni per la doccia, quindi prima di farla, Yuki gli mostrò quella che sarebbe stata la sua camera: a Touya stava comunque bene così; capiva che erano solo i primi tempi del loro rapporto, e che Yuki, dopo quella loro prima volta, ancora era imbarazzato di fronte a certe cose, e che doveva rispettarlo e non forzarlo. Per primo andò Yuki in bagno, e nel mentre, pur essendo abbastanza tardi, Touya decise di fare una telefonata a casa per avvisare che non sarebbe rientrato. Gli rispose Sakura, che ancora non era andata a dormire: "Pronto, Touya, tutto bene?" la ragazzina ora sembrava preoccupata: che fosse per i due calci che gli aveva riservato poco prima?
    "Sì, sì tutto a posto, ho solo chiamato per avvisarvi che resto da Yukito"
    "Ah, ok, grazie, allora a domani, fratellone"
    "Sì, e vai a dormire, piccola peste, che è già tardi!" Touya non ricevette risposta dall'altra parte, quindi chiamò: "Sakura..ci sei ancora?"
    "Eh? Sì..sì, ora vado, buona notte…ti voglio bene…" disse la ragazzina con voce più dolce.
    Touya fu intenerito dall'affetto della sorella e a sua volta le disse: "Ti voglio bene anche io, piccola…buona notte anche a te…"
    Quando Yuki uscì dal bagno coi soli boxer, visto il caldo che faceva, incrociò Touya in corridoio, ancora completamente vestito: per un momento Yuki sembrò un po' imbarazzato, poi per non pensare alla situazione in cui erano, chiese: "Hai chiamato a casa?"
    "Sì, tutto sistemato…mi ha risposto Sakura che sembrava preoccupata, ma poi le ho detto che restavo qui", poi lasciandosi sfuggire un sorriso aggiunse: "e abbiamo anche fatto pace"
    "Beh, mi fa piacere" rispose Yuki sorridendo a sua volta. Touya poi chiese: "Posso usare ora io il bagno?"
    "Sì, fai con comodo: ti ho preparato tutto ciò che ti può servire; se vuoi puoi usare gli asciugamani o l'accappatoio, e poi ci sono un paio di boxer e anche una maglietta, se pensi che possa servirti.."
    "Grazie Yuki, hai pensato proprio a tutto, sei un tesoro" e detto questo, gli scoccò un leggero bacio sulle labbra. Mentre Yuki lo vedeva dirigersi in bagno, di schiena, si disse che no, quella notte non potevano dormire separati, che lo avrebbe voluto avere vicino, che avrebbe desiderato addormentarsi tra le sue braccia…dopo tutto stavano insieme, no? Perché vergognarsi? Perché imbarazzarsi tanto? Doveva assolutamente sbloccarsi, trovare un minimo di coraggio…all'improvviso si decise: d'impulso raggiunse a passi veloci Touya, cogliendolo quasi di sorpresa lo abbracciò da dietro e gli sussurrò sentendosi avvampare: "Dopo…dopo…vieni in camera mia…dormiamo insieme, Touya…"
    Il ragazzo sorrise tra sé, gli posò una mano sulle sue, si girò nell'abbraccio, lo guardò profondamente e chinandosi sulle sue labbra, sfiorandogliele, rispose: "Sì…aspettami là…" , quindi separandosi da lui, andò a fare la doccia.
    Quando entrò in camera, Yuki era già sdraiato sul grande letto, supino, coi soli boxer indosso, come prima; la stanza era appena illuminata dalla luce debole della luna che passava dalla finestra aperta, ed era percorsa da una lievissima brezza estiva che portava un po' di frescura in una notte così calda. Touya pensò che Yuki si fosse addormentato, quindi fece il più piano possibile per non svegliarlo, andando a stendersi dalla sua parte del letto, su un fianco e di spalle a Yuki. Ma questi era sveglio, e aveva intravisto il compagno muoversi nella stanza: appena lo sentì mettersi a letto gli si avvicinò, si stese anche lui di fianco e come prima lo abbracciò da dietro, stavolta percependo le sensazioni delle loro pelli nude completamente a contatto. Touya sembrò sorpreso per quel gesto, perché pensava che Yuki dormisse, quindi disse sottovoce: "Yuki?"
    "Sì?"
    "Allora non eri addormentato…."
    "….no…te l'avevo detto: ti avrei aspettato…" Touya si chiese se con queste parole Yuki intendesse dirgli anche qualcos'altro, dato che era sempre tanto timido nell'esprimere ciò che voleva dire, soprattutto riguardo il lato più intimo del loro rapporto: pensò quindi di agire in modo da trovare una risposta al suo dubbio, ma senza spaventare Yuki. Si girò lentamente e si mise supino; Yuki era ancora di fianco ma lo guardava, non facendo però nulla, quindi Touya lentamente gli accarezzò una guancia prima, per poi far scorrere la mano dietro la nuca e attirarlo delicatamente a sé, ma volendogli dare comunque la possibilità di ritrarsi se non se la sentiva; Yuki invece lo assecondò, e spostandosi, sollevando il busto, appoggiando le mani ognuna ai lati del capo di Touya, si chinò su di lui e cominciò a baciarlo, all'inizio con tanti piccoli tocchi di labbra, poi aggiungendo qualche carezza con la lingua, finchè non fu Touya, che ancora aveva la propria mano sulla sua nuca e la stava facendo scorrere su e giù, a chiedere di entrare. Yuki glielo concesse, accogliendolo nella sua bocca, sentendosi invadere e dolcemente possedere all'inizio, per poi iniziare a reagire al contatto con la lingua dell'altro, cercandola, succhiandola, duellando con essa in una lotta che sembrava infinita, e che ebbe una tregua solo al momento in cui dovettero staccarsi per respirare. Fu allora che Yuki si portò completamente sopra Touya, allungando tutto il corpo su quello del compagno; al contatto mugolarono entrambi: stavolta rispetto a qualche giorno prima erano ancora più nudi, e questo non poteva non suscitare una qualche reazione in entrambi. Il solo stare in quella posizione, e sentire tutto il calore del suo ragazzo su di sé, iniziò ad eccitare Touya, che percepì chiaramente il suo membro risvegliarsi, e nonostante sicuramente ben presto gli avrebbe richiesto un appagamento, decise di non fare nulla e di aspettare cosa ora avrebbe voluto Yuki: era come sempre deciso a rispettare i suoi tempi, lo capiva, e assolutamente non voleva fare niente che non avrebbe desiderato con sicurezza anche il suo ragazzo. Yuki nel frattempo non aveva resistito dall'affondare il viso nel collo del compagno, e aveva iniziato a baciarlo: lo adorava proprio, non c'era nulla da fare; ma non si limitò a baciarlo: iniziò anche a stuzzicarlo con leggere lappate: la prima provocò un brivido e un gemito in Touya: quel leggero movimento del ragazzo fece sentire a Yuki che il membro del compagno già stava iniziando a reagire a quelle attenzioni, e sistemandosi ancora meglio contro di lui, fece in modo che i due sessi giungessero a contatto attraverso la stoffa dei boxer. Touya emise un verso così sensuale nell'orecchio di Yuki, che anche il ragazzo, un po' nel sentire l'erezione dell'altro e un po' per quella sorta di lamento, iniziò ad eccitarsi. Continuando a leccargli e baciargli il collo, Yuki, prese anche a strusciarsi provocante su Touya, che a stento riusciva a trattenere i mugolii di piacere, e che iniziò a carezzare, esplorare ogni centimetro della schiena di Yuki, partendo dalle spalle, per scendere giù, lentamente, verso i fianchi, stringendoli, massaggiandoli, e arrivando infine alle natiche, che all'inizio sfiorò leggermente con tocchi delicati; poi iniziò a premere di più le sue mani su di esse, e quando il lavoro di Yuki sul suo collo si fece ancora più insistente ed eccitante, anche le carezze in quel punto si fecero più ardite, più pressanti, fino ad arrivare ad afferrargliele possessivamente a piene mani, e a comprimere il più possibile i loro bacini uno contro l'altro: questo provocò un intenso sensuale verso in Yuki, che di scatto inarcò la testa nell'emetterlo, e poi si tuffò vorace sulle labbra del compagno, continuando ad assecondare la stretta e la presa dei palmi di Touya sul suo fondoschiena, dimenandosi al ritmo da essi dettato e percependo sotto di sé tutto il corpo del compagno muoversi e ansimare, così come stava facendo lui. A Touya non sembrava vero che Yuki stesse reagendo in quel modo e che potesse lasciarsi andare così tanto…in ogni caso, gli sembrava che non stessero facendo nulla che non dispiacesse ad entrambi, e comunque era deciso ad aspettare e assecondare ogni mossa dell'altro ragazzo, di non tentare nulla che avrebbe potuto dargli fastidio, di aspettare che fosse Yuki a fargli capire cosa volesse. Terminato il bacio, mentre recuperavano un po' di fiato, Yuki dal collo iniziò a scendere con le mani prima e con la lingua e la bocca poi lungo il petto di Touya, volendo tornare su quei 'luoghi' che solo pochi giorni prima aveva appena assaporato, ora volendone approfondire la conoscenza e l'esplorazione, curioso anche di tutte le reazioni di Touya che ne sarebbero seguite. Accarezzò quindi, prima coi palmi delle mani tutto l'ampio petto, poi con le sole punte delle dita i capezzoli del compagno, che emise uno 'Mmmhh' di piacere al tocco di quelle dita che amava tanto, quindi spingendosi oltre Yuki iniziò anche a strizzarli leggermente, per poi tuffarsi su di essi con la bocca, attirato dal loro ergersi, e iniziando a lavorarli con la lingua, baciandoli, leccandoli, girandogli intorno, per poi tornare ad occuparsene, e riservando questo trattamento prima ad uno e poi all'altro, continuando ad aiutarsi con le mani e con le dita, scendendo ogni tanto anche ad accarezzare i fianchi, mentre Touya continuava a manifestare con piccoli versi l'apprezzamento per quanto stava ricevendo. Yuki poi, decidendo che per il momento era soddisfatto di quanto finora assaggiato si spostò ancora più giù, continuando a leccare e baciare gli addominali del ragazzo, resi abbastanza evidenti dagli allenamenti di calcio, respirando il profumo della sua pelle, lasciando scie umide di saliva, per poi affondare la lingua nell'ombelico, cosa che provocò tutta una reazione dei centri nervosi di Touya e un tendersi del suo corpo, accompagnato da un altro profondo e sensuale verso di godimento, nonché un palpitare anche del suo membro, ora estremamente rigido sotto i boxer, e che Yuki percepì chiaramente, poiché gli sfiorava un punto appena sotto il collo. Questo lieve contatto provocò una risposta anche nel suo sesso, che pure si indurì un po' di più, e gli fece venire voglia di ammirare il compagno per la prima volta in tutta la sua bellezza, di averlo completamente nudo sotto di sé, di poter rivedere quell'organo che pochi giorni prima lo aveva affascinato. Quindi sollevandosi dall'ombelico, portò le sue mani all'elastico dei boxer, e iniziò a farli scendere, provocando sorpresa e ulteriore eccitazione in Touya, che allo sfregamento della stoffa sul membro ormai del tutto indurito, rantolò di piacere, inarcandosi non solo per il godimento ma anche per facilitare quell'operazione, che voleva fosse portata al termine al più presto, in quanto lo stava facendo impazzire. Una volta finito quello che per Touya era stato un supplizio, Yuki potè finalmente intravedere nella semi oscurità della stanza quell'asta svettante verso di lui, e ne fu nuovamente incantato, e non riuscì a resistere dall'esserne anche attirato: Touya lo vide lentamente avvcinarsi alla punta sensibile, che gli sembrò ancora di più tendersi verso quelle labbra come a voler raggiungere un contatto al più presto e che, proprio a causa di quella tensione sentì anche un po' dolorante; e sibilò di piacere stringendo i denti quando Yuki iniziò a baciargliela prima e poi a dare piccole lappate con la lingua, assaporandone il gusto e iniziando a leccare via le prime gocce che si stavano formando. Il ragazzo stava lavorando molto lentamente su quel membro e Touya stava diventando tutto un fremito, e stava emettendo dei respiri e sospiri tremuli per la tensione: doveva assolutamente resistere; se avesse dato retta all'istinto glielo avrebbe infilato tutto dentro, in profondità, e se lo sarebbe fatto fino all'appagamento totale, premendoselo contro e costringendolo a inghiottire tutto fino all'ultima goccia…ma si stupì di questi pensieri; pensò che non avrebbe mai trattato il suo amato così, quindi tornò coi piedi per terra, per quello che la situazione gli permetteva, e portando le mani sul capo gli carezzò leggermente i capelli, in segno di apprezzamento. Yuki lo considerò come un invito a continuare e decise di approfondire il contatto, quindi aprendo le labbra cercò di accoglierlo tutto nella sua bocca, e Touya stavolta non resistette all'impulso di dare una piccola spinta, inarcandosi verso quella fonte di piacere, per poi tornare a distendersi sul letto, cercando di rilassarsi il più possibile. Yuki, che subito era stato sorpreso da quella reazione, capì poi cosa voleva il compagno, quindi decise di dare il meglio di sé, pur essendo alla prima esperienza: appoggiando il palmo di una mano vicino alla base dell'asta, la circondò col pollice e l'indice, iniziando un lieve massaggio su e giù per la parte che non era riuscito ad accogliere, e poi cominciò a godersi tutta la consistenza, la durezza e il sapore di quel membro, andando su e giù con il capo, girandogli intorno lentamente con la lingua, mentre continuava a tenerlo in bocca, sentendolo ogni tanto sussultare a quei tocchi, come se avesse vita propria, e percependone tutto l'inebriante calore e vellutatezza. Sentendo anche le carezze sul suo capo farsi più insistenti, anche se non proprio pressanti, capì che Touya, ormai completamente preso da quel trattamento, mentre si agitava e contorceva leggermente sotto di lui, voleva ancora di più; staccandosi un momento da quella meraviglia per riprendere fiato, poi spalancando la bocca, di nuovo prendendolo, vi si rituffò, deciso ora a portare a termine quanto iniziato e stringendo di più la presa alla base del sesso, aumentò anche il ritmo delle pompate, continuando il suo su e giù, su e giù…finchè: "Ah….Yuki…to…togliti..sto per…mhhh…ti..ti prego…ah..ah…"
    Ma Yuki non ascoltò quanto detto da Touya, e anzi, sentire quella voce piena di passione, roca, invocarlo, preoccupata per lui, gli fece mettere ancora più dedizione in ciò che stava facendo, e serrando di più le labbra intorno al membro, si avviò alla conclusione, nonostante le preghiere di Touya, che gemeva sempre più forte, e che, avendo capito che non sarebbe stato ormai ascoltato, si lasciò completamente andare alle sensazioni di quella mano, di quella bocca, di quella lingua e di quelle labbra strette intorno a sé, e tendendosi tutto, ora afferrando Yuki per i capelli, sollevando e inarcando la schiena, puntellandosi con la testa gettata indietro e le piante dei piedi sul materasso, dette alcune poche spinte prima di venire spalancando la bocca senza emettere suono, in un modo devastante, così intenso come mai gli era capitato, ricadendo poi esausto, ansante e sudato sulle lenzuola…Yuki invece era stato sorpreso dall'irruenza in cui gli si era riversato tutto quel seme dentro, ed era riuscito all'inizio ad ingoiarne i primi getti, e goderne il gusto, poi però, a seguito delle spinte di Touya aveva avuto come una sensazione di soffocamento e d'impulso si era tirato indietro, facendo finire gli ultimi schizzi agli angoli della bocca e sul mento, lungo il collo. Anche lui, come Touya era ansante per quanto appena sperimentato, e Touya, passati i pochi attimi di annebbiamento totale dovuto all'orgasmo provato, quando lo vide così, in ginocchio tra le proprie gambe ancora spalancate, mentre riprendeva fiato, sporco del frutto del suo piacere, gli occhi chiusi e le braccia lungo il corpo, non potè pensare che fosse una visione alquanto perversa…ma presto si rese conto anche che, al contrario di ciò che aveva voluto, in realtà lo aveva forzato, con quelle ultime spinte: indice ne erano le chiazze di sperma sul corpo del ragazzo che rilucevano come piccole perle ai raggi della luna. Pur se un po' spossato da quanto provato da poco, Touya riuscì con un po' di sforzo a mettersi seduto e ad avvicinarglisi; prima di toccarlo però lo chiamò sottovoce: "Yuki?"
    Lui riaprì gli occhi e lo guardò: "Sì?"
    Quindi Touya lo abbracciò stretto, poi iniziò a ripulirlo del suo seme agli angoli della bocca e lungo il mento con le dita e leccandolo via con leggeri baci, mormorandogli ad ogni tocco, dolcemente e incessantemente, sperando che fossero le parole giuste: " Scusami…scusami amore…non volevo…io…io…"
    Yuki, godendosi per un po' quell'operazione, quando capì che era stata terminata, e mentre Touya si era spostato a baciargli ora la fronte, ora la punta del naso, ora le labbra, lo guardò, gli circondò il collo con le braccia, e appogliandogli la fronte sulla sua, sorridendogli, gli disse sussurrando: "Non preoccuparti, l'ho voluto io…sto bene, davvero…" , poi anche lui lo baciò lievemente e posando il capo su una sua spalla, parlandogli nell'orecchio, aggiunse, con voce che tradiva un po' di imbarazzo: "…e mi è anche piaciuto, sai?", quindi tornò a guardarlo e a baciarlo, stavolta chiedendo un contatto più profondo, che Touya gli concesse, ora un po' risollevato per le rassicurazioni ricevute. Poi Yuki si fece di nuovo piuttosto intraprendente, e spostò le mani di Touya sui propri fianchi, per poi sovrapporvi le proprie, e con esse guidare le compagne verso la propria erezione ancora non denudata e tantomeno soddisfatta. Touya fu sorpreso di quel gesto ma lo assecondò, quindi iniziò a far scendere anche lui i boxer del suo ragazzo, aiutato da Yuki che si risollevò in ginocchio e in breve se li sfilò. Dopo cercò di nuovo le mani di Touya e le riportò sul proprio sesso, appoggiando poi le proprie di mani sulle spalle dell'altro e spingendosi, con movimenti lenti e profondi contro e verso quelle che stavano iniziando a masturbarlo. Stava provando un forte piacere, e come spesso faceva quando voleva godersi al massimo certe sensazioni, allargando un po' di più le gambe, chiuse gli occhi, continuando a molleggiare al ritmo dato da Touya e piegò indietro la testa, iniziando a mugolare; Touya lasciò una sola mano a muoversi sul sesso sempre più turgido del compagno, e con l'altra lo prese per la nuca, iniziò a baciargli il collo, mordicchiare la delicata pelle e succhiarlo nel punto dove era il pomo di Adamo, per poi passare al mento e raggiungere le labbra schiuse, infilandogli la lingua in bocca piuttosto impetuosamente, quasi possessivamente, venendo ricambiato dall'ardente passione dell'altro, soffocando con quel bacio i versi di apprezzamento per il massaggio in cui era intento. Quando si staccarono, Yuki rialzò il capo e riaprì gli occhi, guardò Touya, gli si fece più vicino, lo abbracciò per l'ennesima volta, e con parole spezzate e ansanti per la carezza incessante sul proprio membro, lambendogli con la punta della lingua l'orecchio, gli soffiò: "To…Touya..ah…io…io ti voglio…tu…ah..mmhh…" Ma Touya non gli lasciò terminare la frase, che fermò il movimento della sua mano, sorpreso, lo allontanò da sé il necessario che serviva per guardarlo negli occhi, gli prese il volto tra le mani, e rivolgendogli uno sguardo serio, gli disse: "Yuki, sei… sicuro? Sai che non potrebbe essere come pensi, che potrebbe…farti male…poi l'hai visto prima…io…io…" e sospirò, abbassando lo sguardo: aveva paura che se Yuki glielo avrebbe permesso, lui non sarebbe riuscito ad essere attento come avrebbe voluto, che si sarebbe lasciato troppo andare, e senza volerlo avrebbe potuto anche violentarlo, fargli male. Ma Yuki, ora che aveva acquistato gradualmente un po' di coraggio, gli sollevò il viso e guardandolo a sua volta, ribattè dolcemente: "Touya, sai quanto mi imbarazzo a parlare di certe cose…ma ora…ora… questo che ti sto chiedendo, ecco…sento davvero di volerlo con tutto me stesso…poi…prima o poi doveva succedere, no?"
    "Ma Yuki…pensaci bene…mi hai visto prima..io…beh, l'avrai capito…cioè, in 'quei' momenti è come se divento un altro….insomma, perdo la ragione…potrei farti male…e non me lo perdonerei mai…"
    Yuki ora lo abbracciò più stretto, cercando di far aderire i loro due corpi il più possibile, sedendosi sulle sue gambe e portando a contatto i loro due membri, facendoli leggermente scorrere uno sull'altro, quello di Touya che si stava lentamente risvegliando, poi gli sussurrò: "Li senti anche tu…no?"
    "Sì…"
    "Beh, allora perché non….?"
    "Yuki…ci sono altri modi per…"
    "Touya….ti prego…ti amo, e lo voglio…voglio dimostrartelo anche così…e so che anche tu lo vorresti….lo faremo insieme, piano piano…non mi farai male, e anche se sarà…beh…è comunque la prima volta, e sarebbe anche normale, no? Per favore…." , quindi si spostò a guardarlo, accarezzandogli i capelli e rivolgendogli un sorriso rassicurante; poi lo spinse di nuovo disteso sul letto e si mise di fianco a lui, un gomito puntellato a sorreggergli il busto, la testa appoggiata sul palmo della mano, ad osservare quella figura accanto a lui, per capire cosa avrebbe deciso il ragazzo, per cercare di intravedere nel quasi buio della stanza l'espressione del suo viso. Touya era ad occhi chiusi, che cercava di rilassarsi e pensare nel modo più razionale possibile: certo, come diceva Yuki prima o poi sapevano che sarebbe successo, e dopotutto in realtà si amavano già da molto più tempo di quello in cui si erano messi insieme...era normale per entrambi avere certi desideri, voler approfondire il loro rapporto anche in quel modo, dirsi che si amavano anche con tutto il corpo. Era stata una richiesta pressante e piuttosto insistente quella di Yuki, una richiesta di essere amato come mai era stato prima, ed era stata anche l'offerta, semplice e senza riserve, di un dono, quello più importante che potesse fargli: Yuki avrebbe senz'altro compreso il suo rifiuto, e di sicuro non avrebbe più insistito, ma forse ne sarebbe stato un po' ferito, almeno per il momento, e lui non voleva, però non voleva nemmeno fargli male…aprì gli occhi, ancora totalmente indeciso sul da farsi, e ritrovò quelli dolci e gentili di Yuki a guardarlo, che muti gli chiedevano una risposta; non sapeva proprio cosa dire, e continuarono a fissarsi, finchè Yuki non tentò un altro passo: si abbassò su di lui e lo baciò, poi stendendosi di fianco a lui, lo attirò di più a sé, gli sussurrò appena: "Dai…vieni…" e lo portò su di sé: Touya, pur se ancora un po' incerto, riprese a baciarlo, ma ora delicatamente, per non farsi prendere dall'impeto e dall'istinto, e come poco prima aveva fatto Yuki, iniziò a scendere lungo il corpo dell'amato, accarezzandolo con tocchi lievi, baciandolo qua e là ogni tanto, trattandolo come un qualcosa di fragile e prezioso e mettendo tutto sé stesso in quei gesti delicati. Quando arrivò al membro ora morbido del compagno, iniziò ad accarezzarlo con gesti lenti e solo con i polpastrelli, facendolo risvegliare piano piano, assistendo al suo graduale sollevarsi, mentre Yuki provava un piacere dolce, non impetuoso, ma che si allargava in lui man mano, come cerchi concentrici suscitati nell'acqua dal lancio di un sassolino, e che stava raggiungendo lentamente tutte le estremità del suo corpo: erano sensazioni così piacevoli, che non lo facevano gemere, mugolare, ma solo sospirare profondamente di soddisfazione. Poi Touya, quando vide che il sesso era abbastanza teso, decise a sua volta di assaporarlo: mentre accarezzava l'interno delle cosce del suo ragazzo, e questi le schiudeva per lui, sollevando le gambe, piegando le ginocchia e poggiando i piedi sul materasso, iniziò a leccarne leggermnente la punta, stuzzicandolo, sentendolo sobbalzare appena a quel contatto, come in risposta ad esso, quindi ne prese in bocca solo il glande e cominciò, sempre molto piano a lavorarlo, passandovi a volte tutta la lingua, a volte solo la punta, altre volte aumentando un po' la stretta delle labbra, e spostando l'altra mano a sfiorare e massaggiare i testicoli, percependone il graduale ingrossarsi. Ad un tratto sentì in bocca il sapore delle prime gocce di piacere: le leccò subito via, ma capì che era quello il momento in cui iniziare a fare sul serio, se Yuki avesse veramente voluto. Per esserne sicuro, lo raggiunse, gli accarezzò i capelli, facendogli aprire gli occhi, gli baciò la fronte, la punta del naso, il mento, e poi le labbra, e infine gli disse: "Tra poco ci siamo…lo..vuoi ancora?"
    Yuki guardandolo fermamente negli occhi, annuì con decisione, senza dire altro, quindi Touya dopo averlo di nuovo baciato tornò alla sua precedente occupazione: si rituffò sul membro del compagno e stavolta riprese a massaggiarlo e succhiarlo con un po' più di vigore, suscitando l'uscita di altre gocce, che subito raccolse con le dita, facendo poi scorrere le stesse lungo il solco che separava i testicoli dall'apertura. Yuki si accorse di essere molto sensibile in quel punto nascosto, e reagì stavolta a quel tocco con un mugolio, che proseguì quando Touya tentò con l'indice l'entrata nel forellino del compagno. Incontrò un po' di resistenza, e gli sembrò naturale, quindi per primo pensò che sarebbe stato meglio lubrificarlo ulteriormente, e poi che Yuki avrebbe dovuto rilassarsi: tornò con una mano a masturbare l'asta del ragazzo, mentre con le dita dell'altra raccolse altre gocce che gli servirono al primo dei due scopi, e quindi a vincere la prima resistenza di quell'apertura, penetrandovi col primo dito, suscitando un lieve sussultare del corpo di Yuki; poi, attirato dal palpitare dell'anello intorno a quel dito che era entrato, vi si tuffò col volto e iniziò a passarvi la lingua, bagnando di saliva lo stesso dito e il punto in cui questo era: Yuki ora gemette più forte, e ancora di piacere: Touya pensò che stava facendo un buon lavoro e che anche lo scopo di farlo rilassare era quasi raggiunto. Continuò a lavorare con la lingua e col dito per un po', finchè tutta la zona interessata dalle lappate non fu completamente bagnata e ben lubrificata, quindi inserì un altro dito, che fu facilmente accolto dal foro ormai abituato all'intrusione, e per far penetrare il terzo e ultimo dito, tornò ad occuparsi del sesso teso e ormai lucido di piacere di Yuki, stavolta prendendolo più a fondo che poteva, sempre delicatamente ma con più decisione, tormentandolo e stuzzicandolo con la lingua, col palato e con la stretta delle labbra, continuando contemporaneamente a muovergli le dita dentro, pronto a cogliere il momento in cui l'apertura si sarebbe ancor più rilassata per permettere l'entrata anche dell'ultimo dito: Yuki stava impazzendo per il godimento, ansimava sempre più pesantemente e si dimenava sotto quella doppia stimolazione, in risposta alle attenzioni di Touya; iniziò a muoversi incontro alla sua bocca, automaticamente molleggiando anche avanti e dietro sulle dita che lo stavano stimolando, finchè riuscì a dire, quasi rantolando: "Ah…ah..To..Toyua…ti…ti prego….di più…ora…mhhhh…"
    Touya si staccò dalla sua asta, lo raggiunse e gli baciò le labbra, ma a Yuki non bastò: volle penetrare con la lingua la cavità dell'altro, e Touya glielo concesse, iniziando a lasciarsi un po' più andare anche lui…capì che il momento era vicino, e quindi mentre continuavano a baciarsi, affamati ciascuno della bocca, delle labbra e della lingua dll'altro, aggiunse finalmente il terzo dito, provocando un altro forte gemito di piacere che Yuki riversò nel suo anfratto, staccandosene poi, ma continuando a mordicchiargli le labbra e a sfiorargli la lingua con la propria, inframezzando questi tocchi ora quasi selvaggi con le parole che ogni tanto gli uscivano dalla gola, esprimendo il proprio desiderio: "Adesso..Touya…ti…voglio….pre…mhhh…ah…prendimi…di più…ah…ah.." Ma Touya, mischiando i suoi versi con quelli di Yuki, e pur essendo ora eccitato anche lui fino allo spasimo, fino a sentire quasi dolore, volle ancora aspettare un po', finchè non percepì con le dita con cui lo stava penetrando che ormai era davvero pronto, molto rilassato e ben lubrificato, e che poteva quindi fare il passo successivo, il più importante. Si separò dalle labbra ansanti e ora gonfie di Yuki, si sollevò appena in ginocchio, depose un bacio sulla punta del suo membro, estrasse lentamente le dita dal foro, provocando un lamento stavolta di insoddisfazione dell'altro ragazzo, che sentì un senso di vuoto, e con la stessa mano che aveva preparato Yuki, bagnata della propria saliva e dei liquidi del compagno, lubrificò il proprio sesso turgido, sulla punta e per tutta la lunghezza, quindi tenendolo ben fermo lo puntò sull'apertura, e piano piano, allargandola col pollice e l'indice dell'altra mano, vi si inserì, entrando appena con la punta, sentendosi subito accolto da quella calda e umida cavità. Yuki emise un profondo sospiro di puro piacere: Touya lo aveva davvero ben preparato ed eccitato molto e fatto rilassare ad arte, ed ora non gli stava affatto facendo male, anzi, più lo sentiva avanzare e più percepiva tutti i suoi centri nervosi come impazzire, completamente preso dalle sensazioni di quell'invasione. Touya, man mano che avanzava, lo sentiva sempre più stretto, e questo non fece che provocare un ulteriore indurimento del suo membro in risposta: con le dita non era andato molto in profondità, ma ci avrebbe pensato il suo sesso, quello che ora era la sua arma per portare al godimento entrambi, a completare il lavoro; solo che sentirsi avvolto da tutto quel calore bollente e dalla superficie molle delle pareti di quel canale, gli fece desiderare da matti penetrare con impeto fino in fondo e subito, e dare colpi fino allo sfinimento dei sensi….no, ancora quei pensieri…no, stavolta avrebbe resistito: lo doveva a Yuki, e poi era la loro prima volta, la prima esperienza insieme…doveva essere e rimanere una cosa bella per entrambi; quindi fece forza sul suo istinto, e continuò ad avanzare fino ad entrare tutto, trattenendo il respiro e irrigidendo tutti i muscoli per non lasciarsi andare: una volta giunto fino in fondo si chinò su Yuki, e tentando un sorriso, teso per lo sforzo, delle goccioline di sudore a imperlargli la fronte, accarezzandogli i capelli, un po' a denti stretti gli chiese: "Tu…tutto bene?"
    "Mmhh…sì, benissimo, visto? Ora…non preoccuparti più, davvero…lasciati andare…io..sto bene…" rmormorò Yuki con voce affannata allacciandogli le mani dietro la nuca. Touya quindi lo baciò, si rimise in ginocchio e afferrato il ragazzo per le natiche, allargandogliele iniziò a ritrarsi, lasciando dentro solo la punta, per poi riaffondare: con questa prima spinta riuscì ad andare ancora più a fondo e toccò un punto che fece sobbalzare Yuki di piacere: "Ah, Touya….sì…ancora…" Touya fu sorpreso da quanto appena scoperto, quindi di nuovo si ritrasse e di nuovo riaffondò, cercando lo stesso punto di prima, che ritrovò, provocando in Yuki un rauco rantolo di godimento: comprendendo di aver preso la strada giusta, riprese a ritrarsi e riaffondare per più e più volte, mentre sotto di lui Yuki, ansimando, agitandosi, aveva iniziato a muoverglisi incontro, quasi come a volersi impalare su quel sesso che lo stava possedendo, a volerlo sentire sempre più a fondo, sempre di più, ed allargò ancora di più le gambe come se questo potesse permettere a Touya di spingersi ancora più dentro di quello che poteva, e nel frattempo si afferrò il membro con una mano, iniziando a masturbarsi allo stesso ritmo delle spinte di Touya. Questi, che finora era stato attento prima a non fare male al compagno, poi a dargli il massimo piacere, ora che poteva muoversi e agire senza più inibizioni, iniziò ad assaporare tutte le sensazioni che quell'esperienza gli stava dando, e per alcune spinte, anche lui emise gemiti forti e di assoluto piacere, chiudendo gli occhi e gettando indietro la testa, mentre sentiva Yuki spingerlisi incontro, assecondarlo, allargare istintivamente il proprio anello quando si ritraeva e stringerlo quando riaffondava, allo stesso ritmo col quale lo stava penetrando; poi volendo vedere l'espressione del compagno, riaprì gli occhi, e quando notò che si stava toccando, una mano sul sesso, l'altra vicino al volto col palmo rivolto verso l'alto e il viso girato da un lato, la bocca semiaperta e ansante, gli occhi semichiusi, si chinò su di lui, continuando il suo ritmico andare e venire, e tra un gemito e l'altro, riuscì a sussurrargli all'orecchio: "La…ah..ah….scia fare a…ah…me…vuoi?.."
    "Mhh…sì…sì...Touya, però..però…più…forte…ah…ancora…più…veloce…ti prego…ah..mhhh…" Touya allora, rimanendo piegato su di lui sostituì la mano di Yuki con la propria e come dettogli dal ragazzo, iniziò a dare colpi più forti e a spingere più a fondo che poteva, creando un sempre più violento oscillare dei loro corpi, mentre allo stesso ritmo e sempre più velocemente pompava il membro ora grosso e duro di Yuki, che intanto gli aveva afferrato le natiche in modo deciso e le stava attirando verso di sé, come per sentirlo meglio, per volerlo ancora di più in sé, nel profondo; intanto Touya continuava con le spinte e con la masturbazione, che divenne sempre più frenetica e impetuosa fino a far giungere Yuki all'apice del godimento e facendolo venire con un roco rantolo copiosamente tra i loro ventri; percepì il seme tiepido schizzarli, e Yuki inarcarsi violentemente verso di lui, contro di lui: sentì anche tutto il suo canale contrarsi e stringersi convulsamente intorno alla propria asta, e capì che anche lui era molto molto vicino al piacere, quindi baciò profondamente Yuki, che gli offrì la propria bocca e accolse la sua lingua che lo invase e possedette con lo stesso furore e ritmo del suo sesso nel suo canale, sesso che nel giro di pochi secondi entrambi, dopo alcune spinte più veloci e violente sentirono pulsare, tendersi e vibrare, per poi liberarsi, mentre Touya affondava ancora più con la sua lingua nel cavo orale dell'altro, scosso da fremiti, ansante, sudato; Yuki, anche lui mezzo sudato, sporco come Touya del proprio seme, percepì tutto il frutto dell'altro invaderlo, e si sentì riempito, ora pienamente appagato e soddisfatto di averlo accolto e avuto in sé, e solo dopo che anche Touya venne, abbandonandosi completamente sul suo ragazzo, si rilassarono entrambi, percependo tra di loro e intorno a loro il calore e l'odore dei loro corpi affaticati e umidi, quello del loro sperma, i loro respiri ancora irregolari che riprendevano il loro normale ritmo, e ritornando al silenzio e alla quiete notturna, dopo il travolgimento dei sensi. Touya riuscì a fatica a riprendersi, e per non pesare su Yuki, si stese su di un fianco, accanto a lui; Yuki seguì il suo movimento e volse il suo sguardo appannato verso di lui, sorridendo dolcemente e accarezzandogli i capelli bagnati, poi mettendosi anche lui di fianco, gli si avvicinò, gli accarezzò una guancia, e gli soffiò sulle labbra: "Grazie…è stato meraviglioso…ti amo…ti amo tantissimo" , quindi gli depositò un leggero bacio sulle labbra, avvicinandosi ancora di più e intrecciando le proprie gambe con le sue. Touya, assecondando quelle manovre, abracciando Yuki rispose mormorando, mezzo assonnato: "Anche per me è stato…bellissimo, non pensavo che…grazie Yuki…grazie davvero, ti amo tantissimo anch'io…" quindi lo strinsè di più a sé, ma non ebbero modo di dire altro perché cadde profondamente addormentato, mentre Yuki rimase a godere di quel tepore e a contemplare l'amante ancora un po' alla luce dei raggi argentei della luna prima di essere raggiunto anche lui dal sonno.
     
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  8. rumiko
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    Caro Diario parte XI a

    Quell'estate, durante un pomeriggio in cui come al solito si erano ritrovati a studiare da Yuki, in un momento di pausa, mentre stavano preparando uno spuntino per la merenda, Touya disse a Yuki: "Che ne diresti se approfittassimo di alcuni dei pochi giorni di vacanza per tornare al mare, magari proprio nell'appartamento dell'anno scorso?"
    "Beh, sarebbe bellissimo….credi si possa fare?"
    "Penso di sì, comunque chiederò a mio padre e vedrò di informarmi, mi piacerebbe se potessimo prenderci dei giorni solo per noi due, senza dividerci tra casa, studio e altri impegni"
    "Già…" disse con tono pensieroso Yuki. Touya lo guardò con aria perplessa, poi agitandogli una mano davanti agli occhi, gli chiese: "Ehi, ma qualcosa non va?"
    "No è che…ecco, pensavo a tuo padre…cosa dirà? Se andremo soli, beh…"
    Touya lo guardò ora con comprensione: come era capitato altre volte Yuki aveva detto una cosa volendo intenderne un'altra, e lui l'aveva capito, quindi ribattè con tono addolcito: "Vuoi sapere in realtà se sa di noi due e cosa ne pensa, vero?"
    Yuki annuì, e Touya proseguì: "Beh, riguardo la mia famiglia Sakura lo sa sicuramente, e anzi è stata lei a dirti di aver capito che ero io la persona a cui volevi bene quando lei ti si è dichiarata, no?"
    "Sì"
    "Però non credo che mio padre lo sappia con certezza, anche se forse può chiaramente immaginarlo: dopo tutto stiamo gran parte del tempo insieme, spesso la notte resto a dormire da te…insomma, credo che abbia colto un po' i vari indizi di questa cosa, e riguardo il mare, penso che ci aiuterà a trovare la sistemazione che cerchiamo e non farà storie; invece riguardo noi due, beh, non penso che la prenderebbe male, e penso sia giusto prima o poi renderlo parte della nostra relazione, e del fatto che ci amiamo e siamo felici, perché in fondo penso che l'unica cosa che si possa augurare a chi vogliamo bene è essere felici, e lui sicuramente ci vuole bene, anche a te…sai che fin dall'inizio sei stato come uno di famiglia per noi, no?" e gli rivolse un dolce sorriso, arruffandogli i capelli. Yuki sorrise in risposta, emozionato per quelle parole, e gli posò un delicato bacio sulle labbra, mormorandogli un lieve 'grazie', che voleva significare tutto: grazie per essere diventato suo amico, grazie per avergli donato il suo amore incondizionatamente, e per tanti meravigliosi momenti insieme, grazie per avergli perfino regalato quella famiglia che lui in realtà non aveva mai avuto…Touya lo abbracciò e gli carezzò la schiena con movimenti lenti, posandogli infine le mani sui fianchi e scoccandogli un bacio tra i capelli prima, e poi spostando i palmi sul viso, e baciandolo sulla fronte, sulla punta del naso, e dicendogli da ultimo a fior di labbra: "Allora che ne dici, la facciamo questa vacanza?"
    "Sì"

    Quindi seguirono alcuni giorni in cui come detto, Touya si fece aiutare dal padre, e riuscirono ad organizzarsi, a prenotare l'appartamento che desideravano e a fare tutti i preparativi necessari, compresi i rifornimenti e le scorte di cibo che sarebbero serviti, oltre all'acquisto di creme solari, bagnoschiuma, shampoo, nuovi boxer, e di quant'altro abbisognavano per quella vacanza che avevano deciso sarebbe stata di tre giorni. Diversamente dall'anno prima, quando erano andati con la macchina della famiglia Kinomoto, non erano provvisti di un mezzo proprio, quindi dovettero informarsi anche sui treni e gli orari: cosa che il giorno stesso della partenza fece fare loro un'alzataccia, ma era l'unico modo se volevano arrivare in mattinata e non sprecare già fin dall'inizio mezza giornata tra viaggio e sistemazione nell'appartamento. Quando arrivarono era piuttosto presto, e una volta sistemate le loro cose, si precipitarono in spiaggia: erano le undici di mattina, e sarebbero potuti rimanere lì fin quando avrebbero voluto, liberi da orari e da tutto. Per stendere gli asciugamani scelsero un posto un po' più appartato, anche se proprio come l'anno il prima la località era tranquilla e poco affollata; ma volevano avere un po' di riservatezza, e non preoccuparsi se per caso fosse loro sfuggita in quel luogo qualche frase più dolce, gentile, affettuosa o qualche attenzione particolare. La prima cosa che fecero, anzi, che Touya si preoccupò di fare, fu spalmare la crema solare sul pallido corpo di Yuki: il ragazzo non era già abbronzato come lui, e la sua pelle chiara, che lui comunque adorava nel suo candore, avrebbe rischiato serie scottature. Quando Yuki si sedette e mentre si preparava ad applicare l'unguento sulle proprie mani, Touya lo fermò, e gli disse: "Lascia fare a me…posso?"
    "Sì" rispose Yuki sorridendogli, cogliendo un lampo di malizia negli occhi dell'amato. Quindi Touya si sedette di fronte a lui e iniziò a far scorrere i palmi scivolosi per la crema prima sul sottile collo, poi sulle spalle, facendoli scendere sul petto e sottolineando con essi tutti i muscoli, passando lievemente i pollici sui capezzoli, che risposero allo stimolo, e provocarono un leggero gemito in Yuki; Touya volse lo sguardo su di lui e vide che già aveva chiuso gli occhi e tirato indietro la testa, e sapeva cosa significava: bastava davvero poco al suo Yuki! Sorrise e decise di smettere di tormentarlo, anche perché lì non sarebbero di certo potuti andare troppo oltre qualche carezza, frase o bacio. Per cui allontanò anche se a malincuore i suoi polpastrelli da quei deliziosi bottoncini rosei, e facendo scorrere le mani sui fianchi, lasciandovele indugiare per un po', lo chiamò sottovoce, avvicinando il viso al suo: "Yuki.."
    "Mmhh…" rispose il ragazzo riemergendo dalle sensazioni e dalle fantasie in cui era sprofondato. Quando riaprì gli occhi, Touya, stringendo un po' di più la presa su suoi fianchi lo attirò a sé e lo rese partecipe di un bacio passionale, bramoso, uno di quelli che di solito preludevano a qualcosa di altro, ma che per il momento non potevano permettersi, non lì…
    "Sai che non possiamo fare di più, no?" gli sussurrò sulle labbra Touya, la fronte apoggiata sulla sua, quando si staccarono.
    "Sì" rispose Yuki.
    "Allora non mi tentare…" ribattè Touya sempre mormorando sulla bocca dell'altro e stavolta sorridendo, dato che in realtà l'essere tenatore era stato lui, con le sue carezze su quel petto alabastrino. Poi si allontanò dal suo volto, per andare ad occuparsi delle gambe del compagno e quando ebbe fatto, volendolo ancora provocare gli lambì il lobo di un orecchio con la punta della lingua, glielo mordicchiò e gli soffiò dentro, solleticandolo e provocandogli intensi brividi: "Ora girati, stenditi…"
    Yuki, completamente ammaliato da quella voce, come incantato da quel trattamento, fece quanto gli era stato detto, e si stese a pancia in sotto sull'asciugamano. Touya applicò altra crema alle sue mani, e come aveva fatto per la parte davanti, iniziò a passare i palmi sul collo, facendoli scivolare lungo le spalle, e ancora più giù sulle scapole, lungo la spina dorsale, in lenti ma energici massaggi. Quelle mani grandi e forti che lo stavano accarezzando stavano facendo impazzire Yuki, che cominciò ad emettere piccoli versi di soddisfazione e a strusciarsi impercettibilmente contro l'asciugamano e contro Touya, seduto sul suo fondoschiena. Quel lieve oscillare stimolò il membro di Yuki, che cominciò a reagire, compresso contro il telo, e stimolò anche il membro di Touya, che sentiva sotto di sé tutta la morbidezza delle natiche del compagno e i loro muscoli rilassarsi e contrarsi lievemente, come quando, come quando….. Ma di nuovo Touya ricordò che non era il caso che dessero spettacolo in quel posto, quindi chinandosi in avanti verso Yuki, che ancora non voleva smetterla col suo movimento, pur se ancora leggero e sicuramente non visibile a distanza, facendo ombra coi suoi capelli e col suo voiso su quello voltato da un lato del ragazzo, con voce un po' roca per l'eccitazione gli disse: "Yu..Yuki…ba…ah…sta, non…possiamo…" e detto questo stavolta oltre a mordicchiargli come prima il lobo, gli leccò tutto l'orecchio intorno per poi affondarci la lingua, come significato di quello che era il suo reale desiderio, come simbolo di ciò che avrebbe voluto fare con ben altre parti del corpo, sue e del suo ragazzo. Ma Yuki a quel tocco reagì rantolando dando una spinta verso l'alto col bacino, comprimendolo ancora di più contro il sesso di Touya, che a sua volta gemette e soffocò quel suo verso nella bocca di Yuki, invadendola avido, famelico, divorandola, e leccandogli e mordendogli le labbra prima di staccarsene.
    "Accidenti, mi farai morire prima o poi, lo sai?" gli sussurrò, ancora chino su di lui, e ripresosi un po' dallo stordimento dei sensi. Yuki lo guardò e gli sorrise, senza dire nulla, poi socchiuse gli occhi, e Touya lo baciò di nuovo, stavolta velocemente, sollevandosi e andando a stendersi sul proprio telo, supino, ma col viso rivolto verso quello del suo ragazzo, a contemplarne ogni linea e ogni sfumatura. Yuki riaprì gli occhi, non sentendo più su di sé il peso del compagno, e si ritrovò addosso quegli occhi in completa adorazione dei suoi tratti; si guardarono intensamente per quello che sembrò un lungo istante, poi Yuki allungò le dita a carezzare il volto di Touya, che appoggiò una mano su quella del compagno e la portò unita alla sua tra i loro corpi affiancati, le dita intrecciate. Si appisolarono così per qualche minuto, ma quando il sole, ormai passato mezzogiorno, si fece sempre più cocente, sentirono il bisogno di andarsi a rinfrescare in acqua, quindi si avviarono verso il mare. L'acqua era chiara e pulita, e dette loro sollievo dalla calura, ma fu un bagno breve: avrebbero voluto anche nuotare, ma stavano inziando a sentire anche i morsi della fame, e decisero che per una nuotata ci sarebbe stato tempo nel pomeriggio, e per il momento di tornare alla loro postazione, crogiolarsi ancora un po' al sole per poi andare a pranzo a casa, cioè, in quell'appartamento che per quei giorni era la loro casa. Qui, mentre Touya faceva la doccia, Yuki preparava ciò che avrebbero mangiato: a dire il vero per gran parte avevano comprato cibi pronti, che non avrebbero fatto loro perdere troppo tempo; si trattava solo di tirarli fuori dalle confezioni o scatolette in cui erano ed eventualmente se ce n'era bisogno condirli. Quindi quando Touya uscì era tutto pronto: era solo rimasto da preparare la tavola, cosa che fece lui mentre Yuki era in bagno; sempre per non essere troppo impegnati con le faccende di casa come con i cibi, avevano portato tovaglioli, posate, bicchieri e piatti di carta. Il pranzo fu piuttosto veloce, e nel mentre decisero di ritornare in spiaggia non prima delle 4 nel pomeriggio, e nel frattempo di farsi un sonnellino ristoratore per recuperare un po' del sonno arretrato dovuto al risveglio alquanto mattiniero di quel giorno. Le camere nell'appartamento, come ricordavano, erano tutte singole, ma in una delle stanze c'era abbastanza spazio per due letti vicini, e non volendo ovviamente dormire separati, riuscirono a portarvi un letto di un'altra camera. Prima di addormentarsi misero la sveglia, perché se non l'avrebbero fatto sicuramente avrebbero dormito fino alla mattina seguente, e non volevano perdere tutto il pomeriggio nel poltrire. Come sempre quando condividevano un letto insieme, il sonno li colse abbracciati, le gambe allacciate, il volto di Yuki affondato nel petto di Touya, e un braccio di questi mollemente adagiato sulla vita del compagno, dopo che si erano a lungo accarezzati, baciati, mormorati frasi e parole dolci e d'amore, di affetto, di tenerezza.
    Riuscirono a dormire circa un paio di ore, prima che il suono inesorabile della sveglia li riportasse alla realtà, quindi lentamente si svegliarono e pigramente e mezzo assonnati radunano le loro cose per la spiaggia. Arrivati qui si piazzarono di nuovo nello stesso posto della mattina, notando con piacere che nel pomeriggio quel luogo era ancora più tranquillo di quanto ricordassero dall'anno precedente. Appoggiarono le loro cose in terra e toltisi le magliette, Yuki propose: "Che ne dici se facessimo una passeggiata, prima della nuotata?"
    "Bene, perfetto, servirà anche per riscaldarci un po' i muscoli prima di entrare in acqua" rispose Touya accettando la proposta del ragazzo. Quindi si avviarono lungo il litorale: si camminava bene, la sabbia era battuta e i piedi non affondavano, in più ad alleviare il calore c'era una leggerissima e gradevole brezza marina, e come sottofondo avevano il regolare rumore della risacca del mare, che con le sue onde lambiva i loro passi. Camminarono per un po', poi dopo alcuni minuti, essendo in un punto in cui non c'era nessuno, Touya prese Yuki per mano, venendo ricambiato dalla stretta del ragazzo e da uno sguardo dolcissimo e pieno di amore, quindi continuarono ancora per diversi minuti quella passeggiata. Arrivati ad un certo punto Touya si fermò: aveva notato il gruppo di scogli su cui Yuki era scivolato l'anno prima, e indicandoglieli disse: "Ti ricordi?"
    Yuki sorridendo e ricordando anche lui rispose flebilmente: "Sì"
    "Beh, che ne dici di nuotare fin là e poi salire per prendere un po' di sole?"
    "Va bene"
    Poi Touya, pizzicandogli le guance come ogni tanto si divertiva a fare, aggiunse: "Però stavolta stai attento…l'anno scorso mi hai fatto spaventare con quello scivolone" e detto questo gli scompigliò i capelli e posò un leggero bacio sulle sue labbra. Yuki sorrise e annuì in risposta. Quindi si tuffarono in acqua e nuotarono finchè non giunsero a destinazione: appena arrivati Yuki era un po' più affaticato di Touya, che invece era abituato a fare sport, e che nel vedere il suo amato ansante dopo le bracciate compiute ebbe tutt'altri pensieri che quello di stendersi a prendere il sole delle 5…ed inoltre c'erano ancora i ricordi e il desiderio rimasto latente di quando quella mattina si erano stuzzicati senza poter fare altro…senza più pensare a niente, spinse Yuki contro la parete liscia degli scogli e prese d'assalto la sua bocca, assaggiandone il sapore salato, iniziando a tormentarla con leccate, piccoli morsi, succhiandogli ora l'uno ora l'altro labbro, sfiorandogli la lingua che ogni tanto faceva capolino, per poi accoglierla nel proprio anfratto, giocare con essa quando Yuki gli chiese il permesso di entrare. Il ragazzo era ormai prigioniero del calore intossicante di quel bacio, e dei brividi che invece sentiva lungo la schiena, a contatto con la roccia bagnata, fredda e scivolosa: caldo e freddo si mescolavano in un insieme di sensazioni che lo portarono ben presto a tendersi tutto verso il compagno, ad attirarlo a sé, strusciarglisi contro voglioso, a fargli sentire i fremiti del proprio corpo, il battito sempre più accelerato del proprio cuore, il respiro sempre più affannato, i propri capezzoli inturgiditi, il membro che stava reagendo. Touya sentì, percepì tutto ciò, mentre continuava a baciarlo, lambirlo con le proprie labbra e con la propria lingua, a volte allontanandosi da quella cavità per riprendere un po' di fiato, a volte ritornandovi sopra affamato più di prima. Durante quella serie infinita di baci e tocchi incessanti, si sistemò meglio contro il corpo di Yuki, fino a percepire il sesso ormai quasi del tutto sveglio del ragazzo, e vi si spinse contro, causando un intenso roco gemito in Yuki, che iniziò a cercare col proprio inguine il membro dell'altro e trovatolo gli andò incontro premendovisi. Anche Touya iniziò a gemere più forte, ora soffocando i propri versi nella bocca dell'altro, ora riversandoglieli sulle labbra quando se ne staccava per mancanza d'aria…continuarono quella specie di danza, incontrandosi e scontrandosi, finchè non giunsero al limite e Yuki, affaticato ora decisamente molto più che dopo la nuotata, gli disse, aggrappandosi con le braccia alle forti spalle: "Touya…ti…ah..ah…ti voglio…non resisto..pensi, pensi che…mhhhh…" Touya gli aveva tolto le parole di bocca con un focoso bacio; senza rispondere fece scorrere le mani lungo i fianchi di Yuki, infilando le dita nei boxer e togliendoglieli, aiutato da Yuki, poi lo attirò di nuovo a sé e mentre ancora una volta si impossessava della sua bocca con un profondo bacio, gli avvolse un braccio intorno alla vita e fece scendere le dita dell'altra mano lungo il solco tra le natiche, fino all'apertura, che iniziò a stuzzicare, facendo staccare Yuki dalle sue labbra per gettare di scatto il capo indietro in un sussulto di puro godimento, che mandò a sbattere le loro erezioni. Touya emise un roco verso in risposta e continuando ad accarezzargli il forellino e iniziando ad inserire un dito, gli leccò e mordicchiò il collo, assaggiandone la pelle salata, come sempre adorava fare, sentendosi tutto teso per l'eccitazione che lo stava sempre più prendendo. Non incontrando resistenze da parte di Yuki, e probabilmente favorito nella penetrazione anche dall'acqua passò ad inserire subito un secondo e poi anche un terzo dito, finchè Yuki, il sesso duro e ingrossato premuto tra di loro, strofinandoglisi contro, emettendo suoni bassi e sensuali, mugolii, versi sconnessi, con le braccia al suo collo gli avvolse intorno alla vita una gamba, ansimando e mormorandogli all'orecchio, leccandoglielo: "Mhhh…Touya, sbrigati…non ce la faccio più…" Anche lui, Touya, non ce la faceva più, quindi senza ulteriori preliminari decise di liberare anche la sua asta ormai turgida e che chiedeva a gran voce, tesa e dolorante, uno sfogo. Riuscì a divincolarsi dalla gamba di Yuki avvolta intorno a lui e a togliersi i boxer, posandoli su uno scoglio accanto a quelli di Yuki, poi afferrò Yuki per i fianchi e lo fece girare. Yuki puntò le mani contro la liscia parete rocciosa, protese il suo fondoschiena verso Touya, allargando un po' le gambe e si preparò per quello che voleva e che ben presto sarebbe arrivato, impaziente, desideroso di riceverlo. Touya sapendo che Yuki era pronto, eccitato e rilassato al punto giusto, se non anche di più, dirigendo dove sapeva il suo sesso, prendendo il ragazzo per i fianchi, glielo spinse dentro tutto d'un colpo: Yuki gridò di piacere, sollevando la testa e inarcando la schiena; il suo urlo si mescolò a quello di godimento di Touya, che dopo il momento in cui i suoi lombi infuocati erano stati percorsi da una scossa di elettricità nel passare da un ambiente aperto e fresco come quello marino a uno più stretto, intimo, accogliente e caldo, quasi bollente, come il canale di Yuki, iniziò a muoversi quasi selvaggiamente avanti e dietro nel suo amato, mentre Yuki faceva palpitare ad arte il suo ano su quel membro che lo stava portando in paradiso, che voleva sempre di più e che sentiva spingersi sempre più a fondo e sempre più ingrossarsi e tendersi. Touya si chinò verso di lui, gli si strusciò col petto sulla schiena, facendo salire le mani ai capezzoli e pizzicandoglieli, e gli leccò e mordicchiò la pelle della nuca, della spalla, gli riversò nell'orecchio tutto il suo piacere mentre lo lambiva con la lingua e mentre affondava nel suo oscillare sempre più col suo membro; ad un tratto, sentendo sempre più vicino l'orgasmo, iniziando a battergli dentro in modo più frenetico e sconnesso, avvolse un braccio intorno alla vita di Yuki per continuare a tenerlo stretto a sé, e portò la mano dell'altro sulla dura virilità del compagno, afferrandola col proprio pugno, stringendola e iniziando a masturbarlo violentemente e allo stesso ritmo scoordinato delle spinte che stava dando, assecondato da Yuki, che ormai era la goduria fatta persona e gemeva, rantolava, si dimenava e contorceva contro quella doppia stimolazione, provando un miscuglio esplosivo di dolore per la forte presa sul suo sesso e piacere per la penetrazione, facendo increspare e spumeggiare l'acqua intorno a loro, movendo i fianchi e roteando il bacino finchè finalmente non vennero entrambi, gridando all'aria, alle rocce, al mare, al cielo, al sole tutto il loro godimento, Touya riversandosi dentro l'amato con copiosi ed energici getti, che Yuki percepì chiaramente e piacevolmente uno ad uno, e Yuki liberandosi nella mano di Touya e nell'acqua, rendendola torbida per qualche secondo, finchè il suo seme non vi si mescolò e si dissolse. Si abbandonarono poi sfiniti uno sull'altro, ma Yuki prima di chiudere gli occhi fece in tempo a girarsi e accogliere tra le braccia il corpo esausto di Touya: questa volta ci avevano davvero messo tutto sé stessi, tutta la loro anima, e immaginava che Touya si fosse particolarmente stancato, quindi per un po' lo lasciò riposare su di sé, il capo appoggiato su una sua spalla e tutto il corpo mollemente adagiato sul suo. Stettero diversi minuti in quella posizione, poi il freddo, causato dagli scogli umidi e dall'acqua fresca intorno a loro, iniziò a farsi sentire, quindi Yuki, accarezzando Touya sul volto, lo chiamò sottovoce: "Touya?"
    Il ragazzo emerse dal dormiveglia in cui era sprofondato, e aprì lentamente gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso l'altro, che proseguì: "Prenderemo freddo, se continuiamo a stare qui…che ne dici di salire per metterci un po' al sole?"
    "Mhhh…"
    Yuki capì che era un sì, pur se Touya non era ancora molto in grado di connettere, cosa che lo fece leggermente e dolcemente sorridere, quindi lo staccò da sé, gli prese il volto tra le mani, gli accarezzò coi pollici gli zigomi, e gli depositò un lieve bacio sulle labbra; Touya pigramente riaprì gli occhi assonnati, che aveva di nuovo chiuso, e Yukigli chiese: "Allora, saliamo?"
    "Sì"
    "Stavolta vado prima io, poi ti aiuto, va bene? Non preoccuparti, starò attento, tu aspetta che sia arrivato, e non addormentarti, capito?" gli mormorò sulle labbra prima di un altro bacio. Ora Touya sembrava essere un po' più cosciente, e annuì, mostrando di aver capito, quindi Yuki, aggrappandosi con le mani alla roccia fece subito ad arrampicarsi: dopo tutto pur stando in acqua poco prima erano riusciti ad appoggiare lì sopra i loro boxer solo allungando un po' le braccia, quindi non erano scogli molto alti. Una volta arrivato, tese una mano verso Touya, che la prese e guadagnò lo slancio per salire senza troppi sforzi. Il sole, pur essendo ormai quasi le 6 del pomeriggio era ancora piuttosto alto nel cielo, e caldo: proprio quello di cui avevano bisogno i loro corpi infreddoliti dall'essere stati per diverso tempo fermi, dopo l'amore, immersi nell'acqua fresca. La superficie su cui si stesero era piana, levigata, e scaldata dal calore dell'astro diurno, quindi anche le loro schiene potevano ricevere un po' di quel tepore. Dopo qualche minuto di silenzio e di tranquillità, Yuki disse: "Touya…"
    "Mmh…" rispose l'altro come un gatto che facesse le fusa.
    "Sai, l'anno scorso, quando eravamo qui…e io sono caduto…beh, quando mi hai preso e abbracciato…quella è stata la prima volta in cui avrei fortemente voluto dirti cosa provavo…ed essere anche tuo…sì, insomma…"
    Touya aveva capito, anche perché proprio pochi giorni prima aveva teminato di leggere il diario di Yuki, e quindi sapeva cosa il suo ragazzo aveva desiderato in quel momento, quindi rispose, voltando il viso verso l'altro, e sorridendogli: "Sì, lo sapevo…"
    "Ma…ma…" rispose Yuki, iniziando ad intuire che forse c'entrava proprio quello che aveva scritto sul diario.
    Touya cambiò il suo sorriso in uno un po' più furbesco e malizioso, e disse: "Già, forse è proprio quello che stai pensando…ho letto quello che avevi scritto nel tuo diario, e ho voluto far sì che si realizzasse….l'idea mi piaceva…ti avevo detto tempo fa che mi sarei divertito a stuzzicarti…e…non è stato male…no?" concluse poi, abbassando il tono della voce e avviciandosi all'altro, per lasciargli un bacio umido sul collo, appena sotto la mascella. Yuki, superato il momento di stupore e imbarazzo, sorrise, solleticato da quel tocco e per l'idea che aveva avuto il suo ragazzo, e gli rispose sollevando il busto e chinandosi su di lui per un fugace bacio sulle labbra, concludendo mormorando: "Già…è stato meraviglioso" , quindi facendosi un po' più audace, scese a frugargli col naso sotto il sesso, ispirandone l'odore, e gli baciò lievemente i testicoli molli e poi lo stesso membro che ora riposava morbido e languido tra le gambe. Touya ancora sorridendo gli chiese: "Che c'è? Vorresti fare…altro?"
    Yuki, tornando su di lui, ricambiando il sorriso e parlandogli sulle labbra rispose: "No, ma volevo ringraziare anche lui, oltre che il suo proprietario"
    "Beh, se è per questo il proprietario accetta con piacere e ricambia" e detto questo afferrò Yuki per la nuca e lo attirò a sé per un bacio più profondo, ma non violento, quanto piuttosto dolce e lento. Quando si separarono Yuki si stese su un fianco, mentre Touya era ancora supino, accavallò una sua gamba su quelle di Touya, gli appoggiò il capo sul petto e una mano all'altezza del cuore, ed emise un sospiro di soddisfazione per la sistemazione che aveva trovato. Mentre Touya gli accarezzava lentamente i capelli, crogiolandosi al calore del corpo del suo amato e al tepore del sole, Yuki sentiva sotto il palmo il leggero e regolare pulsare del cuore del ragazzo, che ben presto lo cullò e lo portò ad un piacevole sonno, accompagnato anche dal lieve sciabordio e dal leggero infrangersi delle onde su quelle rocce, che col loro ritmo fecero addormentare ben presto anche Touya. Il primo a svegliarsi, quando ormai erano le 7 passate, fu ancora una volta Yuki, che pur non capendo bene che ora fosse, vedendo però il sole iniziare a scendere, capì che tra poco sarebbe quasi del tutto tramontato, e che era proprio arrivato il momento che si avviassero verso casa. Delicatamente, con carezze e sussurri, come sempre faceva con lui, riuscì a riportare alla realtà anche Touya e pur se un po' a malincuore per il memorabile pomeriggio appena trascorso, si rivestirono, nuotarono fino a riva e si riavviarono a piedi dove avevano lasciato le loro cose, tenendosi per mano lungo tutto il tragitto di ritorno, durante il quale la brezza leggera che veniva dal mare e il sole che pur se basso era ancora molto caldo asciugarono la loro pelle e i loro indumenti da spiaggia. Arrivati raccolsero i loro teli, che non erano stati per nulla stesi, e le loro borse, che ugualmente erano rimaste lì, con tutto il loro contenuto disposto come lo avevano messo dopo pranzo, e si diressero verso casa. Per arrivare a destinazione dovevano solo attraversare una strada, poiché l'alloggio era quasi sul mare, e ad entrambi piaceva anche per questo: facevano presto ad andare e tornare, e permetteva loro di perdere meno tempo negli spostamenti, per averne di più per godersi il mare. Entrati in casa, fecero come il giorno a pranzo: mentre Touya faceva la doccia Yuki preparò la cena, e poi, quando fu il turno di Yuki, Touya apparecchiò la tavola. Nonostante la doccia li avesse un po' rigenerati, finito di mangiare sentirono in breve subito il peso della stanchezza, per l'alzataccia della mattina, per il breve riposo dopo pranzo, per la particolare 'attività' in cui erano stati intenti nel pomeriggio, quindi, benché fosse piuttosto presto, andarono a dormire di lì a poco per farsi un bel sonno ristoratore che li rimettesse a posto il giorno successivo. Si addormentarono nella stessa posizione del pomeriggio, dopo lievi baci e carezze e tanti altri piccoli e delicati gesti d'affetto, come adoravano fare in quelle circostanze, godendo dell'abbraccio e della vicinanza reciproci.
    Il giorno dopo fu decisamente più tranquillo, e fu di totale riposo e relax: la mattina tornarono in spiaggia, portandosi dietro il pranzo stavolta, perché avevano deciso di starci fino al pomeriggio, per poi tornare presto per cena e uscire dopo a farsi un giretto per le vie di quella località, dove avevano saputo ci sarebbero state bancarelle e vari stand, come nella festa al tempio Tsukimine di poco tempo prima. La mattina presero il sole per quasi tutto il tempo, e come il giorno precedente, solo quando sentirono forte il bisogno di andare a rinfrescarsi, entrarono in acqua. Fino a quel momento erano stati piuttosto tranquilli, soprattutto Touya, ma una volta in mare, ritemprato e risvegliatosi dall'intontimento che lo stare per parecchio al sole gli aveva causato, pensò che fosse giunto il momento di movimentare la giornata, quindi iniziò a schizzare Yuki con vigorosi spruzzi, mentre questi doveva ancora del tutto immergersi; Touya lo colse divertito di sorpresa e continuò a schizzarlo e a godersi le sue proteste e i suoi inutili tentativi di sfuggire a quella tortura. Ma a Touya sembrava proprio non bastare: mentre Yuki tentava di scappare da quell'assalto, indietreggiando, riparandosi con le mani, Touya riuscì a raggiungerlo, e lo trascinò in acqua, ridendo e scherzando, per poi addirittura immergergli la testa sott'acqua, mentre Yuki, sopraffatto dalla forza dell'altro non riuscì a fare altro che agitare le braccia e far increspare tutta la superficie marina intorno a loro. Comunque Touya ve lo tenne davvero per pochissimi secondi, giusto per proprio gusto, ma facendo in modo che non risultasse troppo pericoloso, e quando Yuki riemerse, gli occhi semiaperti, brucianti e un po' arrossati, le labbra semichiuse in cerca di un po' di aria, l'altro lo attirò a sé mettendogli un braccio intorno alla vita e gli mormorò, sorridendogli quasi con un ghigno: "Sai che a volte mi fai divertire da matti? Adesso poi, sei proprio adorabile…"
    E prendendolo per la nuca si tuffò sulla sua bocca, penetrandola e cercando la lingua del compagno, trovandola e invitandola ad una danza che l'altra non gli negò: non c'era nulla da fare, per quanto Touya provasse gusto a spaventarlo o a tormentarlo a volte, quando poi cercava di farsi perdonare in quel modo, Yuki non poteva che accettare le sue scuse: eh, sì , avrebbe proprio dovuto abituarsi a certi 'trattamenti' del suo ragazzo! Finito il bacio, però Touya, pensando che forse era stato in realtà uno scherzo stupido e di cattivo gusto, gli disse preoccupato, guardandolo un po' più seriamente negli occhi e accarezzandogli una guancia: "Comunque stai bene, vero?"
    Yuki sorrise per l'apprensione mostratagli e mettendogli le braccia intorno al collo gli rispose un leggero 'Sì', per poi affondare il viso in quell'incavo che tanto gli piaceva, mentre Touya gli accarezzava e massaggiava delicatamente la schiena e i fianchi. Poi Yuki ad un tratto si staccò da lui, e guardandosi in giro, vedendo che in spiaggia pur se poche c'erano comunque alcune persone disse: "Non è che abbiamo dato un po'…troppo spettacolo?"
    "Pensi che ci abbiano visti? Che si sono scandalizzati per un bacio e un abbraccio? Beh, a me non importa molto, sai? Se ti ho vicino, il resto non conta…davvero…ricordi cosa ti ho detto il giorno che mi sono svegliato dopo averti dato la mia forza? Che mi sarebbe bastato averti accanto e sempre sorridente…il resto...beh, viene tutto dopo"
    Yuki sorrise dolcemente a quelle parole, e rispose: "Anche io desidero la tua felicità, e l'ho sempre desiderata, anche quando non stavamo insieme, perché ti ho sempre voluto bene…"
    "Anche io Yuki, anche io…ti amo…" e stavolta fu Yuki a unire le loro labbra e le loro bocche in un bacio dolce e lento.
    Terminato il bagno, si rimisero al sole per asciugarsi, quindi fecero pranzo e per aiutare la digestione decisero di fare una passeggiata, ancora una volta tenendosi per mano. Quando arrivarono nel punto con gli scogli non poterono trattenere un sorriso e scambiarsi uno sguardo di intesa ai ricordi del pomeriggio precedente, ma ora era ancora troppo presto per un altro bagno, quindi continuarono la passeggiata, per poi tornare indietro, una volta che si resero conto di aver camminato per un bel po'. Tra andata e ritorno si accorsero che erano già trascorse un paio di ore, quindi dopo aver preso ancora un po' di sole, verso le 4 rifecero un altro bagno, e una volta usciti e asciugatisi tornarono a casa. Si fecero la doccia e prepararono cena e tavola, poi dopo mangiato si prepararono per uscire, Yuki molto entusiasta per la festa a cui sarebbero andati. La cittadina era molto tranquilla e le vie tutte illuminate, c'erano molte bancarelle, che con i loro dolciumi e giochi a premi incantarono Yuki, e Touya non poteva che sorridere nel ritrovare nel suo ragazzo la felicità, la sorpresa e l'ammirazione quasi fanciullesche che cose come quelle gli suscitavano ogni volta. Sapendo quanto gli piacessero i dolciumi gli comprò una mela caramellata, come aveva fatto una volta al tempio Tsukimine, poi passando davanti a una bancarella, in cui uno dei premi era un orsetto di peluche, gli disse: "Che ne dici, ti piacerebbe?"
    Yuki, con gli occhi luccicanti come quelli di un cucciolo adorante, gli chiese: "Me lo prenderesti davvero? E' carinissimo…"
    Touya gli sorrise e scompigliandogli i capelli rispose: "Ti ricordi quella volta al tempio Tsukimine, mi sembra, quando mi sono battuto con L …ehm, con QUEL ragazzaccio per un coniglietto di peluche?"
    Yuki divertito al ricordo, gli rispose: "Sì, devo averlo anche scritto nel diario….siete stati buffissimi, e alla fine ve ne hanno dato uno ciascuno…"
    Touya un po' imbronciato al ricordo di non essere riuscito a battere Li, gli rispose: "Beh, sì…ma poi, mentre lui ti dava il suo e io davo il mio a Sakura, ho pensato che mi sarebbe piaciuto averne uno anche per te…."
    "E allora che ne diresti di rifarti ora di quella volta?" ribattè Yuki sorridendogli.
    Detto, fatto: pochi minuti dopo Yuki girava allegro e contento col suo peluche in una mano, l'altra stretta affettuosamente in quella di Touya. Dopo un po' che ebbero continuato la loro passeggiata tra le bancarelle, stand, lanterne illuminate, odori e profumi di dolci e cibi vari, decisero di ritornare. Sulla strada che li riportava a casa, Yuki con voce dolce e vellutata osservò: "Sai, questa estate mi sembra che si siano avverati tutti i nostri desideri, grandi e piccoli, non credi?"
    Touya gli rivolse lo sguardo, cercando di capire: "In che senso?"
    "Beh, come prima cosa finalmente ci siamo messi insieme, poi ad esempio quella sera al tempio Tsukimine nei pressi del lago abbiamo visto insieme quello spettacolo di lucciole che tempo prima avevo desiderato vedere con te….poi ancora ieri pomeriggio, sugli scogli…e infine stasera, tu hai vinto questo orsetto per me, come avresti voluto quella volta…" e guardò Touya in attesa di una risposta, battuta o conferma. Touya si fermò, gli prese il volto tra le mani e baciandogli prima la punta del naso, poi le labbra, gli chiese mormorando: "E…c'è qualcos'altro che desideri si avverasse?"
    Yuki con un lieve sorriso, rispose: "Beh, non potremmo tornare a vedere le stelle domani sera, in spiaggia come l'anno scorso?"
    "Ok, affare fatto!" rispose Touya arruffandogli i capelli, accettando volentieri quella proposta, poi aggiunse: "Anzi, sai che facciamo? Ci portiamo la cena in spiaggia, teli e coperte, e ci passiamo tutta la notte, va bene?"
    Yuki rispose entusiasta: "Sì, è una magnifica idea" Già, sarebbe stata l'ultima notte in quel posto che amavano, e sarebbe stata meravigliosa: la sera avrebbero contemplato le stelle, e la mattina avrebbero visto l'alba, dopo aver dormito insieme; di sicuro un altro bel ricordo da conservare di quella vacanza.





    Caro Diario parte XI b

    Quindi il giorno dopo andarono solo il mattino in spiaggia, tornando a casa per pranzo, e dopo sistemarono i bagagli per il giorno successivo, lasciando fuori solo le cose che gli sarebbero servite per la sera e per la notte, e prepararono cibi e bevande e quant'altro si srebbero portati dietro nel tardo pomeriggio. Decisero di avviarsi verso il tramonto, per poter cenare ancora con la luce del sole, e così in effetti fecero. Dopo mangiato si stesero a contemplare la volta stellata come l'anno precedente, con la sola differenza che stavolta le loro mani non si limitavano a sfiorarsi, ma erano strette, allacciate, come da tempo ormai erano le loro anime. Però, come l'anno prima non parlarono molto, ma si godettero in silenzio quello spettacolo della natura e il rumore del mare che placido andava e veniva nel suo incessante movimento. Ad un tratto a Touya venne un'idea: "Yuki?" sussurrò.
    "Sì?"
    "Che ne diresti più tardi di fare il bagno?"
    "Ma non prenderemo freddo?"
    "Abbiamo portato degli asciugamano in più per sicurezza, ricordi? Potremmo usare quelli per asciugarci, e poi abbiamo le coperte per stare caldi, dai…penso che sarà molto bello, no?"
    Yuki sorrise divertito: al suo ragazzo venivano sempre certe di quelle idee!!! Però gli sarebbe piaciuto in effetti; era un'esperienza che non aveva mai fatto, e sarebbe stata speciale: l'avrebbe condivisa con chi più amava al mondo, quindi alla fine accettò, rendendo molto felice Touya.
    Dopo un paio d'ore che erano stesi, ancora in silenzio e nella tranquillità dell'ambiente intorno a loro, fu Yuki stavolta a parlare: "Touya…"
    "Dimmi"
    "Stavo pensando…sai, l'altro giorno, quando mi hai detto di aver letto il mio diario…"
    "Sì…"
    "Beh…anch'io in realtà ho finito di leggere il tuo…"
    "E..." lo incoraggiò Touya, avendo capito dal tono di voce dell'altro che aveva qualcosa da dirgli o chiedergli in proposito.
    "Sai…quell'essere che quel giorno hai incontrato…Yue…" e la voce sembrò quasi diventare un po' più ansiosa. Touya rafforzò la stretta della sua mano, ma questo non bastò a Yuki, che gli si rannicchiò improvvisamente contro e nascondendo il viso nell'incavo del collo, disse, con voce soffocata: "Sì, insomma…lo hai descritto come un essere bellissimo, meraviglioso, angelico…che…che ti ha incantato…e…mi chiedevo se…se…io…no, cioè se lui ti…"
    Touya si stupì per il turbamento mostrato da Yuki: era la prima volta che sembrava stesse per arrivare qualcosa a minare la loro felicità, ma soprattutto la felicità di Yuki, e non voleva né doveva permetterlo; aveva capito cosa preoccupava Yuki: gli stava chiedendo chi più gli piacesse dei due, se fosse innamorato di lui o dell'altro, o chi amasse di più, ma doveva assolutamente rassicurarlo. Movendosi riuscì a posargli un bacio tra i capelli e nel frattempo gli accarezzò con la mano libera la schiena, in movimenti lenti e rilassanti, sentendone tutti i muscoli un po' tesi e irrigiditi, probabilmente a causa dei pensieri che tormentavano il suo amato. Poi gli disse sottovoce: "Yuki, ma da quando è che hai questi pensieri?" Lui, ancora rannicchiato contro il corpo dell'altro rispose: "Beh, da quando ho terminato di leggere il diario, qualche giorno fa…però sono dubbi che non ho avuto sempre in mente, ma vedi…ogni tanto ritornano…non lo so perché…dovrei fidarmi di te…poi…poi questa vacanza…e tutto quello che abbiamo vissuto ancora prima…. è stata magnifica…non avrei dovuto dire niente, non avrei dovuto permettere a questi pensieri di tornare, proprio adesso poi…non volevo…davvero non volevo, Touya…ho rovinato tutto….vero?" concluse con un tono più triste e sofferente del precedente e premendoglisi ancora più contro come a cercare maggiore conforto e rassicurazione. Touya gli accarezzò la nuca, poi disse: "Yuki…no…non hai affatto sbagliato, e anzi, dovrei rimproverarti per non avermelo detto subito, la prima volta che questi dubbi ti hanno sfiorato…ma non credo che tu ora voglia una lavata di capo, vero?" gli disse, tentando di scherzare per allentare la tensione, poi quando Yuki annuì, proseguì: "Ricordi quando mi sono svegliato quel giorno e quando mi hai detto che sapevi ormai che eri un altro, cosa ti ho detto?"
    "Sì" rispose flebilmente Yuki.
    "Bene, allora se ricordi, ti ho detto che non mi importava chi fossi, ma mi bastava averti vicino e che mi sorridessi sempre...te l'ho detto anche oggi, no? Poi, se proprio vogliamo andare a vedere meglio le cose, in realtà è di te, di Yuki, che fin dall'inizio mi sono innamorato, senza sapere chi fossi, da dove venissi: Yue l'ho conosciuto solo dopo….certo, quella volta ne sono rimasto incantato, come ne potrei essere da un qualsiasi altro bel ragazzo, o da qualsiasi altro meraviglioso essere ultraterreno, ma questo non vuol dire automaticamente che ora ciò che provo per te è messo in pericolo da ciò che potrei provare per lui….spero di riuscire a spiegarmi, per me è importantissimo, e so che lo è anche per te….vedi, credo che quello che ci potrebbe essere tra me e lui, potrebbe essere solo affetto, un volersi bene come tra amici: mi sembra di averlo scritto anche nel diario; io lo accetto perché è parte di te, perché anche quello sei tu, e lui se non ora, ben presto sono sicuro che mi accetterà perché tu, il suo lato umano, ti sei innamorato di me; non so cosa lui in realtà provi, ma quella volta, quando gli ho dato la mia forza, l'ho sentito ringraziarmi con dolcezza, e sicuramente questo significa che si sta affezionando a me, perché tu mi ami, e che piano piano ha anche capito e accettato i tuoi sentimenti per me...Sei tu quello che amo, che ho amato e che sempre amerò, più di ogni altro e al di là di ogni cosa…non dimenticarlo mai, mai…va bene?"
    "Sì" mormorò ora Yuki, mentre in lui si dibattevano sentimenti contrastanti: sollievo per aver risolto i suoi dubbi, imbarazzo per aver posto una domanda a suo parere stupida, commozione per le parole di Touya, e l'unica cosa che riuscì a fare fu stendersi con tutto il suo corpo su quello di Touya e baciarlo, venendone ricambiato, per poi appoggiare il suo capo sul petto dell'altro, tirando un sospiro di sollievo. Touya portò le loro mani ancora intrecciate al lato del proprio capo, baciando le dita di Yuki, e il braccio libero intorno la vita del suo ragazzo. Dopo essersi goduti alcuni minuti di serenità, spostando la mano libera sulla nuca dell'altro e tirando su la propria testa, gli sussurrò: "Che ne dici di fare il bagno adesso?"
    "Va bene" rispose Yuki, ormai del tutto ripresosi, sedendosi a cavalcioni, prendendo la maglietta di Touya ai bordi, all'altezza della vita, iniziò a sfilargliela, lentamente, percorrendo coi palmi e con le dita delicate tutto il busto dal basso verso l'alto, aiutato dal ragazzo nell'operazione, per poi chinarsi su di lui e baciargli lievemente prima un capezzolo, poi l'altro, e con l'intenzione di continuare, se Touya non lo avesse fermato mettendosi seduto e coinvolgendolo in un bacio passionale e profondo, iniziando a sua volta a togliergli la sua di maglietta, riservando alla pelle che scopriva man mano lo stesso trattamento ricevuto poco prima dalle mani dell'altro. Yuki alzò le braccia per liberarsi dell'indumento e Touya terminò l'operazione baciandolo prima alla base del collo, poi appena sotto l'orecchio e infine di nuovo sulla bocca, mormorandogli infine sulle labbra: "Allora, andiamo?"
    Yuki non disse nulla, ma si alzò e gli tese una mano; Touya la prese e si diressero verso il mare: l'acqua era tiepida e sembrò loro più calda che in giornata, quindi si godettero quel fuori programma, che risultò molto gradevole. Si bagnarono lentamente, reciprocamente, passando le mani ognuno sul corpo, sui muscoli e sulla pelle dell'altro, in incessanti carezze e in mille tocchi, sottolineando con le loro dita ogni muscolo, curva, tratto o linea dell'altro, immergendosi poi completamente nell'acqua e riemergendone abbracciati, Yuki aggrappato alle spalle di Touya, che catturò le labbra dell'altro mordicchiandone prima una e poi l'altra, leccandole, impossessandosene, mentre la lingua di Yuki si muoveva alla ricerca della compagna e trovandola iniziò a corteggiarla, avvolgerla, ammaliarla con movimenti lenti, suadenti e invitanti. Quando tornarono alla realtà in cerca di aria, si accorsero che ogni fibra del loro corpo si stava risvegliando, e senza dire nulla, solo scambiandosi lo sguardo, si staccarono e per mano si diressero in spiaggia. Arrivati qui, si asciugarono, e tolsero i boxer per metterli ad asciugare anch'essi sulla sabbia ancora impregnata del tepore dei raggi del sole, quindi si stesero, nuovamente come prima, Touya sotto e Yuki su di lui; tirarono su di loro una delle due coperte che avevano portato e ripresero a baciarsi, mescolando ancora una volta i loro respiri, i loro ansiti, che ben presto iniziarono a trasformarsi in gemiti soffocati, per lo strofinamento dei loro corpi, che stava provocando il risveglio delle loro erezioni. Yuki si spostò meglio, in modo da farle sovrapporre e combaciare, quindi riprese a strusciarsi provocante su Touya, che mugolò più forte a quel contatto, sentendo il proprio sesso teso compresso dall'altro, sotto l'altro, altrettanto rigido. Strinse le braccia intorno alle spalle di Yuki, e mentre questi riprendeva a baciarlo, fece scorrere le mani lungo tutta la sua schiena, accarezzandone ogni centimetro, percependo sotto il tocco delle dita i muscoli muoversi, tendersi e rilassarsi ritmicamente, mentre tra di loro sentiva i loro membri indurirsi sempre più e scorrere uno sull'altro allo stesso tempo dei movimenti di Yuki. Questi a sua volta, sentendo su di sé le mani del compagno aumentare le carezze e massaggiare più forte la sua schiena, portando indietro le proprie le guidò sul suo fondoschiena, lasciandovele per riportare le braccia ai lati del capo dell'altro. Touya, cogliendo l'invito, accarezzò per primo l'interno delle cosce di Yuki, che mugolando allargò le gambe ai lati di quelle del suo ragazzo, flettendo appena le ginocchia per concedergli più spazio. Poi il moro spostò i suoi palmi ad accarezzare le natiche dell'amante, rendendo i suoi tocchi via via più insistenti, fino a farli diventare possessivi, mentre nel frattempo si intrufolava di nuovo nella bocca del proprietario di quelle delizie che aveva sotto le dita, e infine si avvicinò con le dita al solco e all'apertura, percependo nei movimenti di Yuki sopra di lui un fremito. Tentò l'inserimento di un primo dito, al quale il forellino reagì opponendo un po' di resistenza, e Yuki si irrigidì: ma era solo una reazione naturale; ben presto Touya sentì l'altro di nuovo rilassarsi sopra di lui e anzi riprendere a strusciarglisi addosso più invitante di prima; quindi lui ritentò l'operazione e stavolta riuscì a fare entrare il primo dito. Senza smettere di muoversi sotto di lui, insieme a lui, le loro virilità ancora a contatto, che cominciavano a far uscire le prime gocce di liquido dalle punte tese e infuocate, iniziò con quel dito una penetrazione superficiale, facendolo lentamente roteare, massaggiando le pareti interne del canale delicatamente, e andando sempre più a fondo per quanto poteva. Soddisfatto del lavoro, estrasse il dito, ora bagnato del liquido lubrificante di Yuki e anche un po' dell'acqua marina che vi si era insinuata durante il bagno, e ne fece scorrere il polpastrello tutto intorno all'apertura e lungo il breve tratto di pelle che conduceva ai testicoli, zona in cui sapeva che Yuki era particolarmente sensibile. Infatti a quel tocco il ragazzo gemette più forte e dette una spinta di bacino più vigorosa in segno di apprezzamento contro il corpo dell'altro. Touya approfittò del momento in cui Yuki schiuse le labbra per leccargliele e mordergliele, e cercare ancora una volta la sua lingua, facendolo distrarre: quando ci riuscì, ritornò sul suo anello ora ben bagnato, e vi infilò d'improvviso due dita; stavolta Yuki rantolò per il godimento dentro la bocca dell'altro, e mentre Touya, pur se anche lui fremente e impaziente di un appagamento, si divertiva a stuzzicarlo ancora non penetrandolo fino in fondo ma rendendolo sempre più voglioso, lui gli disse con una voce rauca all'orecchio: "Dai…Touya…muoviti…"
    Ma Touya teneva le sue dita ancora quasi ferme, movendole ogni tanto solo impercettibilmente, per provocarlo, e aspettava la prossima mossa di Yuki, che non tardò ad arrivare: il ragazzo, sempre più desideroso di un soddisfacimento, iniziò a muoversi con più forza sul corpo dell'altro, alla ricerca di quelle dita, allargando e stringendo a ritmo la sua fessura, impalandosi su di esse e rendendo più deciso e veloce il massaggio tra i loro sessi, finchè anche Touya non decise di partecipare, e cominciò a far andare avanti e dietro le dita come voleva Yuki, godendosi i suoi gemiti e mugolii, e rispondendo con propri versi a quelli del compagno. Sentendo dopo un po' di quel sempre più deciso sfregamento che il canale di Yuki era completamente rilassato, vi inserì anche un terzo dito, e massaggiò con più forza, arrivando finalmente a toccare quel punto interno che faceva impazzire il suo ragazzo; infatti Yuki si tese tutto incontro quelle dita, e la sua virilità ebbe come uno scatto improvviso: contro di essa, quella di Touya si accorse del movimento della sorella e si irrigidì ancora di più, palpitando, ormai quasi dolorante, in risposta. Touya capì che erano vicini alla conclusione, quindi aumentò la velocità e il ritmo dei movimenti delle dita, attento ogni volta ad andare a colpire quel punto magico, mentre Yuki si premeva sempre di più contro di lui, e contemporaneamente andava incontro a quella profonda stimolazione che gli provocava intensi sussulti di piacere. I loro bacini si spinsero con più forza l'uno contro l'altro, mentre Yuki col capo chinato su una spalla di Touya, gli sussurrava all'orecchio, leccandoglielo, e con voce appannata dal desiderio: "Mh…Touya…ah...più..più…veloce…ah…ah…mhhhh…." e non riuscì a finire perché Touya dette un'ultimo colpo con le dita, portandolo all'estasi, facendolo venire e sentendolo mordergli la pelle alla base del collo per il piacere che gli aveva fatto provare, mentre anche lui, sentendo i fiotti del caldo sperma dell'altro sul proprio ventre e sul proprio sesso, inarcando leggermente la schiena e spingendo verso l'alto le anche venne ondeggiando in violenti getti di piacere, per poi riadagiarsi sul telo, ansante, come il suo ragazzo, e come lui ricoperto da un velo di sudore, oltre che del loro tiepido seme. Senza dirsi nulla, Touya riportò le braccia intorno alla vita di Yuki e si addormentò così, col dolce peso del suo amante su di sé, il quale lo seguì a ruota pochi secondi dopo.


    Quando il cielo iniziava a schiarirsi e a tingersi appena di azzurro e di rosa, fu Yuki ad aprire per primo gli occhi; capì che l'alba era vicina, e iniziò con piccoli baci e carezze a svegliare Touya, il quale solo dopo un bel po' di moine riuscì ad emergere dal sonno che lo stava cullando. Si trovò lo sguardo dell'altro puntato addosso, felice e sorridente, e ricambiò il sorriso, attirandolo poi a sé per un dolce bacio, poi gli chiese, con voce ancora impastata: "Dormito bene?"
    Yuki si accucciò sul suo petto e accarezzandoglielo con un palmo, cercando con l'altra mano quella di Touya, gli rispose: "Mh…mai stato meglio…è stata una bellissima notte…." Touya gli strinse in risposta le dita che aveva intrecciato alle sue, gli accarezzò i capelli con la mano libera, poi facendo scorrere il braccio fino alla vita, afferrandogliela, riuscì a ribaltare le loro posizioni: ora si trovava a quattro zampe sopra il suo amato, che come lui aveva ancora gli occhi un po' assonnati, pur se brillanti di gioia, e i capelli arruffati e sparsi sul telo. Si chinò su di lui a baciargli il petto all'altezza del cuore, per poi tempestargli il collo di baci e infine la fronte, la punta del naso e le labbra. Staccatosi, gli mormorò: "Che ne dici se andiamo in acqua a bagnarci e poi torniamo a vedere l'alba?"
    "Sì"
    Quindi si avviarono mano nella mano, nudi come erano rimasti la sera precedente, e si immersero in mare, ciascuno lavando, accarezzando, massaggiando la pelle dell'altro, proprio come diverse ore prima, ma stavolta in gesti che non avevano nulla di erotico, e che invece erano lenti, dolci, movimenti compiuti in totale devozione, venerazione e ammirazione del corpo amato dell'altro, e ad entrambi sembrava quasi di stare compiendo qualcosa come un antico rito sacro, in un momento magico, speciale, mentre i colori del rosa e dell'azzurro del cielo si facevano sempre più intensi e brillanti a preannunciare ben presto l'arrivo dell'infuocato astro diurno. Dopo quella abluzione, che li aveva quasi come rigenerati e riportati alla vita, rinfrescati e risvegliati, tornati in spiaggia si asciugarono ugualmente l'un l'altro, compiendo gli stessi gesti e movimenti di prima, quindi decisero che sarebbe stato meglio rivestirsi, e si misero i boxer, si sedettero sul telo che li aveva ospitati durante la notte e avvolsero intorno a loro la coperta, Yuki seduto davanti e Touya dietro, con le braccia intorno la vita del suo ragazzo e le mani sovrapposte, le dita intrecciate. Il sole non tardò a far capolino all'orizzonte, e fu uno spettacolo bellissimo: il mare era una tavola piatta, e rifletteva in mille bagliori, col suo lieve tremolare per le piccole onde che pur vi si agitavano, i primi raggi della luminosa sfera dorata; bagliori che si facevano sempre più intensi e vividi man mano che il disco saliva, come emergendo dalla profondità delle acque che si trovavano al di sotto della linea che separava cielo e oceano, tornando a scaldare ancora una volta la terra e a regalarle i suoi raggi, e tutta la sua energia vitale. Mentre contemplavano quella lenta, silenziosa, calma ma potente forza della natura ergersi in tutto il suo splendore, Yuki disse, in modo da essere appena udibile a Touya: "Sai, in questi giorni davvero sono stato benissimo, con te…lo sono sempre, ma….finora, cioè…da quando stiamo veramente insieme, non abbiamo mai potuto vivere così…"
    Touya, forse iniziando a capire, stringendogli lievemente un po' più le dita, gli chiese: "In che senso?"
    Yuki sorrise quasi tra sé, e cercando di spiegarsi disse: "Vedi…qualche volta capita che resti da me…ma poi è solo per una notte, o per qualche ora…invece..invece, dopo questa vacanza…a casa…quando non ci sarai, mi resterà difficile starti lontano…io…io vorrei d'ora in poi stare sempre…il più possibile con te…insomma…."
    Touya lo baciò sul collo, poi portando una mano sul mento dell'altro gli fece girare il volto, lo guardò sorridendo dolcemente e gli soffiò sulle labbra: "Cos'è? Una proposta?"
    Yuki annullò la distanza tra loro, gli depositò un leggero bacio sulla bocca, poi gli mormorò: "Pensi…pensi che…sì, insomma..tu…"
    Touya stavolta aumentò la stretta del braccio ancora intorno alla vita, e facendo scorrere lentamente la mano lungo il sottile collo del ragazzo, lo baciò di nuovo e gli disse: "Sarebbe bellissimo, sai? Avremmo una casa tutta nostra, una vita finalmente tutta nostra…è…è…la cosa più bella che si possa desiderare….credi che…potremmo stare a…casa tua?"
    Yuki allargò gli occhi per la sorpresa e l'immensa felicità, si girò ora con tutto il corpo verso Touya, gli si mise a cavalcioni, gli gettò le braccia la collo, ed emozionato gli disse: "Certo, certo…Touya…staremo a casa mia, e la faremo finalmente vivere…non sarà più vuota e fredda come tante volte mi è sembrata…sarà la nostra casa, il nostro rifugio speciale, mio e tuo…e…grazie, grazie…non sai quanto l'ho desiderato, e in questi giorni più che mai…ti voglio tanto tanto bene, ti amo…" Touya sorrise della felicità che aveva regalato al suo amato, e fermò quel flusso di parole con un altro bacio, poi gli disse: "Però non potremo fare tutto e subito, dovremo organizzarci per ridare una sistemata, renderla un po' come piace a noi…e poi dovremo dirlo a Sakura e mio padre: sicuramente non ci saranno problemi, ma comunque bisogna che lo sappiano, no?"
    Yuki sorrise e rispose, abbracciandolo e appoggiando il capo su una spalla del compagno: "Già, poi nel frattempo ricomincerà la scuola…saranno gli ultimi mesi, e avremo da fare anche con gli esami per l'università…" e il tono della voce sembrò un po' intristirsi, dopo l'entusiasmo iniziale. Touya accarezzandogli i capelli disse: "Beh, ci daremo da fare in tutto e non lasceremo indietro nulla…vedrai, se veramente lo vogliamo ci ritroveremo insieme prima di quanto possiamo sperare"
    "Sarebbe fantastico…"
    "A proposito di università….hai già pensato cosa fare?"
    Yuki, ancora abbandonato contro di lui, rispose: "Mi piace molto quello che fa tuo padre, ma non proprio l'archeologo…mi piace molto di più il mestiere di insegnante, quindi pensavo di tentare quella strada, per diventare professore di elementari, medie o superiori…"
    "Mhh…ti ci vedo molto bene, sai?" rispose Touya scoccandogli un altro bacio tra i capelli, poi aggiunse: "A me invece piacerebbe fare ingegneria meccanica…sai, comincio proprio ad appassionarmi di moto e motori…"
    "Sì, anche io ti vedo molto bene in questo tipo di mestiere" sussurrò Yuki, baciandolo poi appena sotto l'orecchio. Quindi stettero ancora un po' così, poi Yuki tornò a parlare: "Nel frattempo, pensi di fare qualche altro lavoretto?"
    "Credo proprio di sì…lo sai come sono fatto: non riesco a stare proprio senza far nulla..ora che ci penso, giusto pochi giorni prima di partire per venire qui, ho letto l'annuncio di un negozio di fiori che avrebbe aperto a settembre, quindi fra poco: dicevano che cercavano almeno due-tre persone part-time: se fosse per il pomeriggio sarebbe l'ideale…"
    "Mhh…allora in questo caso verrò anche io…"
    "Ne sei sicuro?"
    "Sì…finora non mi sono mai dato tanto da fare come te, forse perché non avevo reali motivazioni….però, ora che abbiamo deciso di vivere insieme, mi sembra giusto che faccia qualcosa anche io, e poi è anche per l'università: voglio riuscirci, con le mie forze, e non pesare su nessuno…"
    "Ma se avessi bisogno…per me non saresti un peso, lo sai…"
    "Sì, lo so, ma voglio comunque provarci, non sarebbe giusto che fosse tutto sulle spalle di uno solo di noi due…" e detto questo stavolta fu Yuki, prendendogli il volto tra le mani, a baciargli la punta del naso, la fronte e le labbra. Touya comprese quello che voleva dire il ragazzo, e in risposta, semplicemente acolse il bacio dell'altro.

    E così, una volta tornati a casa, ripresero la solita vita, fatta di studio, scuola, impegni calcistici per Touya, ritrovi pomeridiani e uscite o sere e notti insieme per i due ragazzi, che nel frattempo, come avevano deciso, trovarono anche quel lavoretto part-time nel nuovo negozio di fiori non distante dalla zona dove abitavano, e iniziarono anche un po' a vedere come organizzarsi per poter vivere insieme come desideravano. Fra impegni vari e ore o momenti trascorsi insieme, passarono così i giorni più caldi dell'estate, e ben presto arrivò settembre: era una giornata assolata e fresca, erano nel pomergiggio e Yuki e Touya erano al lavoro. In un momento di tranquillità, in cui non c'erano clienti da servire, Touya iniziò a lamentarsi con aria piuttosto imbronciata del fatto che quel giorno a pranzo erano stati scovati dall'Akizuki e costretti a mangiare con lei: la ragazza, pur non avendo avuto la forza che tanto aveva cercato di sottrarre a Touya, ostacolandolo il più possibile e fino all'ultimo, non aveva però rinunciato ancora a ronzargli intorno e a piombargli addosso ogni volta che se ne presentava l'occasione; sembrava davvero abile in ciò e ci prendeva anche un bel po' di gusto…
    "Accidenti a quell'Akizuki!" brontolò Touya, ma Yuki rispose più accondiscendente: "Però è più divertente pranzare tutti insieme…" , poi aggiunse: "Anche perché i suoi onigiri erano molto buoni"
    Touya ribattè un po' scocciato: "Senti, ma lei è…" stava per dire molto probabilmente che lei era stata un'accanita avversaria di Yuki, e quindi non capiva come Yuki potesse averla ancora in simpatia nonostante tutto, ma all'improvviso vide un repentino cambiamento nell'espressione del suo ragazzo, che per un attimo sembrò perdere coscienza di sé e subito dopo si trasformò in Yue. Era la prima volta che Touya lo rivedeva dopo il giorno in cui gli aveva dato la forza, e come quel giorno rimase di nuovo incantato dalla sua apparizione, ma ben presto la meraviglia si trasformò in preoccupazione, quando capì che se Yue si era rifatto vivo sicuramente stava accadendo qualcosa…infatti l'essere alato gli disse in tono serio: "La padrona è in pericolo…"
    Quindi senza perdere tempo si diressero di corsa verso il luogo dove Yue percepiva che fosse Sakura, e nel mentre si verificò una strana eclissi solare, che fece calare il sonno su tutti quelli che si trovavano nei dintorni, Touya compreso. Intanto Yue aveva sentito la forza di Clow nella zona verso cui erano diretti, e quando vide Touya cadere, gli si inginocchiò accanto preoccupato e lo prese in braccio, continuando poi il suo volo verso il luogo dove percepiva una sempre maggiore concentrazione di potere magico. Arrivò giusto in tempo per ergere una barriera protettiva in difesa di Sakura, Li e Tomoyo contro l'attacco di Spinel Sun, e quando Sakura lo vide, e vide il fratello svenuto tra le sue braccia, si allarmò moltissimo, ma Yue, quasi con un tono di sofferenza per i sentimenti contrastanti che provava, le spiegò: "E' successo perché mi ha dato tutta la sua forza magica…" quindi rivolse lo sguardo pieno di rammarico e malinconia verso Eriol, avendo riconosciuto che era lui il suo vecchio, caro, amatissimo padrone, sussurrando appena il suo nome. Eriol gli sorrise e gli fece notare: "E' la seconda volta che ci vediamo…" , ricordando il giorno in cui Yukito aveva visto Eriol a scuola e automaticamente era diventato Yue, ma poi lui stesso gli aveva cancellato quel pezzo di memoria, per fargli dimenticare quell'incontro. Ora però Yue ricordò, e disse: "Una volta…sarei ritornato al mio vero aspetto, ma senza accorgemene sono ridiventato Yukito, e in quel momento non ricordavo niente.." poi, piantandogli i suoi occhi azzurri addosso, gli chiese: "Era opera tua?" ed Eriol rispose sorridendogli: "In quel momento non volevo farti ricordare.."
    Yue abbassò gli occhi, che facevano trasparire chiaramente tristezza e dolore, ma anche rimprovero, e domandò: "Se potevi reincarnarti…perché ci hai fatto scegliere una nuova padrona?"
    Il sorriso di Eriol ora divenne più dolce e pieno di comprensione per la sofferenza che percepiva in quell'essere, ma non fece in tempo a rispondere, che furono interrotti dall'arrivo di Rubby Moon, che proprio come il suo aspetto umano sembrava divertirsi in particolar modo a sbucare fuori dal nulla e interrompere i momenti più cruciali. Quindi Yue fu costretto a battersi con lei, che si mostrò essere molto più forte, ma quando provò a notare che la sua debolezza era a causa di Sakura, intervenne anche Cerberus, in difesa di Sakura, e di fronte a questi, a sua volta, si parò Spinel Sun: c'era una forte tensione nell'aria e i quattro avrebbero di sicuro dato vita a una lotta feroce, se non fosse stato per Sakura, che urlò loro di smetterla. Poi, affidati a Shaoran Tomoyo e Touya, si rivolse a Eriol, cercando di capire il perché di tutto ciò, ma il ragazzo le ripetè, come poco prima, che lei lo doveva sconfiggere, e quindi la costrinse a battersi. Seguirono a ruota attacchi e contrattacchi, scontri e rincorse tra Eriol e Sakura, che Yue e Cerberos volevano aiutare, ma furono ostacolati dagli altri due esseri avversari. Durante una caduta, Sakura fu aiutata dalla magia di Shaoran e fu ancora più motivata dal gesto dell' amico, e poco dopo, quando di nuovo stava avendo la peggio, Yue e Cerberos reagirono con rabbia e riuscirono a superare Rubby Moon e Spinel Sun, che comprendendo la forza dei loro sentimenti verso la ragazzina li fecero passare. I due raggiunsero Sakura, che nel frattempo stava pensando a come superare quella ulteriore prova, e giungendo alla conclusione che per dissolvere quell'oscurità sarebbe servita la carta della luce, tentò di usarla, ma non ci riuscì. Cerberos e Yue sapevano cosa fare: era arrivato il loro momento, e non si sarebbero tirati indietro: le spiegarono che era meglio usare la carta della luce insieme a quella dell'oscurità e che per avere più forza loro sarebbero dovuti entrare nello scettro. La ragazzina era terribilmente preoccupata di perdere due dei suoi più cari amici, e li abbracciò disperata: Yue ne fu intenerito e il suo viso fu attraversato da un dolce sorriso…già, i suoi sentimenti verso la sua padrona stavano proprio cambiando, e forse non solo verso di lei…ma ora non c'era tempo per pensare, dovevano solo agire, e in fretta: tutti i chiarimenti, era sicuro, sarebbero arrivati alla fine di quello scontro…quindi guardò Sakura negli occhi, e le parlò, incoraggiandola, supportato anche dalle parole di Cerberos: i due le stavano dando tutta la loro fiducia, e la ragazzina si commosse fino alle lacrime, ma allo stesso tempo riprese il coraggio e ancora una volta decise di mettercela tutta. Quindi Yue e Cerberos entrarono nello scettro e iniziò la trasformazine delle due carte che intendeva usare per battere la magia di Eriol: stava risultando una prova veramente dura, e per un attimo temette di non farcela, quando arrivò Shaoran ad aiutarla, che però, già affaticato per i precedenti scontri, dopo un po' non riuscì più a reggere, e cadde svenuto anche lui. Sakura ora era sola, ma pur se ancora terribilmente preoccupata, non si perse d'animo, si fece forza, si ricordò delle parole di Yue e Cerberus, ed essendo ormai la trasformazione a metà, decise con tutta sé stessa di portarla a termine. In pochi secondi ci riuscì, e invocando la luce, fece dissolvere l'effetto della magia di Eriol, con soddisfazione di questi e sollievo della stessa ragazza quando rivide Shaoran riprendere i sensi, Yue e Cerberos uscire dallo scettro e Tomoyo risvegliarsi. Però tornò a preoccuparsi nel vedere Touya ancora addormentato, ma Yue dolcemente la tranquillizzò, dicendole che ben presto anche lui si sarebbe svegliato, e pensando con affetto ancora una volta che se il ragazzo era ancora in quello stato mentre tutti gli altri avevano ripreso i sensi, era perché gli aveva dato gran parte di sé, e che non avrebbe mai potuto smettere di essergliene riconoscente. Fu distratto da questi pensieri dall'avvicinarsi di Eriol, e insieme a Cerberus si mise a difesa della propria padrona, ma il ragazzo disse loro che finalmente era finita, e ricordò alla ragazza di riportare l'oscurità, visto che quando avevano iniziato la battaglia prima era quasi notte. Quando anche questa magia fu compiuta, Cerberos, sfogando tutta la sua rabbia finora in parte repressa, urlando, chiese a Eriol il perché di tutto ciò, e Yue guardò il ragazzo ancora una volta con occhi tristi e addolorati; anche Sakura voleva spiegazioni, ma non ebbero modo di riceverle subito, perché si accorsero che lì, presente, vi era anche il papà di Sakura. Furono tutti tremendamente colpiti e stupiti nel venire a sapere dalle parole di Eriol che quell'uomo era l'altro sé stesso, l'altra parte dell'anima di Clow, che però non aveva conservato né la memoria né alcuna parte di tutta la forza del potente mago. Quindi, volendo attuare quello che era stato il suo scopo, con una magia che ora solo Sakura poteva fare, chiese alla ragazza, dopo averla rassicurata sulle sue intenzioni, di ripetere le sue stesse parole. Finito il rito magico, Eriol tranquillizzò Sakura che vide suo padre privo di sensi, e le spiegò che ora il signor Kinomoto aveva metà della sua forza, e aggiunse che così adesso non era più il potente mago del mondo, com'era stato fino ad allora. Vedendo lo sguardo interrogativo di Sakura, e comprendendo che anche gli altri avevano tante cose da chiedergli, Eriol li invitò a casa sua per tutte le dovute spiegazioni. Una volta arivati lì, misero in una camera da letto il signor Kinomoto e Touya a riposare: al primo pensò Eriol e al secondo pensò Yue, che di nuovo guardò il moro con tenerezza e gli depose un lieve bacio sulla fronte, accarezzandogli delicatamente i capelli. Poi si radunarono tutti nel grande salone al piano terra, ed Eriol iniziò a spiegare, chiarire tutti i loro dubbi e rispondere a tutte le loro domande circa gli avvenimenti che li avevano coinvolti per tanto tempo e circa le intenzioni che aveva avuto il ragazzo nell'agire in quel modo con Sakura, mettendola prima in difficoltà, inducendola successivamente a trasformare le carte facendole sviluppare una propria magia e chiedendole infine di usare quel potere per dividere la sua forza troppo enorme e per lui diventata ormai insostenibile con l'altro sé stesso, per dare un po' di pace alla sua anima, per troppo tempo turbata a causa di tutto quel potere che aveva sviluppato e che sarebbe potuto essere anche molto pericoloso e incontrollabile, se gli fosse sfuggito di mano, e alla fine ringraziò la ragazza per averlo aiutato, scusandosi per averla fatta soffrire. Da ultimo le chiese di avere cura d'ora in poi delle carte e dei loro due protettori, e ovviamente Sakura rispose ormai felice e risollevata che lo avrebbe certamente fatto…ma fu sorpresa da una voce dietro la porta che si congratulava con lei, e che tutti conoscevano molto, molto bene.
     
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  9. rumiko
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    Ed eccoci giunti alla fine, spero sia piaciuta a chi l'ha letta ;)

    Caro Diario parte XII a

    Furono tutti molto stupiti nel vedere che in effetti come avevano pensato, la persona di cui si trattava era proprio la professoressa Mizuki. Eriol le cedette il posto nella poltrona in cui era seduto, e con l'entrata della donna si avviarono verso gli ultimi chiarimenti. Nel frattempo Yue era uscito in giardino: mille pensieri gli giravano per la testa…provava emozioni contrastanti; aveva ritrovato il suo amatissimo Clow, ma questi si era praticamente rifatto un'altra vita, aveva altre due nuove creature ai suoi ordini, e ora c'era anche qualcuno che amava e da cui era amato. Si sentiva tradito, ferito, addolorato, e quando sentì Eriol dire che nonostante la magia è comunque impossibile prevedere i sentimenti e soprattutto l'amore, e lo vide voltarsi proprio verso di lui, l'essere alato gli girò le spalle, con un gesto quasi di stizza: non voleva sentire oltre di quelle parole che tanto lo facevano soffrire, e ancor più per il fatto che provenivano da colui che aveva più amato nella sua vita e che invece sembrava aver giocato coi suoi sentimenti, e si allontanò in un angolo più appartato del giardino.
    Finite tutte le spiegazioni, e mentre tutti gli altri si preparavano per un meritato spuntino, Eriol lanciò un affettuoso e dolce sguardo verso Yue, e pensò che era arrivato il momento di chiarire le cose anche con lui. Aprì la grande finestra, e raggiunse il protettore, o meglio, quello che Clow tanto tempo prima aveva eletto a giudice del futuro candidato padrone delle carte, e lo invitò ad entrare. Yue gli era di spalle, ma voltandosi, non essendo certo il suo pensiero più importante quello di fare uno spuntino, puntandogli uno sguardo particolarmente tagliente addosso, gli fece notare: "Non mi hai ancora risposto…perché non mi hai mai detto che saresti resuscitato?" e aggiunse, con un tono di voce più afflitto: "…cancellando perfino i ricordi…perché?"
    Eriol pacatamente rispose: "Altrimenti tu avresti continuato a cercare Clow…" e Yue, ora quasi disperatamente ribattè: "Certo! Se lo avessi saputo, ti avrei cercato ovunque! Invece…come mai hai voluto che trovassi una nuova padrona?"
    Ora Eriol si fece un po' più serio e gli spiegò: "Anche se sono resuscitato, io non sono più Clow…" a queste parole tutto il viso di Yue sembrò assumere un'espressione come smarrita: il suo Clow, quello che aveva pensato di aver rincontrato, in realtà…non era lui…e non l'avrebbe più rivisto…mai più.
    Eriol nel frattempo proseguì: "Certo, ho i ricordi di Clow, ma questo non vuol dire che sia resuscitato.." , poi addolcendo lo sguardo e il tono della voce disse ancora: "E' impossibile che una persona morta resusciti, perciò Clow vi ha affidato a Sakura" Yue, che si era chinato verso il ragazzo, ora cadde in ginocchio, soffrendo per quelle parole che gli confermavano la triste verità, e abbassò la testa, come sconfitto e rassegnato a quello che il destino gli aveva riservato. Eriol, comprendendo ciò che stava provando, gli accarezzò il capo, e gli chiese: "A te…non piace Sakura?"
    Yue, ancora con la testa china, gli occhi chiusi e tanti risplendenti fili argentei a coprirgli il volto, rispose con un filo di voce: "…non è che non mi piace Sakura…"
    Ora Eriol sorrise, non visto da Yue, e riprese a parlare: "Yue, sono molto contento di essere venuto qui…perché ho potuto conoscere Sakura, e te e Cerberus, i protettori creati da Clow…" , quindi fece una breve pausa, e aggiunse: "E poi…è successa una cosa che non avevo previsto…" a queste parole Yue alzò lo sguardo, cercando di capire cosa l'altro volesse dire.
    "Il cuore della tua figura provvisoria…pensavo che a Yukito sarebbe piaciuta Sakura perché è la padrona del suo vero aspetto, e che anche a Sakura sarebbe piaciuto Yukito...però non è andata così: i sentimenti di Yukito li conosci più di chiunque altro…infatti ha scelto il fratello di Sakura…" In quel momento Yue non potè non pensare al ragazzo che ancora riposava in una camera al piano di sopra, poi udì le ultime parole con cui Eriol concluse ciò che aveva da dire: "…e la persona a cui Sakura tiene di più, la conosceremo tra poco…"

    Quando rientrarono, Yue non potè fare a meno di tornare nella stanza dove era Touya, e rimase lì finchè non fu il momento di andare. Il tempo che passò in quella stanza lo trascorse cercando di fare chiarezza in sé; nel giro di poche ore aveva provato tante emozioni diverse e contrastanti, e nei confronti di più persone. Eriol lo aveva fatto molto soffrire, prima perché aveva creduto che fosse il suo adorato Clow, e che questi li avesse crudelmente ingannati e traditi, e poi perché invece con le sue rivelazioni aveva fatto crollare tutte le sue speranze di poter rivedere il mago che tanto aveva amato, di poterlo riabbracciare, di poter di nuovo mettere la propria vita al suo servizio…poi c'era quello che aveva provato per Sakura al momento della battaglia: certo, come aveva detto a Eriol, la ragazzina gli piaceva, e col passare del tempo in realtà le si era affezionato sempre più, ma solo quando erano giunti a quello scontro finale, solo quando si era trattato di rassicurarla, aiutarla, di dare la forza al suo scettro, aveva realmente compreso quanto le volesse bene, e quanto Sakura tenesse tantissimo non solo a Cerberus, ma anche a lui, l'ultimo arrivato, quello che all'inizio non voleva accettarla, che l'aveva attaccata e che aveva lottato con lei per non voler avere un padrone diverso da Clow…Sakura nonostante tutto ciò, nonostante la sua ostilità iniziale, lo aveva voluto, e non come servitore, ma come amico, allo stesso modo in cui considerava Cerberus, dandogli lo stesso caldo e profondo affetto che aveva per l'altro…
    E infine c'era lui…
    'I sentimenti di Yukito li conosci più di chiunque altro…' : quando, come a conclusione dei pensieri in cui era sprofondato, volse lo sguardo proprio verso Touya, gli tornarono subito in mente le parole di Eriol…certo che conosceva i sentimenti di Yukito, anche se forse finora non era riuscito ad accettarli del tutto, perché aveva sperato, desiderato e creduto fortemente fino all'ultimo di poter finalmente ritrovare Clow, e la differenza di ciò che lui provava da quello che provava Yukito, non poche volte lo aveva dilaniato e tormentato nel profondo del suo cuore. Dal momento in cui Touya gli aveva dato la propria forza, aveva sì, provato riconoscenza e un po' di affetto per quel ragazzo, che si era dato senza riserve a chi più amava per non farlo sparire, e quella volta lo aveva anche ringraziato per quel grande gesto…però…però…forse era stato un po' come per Sakura: non aveva voluto abbandonarsi totalmente all'amore che Yukito provava per lui, pur se era stato costretto con un po' di sofferenza ad accettarlo, e non di spontanea volontà, almeno non subito. Infatti, così come gli era stato difficile all'inizio accettare la nuova padrona, gli era anche stato difficile capire, subire l'amore tra i due ragazzi: lui, Yue, amava Clow, non avrebbe dovuto tradirlo così, non avrebbe dovuto permettere al suo aspetto provvisorio di amare un altro che non fosse stato colui che invece lui amava, e non si era mai voluto arrendere a questa realtà dei fatti….ma a quanto pareva aveva tentato di resistere inutilmente; se ne era accorto anche nel pomeriggio: quando Touya aveva perso i sensi, lui pur sapendo che era dovuto alla perdita della sua forza, subito si era quasi preoccupato come avrebbe fatto Yukito. Al momento non aveva avuto modo di analizzare ciò che aveva provato e il perché, ma evidentemente l'amore di Yukito per quel ragazzo era davvero troppo forte, e piano piano, molto probabilmente, era riuscito a raggiungere e toccare anche alcune corde del suo cuore, del cuore di Yue…inoltre, se Touya aveva accettato la sua presenza in Yukito, e amava il ragazzo nonostante il suo essere non umano, perché anche lui non avrebbe potuto aderire ai sentimenti di Yukito per l'altro? …infine, c'erano stati i chiarimenti con Eriol: ormai sapeva, e ne era sicuro, purtroppo, che nella sua vita non avrebbe più potuto rincontrare Clow; e questa certezza lo aveva raggiunto, colpito e atterrito con una chiarezza e una crudeltà disarmanti: gli sarebbe rimasto difficile per un po' di tempo uscire da quel dolore, dopo che il mondo di desideri e speranze in cui aveva rinchiuso tutto il suo amore per il potente mago si era frantumato nel giro di pochi attimi, però…forse la risposta era lì, vicina, a portata di mano: così come aveva accettato prima e amato poi la sua nuova padrona, dal momento in cui si sarebbe ripreso avrebbe anche amato una persona che non fosse il suo Clow, e di questi avrebbe conservato per sempre in un angolo della sua anima il dolce ricordo. Prima, tanto tempo fa, il suo padrone e colui che amava erano la stessa persona…ora il suo padrone era una ragazzina…e la persona che probabilmente avrebbe amato… beh…Guardò di nuovo Touya, e tirando un respiro di sollievo misto a un po' di rassegnazione, gli sorrise affettuosamente…già, la persona che avrebbe amato sarebbe stata sicuramente il fratello di quella ragazzina…

    Quando la serata a casa di Eriol terminò, questi si preoccupò di riaccompagnare a casa il papà di Sakura, mentre Yue e Sakura, accompagnati anche da Tomoyo e Li portarono Touya a casa di Yuki, che tornato al suo aspetto umano, come sempre non ricordandosi nulla, chiese a Sakura cosa fosse successo…Sakura a grandi linee glielo spiegò, anche se si trovò un po' impacciata nel farlo, ma stavolta volendo essere sincera col ragazzo, e poi chiese a Yuki di prendersi cura del fratello.
    Yuki, rimasto solo con Touya, gli si stese accanto, abbracciandolo delicatamente, pronto a cogliere ogni segnale che avesse percepito nell'altro; Touya poteva aver bisogno di lui da un momento all'altro, e nel mentre riflettè su tutto ciò che Sakura gli aveva spiegato: ora aveva compreso meglio chi era il suo altro aspetto, Yue, e anche tutti gli accadimenti e strani fenomeni che bene o male li avevano coinvolti tutti negli ultimi tre, quasi quattro anni….ma ben presto fu distratto da questi pensieri dal risveglio di Touya. Il ragazzo si mosse lentamente e accanto a lui Yuki si sollevò sul busto e lo guardò negli occhi mentre l'altro li apriva. Touya vedendolo gli sorrise e gli accarezzò con una mano una guancia, e Yuki vi pose sopra la propria, proprio come nel giorno in cui si erano ritrovati dopo che Touya gli aveva dato la sua forza. Yuki gli chiese sussurrando: "Tutto bene?"
    "Mhhh…mai stato meglio, ho dormito beniss…ehi, ma che ore sono?"
    "Credo che siano le 9 o 10 di sera…hai fame?"
    "Direi di sì…ma…cosa è succ…no, aspetta: Sakura? Dov'è? Sta bene?" chiese il moro con tono un po' più allarmato.
    "Sì, sì, ora sta bene…ed è tutto finito, ma ti spiegherò poi, avremo tempo…ora tu fai con comodo, io vado a preparare qualcosa, ok?" gli rispose l'altro tranquillizzandolo.
    "Sì"
    Quindi Yuki lo lasciò dopo un dolce bacio e andò di sotto a darsi da fare per cena, mentre Touya rimase ancora un po' a letto, dopo di che andò a fare una bella doccia, che lo rimise definitivamente in sesto. Quando Yuki lo sentì arrivare al piano di sotto, mentre era ai fornelli, voltando solo il capo e vedendolo notò subito il cambiamento e gli disse sorridente: "Vedo che ci siamo ripresi alla grande, eh?"
    "Già, devo aver dormito per parecchie ore…" poi gli si avvicinò a passi felpati, come quelli di un felino che prende di mira la sua preda e con uno sguardo che poteva significare tutto, aggiunse: "Credo proprio che stanotte non dormirò moltissimo, sai?" , quindi lo abbracciò da dietro e premendoglisi lievemente addosso lo baciò sul collo. Yuki sorrise per il gesto e sollevato un braccio e portata una mano ad accarezzare la nuca dell'amato, girò il viso verso di lui in cerca di un profondo bacio, poi gli disse sulle labbra: "Ma prima di NON dormire, non credi sia meglio mangiare?"
    Touya sorrise e lo lasciò terminare, anzi, lo aiutò, poi si misero a tavola. Qui Yuki gli raccontò più o meno cosa aveva capito di ciò che gli aveva detto Sakura, e Touya si ripromise di indagare più a fondo, chiedendo quando ne avesse avuto occasione ulteriori spiegazioni alla sorella, che ormai non avrebbe avuto da nascondere più nulla a nessuno dei due. Arrivarono presto le 11 e mezza, e dopo aver sparecchiato e riordinato, decisero di andare a letto, nonostante Touya in realtà, come aveva detto, non avesse molto sonno, ma comunque intanto Yuki avrebbe fatto la doccia; ed in effetti per quando finì e si apprestarono a dormire erano intorno alla mezzanotte passata. Entrò in camera e vide Touya di spalle a lui, steso su di un fianco: era rivolto verso la finestra semiaperta; nonostante fossero i primi giorni di settembre e avesse un po' rinfrescato, era comunque ancora abbastanza caldo, e probabilmente il ragazzo si stava godendo la leggera fresca brezza che entrava appena dall'anta lasciata aperta. Yuki gli andò vicino e si stese anche lui di fianco, dietro a lui, accavallando una gamba sulle sue e abbracciandolo alla vita. Touya lo accolse quasi facendo le fusa e posando le proprie mani su quelle dell'altro. Le dita di Yuki però rimasero ferme solo per poco, perché iniziarono lentamente e dolcemente a scorrere lungo tutto il busto del moretto, accarezzandogli i muscoli dell'addome, i fianchi, poi salirono fino all'ampio petto e al collo, dove lo baciò dietro l'orecchio; dopo, fece al contrario il percorso con le mani, e tornò a farle scorrere su e giù, su e giù, a godere del calore e della consistenza di tutta quella pelle. Ad un certo punto iniziò anche a muovere leggermente la gamba che teneva accavallata sopra quelle di Touya, e questo provocò anche un lieve sfregamento del bacino di quest'ultimo con lo stesso inguine di Yuki, il quale iniziò a rendere un po' più consistenti i tocchi sulla pelle dell'altro, e mentre tornava per l'ennesima volta al petto del compagno, cominciò a stuzzicargli coi soli polpastrelli i capezzoli, facendo scorrere su di essi le punte delle dita su e giù, e poi in movimenti circolari, per poi stringerli un po' più forte ogni tanto tra i pollici e gli indici, e portarli così piano piano a ergersi e indurirsi. Touya, dopo essersi goduto le prime piacevoli carezze, ora chiuse gli occhi e iniziò a mugolare e ad avere il respiro un po' più accelerato, sentendo le prime scosse di piacere attraversarlo: nella maggior parte dei casi era lui che iniziava o conduceva il gioco, ma gli piaceva anche quando era Yuki a farlo…e per la prima volta gli venne in mente un'idea…o meglio, un desiderio, una cosa a cui più volte aveva pensato e che man mano subiva quel trattamento si faceva ora sempre più avanti nella sua mente…rispondendo ai tocchi di Yuki, e volendolo provocare a sua volta, iniziò a spingere con più determinazione il proprio fondoschiena contro le anche dell'altro, stando ben attendo a sfregarglisi in particolar modo nella zona del basso ventre. Ben presto anche Yuki iniziò ad avere il respiro affannato, che Touya sentiva sul collo, mentre i tocchi delle mani del compagno sembravano essere sempre più ardenti e i movimenti dei loro corpi sempre più accentuati. Dopo un po' di quel reciproco stuzzicarsi Touya percepì il membro di Yuki cominciare a svegliarsi, e vi si strusciò contro con più forza: gli piaceva quella sensazione finora mai provata lungo la piega che separava le sue natiche, e fu percorso da alcuni brividi nel sentire il sesso già caldo e semieretto dell'altro contrò di sè, e quando anche Yuki rispose aumentando le sue spinte e gli insistenti tocchi delle sue dita su tutto il corpo dell'altro, che ora lo brancicavano, palpavano, stringevano, massaggiavano, Touya emise il primo gemito di piacere. Rallentando i suoi movimenti, voltò appena il capo verso Yuki, ne cercò la bocca, trovandola e invadendola dolcemente, ma con decisione, facendo scorrere, giocare, danzare la propria lingua con quella dell'altro, assaggiandone per l'ennesima volta il dolce sapore. Quando si staccarono, gli sussurrò all'orecchio il suo desiderio; Yuki ne rimase stupito, cercò di opporsi, ma Touya fermò le sue parole con un altro bacio mozzafiato che lo convinse. Yuki era molto emozionato e quasi intimorito per ciò che si apprestava a compiere; non l'avevano mai fatto in quel modo e soprattutto era Touya che sapeva come portarlo al piacere per poi farlo godere e far godere entrambi…ma ora quella richiesta: toccava a lui, e avrebbe fatto del suo meglio, per ricambiare Touya di tutte le volte in cui gli aveva dato amore e piacere, e per essere stato sempre attento e non avergli mai, mai, fatto male…per prima cosa si tolse i boxer, e lentamente tolse i boxer anche a Touya, attento a far sfregare la stoffa dell'indumento lentamente lungo tutto il membro, tanto per iniziare a stimolarlo, quindi fece mettere Touya supino e riprese a baciarlo e stavolta a percorrere il suo corpo non solo con le dita, ma anche con le labbra e con la lingua, disseminando baci umidi e sottili scie di saliva, e ancora piccoli delicati morsi un po' ovunque. Scese lentamente giù, sempre più giù, e quando giunse allo stomaco gli penetrò con la lingua l'ombelico, provocandogli una forte scossa di piacere e un lieve sussulto. Quindi andò ancora più giù, costellando il tratto che univa l'ombelico al sesso di minuscoli baci e lappate, e quando arrivò all'organo che ora era quasi del tutto eretto, lo baciò alla base, poi scese a baciargli i testicoli che si stavano lentamente contraendo, e quindi tornò sulla virilità, la cui punta iniziava a fare capolino; Yuki gliela scoprì del tutto con le dita di una mano, e iniziò a titillarla appena, con fugaci leccate, tenendo tutto il resto del membro nel pugno della mano. Touya mugolava di piacere, e godeva ancora di più solo al pensiero di quello che sapeva sarebbe arrivato dopo; sentì ad un tratto tutto il calore del suo corpo e tutto il piacere concentrarsi nel suo basso ventre: riaprì gli occhi che aveva chiuso, e vide attraverso la luce che passava dalla finestra il suo pene, ora lucido, che a ritmo regolare scompariva e riappariva tra le labbra di Yuki, che lo stava meravigliosamente lavorando. Il ragazzo lo sentì nella sua cavità orale diventare sempre più bollente e turgido, e quando ritenne che era abbastanza pronto, se ne staccò e si mise a cavalcioni su Touya, poi si chinò su di lui, e Touya lo attirò a sé per un bacio passionale e molto, molto profondo, assaggiando nella bocca dell'altro parte del proprio sapore. Durante quel bacio, Yuki strofinò le proprie natiche contro la dura asta dell'altro, e le proprie dita sui capezzoli, facendo sobbalzare Touya per il godimento e accogliendo nella sua bocca il suo gemito di piacere. Contro quello strofinamento la sua apertura palpitò, quasi come segno che aveva riconosciuto l'unico che ne era e ne sarebbe sempre stato l'ospite, e il ragazzo avrebbe davvero voluto accoglierlo…ma era altro ciò che Touya gli aveva chiesto. Scese quindi dal corpo del compagno, gli si stese di nuovo di fianco, fece girare anche lui di fianco, come stavano prima, e iniziò ora a baciargli la schiena e ad accarezzargliela, fino a giungere alle natiche; gliele allargò delicatamente, e vi inserì la lingua, alla ricerca del foro nascosto. Trovatolo, cominciò a dare leggere lappate per inumidirglielo, mentre Touya riprendeva a respirare più affannosamente e a mugolare leggermente e si mosse in modo da dargli un po' più di spazio, piegando una gamba: non aveva mai provato nulla del genere, ed era qualcosa che gli dava intense fitte, e gli faceva desiderare ancora di più. Yuki, per farlo rilassare, e provando una cosa che a lui piaceva da impazzire, fece scorrere la lingua sul tratto di pelle che portava ai testicoli: sentì Touya emettere un verso un po' più forte, e pensò che evidentemente anche a lui piaceva quel trattamento. Lungo quel percorso, al termine, raggiunse anche le due piccole rotondità e le leccò velocemente, per poi baciarne il punto di attaccatura con il sesso. Intanto aveva anche tentato di inserire un primo dito nella fessura e pur se questa aveva avuto una lieve contrazione, aveva iniziato una penetrazione superficiale: tornando con la bocca su di essa, estrasse quel dito, strappando a Touya un lamento di insoddisfazione e riprese il lavoro con la lingua. Sentì l'anello allargarsi a quell'intrusione umida, per poi restringersi intorno ad essa: Touya stava morendo di goduria, e avrebbe voluto sentirsi frugare fino in profondità, ma secondo Yuki era ancora troppo presto, doveva farlo rilassare ancora di più, mentre comunque sentiva anche la propria virilità ora molto, molto tesa e ormai pronta. Continuando a stimolarlo in quel modo, gli prese il già rigido pene in mano e cominciò a masturbarlo: intendeva andare piano e ogni volta che andava e veniva con la mano, cercava di penetrare anche più in profondità col proprio umido muscolo; ma capì che Touya voleva di più, e subito, perché il moro iniziò ad andare incontro ai movimenti della sua mano con particolare veemenza, e allo stesso tempo a cercare sempre di più quella lingua che lo stava portando all'estasi. Dondolò più e più volte avanti e dietro, dando le ultime spinte in modo sconnesso, finchè il suo sesso ormai incandescente e bagnato di piacere non tremolò e vibrò nella mano dell'amante, venendo in essa in caldi getti. A quella reazione l'asta di Yuki ebbe come uno scatto e si irrigidì ancora di più, fino a diventare quasi dolorante, quindi il ragazzo si stese di nuovo lungo tutto il corpo affannato del compagno, e mentre con la mano libera, chinato verso il suo volto, gli scostava via i capelli umidi dalla fronte, con le dita di quella bagnata di seme, cominciò a penetrarlo per un ultimo preliminare. Le dita entrarono facilmente, essendo già stato preparato il foro per l'intrusione, e Touya, mentre si riprendeva lentamente dall'orgasmo appena avuto, si sentì ora piacevolmente allargare, massaggiare, e ulteriormente stimolare. Yuki, ancora curvo sul suo viso, lo vedeva muoversi e contorcersi contro quella fonte di godimento, gli occhi socchiusi, le labbra lambite ogni tanto dalla lingua, il respiro affannato, mentre lui muoveva avanti e indietro le dita, le roteava, cercava di spingerle sempre più a fondo…ispezionò, frugò, cercò quel punto particolare che sapeva doveva esserci, e quando lo trovò, vide Touya allargare gli occhi, avere una specie di scatto di piacere, e gettare indietro la testa in un grido muto. Yuki allora fermò le dita, gli accarezzò la fronte, mentre Touya riapriva gli occhi e lo attirava a sé per baciarlo con fremente desiderio. Senza dirsi nulla, Yuki vide il bruciante sguardo che l'altro gli lanciò, e capì che era arrivato il momento. Si stesero di nuovo di fianco, poi Yuki invitò Touya con il tocco di una mano a sollevare di nuovo la gamba, e tolte le dita dal foro, iniziò a inserirvi il suo membro, in un' avanzata lenta, il più dolce possibile, sentendosi amorevolmente accolto, voluto, desiderato dal bollente, caldo, stretto, umido canale dell'altro. Una volta riuscito ad arrivare fino in fondo, cominciò a ritrarsi e riaffondare, sempre dolcemente, mentre Touya si sentiva finalmente meravigliosamente riempito, completo, e in riconoscenza iniziò a ondeggiare e muoversi allo stesso ritmo e con la stessa armonia data da Yuki, ad allargare e restringere a tempo il proprio anello, cercando di risucchiare sempre di più in sé il sesso dell'amante. Fu una danza accompagnata dal leggero fruscio delle coperte e dai loro respiri affannati, sinuosa, ammaliante, delicata, fino quasi all'ultimo, che solo con le ultime spinte divenne un po' più selvaggia, essendo finalmente Yuki giunto a battere e a dare piccoli colpi in sequenza lì dove Touya provava più piacere, cosa che li portò in breve all'estasi, mugolando e gemendo ad ogni movimento di Yuki dentro il moretto e infine facendolo venire dentro di lui, con un intenso lamento di soddisfazione. Touya si sentì per la prima volta invaso da quelli che gli sembrò bollenti fiotti di seme, e ne provò un estremo piacere, li sentì dilagare e diffondersi dentro di sé, come a volergli raggiungere ogni cellula del corpo, e perfino l'anima; nel frattempo la sua virilità, stimolata dal massaggio interno del pene del suo ragazzo si era risvegliata, e quando Yuki uscì dal suo corpo, se ne accorse. Si diede pochi secondi per riprendersi e poi si rituffò su quell'asta che chiedeva un'altra volta soddisfazione. Prese un po' del seme rimasto sul proprio sesso e iniziò con esso a lubrificare quello dell'amato masturbandolo a piena mano mentre gli leccava e baciava i testicoli di nuovo contratti, quindi vi tornò con bocca, labbra e lingua, prima stuzzicandone la punta e il piccolo forellino all'estremità, dal quale sarebbe uscito il nettare che tanto gli piaceva, e poi prendendone il più possibile dentro, allontanandosene, leccandolo per tutta la lunghezza e tornando letteralmente a inghiottirlo e divorarlo voglioso e affamato. Touya portò le proprie mani sul capo del ragazzo, e riprese a dimenarsi sotto quelle attenzioni, allargò le gambe e chiuse gli occhi, il suo petto ansante per il respiro accelerato, e tutto il suo corpo imperlato di sudore. Ad un tratto sentì Yuki fermarsi, e lo guardò: il ragazzo lo stava fissando con uno sguardo furbesco, che poche volte gli aveva visto in viso, e teneva fra le labbra solo il glande, giusto per mantenere alta l'eccitazione dell'altro e stuzzicarlo. Touya capì l'invito, e tenendo fermo con le proprie mani il capo del compagno, iniziò a far ondeggiare le anche verso l'altro e a penetrarlo, mentre Yuki si godeva quello sfregamento contro il proprio palato, la propria lingua e le proprie labbra. I colpi di Touya divennero sempre più veloci e profondi, arrivò ad affondargli dentro quasi del tutto, e il sentirsi completamente circondato da quelle pareti umide e calde, stretto da quelle labbra, languidamente accarezzato da quella lingua e lievemente graffiato dalla ruvidezza del palato, ben presto lo portarono di nuovo all'apice, e venne con violenti sussulti, in forti getti, inarcando la schiena, gettando indietro la testa, facendo uscire versi strozzati dalla gola, mentre afferrava con più forza i capelli di Yuki e gli riversava dentro tutto il suo intenso, stordente piacere, e Yuki, il respiro ormai pesante, si godeva quell'invasione succhiando, inghiottento quasi a sorsate, non permettendo a una sola goccia di andare sprecata. Poi Touya, con le ultime forze, affannato e quasi in un bagno di sudore, allentando la presa delle sue mani, invitò Yuki a raggiungere il suo volto, gli leccò e baciò le labbra gonfie e infuocate, e infine lo invase con la lingua, di nuovo alla ricerca del proprio sapore, che stavolta sentì più consistente di poco prima, e che raccolse e condivise con l'altro, le cui cavità e lingua erano ancora più umide e scivolose per quanto ricevuto poco prima. Yuki ricambiò con passione il bacio, e a lungo, accarezzandogli i capelli bagnati, e sentendo le mani di Touya scorrere lungo la sua schiena e il suo collo; quindi, al momento in cui si separarono lo baciò lievemente sul collo, assaporandone il gusto salato, gli posò il capo sul petto umido e cercò con una sua mano una di Touya, che la allacciò alla sua affettuosamente e sospirando di appagamento: non si erano detti nulla per tutto il tempo, e non si dissero nulla, ma i loro corpi avevano comunicato più e meglio di ogni altra parola la loro passione, e ora, soddisfatti e appagati, stesi uno sull'altro, le mani strette, le dita intrecciate, più di ogni altra cosa comunicavano l'uno all'altro la reciproca presenza, vicinanza, e il profondo affetto, amore.

    La mattina dopo si svegliarono piuttosto presto, perché Touya prima di andare a scuola doveva passare a casa; arrivati qui, incrociarono Sakura che sfrecciava via da casa per correre a scuola, e una volta entrati incontrarono anche il signor Kinomoto che stava per uscire: Touya notò con sollievo che dopo gli avvenimenti del giorno precedente suo padre stava bene e non sembrava averne risentito; anzi, sembrava particolarmente felice ma non ebbe tempo di parlarne meglio perché l'uomo sarebbe dovuto andare via nel giro di pochi minuti, però disse loro se per quel giorno e fino a che non fosse tornato la sera avrebbero potuto restare in casa dopo la scuola per badare a Sakura, che altrimenti sarebbe rimasta sola. Mentre usciva e li salutava fu Touya a chiedergli se quella sera stessa avrebbero potuto parlare di una cosa piuttosto importante e l'uomo sorridendo gentile disse di sì: i due ragazzi avevano deciso proprio quella mattina, dopo un dolce risveglio, di parlare del loro rapporto e del loro desiderio di una vita insieme alla famiglia di Touya, non volendo più attendere tanto oltre il momento di andare a vivere da Yuki; più passavano i giorni, più diventavano numerose le notti trascorse insieme, e più ne sentivano il forte bisogno, e anche se dai giorni della vacanza fino a quel momento non avevano potuto risistemare almeno in parte la casa come avrebbero voluto, pur avendo buttato giù diverse idee, ormai questo non importava più: quello lo avrebbero fatto più avanti, piano piano, nel tempo libero; ora ciò che più volevano era realizzare quel loro sogno di vita comune.

    A scuola, durante la pausa pranzo, la Akizuki ancora una volta riuscì a scovarli mentre erano a mangiare in giardino, con ennesimo disappunto di Touya e divertimento di Yuki, il quale fra l'altro tutte le volte non poteva che fare complimenti alle doti culinarie della ragazza, apprezzando molto tutte le prelibatezze da lei preparate. Dopo le lezioni Touya rientrò a casa prima di Sakura, non avendo per quel giorno impegni con le attività di club o altro, e Yuki prima di andare da lui fece un salto a casa sua, mentre la ragazza tornò prima che arrivasse Yuki e dopo il fratello, salutandolo velocemente e precipitandosi subito in camera. Touya vide subito, nonostante il saluto fugace, che era diversa dal solito…era come mai l'aveva vista finora, e intuì cosa poteva esserle successo: tutta colpa di quel ragazzino, molto probabilmente….più tardi ne parlò anche a Yuki, che a volte era abbastanza sveglio nel comprendere le cose, ma altre volte era…ehm… piuttosto lento…stavano preparando alcuni piatti e pentole in cucina per cena, quando fu Yuki a iniziare il discorso: "Sai che la professoressa Mizuki è tornata?"
    "Sì". In effetti si ricordava che Yuki la sera prima gliene aveva accennato, quindi aggiunse: "Lei conosceva Hiiragisawa, e lui si chiamava Clow Leed, vero? E combinava un sacco di guai…" concluse sospirando, e ricordando tutto ciò che proprio a causa di quel mago avevano passato. Ma Yuki rispose con tono conciliante e sorridendo: "Però credo che dovrei ringraziarlo, visto che è stato lui ad aver creato la mia vera figura…per questo ho potuto incontrare te e Sakura…" Touya ora addolcì la sua espressione e senza dire nulla gli lanciò uno sguardo di tenero affetto. Poi Yuki a proposito della ragazza chiese: "Sakura è chiusa nella sua stanza?" Il moro rispose con tono un po' seccato: "E' lì da quando è tornata da scuola…" , quindi l'altro ribattè preoccupato: "E' successo qualcosa?"
    "Sì, oggi…" , al che Yuki insistette: "Touya, ma tu lo sai?" Touya si fece serio e disse: "Sì, lo so da un po' di tempo…e so anche che cosa succederà….per questo quel ragazzino non mi è mai piaciuto…"
    Yuki ora capì che si trattava di Li, e gli sorrise dolcemente: gli faceva sempre tenerezza vedere e sentire quanto il suo ragazzo tenesse alla sorella, e per fargli capire che comunque lui gli era vicino e lo comprendeva lo abbracciò affettuosamente.

    Per la cena attesero che rientrasse il signor Kinomoto, e intanto anche Sakura era scesa: sembrava ancora un po' preoccupata, impensierita, ma comunque stava bene. Prima che arrivasse l'uomo i due ragazzi le comunicarono che la sera stessa avrebbero parlato di loro e delle loro intenzioni al padre, e la ragazzina ne fu contenta: sapeva da tempo cosa legasse i due giovani, lo aveva capito ancora prima di quel giorno della festa a scuola, e lo aveva accettato tranquillamente, perché li vedeva bene insieme, e molto felici, e a sua volta non poteva che esserne anche lei felice, e li ringraziò anche per aver deciso di dirlo a lei prima di tutti, e li abbracciò e si congratulò calorosamente. Quando anche il signor Kinomoto arrivò, gustarono tutti insieme la deliziosa cenetta preparata dai due ragazzi, quindi una volta sparecchiato e riordinato il tutto tutti quanti insieme, Sakura andò ben presto a dormire: un po' era per la stanchezza e per quello che ancora la turbava, circa la dichiarazione di Sahoran ricevuta in giornata, e un po' era perché riteneva che fosse meglio lasciar soli i due ragazzi e suo padre, che avrebbero dovuto parlare di una cosa piuttosto importante. I tre, una volta data la buona notte a Sakura, si sedettero in salotto, l'uomo su una poltrona e Touya e Yuki sul divano, e il signor Kinomoto chiese loro cosa ci fosse, e fece parlare il figlio per tutto il tempo, ascoltando fino all'ultimo e con attenzione. Touya iniziò a raccontare a grandi linee della sua amicizia con Yuki, di come poi nel tempo avesse iniziato a sentire qualcosa di più e di diverso per il ragazzo, e di come anche Yuki avesse iniziato a provare le stesse cose per lui, e quindi di come avessero scoperto il reciproco amore: non gli parlò di tutta la vicenda di Yue e del fatto che gli aveva dato la sua forza, né tirò in ballo tutti gli altri eventi e avvenimenti a questo collegati…semplicemente disse che in un momento di particolare bisogno aveva aiutato Yuki, e questo li aveva fatti avvicinare ancora più di prima e scoprire l'un l'altro i loro sentimenti, e che era stato quello il giorno in cui si erano messi insieme. Poi proseguì, raccontando di come stessero bene e fossero felici, e infine quando giunse ad uno dei punti più cruciali, prese Yuki per mano, che per tutto il tempo gli aveva offerto la sua incoraggiante presenza, ed espresse al padre il suo, il loro desiderio. Quando il discorso terminò, fu la volta dei due ragazzi ascoltare il signor Kinomoto, che in realtà non era rimasto troppo sorpreso dalla rivelazione, avendo capito quale profonda amicizia li avesse da sempre legati, ma all'inizio dovette ammonirli e avvisarli del fatto che una tale relazione, un rapporto come il loro poteva non sempre essere ben accettato e spesso non sarebbe stato facile, ma mentre parlava rivide apparire accanto a sé, come la mattina, Nadeshiko, sorridente, che si sedette su un bracciolo della poltrona e con un gesto di invito a proseguire gli avvolse delicatamente un braccio intorno alle spalle. Cambiando un po' il tono del discorso e addolcendo la propria voce, l'uomo disse anche ai due giovani che comunque li capiva, perché anche lui e Nadeshiko avevano dovuto affrontare molti ostacoli per giungere al matrimonio e vivere felicemente la loro vita insieme: nel loro caso i problemi erano stati un po' la differenza di età, ma anche lo scandalo che aveva suscitato il fatto che lui fosse professore e lei ancora una sua alunna, e infine il grado sociale e la provenienza sconosciuta di lui, contro quella di più elevata classe di lei, e di conseguenza l'accanita opposizione della famiglia della ragazza, che però lo amava così tanto da aver voluto sacrificare un futuro che sarebbe stato ben più ricco e promettente. E nonostante tutte le difficoltà, concluse, erano stati felici, e non avevano avuto fino all'ultimo modo o motivo di essersi pentiti della loro scelta o di aver rimpianto un solo giorno di vita insieme. Quindi guardò affettuosamente negli occhi suo figlio e il ragazzo che amava, e come a voler dir loro che comprendeva il loro desiderio e accettava la loro decisione, augurò loro di essere felici d'ora in poi quanto lo erano stati lui e sua moglie, la quale sorrise dolcemente mentre il marito abbracciava prima il figlio e poi Yuki, per poi raggiungerlo ed essere accolta delicatamente tra le sue braccia con un lieve bacio, una volta che i due giovani se ne furono andati.
    Yuki e Touya erano felicissimi, e per strada stavano parlando di quanto appena accaduto: "Non ci posso credere…finalmente…quanto ho atteso questo momento.." disse Yuki con voce sognante. Touya guardandolo quasi divertito rispose: "Visto? Immaginavo che mio padre avesse capito qualcosa, e che avrebbe compreso i nostri sentimenti…proprio come pensavo, anche la sua storia con la mamma è stata sofferta, ma poi alla fine sono stati felici…"
    "Già…" gli disse Yuki, ripensando agli ostacoli e sofferenze che anche loro due avevano dovuto superare prima di trovarsi definitivamente, pur se erano stati di altra natura…e se ne avessero dovuti affrontare altri in futuro sapevano che avrebbero avuto l'appoggio e l'aiuto di persone che volevano loro un bene profondo, e che non li avrebbero mai abbandonati, e questo li rendeva ancor più sereni e tranquilli. Poi il ragazzo prese per mano il moro, e senza aggiungere nulla si avviarono verso quella che da quel momento in poi sarebbe stata la loro casa. Appena arrivati fecero la doccia, prima Yuki e poi Touya, e mentre era il turno di questi, il primo si mise seduto a letto, la schiena contro la spalliera, e le gambe distese a leggere un libro. Quando Touya rientrò in camera, avvolto solo da un asciugamano, dato che per l'idea che gli era venuta sarebbe stato inutile mettere un qualche indumento, avvicinandosi a Yuki e vedendolo intento nella lettura lo apostrofò in tono scherzoso: "Cos'è? E' la nostra prima notte nella nostra casa e ti metti a leggere libri?" poi salendo in ginocchio sul letto, sedutosi a cavalcioni sul ragazzo, gli tolse gli occhiali, gli prese il libro e lo appoggiò su un basso mobile lì accanto, e dopo averlo baciato gli disse, provocante e divertito: "Non vogliamo festeggiare l'occasione?"
    "Mhhh…direi di sì…mi trovo pienamente d'accordo…" gli rispose Yuki con aria anche lui divertita, quindi aggiunse: "Dai, vieni qui…" e presolo delicatamente con le sue sottili dita per i fianchi, lo fece sollevare dalle proprie gambe e avvicinare a sé, quindi iniziò a massaggiargli lentamente le cosce sotto l'asciugamano che il ragazzo aveva alla vita, per poi slegarglielo con gesti che crearono attesa nell'altro.







    Caro Diario parte XII b

    Una volta scoperta la sua nudità, Yuki avvicinò ancora di più il proprio volto all'inguine e iniziò a baciare il membro dell'altro, mentre faceva scorrere le proprie mani sul suo fondoschiena; dopo alcuni di quei tocchi l'organo in questione cominciò a svegliarsi e a reagire: Yuki lo vide sollevarsi lentamente, e pensò che era il momento di passare ad altro: lo prese con due dita alla base e cominciò a leccarlo, senza ancora prenderlo in bocca, per tutta la lunghezza, ritrovandone ancora una volta il sapore e l'odore; ne stuzzicò con la lingua la punta arrossata e lucida che lo attirava irresistibilmente e con una mano ogni tanto accarezzava anche i testicoli, che cominciavano a serrarsi e contrarsi. Nel frattempo Touya stava iniziando a provare le stesse piacevoli sensazioni di ogni volta, e aveva appoggiato le mani sulle spalle di Yuki per sostenersi mentre guardava come affascinato il trattamento che l'altro con devozione gli riservava. Volendo di più ad un certo punto fissò i suoi occhi su Yuki, in attesa di incrociare quelli del suo ragazzo, che come richiamato lo guardò a sua volta, e mentre per un momento si fissarono, Touya dette una piccola spinta nella bocca dell'altro, che socchiuse le proprie palpebre, si abbandonò con un sospiro compiacente del tutto contro la spalliera e seguito da Touya aspettò che fosse questi ad agire. Touya capì, e iniziò a muoverglisi dentro come piaceva a lui, tentando di arrivare più a fondo che poteva, cercando il contatto con la lingua dell'altro, che come sempre era così umida e scivolosa da farlo godere da impazzire e cercando anche contemporaneamente lo sfregamento della propria turgida e sensibile punta contro il palato dell'altro, altra cosa che riusciva a mandarlo in estasi. Mentre gli si muoveva dentro, e sempre più velocemente e più a fondo, la testa gettata indietro, il respiro sempre più affannato, mugolando a ogni spinta, Yuki se lo godeva a occhi chiusi e gli accarezzava incessantemente i fianchi, il fondoschiena, le natiche, andando come a tentoni, e percependo sotto di sé i muscoli muoversi come in una sinuosa e attraente danza. Touya accelerò ancora di più il ritmo, dai versi che emetteva Yuki capì che in breve avrebbe ricevuto il frutto del suo piacere, quindi si preparò respirando più profondamente, cercando di adattare maggiormente la sua cavità orale all'intrusione dell'altro, inghiottendo e risucchiandolo di più in sé, stringendo maggiormente le labbra, mentre Touya cominciò a dare profonde spinte movendo con forza in avanti e leggermente verso l'alto tutto il bacino, innarcanddosi e gridando più forte il suo piacere, ora serrando le mani sulle spalle di Yuki, che quasi ne provò dolore, finchè scosso dagli ultimi fremiti di godimento non riversò tutta la sua linfa, fino all'ultima goccia, nel suo amante, che la accolse e la bevve, goloso e avido di quel nettare. Poi rilassandosi si abbandonò contro il petto di Yuki, sedendosi su di lui, che intanto gli accarezzava dolcemente i capelli, mentre entrambi riprendevano fiato. Mentre erano in quella posizione, Touya percepì sotto le proprie natiche la durezza del sesso dell'altro, e datosi appena il tempo di riaversi, riaprì gli occhì, baciò profondamente il suo compagno, ritrovando nella sua bocca il sapore e ancora parte del proprio seme e raccogliendolo con la propria lingua che in movimenti suadenti giocò a lungo con l'altra. Quindi scese a baciare il petto niveo, i rosei capezzoli dell'amato, e andò ancora più giù, con piccole leccate e baci, fino ad arrivare ai boxer gonfi. Portò le mani ai fianchi del ragazzo e le fece lentamente scendere, le infilò sotto i boxer ad accarezzargli le natiche, mentre gli baciava lo stomaco e stimolava con la lingua l'ombelico dell'altro: questo trucchetto fece leggermente inarcare Yuki che aveva sentito una scossa di piacere attraversarlo e Touya ne approfittò per sfilargli d'un sol colpo l'indumento, cosa che fece gemere più forte Yuki perché la stoffa aveva strofinato contro il suo sesso già teso ed eccitato, e che balzò su subito dritto non appena fu liberato. Touya vi si tuffò immediatamente, prendendolo subito in bocca, massaggiando i testicoli e il solco che li separava dalla fessura, godendosi i mugolii e le contorsioni di Yuki sotto di lui per quella stimolazione che sapeva lo faceva morire. Sentì nel suo anfratto l'asta dell'altro diventare ancora più rigida e pulsare, quindi afferratolo per i fianchi aumentò la frequenza e la decisione dei suoi colpi, cercando di accoglierlo ad ogni movimento sempre più a fondo, finchè sentì le mani di Yuki accarezzargli il capo, e lo percepì ancheggiare lievemente in movimenti roteanti e vide con la coda dell'occhio il ragazzo spalancare le gambe, e appoggiare il capo al muro, socchiudere gli occhi annebbiati di piacere e leccarsi le labbra: fu proprio quando il petto iniziò a sollevarsi e riabbassarsi sempre più ansante che Touya finalmente ricevette ciò che aveva desiderato, mentre Yuki gli riversava dentro, lungo la gola, tutto il frutto del suo piacere, accolto con gusto dal moro. Una volta terminato, Touya alzò la testa e guardò Yuki, che ancora era in quella posizione, e si portò sul suo viso, baciandogli e leccandogli le labbra, venendo appena ricambiato da altri baci e leccate dal ragazzo che ancora aveva gli occhi semichiusi e appannati dal godimento. Quando li riaprì, trovò puntato su di sé lo sguardo malizioso dell'altro, a cui evidentemente ancora non bastava, percorse con gli occhi tutto il suo corpo muscoloso e abbronzato, e vide che era nuovamente eccitato. Touya notò quell'occhiata al suo sesso e sorrise, lo abbracciò, gli morse e stuzzicò con la punta della lingua il lobo dell'orecchio e gli soffiò dentro: "Toccami…avanti…" Yuki non disse nulla, e stretto ancora in quell'abbraccio, andò a cercare con le proprie mani la virilità del compagno; trovatala, iniziò a percorrerla per tutta la lunghezza con i soli polpastrelli, sfiorando con essi anche la punta del glande quando arrivavano in quel punto: compì più volte quell'operazione, finchè non sentì il membro ulteriormente irrigidirsi, e allora lo prese a piena mano e cominciò la masturbazione vera e propria. Quando sentì Touya cominciare a gemere più forte e spingere con i lombi sempre di più verso la sua mano rafforzò la stretta e aumentò il ritmo delle pompate, che intanto avevano reso umida la rigida asta, la quale dopo alcuni ultimi movimenti più veloci e pressanti sentì tendersi, vibrare e scaricarglisi sul ventre, in mano, e sul membro, mentre Touya era scosso dagli ultimi tremiti e lo baciava e leccava alla base del collo, emettendo mugolii di piacere. Passato il momento dell'estasi, rimasero per diverso tempo così, Yuki ancora appoggiato alla spalliera, e Touya abbracciato e abbandonato a lui, seduto sulle sue gambe. Poi il moro, ripresosi un po' dallo stordimento percepì sorridendo fra sé che ora era Yuki ad essersi nuovamente in parte eccitato, e ricominciò a muoversi su di lui, sfregando le proprie natiche contro il suo sesso semieretto, e che sentì ancora bagnato del proprio seme. Quindi si prese le due rotondità con le mani e le allargò, cercando un più stretto contatto di quel membro col proprio solco, riuscendo a trovarlo. Fece quindi strusciare la sua piega nascosta sulla virilità dell'altro ragazzo, portandola piano piano al risveglio completo, mentre anche Yuki aveva riaperto gli occhi, e con le mani allacciate al collo del compagno si godeva quella stimolazione. Touya continuò il suo leggero dondolio fino a quando non sentì l'erezione dell'altro diventare più tesa e calda; si staccò da essa e si sollevò leggermente, quindi allungando di nuovo una mano dietro di sé, prese prima a masturbare l'amante con alcune pompate, poi, raccogliendo con le dita parte del proprio seme di cui il sesso era bagnato e le prime gocce di liquido dell'altro, iniziò a preparare il proprio forellino per accogliere il compagno. Yuki lo vedeva darsi da fare, muoversi e contorcersi in quelle manovre davanti a lui, e gli risultò ad un certo punto irresistibile non fare nulla: lo prese per i fianchi, lo attirò a sé, gli baciò il membro ora a riposo, poi salì verso lo stomaco, depositandogli altri baci accompagnati a piccole leccate, e con una mano andò ad accarezzargli una natica, per infine raggiungere con due dita quello dell'altro che già si era insinuato nel buchetto e lo stava preparando. Le loro dita si toccarono, a stretto contatto tra le anguste pareti di quella cavità, e strofinarono una sull'altra, arrivando infine a muoversi allo stesso ritmo e raggiungendo man mano insieme sempre più la profondità di quella zona nascosta: quando toccarono il punto che faceva godere Touya, questi si spinse contro tutte e tre le dita, gemendo più forte, e inarcandosi leggermente. Il moro quindi, sentendosi pronto estrasse il proprio dito, al quale fecero seguito le altre due del suo compagno, tenne in una mano il membro di questi e rilassando e allargato lo sfintere, vi si impalò tutto d'un colpo, emettendo un forte e roco mugolio, per le sensazioni che quell'asta dura e infuocata gli diede. Passato un breve momento in cui fece adattare il suo canale a quella penetrazione, iniziò a molleggiare su e giù su quel sesso, accompagnato nei movimenti dalle mani del compagno, che erano sui suoi fianchi. Ben presto cominciarono a gemere entrambi, in una rincorsa al piacere: quando Touya si alzava Yuki lo seguiva per tornargli dentro più a fondo, e quando era Yuki ad abbassarsi, Touya lo seguiva a sua volta calando su quel membro che sentiva ingrossarsi sempre più e pulsare e battergli dentro con sempre maggior vigore. Continuarono piuttosto a lungo quella sorta di cavalcata a ritmo regolare, man mano più accentuato, finchè non fu Yuki ad accelerare i colpi, e Touya seguendolo molleggiò su di lui sempre più veloce e scompostamente, con forza, sentendolo sempre più dentro, sempre più prenderlo in profondità. Quando giunse al limite emise un verso strozzato, offrendo la gola al suo ragazzo, che la leccò mentre gli veniva dentro in densi getti di piacere, accolti dal canale infuocato dell'altro che come a volerli inghiottire si allargava e contraeva ad un ritmo irregolare su quel sesso, che non fu lasciato andare finchè gli ebbe versato tutto il suo contributo di piacere. Anche Touya, dopo aver ricevuto in sé gli ultimi caldi fiotti di seme venne di nuovo, la sua asta turgida che aveva sobbalzato a tempo dei loro movimenti fino a quel momento, battendo ogni tanto contro il ventre di Yuki, si riversò sullo stomaco di quest'ultimo, schizzando qualche goccia perlata anche sul petto e fin sul mento del ragazzo; gocce che poi furono raccolte da Touya con baci e leccate poco prima di ricadere, stavolta sfinito, sudato e affannato, sul compagno. Yuki lo accolse tra le sue braccia e gli carezzò a lungo la schiena, anch'egli col capo appoggiato sulla spalla dell'altro, depositandogli ogni tanto qualche bacio sul collo impregnato del suo sapore, aspirandone l'odore, insieme a quello mescolato dei loro corpi e dei loro sessi. Dopo un breve riposo in quella posizione, essendo ormai Touya troppo stanco anche per un solo movimento, Yuki riuscì a sistemarsi e a sistemare anche il suo amato in modo da stendersi e stare così più comodi per dormire durante la notte…già, dormire, proprio come l'altro stava già facendo: eccolo lì, i capelli scomposti e arruffati, ancora un po' umidi, tutto il corpo languidamente rilassato, il respiro leggero e ora regolare, un'espressione serena e di totale appagamento; ma ben presto anche a lui venne sonno, e ancora una volta si addormentò abbracciato all'altro, e più felice che mai, al pensiero che da quel momento in poi ogni notte e ogni giorno sarebbero sempre stati insieme, e non si sarebbero dovuti più separare, mai più.

    Qualche giorno dopo il signor Kinomoto chiese di nuovo a Yuki e Touya di rimanere a casa con Sakura, e i due lo fecero con piacere. Nel pomeriggio quindi i ragazzi erano già lì a studiarre, quando videro entrare Sakura con aria particolarmente turbata o triste, non avevano capito bene nemmeno loro, anche se Touya sapeva a cosa fosse dovuto. La ragazza, come pochi giorni prima, si rinchiuse in stanza e non volle uscire nemmeno per cena. Passarono le ore e ben presto fu notte fonda: Yuki e Touya stavano ancora studiando, dato che avevano deciso di mettercela tutta per l'università, quando in un momento di pausa, Yuki chiese, un po' preoccupato per la ragazza e l'ora ormai tarda: "Sakura è ancora sveglia?"
    Touya rispose: "Ho visto la luce accesa in camera sua, quindi è sveglia…"
    "Sta studiando? Oppure sta facendp qualcosa che deve portare a scuola?"
    Touya, che aveva intuito che la sorella stesse preparando qualcosa di importante per quel ragazzo che proprio non gli andava a genio, rispose seccato: "Lo sta facendo…"
    Yuki, non avendo ancora capito molto, chiese con aria interrogativa: "Cosa? Touya, tu sai cosa sta facendo?"
    "Sì…so anche che cosa succederà dopo…" rispose con aria ancora più seccata di prima il ragazzo, al pensiero che ormai mancavano pochissime ore al momento in cui sua sorella si sarebbe definitivamente legata a…a…
    "Posso usare la cucina?" la domanda di Yuki lo distrasse per alcuni secondi dalle sue riflessioni, e quando il ragazzo gli disse che voleva preparare qualcosa di caldo per Sakura, anche lui si offrì per dare una mano. Yuki si disse che davvero il suo compagno sarebbe potuto arrivare a fare di tutto per la sorella, e sorridendo, appoggiandoglisi con una mano sulla spalla, divertito gli disse: "Che tipo che sei, Touya…"
    "Stai zitto…" ribattè Touya con un tono alquanto asciutto. Allora Yuki, vedendolo così, gli si mise di fronte, gli prese il viso tra le mani, e aggiunse, addolcendo la sua espressione: "Però mi piaci tantissimo anche così, lo sai?" , concludendo il tutto con un leggerissimo bacio, e dirigendosi poi verso il piano cottura. Quel piccolo gesto fece tornare il sorriso sul volto di Touya, che silenzioso seguì e si affiancò al suo ragazzo, per aiutarlo a preparare qualcosa per Sakura. Fecero abbastanza subito, e quando fu il momento di andare dalla ragazza, Touya, che pur volendole un immenso bene diventava timidissimo quando si trattava di dimostrarglielo, costrinse Yuki ad andare, strappando un altro sorriso al ragazzo per l'aria imbarazzata che non aveva saputo nascondere tanto bene.

    Sakura sentì bussare alla porta e per un momento quasi si spaventò, ma riconobbe poi subito la voce di Yuki e gli corse ad aprire. La ragazza in effetti aveva fame, e terminò tutto nel giro di pochi minuti, poi disse: "Grazie..l'hai fatto tu?"
    "Ha cucinato Touya…io l'ho soltanto aiutato" rispose Yuki sorridendo, anche per il fatto che in effetti era andata così: e pensare che all'inizio era lui stesso che doveva cucinare e Touya solo aiutare…
    La ragazza sembrò meravigliata per quanto rivelatogli da Yuki, il quale le spiegò: "Siccome fa il timido, l'ha fatto portare a me ed è tornato in camera sua…" in quello stesso momento Touya starnutò…e non potè non pensare con un qualche sospetto che i due nella camera di Sakura stessero parlando anche di lui…
    Yuki poi cambiò discorso, e avendo visto la ragazza intenta in un lavoro a mano che sembrava avere la forma di un orsetto, pur se non ancora ben definita, chiese: "Quello che stai facendo…lo regalerai a qualcuno?"
    "Già…" rispose quasi sottovoce e con aria anche un po' triste la ragazza.
    Yuki, ricordando quello che le aveva detto tempo fa, nel giorno in cui lei si era dichiarata, disse: "Quindi hai trovato la persona alla quale vuoi più bene" e lei rispose dolcemente: "Sì"
    "Lo conosco anch'io?"
    "Sì"
    "La prossima volta me lo presenti?" a questa domanda Sakura si rattristò molto e chinando il capo disse: " Forse sarà difficile…"
    "Perché?" chiese Yuki preoccupato per lo stato d'animo della ragazza.
    "Perché lui andrà via…lontano" rispose lei con voce quasi rotta dalla tristezza, ma Yuki la interruppe, cercandola di farla riflettere e tranquillizzare allo stesso tempo: "Però non è che non lo rivedrai più, vero? Anche se va lontano, vi vedrete di nuovo…basta che lo desideriate tutti e due…"
    "Penso di sì…" ammise la ragazza, che stava pensando a questa possibilità per la prima volta da quando aveva saputo della partenza di Li, finora troppo presa dalla disperazione per la futura lontananza dal suo caro compagno.
    Quindi Yuki ora di nuovo sorridente le disse: "Allora andrà tutto bene…anch'io ho pensato che se la forza magica di Yue fosse finita, e lui fosse sparito da questo mondo…" poi fece una piccola pausa e riprese: " Se l'avessi saputo fin dall'inizio avrei saputo cosa fare...sicuramente avrei cercato il modo di non farlo scomparire…" e guardandola ora negli occhi con sguardo ancora più dolce continuò: "…penso che avrei fatto tutto quello che era in mio potere…perché non avrei mai voluto non poter pù vedere te…e Touya…anche se non ci sono tante cose che posso fare…io ho fatto tutto quello che potevo fare…" e chiudendo gli occhi, e tornando col pensiero al suo amato disse con un tono di profondo sentimento: "Perché è molto triste non poter rivedere una persona cara…ho fatto di tutto purchè non accadesse…"
    Ora Sakura lo guardava ammirata e come catturata dall'amore che lui le aveva mostrato di provare per il fratello, e riuscì solo a sussurrare il nome del ragazzo che le stava di fronte e ad iniziare a capire cosa aveva voluto dirle con quelle parole. Yuki riaprì gli occhi nel frattempo, e concluse, con voce vellutata e rassicurante: "Per questo…voi vi potrete rivedere se lo desiderate fortemente…se lo desiderate tutti e due, allora si avvererà il vostro desiderio…" La ragazza lo guardò commossa e risollevata per tutto ciò che lui le aveva fatto comprendere, e lo ringraziò dal profondo del cuore per questo, riprendendo subito il lavoro, non appena il ragazzo fu uscito.

    Yuki, non appena fuori da quella stanza, ripensò al proprio discorso, e a quello che aveva provato nel ripensare a tutto ciò che avevano vissuto lui e Touya, al rischio che avevano corso di perdersi per sempre, alla commozione che gli era nata dentro a quei pensieri, e all'immenso affetto e calore che solo il pensiero di Touya gli suscitava…affrettò i suoi passi in corridoio: voleva, doveva raggiungerlo, e subito si diresse verso la sua camera, come se avesse ancora paura di perderlo, o come se fosse nata dentro di lui l'urgenza di rivederlo, riabbracciarlo, baciarlo, toccarlo…e sentirlo di nuovo…non lo sapeva nemmeno lui; erano sentimenti confusi, irrazionali, ma intensi e profondi, e gli sarebbe sicuramente scoppiato il cuore se in quel momento fossero stati distanti e non avrebbe potuto essere da lui in così pochi secondi come invece fu. Aprì la porta e vide Touya addormentato, seduto sul pavimento, con le braccia incrociate sopra il libro sul tavolo basso su cui stavano studiando prima, l'espressione serena e il respiro regolare, il torace che si alzava e abbassava al suo ritmo, alcune ciocche dei neri capelli che gli accarezzavano il viso voltato da un lato sopra le braccia…non seppe perché, o forse lo sapeva anche troppo bene, ma questa visone gli suscitò oltre che molta tenerezza, anche molta commozione, e non riuscì a trattenere una piccola lacrima che scivolò lungo la sua guancia. Al rumore della porta che si chiudeva, Touya si svegliò, si girò e quando vide Yuki, notando la traccia lasciata dalla lacrima, preoccupato gli chiese: "Ehi, Yuki, ma…" però non fece in tempo a finire che venne travolto dall'abbraccio del suo ragazzo che sottovoce, tremando quasi e con voce rotta gli disse, affondato nel suo collo: "Ti amo Touya, ti amo tantissimo…"
    "Ma…ma cosa ti prende, stai bene?" chiese Touya sentendo il corpo dell'altro tutto teso contro il suo.
    "Sì…sì, ora…ora passerà presto…non è niente….ho ricordato…e ho avuto di nuovo paura di perderti, di non poterti rivedere più….è stato…è stato…"
    Touya gli accarezzò il capo e la schiena in lente e delicate carezze: non sapeva cosa fosse successo, ma capiva il terrore che aveva colto il suo compagno al pensiero di ciò che avevano rischiato: troppe volte anche lui lo aveva provato e non era riuscito a darsi pace finchè non era tutto finito…già…finito: era quello che doveva dire anche a Yuki; sapeva che il ragazzo era cosciente di ciò, ma gli sembrava che avesse un bisogno tremendo di esserne rassicurato, quindi mentre continuava con le carezze, gli sussurrò: "Stai tranquillo, ormai è tutto finito da un po'….questo rischio non c'è più e mai più ci sarà; io ci sono e ci sarò sempre per te , così come tu ancora ci sei e ci sarai sempre per me…" era davvero difficile per lui trovare le parole, e come sempre preferì agire: staccò da sé Yuki lo spazio sufficiente per guardarlo negli occhi, gli prese il volto tra le mani, con i pollici gli accarezzò le guance e gli asciugò gli occhi umidi, poi gli ricordò, con espressione dolce: "Ora il nostro unico pensiero è essere felici insieme, ricordi? Il passato, per quanto brutto è allle spalle e non tornerà più, dobbiamo solo pensare alla felicità…solo questo deve contare ora per noi…anch'io ti amo tantissimo…" e cominciò a tempestargli il viso di baci; quando giunse alla bocca, Yuki rafforzò la presa delle sue braccia sul collo, e approfondì il bacio, come a voler catturare tutta l'essenza, la presenza dell'altro, e una volta staccatosi, accarezzandogli con un pollice le labbra gli mormorò: " Toyua, ti prego, amami…qui…ora…"
    Touya capì cosa voleva dire ed iniziò a slacciargli lentamente la camicia, baciando man mano la pelle che scopriva. Yuki poi fece altrettanto in gesti lenti che crearono una dolce attesa…giunto alla vita dell'altro, gli aprì anche i pantaloni, e fece scendere i boxer il necessario che serviva per scoprire il membro, e cominciò a percorrerlo lentamente con le sue candide dita per risvegliarlo. Touya intanto aveva fatto sollevare sulle ginocchia Yuki, e anche lui gli stava aprendo la zip dei jeans, per poi anche lui abbassargli i boxer e far uscire il pene. Una volta compiuta questa operazione, e sentendo il proprio sesso abbastanza teso, avvicinò a sé Yuki, e cominciò a baciargli lo stomaco, per correrre poi giù lungo la linea immaginaria che scendeva verso il membro dell'altro. Giunto alla meta iniziò a dare piccole lappate sulla punta e su tutta la lunghezza dell'organo del suo ragazzo, e nel frattempo fece scendere le sue mani una ad accarezzargli le natiche e l'altra a toccarsi lentamente, il necessario per mantenere l'erezione. Yuki invece gli accarezzava incessantemente i capelli, apprezzando quelle attenzioni, e poi accompagnò la mano sulle sue natiche verso l'interno: voleva essere preparato, e al più presto, aveva un bisogno urgente di sentire, avere di nuovo Touya, di sentirsi suo, di sapere ancora una volta che sarebbe stato sempre così. Touya lo accontentò, e mentre continuava il trattamento di lingua e bocca sul sesso dell'altro cominciò con un dito a solleticare il forellino, che come in risposta si rilassò e si allargò un po' per permettergli di entrare: ben presto le dita diventarono tre, e riuscirono a spingersi sempre più a fondo. Mentre avanzava dentro di lui, Touya sentiva fra le labbra e nella propria cavità il membro dell'altro come rispondere e sussultare a quegli stimoli e il proprio membro che ancora accarezzava con la mano diventare sempre più teso e irrigidito. Nello stesso tempo si staccò dal sesso dell'amato e tolse le dita dall'apertura in cui si erano insinuate, per portarle sulla propria asta lucida di piacere e fremente e tenerla ferma e dritta, aspettando che fosse Yuki a scendere su di essa, come in effetti il ragazzo fece. Il suo foro prima assaggiò il glande arrossato e turgido, poi piano piano fece scivolare dentro tutto il resto del membro, fino a trovarsi compresso contro i lombi di Touya, che ancheggiò leggermente, come ad incoraggiare Yuki. Questi agganciò nuovamente le braccia intorno al suo collo e fecero l'amore così, seminudi, Touya appoggiato con la schiena al tavolo basso, Yuki a cavalcioni su di lui, che saliva e scendeva lentamente, per godersi tutte le sensazioni di quel massaggio interno e che più passava il tempo e più diventava profondo, che lo faceva sentire ancora una volta amato, riempito, voluto. Ad un tratto, quando la stimolazione per entrambi divenne troppo intensa, fu Touya a prendere in mano il gioco, e iniziò a muoversi e spingere più forte verso l'alto, prendendo contemporaneamente in mano l'erezione dell'altro, che si abbandonò completamente contro il compagno, nascondendo di nuovo il volto nell'incavo del collo e emettendo versi di piacere e godimento, lasciandoli uscire dalle labbra socchiuse, che ogni tanto baciavano anche la pelle che sfioravano, mentre le sue mani percorrevano tutto il busto del compagno senza sosta, dall'ampio torace ora affaticato per il respiro che aveva aumentato il ritmo, ai fianchi, alla schiena, ai muscoli dell'addome, che percepiva sotto le dita muoversi incessantemente, nel loro contrarsi e rilassarsi. Touya, sentendo l'orgasmo vicino, gli afferrò ora le natiche a piene mani, gliele allargò maggiormente e spinse, spinse ancora più su con vigore, in movimenti rapidi e con colpi decisi, tornando poi sul sesso del compagno e aumentando le pompate su di esso, che si tese e vibrò nella sua mano per poi venire sullo stomaco e raggiungere con alcuni schizzi anche il petto. A reazione di quell'orgasmo, il foro e tutto il canale di Yuki ebbero delle forti contrazioni, che aumentarono la stretta intorno all'asta di Touya, che continuava a sfregarglisi dentro, e che ormai giunta al limite, gli si riversò dentro con tutto il suo carico di caldo e denso seme. Per tutto il tempo a rompere il silenzio c'erano stati solo i loro ansiti e il fruscio dei loro vestiti, e ora c'era solo il rumore dei loro respiri che stavano tornando alla regolarità. Riposarono per un po' in quella posizione, e Yuki volle tenere ancora dentro di sé il membro dell'altro finchè non tornò a completo riposo: trovava che fosse una sensazione piacevolissima e appagante…però dovevano anche dormire, non potevano restare così tutta la notte, e inoltre a poca distanza c'era Sakura e per finire la mattina presto sarebbe rientrato il signor Kinomoto: no, anche se avessero voluto, non avrebbero potuto dormire così; dovevano ricomporsi, almeno quel minimo che potesse essere giudicato come decente. A malincuore quindi si sollevò dal suo amato, ma prima volle fare un ultima cosa: ripulì con baci e leccate il petto e il ventre dell'altro dal proprio seme, riservando poi lo stesso trattamento al sesso, leccandolo accuratamente, e infine condividendo i loro sapori mescolati con Touya, attraverso un umido e profondo bacio, che l'altro accolse volentieri e al quale partecipò con passione. Scambiatisi un ultimo sguardo cominciarono a rimettersi a posto gli abiti e si addormentarono sul letto di Touya, come sempre abbracciati, e scambiandosi dolci leggeri baci e tenere affettuose carezze.
    La mattina dopo Yuki sentì il signor Kinomoto rientrare e si svegliò: era ora che si alzassero e preparassero la colazione per Sakura; riuscì, come sempre solo dopo tante moine, a svegliare Touya, e a convincerlo a scendere giù dal letto. Si diedero una sistemata, e uscirono dalla stanza. Il padre di Touya era già in cucina, e i due ragazzi si aggregarono a lui per dargli una mano, ma mentre si stavano dando da fare, sentirono Sakura precipitarsi per le scale come un ciclone e con tono agitato e preoccupato dire che doveva andare alla fermata del bus che andava all'aereopoerto e che già era molto tardi. Touya, arrendendosi all'evidenza dei fatti, accettò la sua sconfitta personale, e si offrì di accompagnare la sorella alla fermata da dove quel benedetto bus sarebbe partito. Arrivarono giusto in tempo e il moro non potè non avere una piccola stretta al cuore quando vide Sakura chiamare e raggiungere Li che era già in partenza, e consegnargli l'orsacchiotto dichiarandogli i suoi sentimenti: sapeva che la sorella gli voleva bene e gliene avrebbe sempre voluto, però ora c'era anche un'altra persona a cui voleva molto bene, e che più avanti negli anni forse l'avrebbe portata lontano da lui…certo, sarebbe stata una distanza solo materiale, ma sicuramente non avrebbe più potuto vederla come adesso tutti i giorni, starle così vicino come ora, far pienamente parte della sua vita come era adesso….ma decise per il momento di allontanare questi pensieri dalla testa: ci sarebbe stato tempo, molti altri anni ancora, e non era detto che i due ragazzi sarebbero poi andati a vivere tanto lontano da lì, una volta deciso di condividere la loro vita insieme…chi poteva dirlo? Questo era ancora e solo un suo timore, per paura di perdere la sorella a cui tanto teneva, ma non era detto che sarebbe stata la realtà…

    DUE ANNI DOPO
    Era una bella e calda giornata di primavera, quasi un preludio all'estate, Touya e Yuki erano nel giardino dietro casa che studiavano all'aperto, sdraiati sull'erba del prato; finalmente, dopo parecchio tempo da quando avevano pensato al loro progetto di vita insieme, avevano terminato di sistemare l'abitazione e il verde intorno ad essa come avevano voluto e secondo le loro esigenze. Proprio per questo, avevano messo tutto intorno il giardino un'alta siepe, che evitasse occhi e sguardi indiscreti dal di fuori, e che in un certo modo li faceva sentire protetti nella loro vita dal mondo esterno. Poi il retro della casa era il posto più al riparo di tutti gli altri angoli e amavano particolarmente stare lì, senza doversi preoccupare che qualcuno li vedesse scambiarsi baci, carezze o altre varie effusioni che spesso venivano loro spontanee in certi momenti. Era pomeriggio presto, e tutto era molto tranquillo, finchè squillò il telefono in casa, che sentirono chiaramente. Fu Touya ad andare a rispondere, e dopo qualche minuto tornò con uno sguardo seccato che ricordò a Yuki quello che aveva di quando si parlava o si trattava di Li, ed in effetti….
    "Chi era?" chiese Yuki mettendosi seduto.
    "Era Sakura…" rispose imbronciato Touya sedendosi accanto a lui.
    "Cosa voleva? E' successo qualcosa?"
    "Già…è successo…"
    "Ma cosa? Spero nulla di grave…." Chiese ancora Yuki, che cominciava a preoccuparsi per l'aria seria di Touya.
    "Mhh….dipende dai punti di vista….sai….è tornato L…quel ragazzo…"
    "Li? Vuoi dire Li? E non sei contento per lei? Ora potranno finalmente stare insieme per sempre, no? Non saranno più divisi e non dovranno più accontentarsi solo di scriversi e sentirsi per telefono….tante volte mi ha fatto davvero tenerezza vedere Sakura con quel faccino triste e malinconico…e non negare che anche a te faceva qualche effetto vederla in quello stato…."
    "……" Touya rimaneva in silenzio, e non osava né smentire né confermare il suo ragazzo, perchè l'altro aveva ragione, ma allo stesso tempo non voleva ammetterlo….
    Ma Yuki sapeva come prenderlo, sapeva che volendo così tanto bene alla sorella ne era anche molto geloso e aveva una paura terribile di perderla, ma gli ricordò che chiunque abbia qualcuno a cui vuole bene, ha il diritto di essere felice con quella persona: così era stato per Fujitaka e Nadeshiko, così era stato per lui e Touya, e così doveva essere anche per Sakura e Li, e ribadì nuovamente che se Sakura, dopo tanto tempo che aspettava questo momento, dopo tanti momenti di malinconia per la lontananza del ragazzo, ora poteva essere finalmente e pienamente felice, tutti loro non potevano che esserne contenti…poi, concluso il discorso, gli disse dolcemente, attirandolo verso di sé: "Dai vieni qui…" , quindi si stese e portò Touya sopra di lui, lo blandì con lente e rilassanti carezze lungo la schiena e piano piano riuscì a calmare l'inquietudine che aveva preso il ragazzo. Dopo un po' gli chiese: "Va meglio ora?"
    "Sì…" rispose Touya, che aveva appoggiato il capo su una spalla dell'altro. Passato qualche secondo lo sollevò e iniziò a baciare con leggeri tocchi di labbra quelle di Yuki, che comprese il bisogno che ora il suo ragazzo aveva di lui, e lo assecondò. I baci divennero piano piano meno frequenti, ma sempre più intensi, fino a trasformarsi in uno unico e profondo, che in breve li infiammò, li portò a toccarsi con carezze sempre più audaci e ardenti, e a muovere i loro corpi uno sull'altro e contro l'altro….ben presto furono coscienti che la cosa non sarebbe finita lì e non sarebbero riusciti a fermarsi più, se avessero continuato. Ma nessuno dei due manifestò l'intenzione di interrompere l'altro, e l'idea di farlo nel loro giardino, all'aria aperta, col sole che li scaldava, un leggero vento caldo che li accarezzava, e la corta e finissima erba verde che li solleticava coi suoi soffici ciuffi stava piacendo, e anche molto, ad entrambi. Touya terminato il bacio, mentre tornavano a respirare, fece correre le proprie mani lungo tutto il busto dell'altro, sentendone il calore attraverso la maglietta, e giunto alla vita, gli infilò le dita sotto l'indumento, entrando a contatto con la pelle del ragazzo. Yuki fremette, e in risposta sollevò le braccia in un invito a spogliarlo, cosa che il moro non perse tempo a fare; poi sempre Touya, sollevandosi sulle ginocchia, slacciò i pantaloni di Yuki e glieli tolse lentamente, e altrettanto fece coi boxer, e tornò a stendersi su di lui. La situazione stava eccitando entrambi, essendo uno ormai completamente nudo e l'altro completamente ancora vestito: i bottoni della camicia di Touya, la fibbia di metallo della sua cintura e tutte le pieghe dei suoi abiti stavano avendo un effetto considerevole su tutto il corpo e su ogni centimetro di pelle di Yuki, che durante un altro bacio non potè resistere, e fatte scivolare le mani lungo la schiena dell'altro gli sollevò la camicia e gliele infilò nei pantaloni, portandole a contatto con le natiche, premendoselo di più contro in un unico deciso gesto. Questo li fece gemere entrambi uno nella bocca dell'altro e attraverso il proprio sesso che iniziava a reagire a quegli stimoli, Yuki sentì anche quello di Touya risvegliarsi nella stoffa dei jeans, che ben presto sarebbe sicuramente diventata troppo stretta. Anche Touya se ne rese conto e nuovamente si staccò dal compagno, stavolta per spogliare sé stesso dei propri abiti, anche se poi fu subito raggiunto e aiutato da Yuki nell'operazione, e ben presto gli abiti del moro raggiunsero quelli dell'amato in un angolo lì vicino. Touya poi chinandosi verso la virilità del compagno cominciò a prendersene cura, con piccoli baci e lappate sulla punta prima, poi con leccate per tutta la lunghezza, e Yuki, volendo ricambiare quanto stava facendo il ragazzo si girò in modo da trovarsi col volto esattamente sotto il sesso dell'altro; portò le mani sul fondoschiena di Touya e lo fece avvicinare di più a sé, quindi anche lui cominciò a baciargli e leccargli il membro. Touya reagì alle stimolazioni della bocca e della lingua di Yuki soffiandogli sull'asta ora lucida e tesa tutto il suo piacere, e chinatosi nuovamente su di lui, accarezzandogli l'interno delle cosce, lo invitò ad allargare maggiormente le gambe e si tuffò col viso di nuovo tra di esse, stavolta alla ricerca del foro nascosto, ben presto trovandolo e iniziando a stimolarlo, sentendo l'erezione dell'amato solleticargli la pelle della gola e del collo. Yuki emise un gemito soffocato, mentre continuava ad occuparsi del membro di Touya, e quella lingua che lo stuzzicava e lo eccitava terribilmente gli fece mettere più dedizione in ciò che stava facendo: allargò ancora di più le labbra, spinse maggiormente il compagno verso di sé, e iniziò a dare pompate e leccate sempre più frequenti, sentendo allo stesso tempo Touya iniziare a spingerglisi dentro la bocca con più determinazione, senza però smettere di lavorargli l'apertura e il sesso, alternativamente, mugolando e gemendo per le attenzioni che l'altro gli stava riservando. Poi, quando non potè più resistere si staccò dalle intimità del suo ragazzo, e inarcando la schiena, gettando indietro il capo, con alcuni ultimi oscillamenti del bacino gli venne dentro. Yuki sentì scorrere lungo la gola i caldi getti di seme e bevve e inghiottì finchè non ce ne furono più, accarezzando con le mani in movimenti incessanti il ventre e i fianchi dell'amato mentre gli si muoveva dentro, e ripulendo poi accuratamente con la lingua e con le labbra tutto il membro, che piano piano si stava rilassando. Touya, il respiro ancora pesante, baciò velocemente il sesso ancora non appagato di Yuki, e gli rotolò via di fianco, girandosi in modo da poterlo guardare negli occhi. Gli accarezzò una guancia e lo attirò verso di sé per un bacio lento, dolce e bagnato del proprio sperma, poi gli sussurrò sulle labbra: "Prendimi, Yuki…ti voglio…"
    Yuki gli sorrise dolcemente in risposta e salì a quattro zampe sul suo corpo, sfiorandogli con piccoli baci il volto, accarezzandogliene la pelle con alcune ciocche più lunghe di capelli, scendendo poi lungo il collo, e ancora più giù sul petto. Qui indugiò un po' di più fermandosi sui capezzoli, leccandoli e baciandoli, mentre sentiva sotto le dita il torace riprendere ad alzarsi e riabbassarsi un po' più affannato. Proseguì ancora la sua lenta discesa, continuando a baciare e leccare la salata e abbronzata pelle del compagno, fino a gingere al membro, ancora a riposo, che leccò con poche fugaci lappate, ed infine, invitando Touya a portarsi le gambe al petto, arrivò al foro, che vide già aperto e fremente, in attesa della sua entrata: bastarono poche leccate al ragazzo per penetrarlo con la lingua prima e con le dita poi; dita con le quali come sempre lo massaggiò con movimenti roteanti, che gli permettevano di allargare il canale per la penetrazione e contemporaneamente di avanzare sempre più in profondità. Giunto fino in fondo, ritrasse e reimmerse le dita per più volte, finchè non lo sentì definitivamente pronto e ben lubrificato, poi avvicinò la punta ormai tesa e arrossata della propria asta all'apertura, la quale palpitò nell'attesa: Touya in effetti non ce la faceva più, lo voleva al più presto, e sentire il calore dell'altro così vicino, ormai quasi alla sua entrata, gli rendeva difficile resistere. Ma fu ben presto accontentato: Yuki cominciò ad infilarsi lentamente il lui, come ogni volta; lui non era come Touya, a cui spesso piaceva prendere l'altro fin da subito con forza e vigore; Yuki faceva invece sempre molto piano, e amava godersi quelle sensazioni man mano che avanzava, percepire gradualmente il calore avvolgerlo, tutte le pareti dell'amato aderire al suo membro lentamente e accoglierlo fremendo e chiudendoglisi attorno, come in un gesto di caloroso benvenuto e di amorevole protezione. E così, come lentamente e dolcemente era entrato, altrettanto fece quando, una volta giunto in fondo, completamente dentro, cominciò a muoversi, con delicate oscillazioni, appoggiando i gomiti ai lati del capo di Toyua e chinandosi su di lui, baciandogli il volto con leggeri tocchi. Le spinte si fecero più forti, intense e decise solo verso la fine, quando Touya, sentendo dentro di sé il membro del compagno indurirsi, ingrossarsi e tendersi, lo prese per le natiche e se lo premette contro, cercando contemporaneamente un bacio più profondo e vorace, nel quale soffocarono i loro mugolii di piacere mentre Yuki finalmente gli donava tutto il frutto della sua estasi. Il giovane poi si stese lungo tutto il corpo del moro, che nel frattempo aveva allungato le gambe e sentiva il membro ora morbido del compagno scivolargli via dal foro, portandosi dietro qualche goccia di tiepido seme. In quella posizione, Yuki si trovava col capo sul petto di Touya, e sentì compresso contro il proprio ventre il sesso del moro semirigido, che probabilmente ben presto gli avrebbe richiesto un nuovo appagamento, quindi rotolò via dal corpo dell'amato, che emise un verso di lamento per quel contatto che gli venne a mancare, e aprì gli occhi guardandolo. Yuki si era messo di fianco a lui a pancia in sotto, completamente disteso sulla soffice erba in una posa languida, il capo appoggiato sulle braccia incrociate, alcuni fili di capelli che gli sfioravano gli occhi, e un'espressione invitante sul volto; espressione, e visione, alla quale Touya non seppe resistere, e lo raggiunse in breve. Gli si allungò sopra, sfregando il petto contro la calda schiena dell'altro, e gli baciò il collo alla base, cominciando a strusciargli lungo il solco tra le natiche la propria semierezione. Yuki allargò le proprie gambe, volendo approfondire quel contatto, e cominciò ad assecondare i movimenti di Touya, spingendo ogni tanto verso l'alto il proprio bacino. Quella specie di danza continuò finchè il sesso di Touya non fu del tutto nuovamente teso e rigido: a quel punto il moro si sollevò appena il necessario dal corpo del compagno, e cominciò a masturbarsi fino a provocare l'uscita delle prime gocce di liquido, che utilizzò per lubrificarsi il membro prima e poi per preparare anche Yuki. Questi intanto aveva sollevato e proteso il bacino verso il ragazzo, andando incontro alle sue dita, facendo forza sulle ginocchia, ma tenendo il petto ancora a terra: la sensazione dell'erba fresca che lo solleticava e stuzzicava lo stava eccitando moltissimo, e ancor più per quello che ben presto sarebbe arrivato. Finita la preparazione, ed essendo ormai entrambi più che pronti, Touya gli accarezzò lentamente le due rotondità, poi gliele afferrò con più decisione e allargandogliele cominciò a spingerglisi dentro con piccoli e rapidi colpi, facendo dondolare e mugolare entrambi a quei movimenti. Quando gli fu completamente dentro, del tutto risucchiato dal suo canale e da esso stretto in una piacevole e infuocata morsa, si diede un attimo di pausa per far abituare entrambi ancora una volta a quella penetrazione, e nel frattempo Yuki facendo leva sulle braccia si mise a quattro zampe, sapendo che in breve avrebbe dovuto assecondare e contrastare anche le spinte dell'amante. E così fu: Touya, fece scivolare le sue grandi e forti mani lungo i fianchi del ragazzo e cominciò a fare entrare e uscire la sua asta con movimenti all'inizio lenti, poi sempre più rapidi e impetuosi. Nel frattempo portò anche una sua mano sul membro dell'altro, sentendo che stava diventando duro, quindi prese a masturbarlo allo stesso ritmo delle spinte, e avvolto l'altro braccio introrno alla sua vita, leccandogli un orecchio, lo tirò maggiormente a sé, portandoselo a sedere sopra. Yuki assecondò quelle azioni, e ora si trovava praticamente impalato sull'erezione del moro, completamente compresso contro il suo basso ventre, e quando sentì le mani di Touya correre lungo le sue cosce in un lento massaggio, prima all'esterno, poi verso l'interno, capì che era un invito per lui a muoversi. Per cui, allargando di più le gambe, portando una mano sulla propria virilità, raggiunta subito da una di Touya, e un'altra dietro, ad accarezzare la nuca dell'amante, cominciò a molleggiare sul quel sesso che gli era dentro. Lo stimolava e massaggiava con il suo alzarsi e abbassarsi, andando contemporaneamente incontro alle loro mani unite e ora bagnate che lo stavano masturbando allo stesso ritmo, e accarezzando senza sosta la nuca del compagno. Questi mentre gli si spingeva contro e incontro e continuava con lui a pompare la sua asta, portò le dita della mano libera lungo il suo collo, e lo fece voltare per unire le loro bocche in un bacio passionale, in uno scontro di lingue e di respiri ansanti. Questi stessi respiri poi in breve divennero ancora più affannati e attraverso tocchi di labbra e lingua si scambiarono intensi gemiti e mugolii di godimento quando Touya con alcuni ultimi scomposti colpi gli venne dentro, in profondità, spingendo verso l'alto e facendo sollevare entrambi sulle ginocchia, e serrando contemporaneamente nella mano che lo masturbava la mano dell'altro e il suo turgido scivoloso sesso, il quale non tardò a schizzare all'esterno tutto il suo carico di piacere, che formò un arco di perle rilucenti alla luce del sole. Per alcuni attimi rimasero così, ancora in ginocchio, entrambi ad occhi chiusi e ancora in ginocchio uno sull'altro, le loro mani bagnate e ancora unite sul membro ora a riposo di Yuki, e il capo di quest'ultimo completamente riverso sulla spalla di Touya. Quando però sentirono formicolare le gambe per la scomodità della posizione, Touya aprì gli occhi, baciò dolcemente la gola esposta dell'altro, quindi lentamente si staccò da lui per distendersi e portare con sé Yuki, sopra il suo corpo. Baciò e leccò ripulendola la mano del ragazzo, che nel frattempo lo ricambiava con carezze sul petto e lievi tocchi di labbra sul collo, quindi si guardarono e unirono le loro bocche, condividendo insieme il sapore di Yuki, intrecciando le dita su di un lato del capo di Touya. Staccatisi, mentre Yuki con la mano libera accarezzava affettuosamente i capelli del moro si scambiarono di nuovo lo sguardo, con un'espressione appagata, dolce, felice e serena, che non aveva bisogno di parole, ma che voleva dire tutto, perché i pensieri dell'uno erano anche quelli dell'altro, ed erano benissimo espressi senza l'aiuto della voce: erano le loro menti, i loro cuori e le loro anime che li comunicavano….
    'Ti amo'
    'Anch'io…tantissimo'
    'E sarà per sempre'
    'Sì…per sempre'
    Quindi si addormentarono, in quel caldo pomeriggio di primavera, che era un anticipo d'estate, coi raggi del sole che regalavano ai due amanti il loro tepore, con la morbida erba che faceva loro da soffice letto e il leggero fruscio delle foglie intorno a loro che danzavano lievemente come a cullarli e ad esprimere la loro gioia e felicità per l'amore di quei due ragazzi, che riposavano tranquilli, le mani unite e i corpi allacciati, nella certezza che sarebbe stato sempre così, fino alla fine dei loro giorni, e oltre.

    FINE

     
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    Storia davvero molto bella :tim:
     
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  11. rumiko
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    grazie! scusa se rispondo solo ora ma sono passati alcuni mesi, frequento diversi forum e non ricordavo che l'avevo postata anche qui ^___^;;;;
     
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10 replies since 9/5/2012, 16:32   188 views
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