Noi due, Alan e Nick

NC17 yaoi spinto.

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  1. Loveless
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    «Giuro che io non scommetto più un cazzo con te!» brontolò un giovane biondo che si era appena buttato sul letto a faccia in giù, dando bellamente la schiena al suo amico d'infanzia, che rise divertito.
    «Eddai Alan! Lo sapevi che io avrei comunque vinto!» ridacchiò sedendosi a sua volta sul letto, ma vicino alle gambe del ragazzo, che accarezzò piano, quasi con amore.
    «Non è giusto!» brontolò il biondo, girandosi supino, ma rimanendo vicino all'altro ragazzo.
    Si conoscevano da una vita e non aveva problemi a “pagare” la scommessa, ma per una volta aveva bramato di essere lui il vincitore e di pretendere quel pagamento molto “particolare”, nel suo letto.
    «Mi dispiace» ridacchiò l'amico.
    «Si, certo. Ti dispiace così tanto, Nick, che come “pagamento” hai chiesto una sega fatta davanti a te!» ridacchiò Alan.
    Nick arrossì vistosamente, ma non negò nulla.
    «Avanti, mettiti comodo che io mi sistemo di conseguenza» disse Alan, adesso divertito dal silenzio imbarazzato dell'amico.
    Gattonando, Nick andò a mettersi ai piedi del letto, al centro, ben appoggiato alla pediera di ferro battuto.
    Con un sorriso dolce, Alan si sdraiò meglio, con il bacino proprio allo stesso livello dei fianchi di Nick.
    «Riesci a vedermi bene così?» sussurrò maliziosamente, sollevandosi sui gomiti per guardarlo in viso comodamente.
    «S-sì...» rispose lui in un sussurro appena udibile.
    Un sorriso dolce e timido si disegnò sul viso di Alan mentre si voltava un attimo per accendere le luci accanto al letto e spegnere quella principale. La porta era già chiusa, quindi poteva benissimo cominciare.
    Lentamente cercò gli occhi di Nick e vi incatenò lo sguardo mentre lasciava scorrere le mani sul proprio petto, diretti verso il suo inguine.
    Non si era mai masturbato davanti a qualcuno e la cosa lo eccitava e imbarazzava nello stesso tempo.
    Sollevò appena la maglietta per slacciarsi i pantaloni, allargandoli per bene, ma poi decise che era meglio abbassarli sotto al sedere, così da far vedere il più possibile a Nick.
    Si morse il labbro inferiore e vide lo sguardo dell'amico correre alle sue labbra, di nuovo agli occhi e poi alle sue mani, senza poi tornare su.
    Sorrise lentamente e con dita appena tremanti, si accarezzò da sopra i semplici boxer bianchi, percorrendo tutto il suo uccello ancora a riposo.
    Guardò con attenzione Nick e lo trovò bellissimo. I suoi occhi brillavano di imbarazzo, voglia e di paura per quello che lui stava facendo.
    Da tempo sapeva di provare qualcosa di più della semplice amicizia verso di lui, ma adesso ne ebbe conferma, perché solamente guardando il suo viso, gli stava venendo duro.
    Immediatamente colse l'occasione, accarezzandosi con più decisione per farla diventare immediatamente piena e pulsante.
    Bastarono qualche carezza e lo sguardo fisso di Nick in quel punto.
    Veramente poco per i suoi standard.
    Con attenzione si spostò i boxer al di sotto dei testicoli, così che l'elastico premesse appena su di loro e sul perineo, contemporaneamente.
    Un singhiozzo soffocato gli fece correre lo sguardo al volto di Nick e poi alla sua mano, che era andata sul suo cavallo dei pantaloni, che era stranamente teso.
    Sorrise divertito e intenerito.
    «Ti è venuto duro? Solo guardando il mio crescere e diventare di granito per colpa tua?» chiese in un sussurro, spingendo in alto i fianchi per evidenziare il suo uccello duro e pulsante, che si ergeva dritto pronto ad essere accarezzato.
    «Sì...mi...mi è venuto duro...» ammise guardandolo negli occhi, arrossendo vistosamente.
    Non avevano mai fatto cose del genere, ma non ne capiva il motivo. Era stupendo quello che stavano facendo. Lo stava eccitando molto meglio di un video porno e le scariche di emozioni erano talmente intense che se non avesse avuto un minimo di orgoglio, avrebbe già cominciato a gemere piano.
    «Bene...perché il mio è di acciaio!» disse in un sussurro andando ad accarezzarsi la base, lentamente, con la giusta pressione che lo fece inarcare e sospirare pianissimo mentre i muscoli delle braccia e dell'addome leggermente scoperto, guizzavano per la scarica di piacere che lo aveva attraversato.
    Sentiva lo sguardo infuocato di Nick percorrerlo ovunque, bramoso di catturare ogni singolo particolare che gli stava mostrando per pagare quella maledetta scommessa. Ah, come avrebbe voluto che al suo posto ci fosse stato Nick!
    Lentamente prese a far scorrere la mano su tutta la sua asta. Era una carezza solamente accennata e non serviva ad altro che a fargli bramare di stringere di più la presa e di aumentare il ritmo, ma sapeva aspettare. Voleva che Nick vedesse come si stava portando vicino al desiderio puro solo per fargli vedere come si masturbava davanti a lui.
    Ansò piano, chiudendo gli occhi ed allargando le gambe di riflesso mentre l'altra mano gli finiva dritta sui testicoli, che prese a massaggiare delicatamente, ma con insistenza. Adorava quella sensazione. Era particolare, ma così erotica che se se la faceva quando era vicino al venire, esplodeva subito senza nemmeno un piccolo avviso da parte del suo uccello.
    «Sei bellissimo Alan...» sussurrò il suo amico. Sorrise sensualmente e voltò il viso verso di lui, ritrovandosi a guardare la sua mano che si stava toccando da sopra i vestiti. Non voleva masturbarsi davanti a lui! Ridacchiò piano, stringendo la presa sopra al proprio uccello e portando la mano sulla punta, cominciando a sfregarla lentamente, quasi con dolcezza, così da cominciare a fare sul serio.
    «Vuoi...anf....che faccio una cosa lenta... O vuoi una di quelle veloci ed intense?» chiese a Nick, sapendo benissimo di poter affrontare entrambe le cose in quel momento.
    «A...a che ora....rientrano i tuoi?» chiese in un balbettio imbarazzato mentre continuava a fissare la mano che si muoveva lenta sulla punta del suo uccello.
    «Alle sei...»
    «Hai quindici minuti...» rantolò, sdraiandosi a pancia in giù vicino a lui, il viso proprio all'altezza del suo inguine.
    «Ok...» ansò Alan e fissando lo sguardo sul suo viso avido di vedere il suo piacere, cominciò a fare sul serio.
    Una mano andò a stringere dolcemente i suoi testicoli, massaggiandoli appena visto che erano già belli gonfi e duri e l'altra era sulla sua punta, che scendeva fino a metà asta e poi saliva sulla punta, massaggiandola con più intensità. Adorava masturbarsi così. Lo faceva rimanere sul filo dell'orgasmo così a lungo che quando veniva era come se eruttasse sperma.
    Il viso di Nick era rosso per l'eccitazione e per quello che stava vedendo. Non si rendeva nemmeno conto che stava sfregando i fianchi contro il materasso allo stesso ritmo con cui la mano di Alan stava lavorando sulla sua stessa asta.
    Qualche gemito aveva cominciato a fare capolino ed ormai il biondo non ce la faceva più a tenere gli occhi aperti.
    La sua mano cominciò ad andare più veloce, concentrando le carezze sulla punta bagnata e sensibilissima. I fianchi cominciarono a muoversi, a dare lievi spinte verso il suo pugno chiuso. Cercavano il piacere supremo, l'appagamento dei sensi.
    Nick ormai si stava sfregando costantemente contro il materasso e si sentiva così vicino all'orgasmo, che gemeva ad ogni scarica di piacere, le mani aggrappate alle coperte e gli occhi inchiodati all'uccello dell'amico. Se avesse saputo che una visione del genere era talmente eccitante, glielo avrebbe fatto fare prima!
    «Ci....ci....sono!» rantolò Alan, i muscoli del collo tesi nello sforzo si cavalcare quanto più piacere il suo corpo potesse sopportare, inarcato sul letto, le gambe che tremavano e la mano che si muoveva impazzita mentre i testicoli cominciavano a vibrare.
    «Vieni....» gemette il suo amico e per Alan fu il comando perfetto per lasciarsi scappare un piccolo grido mentre il primo schizzo di seme caldo e bianco lasciava il suo uccello, cadendo in un arco perfetto sui suoi addominali frementi.
    Nick gemette piano, dando dei colpi secchi con i fianchi contro il materasso mentre a sua volta veniva, sporcando il suo intimo, ma non i jeans larghi.
    Continuò a fissare l'uccello del suo amico, che adesso schizzava lentamente mentre Alan finiva di cavalcare le onde del piacere, il respiro rotto da qualche grugnito mentre la sua mano dava le ultime carezze tremanti cercando di prolungare ancora di più quell'orgasmo sconvolgente.
    Lentamente il silenzio calò nella stanza del biondo.
    Entrambi i ragazzi erano sfiniti e contenti, un sorriso sulle labbra.
    «La prossima volta toccherà a te farlo...» mormorò Alan mentre si puliva con delle salviettine umidificate che aveva sempre in camera proprio per quello scopo.
    «Quando riuscirai a vincere una scommessa contro di me potrai chiedere questo pagamento....» rispose l'interessato in un mormorio dolce e divertito.
    Il biondo rise divertito passando le salviettine umidificate all'altro, che si girò supino, si slacciò i pantaloni e si diede una pulita veloce. Alzò gli occhi e si trovo quelli del biondo puntati sul viso, che sorridevano contenti. Sentì le guance imporporarsi, così chiuse gli occhi. Un respiro dopo le labbra morbide di Alan erano sulla bocca di Nick, regalandogli un bacio dolce ed incredibilmente innocente.
    «La macchina di mamma... è tempo di tornare solo amici....» gli sussurrò sulle labbra, spostandosi poi lentamente, donandogli un'ultima carezza al viso mentre lui si allacciava velocemente i pantaloni.


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    Primo capitolo di questa mia storia original.
    Ne seguiranno altri e saranno tutti autoconclusivi, quindi potrete leggerli tranquillamente come storie a sè.
    Spero che vi piacciano!
     
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  2. Kurarissa-sama
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    Perchè sono autoconclusivi? D: Non potevi fare uno sviluppo di storia? Magari spiegando capitolo per capitolo come si evolveva il loro rapporto di ''amicizia''? Pardon, forse ho fatto troppe domande. Duuuunque.
    Secondo il mio modesto parere -che poi non credo di avere la stoffa per commentare, ma va beh- credo che tu scriva piuttosto bene! :D Sei riuscita a scrivere un lungo One-shot descrivendo solamente la masturbazione. Ottimo! Complimenti! x'D
    Forse avrei preferito che l'organo sessuale venisse menzionato nello scritto con altri termini, invece di un brutale ''uccello'' x'D perde la magia! Hai capito?
    Comunque è una critica più che positiva! Solo quel neo dell' "uccello"!
    Postane altri così li commento tutti! XP Ciauuuuu!


    P.S. Se vuoi tirarmi un pugno sentiti libera di farlo xD
    Domanda: hai efp? Così leggo qualcosa altro di tu direttamente là!
     
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  3. Loveless
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    Ciao e grazie del commento! :)
    La parola "uccello" è volutamente usata perché, essando giovani, raramente lo chiamano membro o erezione o sinonimi vari. :)
    Su EFP sono Loveless85 (che fantasia eh? XD)
     
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  4. Kurarissa-sama
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    Sì, ma la parola ''uccello'' è stata usata da te nella presentazione delle azioni dei tuoi personaggi! x'D Credo che dovrebbe essere un'altra cosa! Comunque vado a leggere altre cose tue! xD
     
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  5. Loveless
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    Lo so. è stato fatto apposta perchè sono giovani, appunto.
    Se fossero stati più grandi, presentando le loro azioni, avrei scritto membro o erezione :)
    E' come adeguarsi all'età di chi si descrive, ecco. :)
     
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  6. Loveless
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    Eccovi il secondo capitolo!!!!



    «Nick, ti va di andare a casa mia a guardare la tele?» chiese Alan, completamente sdraiato su una di quelle panchine in cemento che stanno ai lati delle strade principali del loro paese. Aveva la testa appoggiata sulle gambe del suo amico e stavano cercando di trovare qualcosa da fare in quel sabato pomeriggio fin troppo noioso.
    «I tuoi sono a casa?» chiese innocentemente, anche se Alan sapeva benissimo che quando lo aveva invitato il suo uccello aveva fatto un guizzo.
    Da quando aveva fatto quella cosa come pagamento della scommessa, appena potevano ed erano completamente soli, si baciavano e si toccavano, senza mai andare oltre o farselo reciprocamente, anche se lui avrebbe voluto.
    «No, sono fuori a tardi, mi hanno detto che tornano passata la mezzanotte… » rispose mentre un gran sorriso gli si disegnava sulle labbra.
    Sempre da quella fatidica volta, aveva cercato dei video che gli spiegassero un minimo di quello che succedeva tra ragazzo e ragazzo e si era ritrovato eccitato molto di più di quando vedeva dei video porno normali. La cosa lo aveva fatto pensare, ma era arrivato alla conclusione che gli piacevano entrambe le cose.
    «Allora vada per il film a casa tua… » rispose Nick, guardandolo con gli occhi che brillavano di aspettativa e qualcosa che Alan non riuscì a capire, perché appena aveva sentito quelle parole, aveva subito pensato di provare a fare una cosa che a lui personalmente piaceva molto, almeno quando glielo faceva una ragazza…
    «Allora andiamo!» decretò scattando seduto e porgendo una mano al compagno per poi dirigersi verso casa, tutti e due pieni di sogni ed aspettative molto… particolari.
    Appena entrarono in casa, si guardarono attorno per essere sicuri di essere soli, poi passò solo un battito di ciglia prima che si fiondassero uno tra le braccia dell’altro per baciarsi famelicamente.
    «Adoro baciarti Nick lo farei tutto il santo giorno… » mormorò il biondo sulle labbra dell’altro, stringendoselo contro mentre premeva appena i fianchi in avanti, trovando un membro duro e pulsante ben felice di quel contatto, anche se veramente troppo lieve.
    «Io adoro come mi baci... mi fai sentire importante… » ammise l’altro mentre immergeva una mano tra quei fini capelli biondi e perennemente scompigliati dalle mani dell’altro.
    «Bene… » rispose semplicemente mentre cominciava a camminare lentamente verso la porta di camera sua, senza mai lasciarlo e continuando a baciarlo possessivamente, a fondo, cercando la sua lingua per stuzzicarla, giocarci e succhiarla dolcemente. Quel giorno avrebbe provato a fare qualcosa di più… complesso. Sì, si poteva dire così.
    «Oggi… oggi voglio provare una cosa… » rantolò sulle sue labbra, leccandole subito dopo, tornando a baciarle. Non riusciva a staccarsi da esse. Lo incantavano e lo ghermivano, ammaliandolo come facevano le sirene dal mare.
    «Alan… » disse preoccupato l’altro.
    «Tu non dovrai fare nulla se non godere… » mormorò. Erano arrivati al letto e vi fece sdraiare il compagno, sorridendogli in un modo che prometteva un sacco di piacere.
    «Io… io non so se…»
    «Non farò nulla che io non voglia… e non faremo nulla di troppo drastico… » rispose Alan, guardandolo seriamente negli occhi. «Voglio solo darti piacere… in modo diverso, ma senza fare cose strane o che… » tentò di spiegarsi senza dire quello che voleva fare. Spostava il peso da un piede all’altro, timoroso di aver osato troppo ed incorrere nel rifiuto del ragazzo che gli piaceva, che gli faceva provare così tante cose fantastiche.
    «Va bene… » sussurrò dopo qualche momento di pausa, Nick.
    Il biondo alzò la testa di scatto e sorrise sorpreso.
    Contento, strisciò sul compagno mentre si sdraiava su di lui, stando bene attento a sfregare quante più parti del corpo potesse contro la sua erezione, non pensando alla propria.
    «Grazie.... vedrai che sarà molto piacevole...» gli sussurrò sulle labbra prima di rubargli il respiro per diversi minuti.
    Quando si staccò, erano entrambi rossi e con le labbra gonfie per quella attività molto piacevole.
    «Adesso rilassati e pensa solo al tuo piacere...» sussurrò Alan mentre cominciava a baciarlo dolcemente sul collo e le mani lavoravano sulla camicia a quadri che il suo compagno portava.
    Le sue labbra cominciarono a scendere verso il petto di Nick, baciando e lambendo ogni centimetro di pelle, vezzeggiandolo come se fosse stato fatto di cristallo.
    Nick aveva chiuso gli occhi, abbandonandosi completamente alle labbra e alle mani di Nick, così da fare quello che gli era stato consigliato: godersi appieno quella nuova esperienza.
    Ogni bacio che gli veniva dato, faceva partire mille fremiti lungo il suo corpo, andando a stuzzicare così tanti centri del piacere, che di alcuni non ne conosceva nemmeno l'esistenza. Era ridotto ad essere un corpo ansimante completamente perso tra le labbra e le mani di Alan.
    Il biondo, vedendolo completamente abbandonato alle sue attenzioni, si fece più audace e quando arrivò con le labbra alla cintura dei pantaloni, non si fermò come si era ripromesso di fare. Con mani leggermente tremanti aveva slacciato la cinta ed abbassato la zip, così da porte scorgere il cotone nero dei boxer.
    «Che vuoi fare?» chiese affannato Nick, sollevando a stento la testa, che gli sembrava così leggera nonostante lo sforzo immane che stava facendo per alzarla dal letto.
    «Voglio provare a farti una cosa molto piacevole...» rispose sussurrando, il respiro caldo che s'infrangeva contro i boxer tesi.
    Un piccolo gemito si liberò dalla gola di Nick e la testa ricadde sul materasso. Alan ghignò divertito e continuò quella lenta esplorazione, continuando ad usare le labbra, aiutandosi poche volte con le mani.
    Prese coraggio e con due dita sollevò i boxer, facendo uscire l'erezione pulsante di Nick.
    Annaspò a quella vista, mentre la sua bocca si riempiva di saliva al pensiero di quello che avrebbe fatto.
    Nick non dava segni di alcun tipo, se non qualche gemito quasi sofferente, anche se era certo che stesse provando solamente piacere e un pochino di imbarazzo.
    Alan guardò per un momento quel membro pulsante davanti al suo viso. Lo studiò, ne annusò il profumo e alla fine si decise ad assaggiarlo.
    Timidamente fece guizzare la lingua sulla punta leggermente umida, ritraendola immediatamente per capire se quello che aveva in mente lo avrebbe disgustato o meno. Il sapore gli piaceva, quindi poteva provare ad osare di più....
    Al primo guizzo di lingua Nick non aveva reagito, ma quando la sentì di nuovo sulla punta, che leccava piano il glande, non poté fare altro che alzare la testa di scatto e spalancare la bocca in una piccola esclamazione di sorpresa, anche se silenziosa. Incontrò gli occhi di Alan e la visione fu talmente erotica che dovette serrare con forza gli occhi per non venire immediatamente, togliendo ad Alan il diritto di farlo venire con la sua bocca.
    «Vedo che adesso la cosa ti interessa e non hai nemmeno paura...» ghignò Alan, serrando delicatamente le labbra attorno al glande subito dopo.
    Cominciò ad esplorare lentamente quello che gli piaceva. Mosse piano la lingua, studiando gli anfratti, le escrescenze e la setosità della pelle in quel punto, prima di prenderne ancora un pochino in bocca, ripetendo lo stesso studio. Cercò di prenderlo tutto in bocca, ma come prima volta si fermò giusto alla metà del membro del compagno, leccando doviziosamente ogni vena che sentiva, ogni pulsazione che captava, mentre l'altra metà veniva stimolata da una sua mano, che sapeva esattamente come stimolare la base di quel membro duro e bollente. Sorrise mentalmente e succhiò sperimentalmente, piano. Fu ricompensato da un piccolo grugnito da parte di Nick e dal vibrare convulso dei suoi fianchi. Succhiò di nuovo e questa volta fece sentire anche le guance che si stringevano attorno a quella punta pulsante. La risposta di Nick fu immediata: un gemito sonoro e una piccola spinta dei suoi fianchi.
    Alan esultò mentalmente e si ricordò come aveva fatto la sua ex ragazza a farglielo.
    Cominciò ad andare su e giù con la bocca, leccando doviziosamente, sempre attento a tenerlo umido e scivoloso, allargando e stringendo le labbra secondo i mugolii di Nick, che di certo non si risparmiava, visto che sapeva che a casa c'erano solo loro. Gli piaceva da matti sentirlo così vocale e decise che d'ora in poi lo avrebbe sempre voluto sentire.
    Prese a massaggiargli i testicoli e li sentì tendersi lentamente sotto il suo tocco. La cosa lo elettrizzò, tanto che succhiò con maggior vigore, ignorando bellamente la propria erezione che stava diventando dolorosa.
    Nick sussultò e si fece scappare un piccolo grido, prima di portare una mano tra la chioma bionda che aveva tra le gambe.
    «Al...se...fai...di nuovo....così....vengo....» riuscì a rantolare, respirando a grandi boccate per evitare di venire proprio mentre lo stava dicendo.
    «Ebbene.... è quello che voglio Nick...» gli sussurrò di risposta il biondo, parlando direttamente contro la punta del suo uccello che stava pulsando in maniera selvaggia.
    Ghignò e tornò ad ingoiarlo per quanto poté, succhiando con decisione mentre la lingua stimolava velocemente quel piccolo forellino che aveva scoperto essere un grande centro ricettivo del piacere.
    «Uh!» lo sentì annaspare mentre cercava di resistere all'ondata di piacere, tremando visibilmente per lo sforzo ed allora Alan si impegnò di più, premendo la punta della lingua su quel forellino, desiderando di poter assaggiare l'essenza del compagno, sperando di riuscire ad ingoiare senza fare una clamorosa brutta figura.
    Nick annaspò ancora, s'inarcò sul letto, ma alla fine cedette, pulsando freneticamente nella bocca di Alan mentre il primo schizzo di seme bianco e denso gli colpiva il palato. Il secondo gli colpì la gola ed il terzo finì sulla lingua mentre lui continuava a succhiare dolcemente, per evitare di stimolarlo troppo e quindi fargli male. Si godette ogni singolo fremito ed ogni pulsazione di quell'uccello, prima di ingoiare tutto quello che gli era stato dato e trovare quel sapore veramente inebriante.
    Pulì piano la punta e parte dell'asta che si stava rilassando, con dolcezza gli risistemò i boxer e posò il viso sul suo ventre tremante e caldo.
    «Sei buono, lo sai?» chiese innocentemente Alan, guardando in su, verso il volto arrossato del suo amico.
    «No... non lo sapevo...» mormorò l'altro di risposta, sorridendogli soddisfatto e felice.
    «Tu? Vuoi... una mano?» gli chiese piano.
    «No grazie... mi sento stranamente appagato, anche se sono duro come la roccia. Credo che per oggi tu di stimoli ne abbia ricevuti fin troppi» gli rispose il biondo, sorridendo teneramente mentre si aggiustava meglio sul letto per evitare di sentire dolore.
    «Tu invece di stimoli non ne hai avuti abbastanza... avanti Alan... sdraiati su di me e lasciati andare...» gli propose mentre tornava ad essere di un bel rosso acceso.
    «Vuoi che mi strusci addosso a te?» chiese sorpreso, sollevando la testa di scatto per guardarlo bene in viso.
    «Sì, voglio sentire il tuo peso su di me e vederti venire...» mormorò.
    Ad Alan bastò quello.
    Si sdraiò lentamente sul corpo del compagno, attento a non fargli male e poi scaricò tutto il peso sui fianchi, così da fargli sentire il suo uccello duro.
    Mugolò piano mentre vedeva gli occhi di Nick velarsi di sorpresa per quella sensazione eccitante anche se tranquilla.
    «Ti da fastidio? Sei ancora troppo sensibile?» chiese premurosamente, sollevando immediatamente i fianchi.
    «No... mi piace sentirti su di me...» ammise mentre faceva strisciare le mani fino ai fianchi di lui e li tirava dolcemente verso il basso, in modo da averli ancora addosso.
    «Allora va bene... non mi ci vorrà molto....» ammise arrossendo d'imbarazzo mentre tornava a sfregarsi contro di lui.
    Alan socchiuse gli occhi, cominciando un lento dondolio in avanti ed indietro, mimando un rapporto completo molto lento, sensuale e gentile. Poteva anche sembrare colmo d'amore, anche se loro non avevano ancora chiarito i loro sentimenti.
    Lentamente Nick allargò di più le gambe, così da dargli maggior possibilità di muoversi, e fece scivolare le mani sui suoi glutei tesi nello sforzo di sfregarsi lentamente, dolcemente su di lui.
    Quel contatto gentile sul suo sedere, fece gemere Alan, che diede un colpo secco di fianchi mentre cominciava a tremare. Mancava pochissimo al suo piacere e non pensò più a nulla se non a quello.
    Chinò la testa e baciò famelicamente il suo compagno, mentre i fianchi adottavano un ritmo veloce e duro. bastarono poche spinte ed ecco che l'orgasmo esplodeva, facendolo vibrare ed ansare sulle labbra di Nick, mentre una chiazza umida si allargava nelle sue mutande.
    «Dio...» gemette piano, serrando gli occhi per gustarsi gli ultimi spasmi mentre sentiva il ragazzo sotto di sé allungare il collo per baciarlo sulla mascella.
    «Adesso sei rilassato...» ghignò divertito baciandogli piano un quadratino di pelle.
    Alan scoppiò a ridere piano, aprendo gli occhi e baciandolo a fondo.
    «Sì, decisamente sono rilassato!» scherzò prima di abbandonarsi su di lui, incurante della macchia umida contro il suo inguine.
    «Sei un ottimo anti-stress!» decretò ridendo divertito.
    Dovevano rifarlo quanto prima!
     
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  7. elektra965
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    molto molto bello complimenti :chu: solo anche io penso che il termine uccello sia un pò "rovina atmosfera" per il resto davvero bello ^^ mi ci sto appassionando :luluv:
     
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6 replies since 27/3/2013, 19:05   52 views
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