Rache

PWP su ( Quel diavolo di avvocato)

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  1. doitsu_chan
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    Rache

    Radh'ka imprecò tra se, scuotendo appena la testa per cercare di levare gli ultimi residui di annebbiamento che ancora gli oscuravano i pensieri altrimenti nitidi. L'effetto della droga stava finalmente per avere fine, ma il suo corpo non rispondeva ancora come avrebbe voluto; si sentiva debole, e non gli piaceva per niente quella sensazione.
    Le catene tintinnavano ai lati della testa, e le lunghe ciocche bianche sporche di sangue scendevano disordinate sulle soffici coltri, ormai irrimediabilmente rovinate dagli artigli del diavolo che aveva opposto estrema resistenza. Erano ormai giorni che quella cosa andava avanti, e ogni volta che le forze stavano per ritornargli quello stramaledetto demone tornava a torturarlo, riempiendolo di droghe per renderlo inoffensivo.
    Il diavolo ringhiò ancora, furioso per quella situazione umiliante; non appena si fosse liberato, l'avrebbe fatta pagare a quell'insulso demone che aveva osato sfidarlo. Come se lo avesse sentito, il demone aprì la porta ed entrò nella stanza buia; ghignando poi nella sua direzione nel notare che era sveglio e più furioso che mai.
    « Vedo che ti sei svegliato finalmente, hai dormito ininterrottamente per un giorno intero, devo averti sfiancato più del previsto. Ti ho portato qualcosa da mangiare. » Disse, posando il vassoio sul mobile affianco al letto; sedendosi poi sulle soffici coltri, poco distante da dove si trovava il diavolo che lo fulminò con lo sguardo.
    « E' colpa delle droghe. Sicuramente non delle tue scarse prestazioni stupido demone. » Sputò velenoso Radh'ka.
    Kreuz ghignò sentendo quelle parole; a volte quel diavolo sapeva essere davvero un osso duro, ma questa volta era lui ad avere in pugno la situazione.
    « Eppure non mi sembravi così insoddisfatto l'altra notte, mentre urlavi dal piacere. » Sghignazzò soddisfatto per averlo contraddetto.
    « Non ricordo di aver mai fatto nulla del genere, se mai urlavo di indignazione, maledicendoti con incantesimi letali che la tua ristretta mente di demone non può nemmeno sperare di immaginare. »
    « Se lo dici tu... A me pareva di aver sentito diversi ansimi e “ancora”. Potrebbe essere stata la mia immaginazione, ma per esserne davvero sicuri dovremmo ritestare le mie prestazioni. Se sono così scarse come dici non dovrebbero esserci problemi. Giusto? » Il diavolo ringhiò, imprecando mentalmente contro se stesso; se voleva liberarsi di quella spiacevole situazione doveva agire d'astuzia e rispondere ad ogni provocazione di quel demone non era usare la testa.
    « Perché non ci provi. Se riuscirai a farmi godere come si deve allora accetterò la sconfitta e farò qualunque cosa tu voglia, in caso contrario, se tu non riuscirai a soddisfare le mie aspettative, mi libererai e subirai la tua punizione senza lamentarti. » Kreuz ghignò, sicuro della sua vittoria.
    « Accetto. Preparati a gridare come mai prima, diavolo. » Replicò, iniziando poi a spogliarsi senza molta attenzione, spargendo i vestiti un po' ovunque.
    Il diavolo seppur contrario a quello che stava per accadere si godette quell'inaspettato spogliarello, osservando con attenzione ogni lembo di pelle che veniva scoperta con noncuranza; non l'avrebbe detto al demone nemmeno sotto incantesimo, ma la sua pelle caramellata era una vera tentazione. Ogni volta che la aveva a portata di zanne non poteva fare a meno di morderla, affondando i denti nella carne tenera del collo; li dove la pelle era più tenera e profumata. Aveva uno strano odore il demone: sapeva di acqua e oscurità, era assuefacente. Ed era difficile rinunciarci una volta che si provava; proprio come l'acqua nelle terre desolate dello Zarh. La brami ma sai di non poterla bere tutta in una volta, perché finirebbe prima di averti completamente soddisfatto.
    Il demone sorrise compiaciuto nel notare l'interesse del diavolo, che nonostante lui facesse di tutto per nasconderlo era abbastanza evidente. Appena finì di spogliarsi anche dell'ultimo indumento salì piano sul letto, gattonando verso la sua inerme preda; questa volta non avrebbe dovuto somministrare al diavolo nessuna droga per averlo alla sua mercé, e questo lo stava solo eccitando di più. Gli si avvicinò con cautela, nonostante le premesse il diavolo poteva riservargli brutte sorprese, e lui non aveva intenzione di cadere in nessuna delle sue trappole.
    Quando gli fu finalmente sopra Kreuz fece combaciare le loro labbra, dando vita alla prima lotta per la supremazia della serata; le loro lingue si inseguirono con frenesia, duellando l'una contro l'altra senza esclusione di colpi. Ad un certo punto al sapore ferroso del sangue si aggiunse a quel bacio, facendoli ansimare e separare allo stesso tempo.
    « Mi hai fatto male, maledetto diavolo. Questo non era nei patti. » Guaì appena il demone, toccandosi il labbro martoriato dai denti dell'altro.
    Radh'ka sorrise malignamente, leccandosi le labbra per ripulirle dal sangue.
    « Non ho mai detto che te l'avrei resa facile. Dovrai faticare per ottenere la vittoria. » Rispose sarcastico, osservando un punto in particolare del demone.
    « Non vedo l'ora. » Affermò il demone prima di riprendere a baciarlo, andando poi ad esplorare il corpo del diavolo con le mani, lasciando di tanto intanto che le unghie graffiassero la pelle pallida.
    Radh'ka ringhiò nel bacio; il demone ci sapeva fare, ma lui non aveva intenzione di cedere. Il suo scopo era un altro e lo avrebbe certamente raggiunto prima della fine di quell'umiliazione. Ricambiò comunque il bacio del demone, cercando di metterci tutto l'impegno possibile; se voleva vincere doveva usare l'astuzia.
    Allungò le mani verso la testa di Kreuz, sentendo tintinnare le catene che ancora gli bloccavano i polsi impedendogli di muoversi come avrebbe voluto. Riuscì però a circondare la testa di Kreuz con le braccia, affondando entrambe le mani nel soffici capelli verdi dell'altro, che gli ricadevano disordinati ai lati della testa, incorniciandola. Glie li tirò appena, sentendo il demone sopra di se ansimare di piacere e dolore assieme. Sentiva le mani dell'altro risalire piano il suo corpo nudo, andando poi a torturare entrambi i capezzoli. Non riuscì egli stesso a contenere un ansimo di piacere; la coda del demone lo stava sfiorando quasi casualmente sulle sue zone più sensibili, ma Radh'ka sapeva che di casuale in quei gesti non c'era proprio nulla. Come lui anche il demone stava facendo di tutto per farlo impazzire.
    Kreuz interruppe il bacio, scendendo poi sul collo fino ad arrivare ai capezzoli, prendendo il posto delle dita e giocando con la lingua con quegli invitanti bottoncini di carne; andando poi a stuzzicare con le mani il sesso del diavolo ormai sveglio. Lo massaggiò un po' con una mano, sentendo l'altro mugugnare appena per il piacere; usando poi l'altra mano per esplorare ancora più in basso, esattamente sull'entrata del piacere di entrambi. Introdusse una falange al suo interno, non badando a lubrificarla in nessun modo; la estrasse piano per poi reintrodurla per altre due volte, prima di aggiungerne una seconda. Ripetendo i movimenti precedenti senza mai fermarsi. Strofinò appena il proprio bacino sulle coltri per darsi un minimo di sollievo; era troppo eccitato, e non avrebbe resistito ancora a lungo a quell'attesa. Sfilò le falangi da quel corpo caldo per poi sostituirle con il suo sesso, aiutandosi con la mano per trovare la posizione ideale per spingersi in quel corpo da urlo.
    Radh'ka sentì il sesso del demone entrare piano, ma implacabile dentro di lui e trattenne a stento un gemito, camuffandolo all'ultimo con un ringhio. Artigliò le coltri, affondandoci dentro gli artigli; abbandonandole subito dopo per affondare nella tenera carne della schiena del demone sopra di lui, che prese a muoversi dentro il suo corpo senza la minima esitazione.
    Ad ogni spinta del demone nel suo corpo, il diavolo lo ricambiava affondando i propri artigli nella carne cedevole, graffiandolo. Radh'ka ansimò tra una spinta e l'altra, alzando poi lo sguardo e trovando esattamente quello che cercava poco distante da lui; allontanò allora una delle proprie braccia dalla schiena del demone per portarla alla sua nuca, avvicinando di più il suo obbiettivo a se. Quando lo ebbe a portata di bocca, aprì le labbra per poi mordere con le zanne affilate quella porzione di pelle poco più sopra della clavicola, sentendo poi il sangue del demone inondargli la bocca, annebbiandogli i sensi dal piacere e portandolo all'orgasmo. Kreuz gemette a quell'attacco improvviso, non aspettandosi una mossa del genere da parte dell'altro, ma non interruppe il movimento del bacino, anzi, affondò con più decisione del caldo corpo del diavolo; arrivando anche lui con poche altre spinte all'apice del piacere.
    Il demone crollò sfinito sul corpo del diavolo, ormai completamente appagato; era esausto, e si sentiva quasi svuotato di ogni emozione. Sperava che anche l'altro si sentisse allo stesso modo, perché non credeva di riuscire a sostenere un secondo round nel giro di poco tempo. Si spostò al lato destro del diavolo, per non gravare troppo su quel corpo con il proprio peso; addormentandosi nel giro di pochi minuti, completamente esausto.

    ****

    Un leggero tintinnare delle catene lo fece mugugnare nel sonno, riportandolo lentamente alla realtà; non doveva aver dormito per più di qualche minuto, ma capì subito che c'era qualcosa che non andava. Qualcosa era cambiato, ma non riusciva ancora a mettere a fuoco i propri pensieri per riuscire a capirne appieno l'entità. Cercò di alzarsi, ma qualcosa lo bloccava impedendogli ogni movimento; fu quello, unito alla soffocata risata sarcastica del diavolo a destarlo completamente dal sonno.
    « Come ha fatto a liberarti maledetto diavolo!! Questo non era negli accordi! » Ringhiò, tirado le catene che gli legavano i polsi nel vano tentativo di liberarsi.
    « Non è stato molto furbo da parte tua legarti la chiave delle manette al collo. Una mossa davvero stupida, visto quello che ci stavamo prestando a fare, è stato facile recuperare la chiave. Per quanto riguarda l'altra questione.. non avevo garantito la mia fedeltà al patto. Sei stato ingenuo a crederci senza prendere le giuste precauzioni, e ora ne pagherai le conseguenze. » Ghignò Radh'ka soddisfatto.
    « Non puoi farlo! Non è giusto! »
    « Oh, io penso proprio di si invece... Preparati a subire la tua punizione moccioso. »

    Fine.

    L'angolo di Sèlìs:
    Questa mini FF PWP, è nata come “pagamento” per aver perso una scommessa con la Nelith.. :hero: (Perché lei ha un culo!! Non vincerò mai! Ahahah) Però non ha nulla a che fare con l'altra storia. ( E' lei che voleva Radh' uke.. lui un po' meno, ma si è dovuto adattare alle conseguenze..) Ahahah!! :yo:
    Ok Nel.. Spero ti piaccia... Le PWP non sono proprio il mio forte... :gos: Non penso sia un gran ché come Fiction.. E Radh'ka ora si sta sfogando per bene su Kreuz per l'umiliazione subita... :duo: Wow ho scritto davvero un sacco però.. non pensavo di riuscirci.. e pensare che prima non voleva proprio venire fuori questa cosa. XD :uk:
    Ora vado a nanna... Sono le 2.16... e forse dovrei dormire!! xD :gos:
    Questa è la mia pagina di Facebook : https://www.facebook.com/pages/Sel%C3%ACs-T...202885706510789
     
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    catsoup

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    All'inizio della lettura ero spiazzata :waa: *mi sono persa*

    :mmh: ma poi ho capito lo spirito......

    anche se non sembra il tipo del uke, nel contesto non mi è sembrato fuori luogo, hai reso bene l'idea
     
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  3. nadine5
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    grazie . la storia dell avvocato mi piace parecchio
     
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2 replies since 16/10/2012, 10:47   62 views
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